sabato 31 agosto 2024

Recensione "Un amore in gioco", Rachel Gibson

 


Autrice: Rachel Gibosn
Titolo: Un amore in gioco
Prezzo: 2,99
Link d'acquisto: QUI


Trama

La giornalista Jane Alcott cura una rubrica femminile per il "Seattle Times", mentre in incognito scrive le pornostorie di Honey Pie per un pubblico maschile. Quando il collega della cronaca sportiva si ammala, viene incaricata di seguire la squadra di hockey dei Chinooks. Di questo sport Jane non sa niente, e l'ostilità dei giocatori, in particolar modo dell'affascinante portiere Luc Martineau, le rende il compito ancor più difficile, finché non viene vista come un portafortuna. E se Jane è invaghita di Luc, lui è intrigato da quella donna che, sotto un'apparenza gelida e professionale, nasconde una focosa passione. Per fare il grande salto, tuttavia, entrambi devono liberarsi da intime paure che ancora li frenano. Ma quando Luc scopre che Jane è l'autrice di Honey Pie, e che ha pubblicato particolari della loro relazione sessuale, tutto sembra perduto...



Recensione

La storia è quella di una ragazza trentenne dedita alla carriera che ha difficoltà a far durare una relazione e di un giocatore di hochey di successo dal passato lavorativo difficile. Lei bruttina e anonima, lui bonazzo e ricco.
I due si conoscono e dopo le prime schermate iniziali cominciano una relazione finendo con l'innamorarsi.
E fin qui niente di nuovo e a parer mio il problema è proprio questo. La Gibson non va oltre approfondendo tematiche che secondo me avrebbero meritato più attenzione dando profondità ad un romanzo che per me è stato troppo superficiale.
La storia è carina, a tratti ironica e lo stile dell'autrice è fluido ma niente di più. E'una di quelle storie di cui ti dimentichi appena aver chiuso il libro senza lasciare traccia, niente di particolare per cui valga la pena di essere ricordata.
Assolutamente non boccio il libro, non lo farei mai ma soprattutto in questo caso perchè alla fine la lettura risulta piacevole e svagante ma credo che le qualità si esauriscano qui.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3

venerdì 30 agosto 2024

Recensione "Il cigno nero", Sveva Casati Modignani

 


Autrice: Sveva Casati Modignani
Titolo: Il cigno nero
Prezzo: 11,30 e-book 7,99
Link d'acquisto: QUI


Trama
La saga di tre generazioni di editori, i Montalto, nell'arco degli ultimi cinquant'anni. Tra passioni, intrighi, tradimenti e delusioni, che spesso mettono a repentaglio le sorti dell'azienda di famiglia, emergono le figure di Emiliano, soprannominato il cigno nero - figlio del capostipite -, e di Arlette, la bella e giovane giornalista innamorata di lui. Insieme, con la forza del sentimento che li unisce, riusciranno a restituire dignità e prestigio al nome dei Montalto.


Recensione

"Il cigno nero" narra le storie della famiglia Montalto, i loro intrighi, i loro segreti abbracciando un'epoca di circa 50 anni che vanno dallo scoppio del secondo conflitto mondiale fino agli anni 90. I Montalto sono una ricchissima famiglia che ha fatto fortuna nel campo dell'editoria. Il patriarca è Edison, che da semplice tipografo riesce a creare un impero grazie al matrimonio con la bella e ricchissima Ester Fabbri. Ester è una donna dolcissima ed intelligente, con gravi problemi di cuore sia in senso fisico perché è cardiopatica sia nel senso lato del termine perché patisce la mancanza d'amore da parte del marito. E' senz'altro il personaggio che preferisco di tutto il libro e scopriremo che anche lei avrà una parte molto importante nella storia così come i suoi quattro figli, molto diversi tra loro per carattere ed altre peculiarità. E' una storia intricata e molto bella, soprattutto per la parte ambientata negli anni 40. 


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3

giovedì 29 agosto 2024

Recensione "La via della notte", Giada Fariseo

 


Autrice: Giada Fariseo

Titolo: La via della notte

Prezzo: 17,99   e-book  2,99

Link d'acquisto: QUI


Dilogia Il filo rosso del destino:

1)Non ti perdere

2)La via della notte


“Tieni vicino quell’anima che non scapperà dalla tua luce, nonostante i tentativi di allontanarla”


Trama

Sono passati dieci anni da quando Tea è andata negli Stati Uniti per le ricerche della sua laurea. Dieci anni in cui si è realizzata professionalmente e sposata, con Chris, l’uomo dei suoi sogni.

