sabato 26 marzo 2022

Recensione "Romeo e Giulietta", William Shakespeare

 


Autore: William Shakespeare

Titolo: Romeo e Giulietta

Prezzo: 5,70  e-book 3,99

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Nella bella Verona dove la scena è collocata, due famiglie di pari dignità piombano per rancori antichi in una nuova discordia che insozza le mani dei cittadini con il loro stesso sangue. Dai lombi fatali di questi nemici, trae vita una nuova coppia di sfortunati amanti, le cui sventurate e pietose vicende seppelliscono con la loro morte l’odio dei genitori. I terribili casi del loro amore segnato dalla morte, e l’ira prolungata dei loro genitori, alla quale nulla potrà mettere fine, se non la morte dei figli, sono lo spettacolo che la nostra scena vi offrirà per due ore; se voi vorrete assistere con paziente orecchio, il nostro zelo cercherà di rimediare a quello che vi sarà di deficiente.



Trama

Un amore impossibile, due nobili famiglie in guerra, una città insanguinata da un antico odio: il dramma più struggente, più romantico e più famoso di tutta la letteratura. Una notte il giovane Romeo Montecchi si introduce mascherato a un ballo nel palazzo dei Capuleti e lì vede per la prima volta Giulietta, la bellissima figlia del suo nemico. I due si innamorano perdutamente e mentre la faida tra le ricche famiglie veronesi si fa sempre più cruenta, Romeo e Giulietta si troveranno a lottare con ogni mezzo per il loro amore. L'intramontabile tragedia di Shakespeare continua a far sognare e a commuovere.



Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Capuleti. Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu. Che vuol dire “Montecchi”? Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome. Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo. Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d’avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente.




Recensione


I protagonisti di questa storia sono Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, le cui famiglie sono in rivalità. Capita per caso che i due si innamorino e decidono di sposarsi.
La narrazione è scorrevole, divisa in atti ed essendo un'opera teatrale, ci da modo di conoscere il luogo dove essa è ambientata, ma anche ogni protagonista, da Romeo, a Giulietta, i rispettivi parenti e amici, ma anche colui che li aiuta nella loro folle impresa, frate Lorenzo.
Credo che conosciamo tutti questa tragedia, quindi non vado nei particolari, certo è che questo è un classico da non farsi scappare, né in versione libro, né in versione film (di cui vi consiglio la versione di Franco Zeffirelli, del 1968).

Un amore sbocciato per caso, tra i figli di due famiglie che si odiano (e non si ricordano neanche il motivo di questo odio), si legge anche di tragedie che si abbattono sulle famiglie, ma sono pur sempre loro, Romeo e Giulietta, a farla da padroni, perché è il loro amore, che come sappiamo bene, finisce in tragedia, e a fare in modo che quella faida, venga spenta.
Qui non sono gli anziani a morire, ma i giovani, non è l'odio, ma l'amore a farne le spese; forse alcune parti sono un po' troppo frettolose (vedasi morte Mercuzio, che un momento è vivo, l'altro muore, così, a caso); e dobbiamo anche tenere conto che i tempi in cui è ambientata, sono quelli in cui una ragazzina di 13 anni (sì, 13, vi ricordo che Giulietta ha 13 anni), viene costretta a un matrimonio combinato, voluto dai genitori, ma che poi si innamora di qualcuno che non dovrebbe neanche considerare, essendo nemico della famiglia.
Una tragedia che strazia gli animi, ma che va sicuramente letta, perché insegna tanto!


La mia valutazione 

Alla prossima

Luce <3



Il pericolo è più nei tuoi occhi che in venti delle loro spade: se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio.

Se l’amore è cieco tanto meglio: si accorda con la notte.

L’amore è forse una cosa delicata? Direi piuttosto che sia troppo rude e troppo aspra e infine troppo violenta. E punge come uno spino.

L’amore è una tenera cosa? È troppo rude, troppo brutale, troppo aspro e punge come una spina.




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