domenica 10 agosto 2025

La cupola di vetro - miniserie tv- Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una miniserie che trovate su Netflix tratta dal romanzo di Camilla Lackberg 



Titolo originale: Glaskupan

Titolo italiano: La cupola di vetro

Paese: Svezia

Anno: 2025

Formato: miniserie tv

Genere: drammatico, giallo, noir, thriller

Puntate: 6

Durata: 45 min (episodio)

Lingua originale: svedese, inglese


Informazioni

Glaskupan: La cupola di vetro è un noir scandinavo svedese del 2025, creato da Camilla Lackbergh e reso disponibile su Netflix dal 15 aprile 2025




Trama

La serie composta da sei episodi è ambientata a Granås, una piccola cittadina svedese di fantasia. Ha inizio con l'esperta comportamentalista e criminologa Lejla che fa ritorno dagli Stati Uniti, posto in cui vive e lavora, dopo che il suo padre adottivo, il capo della polizia in pensione Valter, telefona per comunicarle la morte improvvisa della moglie. Il posto dove è cresciuta evoca in lei sentimenti contrastanti, da bambina fu infatti rapita e trattenuta per mesi da uno sconosciuto.


Recensione

Glaskupan – La cupola di vetro, divisa in sei episodi e disponibile su Netflix a partire dal 15 aprile 2025, nasce dalla penna della scrittrice svedese Camilla Läckberg, il cui successo è arrivato anche in Italia. Liberamente ispirata ad alcuni eventi del romanzo La principessa di ghiaccio, Glaskupan – La cupola di vetro è un crime detection che vede la protagonista Lejla, rapita da bambina da un colpevole mai trovato, tornare in Svezia dopo anni, dove indaga su un altro rapimento, forse per mano della stessa persona che anni prima aveva preso lei. Lejla è infatti stata l’unica che è riuscita a fuggire, le altre bambine non sono invece mai state ritrovate. Nel cast dello show Netflix figurano Léonie Vincent e Johan Hedenberg.

Glaskupan - La cupola di vetro - cinematographe.it

Glaskupan – La cupola di vetro non ha niente che lo identifichi come un prodotto nordeuropeo, fattore che è spesso l’attrattiva principale delle serie tv del genere, in particolare se si tratta di Netflix. Il crime detection di stampo nordico ha una serie di elementi, principi e anche specificità riconoscibili che sarebbe anche giusto ritrovare, ma che in Glaskupan – La cupola di vetro si manifestano solo all’inizio, quando si presenta l’arena dove fitte foreste, distese di neve e case isolate saranno teatro di indagini che le cui fonti e motivazioni sono da ricercarsi nel passato. Quando anche la protagonista, Lejla è stata rapita e, appunto, rinchiusa in una cupola di vetro. Incubi continui, indagini che non portano a nulla, segreti confessati solo ed esclusivamente attraverso il dialogo e un incarico visivo che non aggiunge nulla. Un vero peccato considerando le basi, non all’avanguardia, ma comunque ingredienti creativi degni e idonei al mondo crime.


L’acclamata scrittrice Camilla Läckberg questa volta non lascia il segno. La serie tv sembra rifarsi a quello che il cinema e la televisione ha insegnato negli anni con il genere del crime drama, con un focus sulle tecniche di narrazione e scrittura statunitensi, ormai riscontrabili e considerati accettabili. E che rendono molti show simili tra loro, anche se spesso con quel particolare in più che non guasta. Ma anche in quel sapore americano che si potrebbe avvertire, Glaskupan – La cupola di vetro sembra essere una serie tv senza una reale identità. I personaggi, che hanno un propria psicologia, almeno per quanto riguarda le figure principali, non convincono fino in fondo. La drammaticità della vicenda è affidata solo a Lejla e al personaggio di Said, che oltre ad essere un padre alla ricerca della figlia scomparsa, è anche incarnazione dei due temi che Glaskupan – La cupola di vetro intende esplorare. E che risultano poi forse quelli meglio rappresentati e raccontati.