La vita non è sempre facile, però. Negli ultimi mesi, Tea ha l’impressione che lei e Chris si siano allontanati, che la loro coppia non sia più solida come un tempo. Così, quando un nubifragio la blocca nell’aeroporto di Miami, impedendole di tornare a casa, Tea inizia a chiedersi se non sia destino, che ancora una volta sembra abbia deciso di rimescolare le carte in tavola. E se avesse sbagliato tutto quando ha deciso di volare oltreoceano e sposare Chris? Se non fosse lui l’anima gemella legata a lei all’altro capo del filo rosso di cui parla la leggenda? Intenzionata a scoprirlo, Tea accetta un lavoro che la riporta in Italia, tra suggestivi panorami e città ricche di leggende.

Quello che vivrà è un viaggio di sentimenti, un viaggio dentro se stessa, alla scoperta del proprio cuore, in bilico tra passato e presente, tra diverse scelte e un solo destino, il suo. Tutto quello che deve fare è capire quale sia la strada giusta.



“Ci sono cose che, semplicemente, non possono tornare come prima”




Recensione

"La via della notte" è ambientato 10 anni dopo il primo;  Cris e Tea si sono allontanati e sono alle prese con le loro carriere, a causa di un evento traumatico da cui non si sono del tutto ripresi e che è causa delle loro incomprensioni.
Seguiamo Tea alle prese con il nuovo lavoro prima in America, poi in Italia, dove farà un incontro che la porterà a fare scelte sbagliate, a vivere una vita che di fatto, vita non è, ma una "bolla di apparente felicità", che però si frantuma a una facilità disarmante, quando a bussarle contro è la realtà degli eventi.
Anche Cris non è che faccia scelte propriamente corrette, ma questi sbagli li portano a capire chi vogliono accanto e cosa vogliono veramente dalla vita.

Ritroviamo invece un Tia sempre più spericolato, che sembra cambiato, ma di fatto non lo è; anche lui ha avuto le sue batoste in questi anni, soprattutto l'ultimo, ma esattamente come nel primo romanzo, anche qui, non mi è piaciuto per niente e ho perennemente tifato per Cris.
La storia scorre una meraviglia; i dettagli di ciò che circonda la storia sono sempre stupendi e anche con "La via della notte" Giada ha fatto centro.
Se avete amato "Non ti perdere", questo non sarà da meno.


La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3





mercoledì 28 agosto 2024

WWW.... Wednesday #250

   Il WWW Wednesday, è una rubrica settimanale ideata da MizB (Should be Reading) nata per far sapere a voi lettori le mie letture appena concluse, quelle attuali e le prossime!!


 1. What are you currently reading? Che cosa stai leggendo?



Finalmente su audible ho iniziato il terzo e penultimo volume della tetralogia del Tensorato; vi farò sapere


Finalmente tornata dalle vacanze, sto concludendo questo su richiesta dell'autrice; la recensione, però. uscirà a settembre

 2.What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?



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Recensione online domani


Recensione online venerdì


Recensione online sabato

3. What do you think you’ll read next? Cosa pensi leggerai in seguito?


A quanto pare c'è un nuovo extra da recuperare; appena finisco la Galatioto vado con questo; vi farò sapere



Su richiesta della casa editrice, dopo inizierò questo


Prima o poi riuscirò a leggerlo, per concludere la tetralogia!

Dopo Antares mi dedicherò a questo, che sono mesi che dico che lo leggerò e non lo faccio mai!

Ed eccoci alla fine del 250esimo www...

Voi cosa state leggendo? Cos'avete finito di leggere? E cosa leggerete?

martedì 27 agosto 2024

Recensione "La ragazza italiana", Lucinda Riley


 

Autrice: Lucinda Riley

Titolo: La ragazza italiana

Prezzo: 12,34  e-book 2,99

Link d'acquisto: QUI

“Il destino è una cosa strana. Sono convinto che Dio ci mette su un determinato cammino prima ancora di iniziare a respirare su questa terra.”


Trama

Napoli, 1966. È una splendida giornata estiva e la casa dei Menici ferve di preparativi per la festa che si terrà quella sera. Rosanna ha solo undici anni e sogna di diventare bella e corteggiata come la sorella maggiore Carlotta, che con la sua pelle di velluto e i lunghi capelli scuri attira su di sé tutti gli sguardi. Ma Rosanna ha un altro dono, che la rende davvero speciale: una voce straordinaria in grado di incantare chiunque la ascolti. Soprattutto il giovane Roberto Rossini, brillante studente della Scala di Milano, che dopo l'esibizione di Rosanna propone a suo padre di farla studiare con uno dei più grandi maestri della lirica. Un incontro fatale, quello tra Roberto e Rosanna, che segnerà per sempre il loro destino.
Milano, 1973. Ormai una giovane donna sensibile e appassionata, Rosanna ha finalmente realizzato il desiderio di essere ammessa alla Scala. Inizia per lei un periodo inebriante: il ritmo della metropoli, le estenuanti prove di canto, i primi gloriosi passi sul palcoscenico. E sarà proprio qui che le strade di Rosanna e Roberto si incroceranno di nuovo.
Affascinata e intimorita da quell'uomo carismatico e sfuggente, sempre circondato da donne bellissime e acclamato nei teatri di tutto il mondo, Rosanna finisce per essere travolta da un sentimento potente e inarrestabile. Ma un segreto nascosto nel passato di Roberto e le oscure trame di una donna senza scrupoli minacciano di infrangere tutti i suoi sogni...


“L’amore è una specie di assuefazione. Bisogna liberarsene col tempo e non punirsi se a volte si ha la sensazione di essere prigionieri del passato.”

Recensione

Ambientato tra Napoli, Milano, Londra, New York e la Corsica, il romanzo copre un arco temporale pari ad un trentennio. L’ambientazione si alterna magnificamente alla storia che ruota intorno ai più famosi teatri mondiali dell’Opera. A fare da padrone nell’intero romanzo è indiscutibilmente l’Amore. Ma non parliamo dell’amore delle fiabe,quello del ” c’era una volta…. e vissero tutti felici e contenti”. No; qui si parla di passione, intrighi, tradimenti, delusioni, bugie,segreti, colpi di scena; di amore in senso lato ma anche di amore esclusivo, di “amore malato”, di dipendenza emotiva.  Rosanna Menici,  Roberto Rossini e la passione per il canto. Lei poco più che una bambina, lui quasi trentenne. Lei si innamora di lui al primo sguardo, lui le sente cantare ” L’Ave Maria” e si innamora della sua voce, capisce che ha un talento naturale che deve necessariamente essere coltivato. Da qui si intrecceranno una miriade di vicissitudini ed avvenimenti apparentemente casuali, ma il destino è sempre un passo avanti…..

Passeranno degli anni, ma le strade di Rosanna e Roberto si incroceranno nuovamente. E qui è del tutto spontanea l’associazione mentale ad una vecchia canzone di Antonello Venditti e che recitava

 ” ….Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”

Mai nulla avviene per caso e, alcune cose pur contro ogni logica evidente, sono “già scritte” ancora prima di venire al mondo.  Ma l’ amore, si sa, non ha logica, non ha regole fisse e soprattutto non è mai lineare né privo di sofferenza.  Un romanzo ricco di sentimenti di ogni genere  in cui vengono affrontate scene di vita quotidiana e pur se qui applicate fantasiosamente ad un mondo fatto di lusso, suites e hotels prestigiosi, denaro, ville meravigliose, feste di alta società, gli argomenti trattati possano tranquillamente rientrare in un vissuto qualunque e reale. Famiglia, matrimoni e tradimenti, romanticismo, malattie, segreti, intrighi, egoismo, decisioni sbagliate, figli illegittimi, crisi “mistiche”, passioni e soprattutto dipendenza emotiva, amori sbagliati,amori non corrisposti e amori malati.

Attraverso una concatenazione di eventi,  si giungerà alla consapevolezza di doversi affrancare, arriverà quell’epifania della coscienza che farà mettere in evidenza che amore e libertà  possono e devono andare a braccetto; che l’amore non è possesso né ossessione. Scatta la molla e accende quella lucina che farà finalmente aprire gli occhi e si inizierà a vedere tutto ciò che fino a quel momento, si era solo guardato. Un gran lavoro su se stessi, un percorso a ritroso nella propria mente e nel proprio animo per capire che a volte, nonostante l’amore non sia mai sbagliato, non si sa amare  o si ama male. L’unica scelta da fare, pur se sofferta, è lasciar andare, spezzare quei legami diventati catene troppo strette , che ci fanno sentire apparentemente protette e sicure ma ci isolano dalla realtà e da noi stessi. E solo imparando ad amarci e ad amare la vita in tutte le sue mille sfaccettature che potremo riuscire ad amare, in maniera sana, anche gli altri.