Glaskupan - La cupola di vetro

Le due tematiche che la serie tv affianca a quella dell’investigazione sono la delicata e controversa situazione dell’immigrazione in Svezia, e i giacimenti minerari, in particolare di ferro, dei quali è difficile usufruire, a causa della vegetazione subpolare, senza che questo porti a proteste, danni o necessità di abbandonare l’aerea interessata. I sottotesti di contorno, che sono inoltre propri del Paese dove lo show è ambientato, vengono descritti con attenzione, sintetizzati quanto basta e ben esplicati, con la volontà di mostrare un Nord Europa che è costantemente spaccato in due sulle questioni e con un’attinenza alla realtà che restituisce uniformità e anche una maggiore partecipazione del pubblico. Mentre la regia di Glaskupan – La cupola di vetro insiste su elementi naturali, su un paesaggio articolato: vasto, buio e sovrastato da foreste di conifere e betulle capaci di inghiottire, fagocitare e imprigionare chiunque. Foreste dove l’esatta direzione può salvare la vita, o dalle quali sarà impossibile uscire.

Glaskupan - La cupola di vetro

Nonostante il finale di Glaskupan – La cupola di vetro si dimostri inaspettato e tetro, oltre che unico dettaglio da nordico background cinematografico, anche lì non sono presenti né un’adeguata profondità né l’idea di esplicitare quale sia l’imperscrutabile mistero del passato che ha portato ad agire un assassino seriale a tutti gli effetti. Come la regia fa ampio uso di quelle che sono le peculiarità del paesaggio, del panorama e del territorio, anche la fotografia si concentra sui colori che sono propri di quella natura, una natura che si cerca di mantenere integra e che si fa di tutto perché venga trattata con rispetto. Un occhio di riguardo quindi a un bianco neve senza tempo, simbolo della purezza e dell’innocenza rubata a quelle bambine rapite e mai ritrovate. Insieme alla tonalità del verde bosco che, raffinata, scura e intensa è quel percorso buio che può divorare, ma anche rendere liberi. Dolente e amaro il messaggio finale, secondo punto di forza dello show, che rivela come mettere la parola fine all’esperienza di Lejla sia quasi impossibile e come la scoperta del villain non potesse avere conseguenze e consapevolezze più tragiche.



La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3



sabato 9 agosto 2025

Untamed - serie tv- Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una serie thriller che trovate su Netflix



Titolo: Untamed
Paese:Canada
Anno: 2025- in corso
Stagioni: 1
Episodi: 6
Lingua originale: inglese






Trama
Nell'immensa distesa del Parco nazionale di Yosemite, la morte di una donna trascina un agente federale in una terra senza legge, dove la natura detta le sue regole.




Recensione

C'è un motivo per cui vale la pena vedere la nuova serie thriller di Netflix "Untamed". Non è il suo protagonista Eric Bana, non è la trama dai risvolti gialli tipica di questo genere di racconto e non è neanche la regia che, va detto, non è male ma neanche brilla. Di cosa stiamo parlando? Tra un attimo ve lo sveliamo ma intanto ecco una piccola panoramica su questa, in teoria  miniserie, ma che, a detta di Netflix stesso, avrà una seconda stagione, in arrivo, forse, nel 2026.

Iniziamo dalla storia. Kyle Turner è un agente speciale del National Park Service il cui lavoro è quello di far rispettare le leggi negli immensi spazi naturali degli Stati Uniti. Dopo un passato difficile che lo ha visto perdere suo figlio e allontanarsi da sua moglie Kyle cerca di sopravvivere affrontando ogni giorno un lutto che non è ancora riuscito a superare e lo fa tuffandosi a capofitto sul lavoro. Ma a sconvolgere la sua vita sarà un accadimento inaspettato, la morte apparentemente accidentale di una giovane ragazza caduta da un monte. Messo a capo dell'indagine e affiancato da una giovane nuova agente, Kyle sarà costretto non solo a scontrarsi con gli oscuri segreti all'interno del parco ma anche con tutte le ombre del suo passato. 

Ma questa trama è abbastanza avvincente da incollarci allo schermo? Lo diciamo subito: no. Untamed, infatti, racconta una storia da classico thriller dalle sfumature crime. C'è un morto, c'è un'indagine, c'è un legame dietro la storia principale con le vite dei protagonisti, c'è qualche colpo di scena. Tutto secondo le regole ma la carta vincente di questa serie non è la sua trama che da sola, non ce la fa a tenere alta l'attenzione dello spettatore. 

Ad aiutare una trama un po' debole c'è una buona performance del protagonista di questa storia che gli amanti del cinema e del piccolo schermo conoscono bene, Eric Bana ma anche lui da solo non ce la fa perché per dare una spinta a questo thriller serviva qualcosa in più, qualcosa di diverso dal solito gioco di segreti da svelare, colpi di scena, legami inaspettati e un passato a cui dare un senso. E questo qualcosa è l'ambientazione della storia, il vero asso nella manica di una serie che, senza di questa, non avrebbe fatto alcuna differenza.