E’ un romanzo scorrevole, piacevole, ben scritto, e nonostante le quasi 600 pagine si legge con estrema velocità e voracità. Il lettore diventa parte integrante delle storie raccontate, trovando in ognuna di esse qualcosa di sé. Elemento particolare è che la trama si sviluppa attraverso le lettere che Rosanna scrive al figlio Nico e che si alternano all’intero racconto.  Ho deliberatamente evitato ogni spoiler al testo, sarebbe stato troppo riduttivo. E’ un gran bel romanzo, uno di quelli che vorresti non finissero e del quale ne consiglio assolutamente la lettura.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3


“Non lasciare mai che un giorno scorra via senza che tu ne abbia dato il massimo, perché quel giorno non tornerà più”


lunedì 26 agosto 2024

Recensione "Uomini sotto.. pressione", Curnyn Lynda

 


Autrice: Lynda Curnyn

Titolo: Uomini sotto... pressione

Prezzo: 7,69

Link d'acquisto: QUI


Trama

Angie DiFranco ha trent'uno anni, una carriera da attrice confinata a un programma televisivo di fitness per bambini e un affezionato coinquilino che colleziona divani, Angie si chiede se non sia arrivato il momento di imboccare la strada verso l'altare e la stabilità, soprattutto quando il suo ennesimo ex convola a nozze. Grazie ai consigli di qualche amica per Angie scatta il piano che dovrebbe renderla una moglie felice nel giro di alcuni mesi. Ma di mezzo ci si mettono i sogni, le paure di capire ciò che si vuole nella vita...


Recensione

Angie fa morire dal ridere; quindi se cercate qualcosa di frizzante, leggero, questo romanzo fa per voi! Vediamo la protagonista alle prese con un programma per bambini, ma che vuole sfondare nel cinema; è felicemente fidanzata, dopo 3 delusioni e tutti e 3 gli ex sono felicemente accasati; così anche lei vuole sposasrsi. Ma le cose non andranno esattamente secondo i piani...

Succederanno dei grandissimi casini e il finale è da urlo, nonché inaspettato.



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



domenica 25 agosto 2024

Recensione "Se stasera siamo qui", Catherine Dunne

 


Autrice: Catherine Dunne

Titolo: Se stasera siamo qui

Prezzo: 10,00  e-book 7,99

Link d'acquisto: QUI

"Ricordo ancora la sera in cui abbiamo stretto il nostro patto: un po’ come i tre moschettieri, solo che noi eravamo in quattro. Una per quattro. Quattro per una. Il nostro motto, finché le cose sono andate in pezzi. Del resto, nulla dura per sempre.»

Trama

Claire, Georgie, Maggie e Nora hanno deciso di riunirsi per festeggiare venticinque anni di amicizia. È inevitabile però che la serata finisca col diventare un'occasione per guardarsi indietro e, magari, decidere quali nuove strade seguire. Claire non riesce a dimenticare il suo unico amore e vive di rimpianti, consapevole che la sua "inutile bellezza" non le ha portato altro che troppi uomini sbagliati. Maggie cerca il riscatto da un matrimonio infelice, coltivando il sogno di un angolo di paradiso dove poter rinascere. Georgie si è costruita una carriera di successo, ma ora si rende conto di averle sacrificato l'unica cosa importante: la vera passione. Nora, moglie e madre perfetta, ha deciso di rivelare alle amiche un segreto che dal passato sta per tornare a sconvolgerle la vita. Questa serata rappresenta per la loro amicizia una fine e al tempo stesso un inizio, perché la complessa trama di mariti, figli, amanti e segreti che le ha tenute insieme per venticinque anni sta per dipanarsi. Ma un'assenza ingombrante aleggia sul loro incontro...


“Ho idea che stasera verranno rivelati molti segreti…”

Recensione


Un altro romanzo che parla di donne? Ebbene, sì, ma Se stasera siamo qui, di una delle più amate scrittrici irlandesi - Catherine Dunne - è qualcosa di diverso: non è un libro che parla d’amore, o delle difficoltà della vita matrimoniale, o dei problemi di madri e figli, non è neppure vano cicaleccio femminile sorseggiando infinite tazze di tè.
C’è qualcosa di tutto questo (tazze di tè a parte che oggigiorno sembrano essere state definitivamente sostituite da bicchieri di vino) ma, soprattutto, il nuovo romanzo di Catherine Dunne è la storia di quattro amiche nell’arco di venticinque anni - un tempo sufficientemente lungo da trasformare il romanzo stesso in un’esaltazione dell’amicizia femminile.
Perché, come sanno tutte le donne e come pure gli uomini sono pronti a riconoscere, c’è qualche cosa di speciale nell’amicizia femminile, è un legame che assomma quello che esiste tra madri e figlie e quello che c’è tra le più fortunate coppie di sorelle. È qualcosa che ti dà sicurezza e conforto, perché - non è un luogo comune e neppure uno stereotipo - c’è una uguale lunghezza d’onda tra vecchie amiche, che ti dà la certezza di essere capita al volo e aiutata in ogni momento difficile. E ce ne sono tanti nella vita di una donna adulta - sofferenze d’amore, gravidanze e parti, problemi nel mondo del lavoro, problemi nel conciliare famiglia e lavoro, genitori anziani da assistere… E spesso mariti che richiedono le stesse attenzioni dei figli…

Quattro donne prendono la parola una dopo l’altra, avvicendandosi sul palcoscenico del romanzo e iniziando a raccontare dalla fine, dalla sera in cui dovrebbero incontrarsi in casa di una di loro, come hanno fatto una volta al mese per venticinque anni. “Dovrebbero” incontrarsi, perché una di loro - la voce del prologo e dell’epilogo - non ci sarà.

Nel prologo Georgie è in viaggio, sta andando nella sua villa vicino a Volterra, solo alla fine sapremo quale svolta ha deciso di dare alla sua vita e perché l’ha tenuta segreta persino alle sue amiche.
La volitiva Georgie, la bella Claire dai capelli rossi, la piccola Maggie che è l’amica del cuore di Georgie fin da quando avevano sei anni, e Nora la tradizionalista - ventenni universitarie negli anni ‘80, quando Dublino stava solo iniziando ad essere la città allegra e ricca e moderna e non più grigiamente bigotta che conosciamo oggi.

Quattro è un numero perfetto per un gioco di parti che vede due di loro costantemente alleate, Claire come elemento aggiunto, Nora come ‘l’estranea’ ben accolta da Claire e Maggie, lievemente disprezzata da Georgie - eppure è proprio lei, l’acquacheta, la più banale e fuori moda delle quattro, che sembra essersi conquistata la fetta maggiore di felicità alla fine, riservando anche alle amiche la più grossa sorpresa.
Non avviene niente di straordinario nel romanzo di Catherine Dunne, tuttavia voltiamo le pagine desiderosi di sapere di più, perché - con la sapienza ereditata dai grandi romanzieri anglosassoni - la scrittrice non ci dice mai interamente tutto ogni volta che una delle amiche prende la parola. A volte torna indietro, e sentiamo un’altra versione, o un altro punto di vista di uno stesso momento. A volte ci viene anticipato qualcosa che viene poi rettificato da un racconto seguente.
Venticinque anni significa che le quattro amiche frequentano l’università, si innamorano e si disamorano, si sposano, mettono al mondo dei figli - più o meno desiderati -, una di loro - proprio la bella Claire - non si sposa, fanno carriera nella nuova Irlanda che è entrata nell’Europa.
E anche tra amiche ci sono delle cose che non vengono dette, se non ad anni di distanza. E “se stasera siamo qui” è per raccontarcelo.

Se stasera siamo qui è un libro che piacerà moltissimo alle lettrici, perché Catherine Dunne è capace di esplorare i sentimenti e di metterli in parole - e sono i sentimenti e le emozioni che ogni donna ha provato. E non riveliamo il finale, che infrange vecchi tabù.


La mia valutazione



Alla prossima

Luce <3


"....Sento ancora l'amarezza che invase la stanza quella sera, quando ognuno di noi si trovò a contemplare l'intrico di perdite, sofferenze e di mezze verità che avremmo dovuto attraversare nei mesi, forse negli anni a venire."

sabato 24 agosto 2024

Non uccidere - serie tv (recensione)

Buongiorno, dopo una pausa più lunga del solito, oggi vi parlo di una serie tv che mi sono guardata su Netflix durante le vacanze al mare


Titolo: Non uccidere

Paese: Italia

Anno: 2015-2018

Formato: serie tv

Genere: poliziesco, drammatico

Stagioni: 2

Episodi: 36

Durata: 90 min (stagione 1); 50 min (stagione 2)

Lingua originale: italiano


Informazioni

Non uccidere è una serie televisiva italiana prodotta dal 2015 al 2018 e trasmessa dalla Rai.

Ideata da Claudio Corbucci, la serie vede protagonista Miriam Leone nei panni di Valeria Ferro, ispettore di polizia dal problematico passato familiare.




Trama

La serie racconta casi riguardanti crimini familiari o comunque commessi in comunità chiuse. A indagare è Valeria Ferro, ispettore della Squadra Omicidi della Mobile di Torino, aiutata dal suo braccio destro Andrea Russo, dal veterano Gerardo Mattei e dal novellino Luca Rinaldi. Assieme alle indagini, emerge via via il doloroso passato di Valeria: quando era una bambina, sua madre Lucia è finita in carcere per l'omicidio del marito, suo padre, e così la piccola Valeria è cresciuta appena fuori Torino con il fratello Giacomo e lo zio Giulio e, una volta entrata in polizia, è diventata la compagna di Giorgio, uno degli agenti incaricati delle indagini del delitto, che ormai ha fatto carriera. Ora che sua madre è uscita dal carcere Valeria, nonostante i buoni propositi del fratello, rifiuta ogni contatto con la donna ma continua a porsi domande sulla morte del padre, sulla quale Lucia sembra non aver detto tutto.





Recensione

Non Uccidere è una serie visibile su Netflix; racconta la storia di Valeria Ferro, giovane ispettore di Polizia di Torino che indaga sugli omicidi di città e provincia e allo stesso tempo deve affrontare una storia piuttosto drammatica in famiglia. Non Uccidere presenta un caso a puntata, ma è dura chiamarla procedurale, perché ogni episodio dura 90 minuti. E la sensazione è proprio che gli autori volessero spingere la serie verso il mondo della serialità inglese, capace di lasciare da parte i meccanismi tipici da indagine settimanale per privilegiare il racconto approfondito, nel tentativo di far risultare ogni storia completamente diversa dalle altre.

Al di là della lunghezza e dei paragoni, però, una cosa salta all’occhio guardando anche un solo episodio di Non Uccidere: non siamo nell’ambito della fiction italiana, per niente. Non siamo nello scalcagnato commissariato di una provincia sempre bella e pacificata, né alle prese con attori che guardano alle soap come stile di recitazione. Valeria Ferro è interpretata da una Miriam Leone infilata in maglioni sformati, con i capelli sempre legati e un sorriso che fatica a spuntare. Il suo assistente è invece interpretato da Matteo Martari.

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Del resto Non Uccidere inizia proprio da una ragazzina ammazzata, regalando l’iniziale l’illusione di essere una serie orizzontale, in grado di portare avanti la stessa indagine lungo una decina di puntate. Come detto non è così, ma forse è anche meglio: è senz’altro una bella notizia sapere di avere di fronte una produzione in grado di portare sullo schermo dodici storie forti e in grado di stare Uccidere è convincente fin da subito perché non ha paura di essere triste. Nel corso delle puntate non c’è mai un momento di felicità: ci sono i successi, ovvio, che coincidono con la risoluzione dei casi, ma non c’è mai un attimo in cui i personaggi si sciolgano in una situazione di relax o di tranquillità. I casi sono tesi, tirati e sempre credibili (con l’eccezione forse della quinta puntata, la più debole tra quelle viste), così come credibili sono i personaggi. Merito della scrittura e del cast e qui va sottolineata una cosa importante: in Non Uccidere in sostanza non c’è praticamente nessun interprete che soffra di teatrite, quel terribile morbo che tocca tantissimi attori italiani e che li fa recitare sempre come se fossero dentro a una tragedia greca. Per età ed estrazione, soffre un po’ di questa malattia Monica Guerritore, bravissima per carità, ma a tratti del tutto fuori luogo per l’insistenza con cui carica ogni singola sillaba. Identica bravura anche per le guest star, tra le quali spicca il bravissimo Alessandro Borghi.

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Probabilmente Non Uccidere non finirà mai negli elenchi di capolavori nostrani in fatto di serialità, ma come detto non è importante: se davvero vogliamo sperare che anche il nostro paese possa un giorno arrivare a vantare una produzione televisiva di qualità, dobbiamo passare da 10, 20, 50 serie come questa. È il tipico “buon prodotto”, quello che si guarda con piacere anche se non ci si strappa i capelli, quello che indica lo stato di salute di un’industria televisiva degna di questo nome.

Perché guardare Non Uccidere: perché è quattro spanne sopra tutta la fiction italiana 

Perché mollare Non Uccidere: perché a livello generale è pur sempre una serie media



La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3