La parte migliore di Untamed, infatti, è proprio lo sfondo scelto per la storia di Kyle, la location nella quale prende vita questa vicenda che è letteralmente spettacolare. E a dire il vero ce lo suggeriva già il titolo della serie, "Untamed", che letteralmente significa "indomito", "selvaggio", proprio come la natura che fa da sfondo alla sua storia.

Untamed, dopotutto, è girata all'interno del terzo parco nazionale più grande della California, un vero e proprio gioiellino naturalistico che regala panorami mozzafiato nei suoi 3 074 km² di superficie totale. Parliamo del Parco Nazionale di Yosemite, una zona protetta degli Stati Uniti che abbraccia parte dei monti della Sierra Nevada nella California orientale. 

E l'unico vero motivo per cui ha davvero senso vedere "Untamed" su Netflix è proprio questo: la natura selvaggia delle inquadrature, i monti, le cascate, i cervi, i boschi, le valli incantate. Panorami letteralmente magici che incollano allo schermo molto più delle classiche città che fanno da sfondo ormai a quasi tutte le serie tv. 

Qui, invece, la natura diventa la vera e propria protagonista di una serie che per quanto non spicchi per qualità di narrazione e sceneggiatura, fa la differenza perché ci mostra delle bellezze naturali che bucano letteralmente lo schermo. E anche solo per assorbire un po' di questa magia, di questo senso di pace, serenità e bellezza che solo la natura selvaggia sa regalare, date una chance ad "Untamed" su Netflix. 



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



venerdì 8 agosto 2025

Ritorno a Las Sabinas - serie tv (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una soap spagnola che originariamente stava su Disney +, ma a quanto pare ha ceduto i diritti alla rai, visto che dal 19/5 è disponibile su raiplay (è iniziata il 19/5 e si è conclusa la settimana di ferragosto, sulla rai)


Titolo originale: Regreso a Las Sabinas
Titolo: Ritorno a Las Sabinas
Paese: Spagna
Anno: 2024-2025
Formato: Serial tv
Genere: drammatico, telenovela
Stagioni: 1
Puntate: 70 (Spagna)
75 (Italia)
Durata: 38-56 minuti
Lingua originale: spagnolo




Informazioni

Ritorno a Las Sabinas (Regreso a Las Sabinas) è una telenovela spagnola realizzata dalla casa di produzione Diagonal TV su incarico della The Walt Disney Company. La telenovela di 70 episodi è stata creata da Eulàlia Carrillo. La telenovela ha debuttato il 2 settembre 2024 durante la 16ª edizione del Festival de Televisión di Vitoria-Gasteiz. La prima versione della telenovela da parte di Disney+ è avvenuta l'11 ottobre 2024 con i primi cinque episodi, seguita dalla versione regolare, che si è svolta tra il 14 ottobre 2024 e il 10 gennaio 2025, con l'uscita di un nuovo episodio sottotitolato in italiano dal lunedì al venerdì.

La prima messa in onda della telenovela sulla televisione italiana è avvenuta a partire dal 19 maggio 2025 su Rai 1 e sulla piattaforma di streaming RaiPlay, dove la serie viene trasmessa con doppiaggio in italiano.



Trama

Sono passati molti anni dall'ultima volta che le sorelle Gracia e Paloma si sono viste. Quando vengono a sapere dei crescenti problemi di salute del loro padre Emilio, decidono di tornare nella loro città natale, Manterana, per prendersi cura di lui. Il loro ritorno imprevisto comporta anche il dover affrontare nuovamente la vita, le relazioni e le persone che avevano cercato di lasciare alle spalle. Appena mettono piede nella tenuta di famiglia, Las Sabinas, si trovano a dover fare i conti con eventi e segreti del passato, ma anche con aspetti della loro vita presente, che avranno conseguenze significative sulla vita delle sorelle e di chi le circonda.




Recensione

Con una stagione unica da settantacinque episodi (settanta se vivete in Spagna), Ritorno a Las Sabinas è pensata per essere vista tutta d’un fiato… e su RaiPlay c'è tutta.

Tutto inizia quando Gracia e Paloma Molina, due sorelle distanti da anni, si rivedono alla tenuta di famiglia, Las Sabinas, per prendersi cura del padre,  Emilio, gravemente malato. Ma il ritorno a casa non è solo un’occasione per riunirsi: la villa è sull’orlo del fallimento, e le due donne dovranno collaborare per salvare ciò che resta della loro eredità.

Mentre Gracia si trova ad affrontare il riemergere del suo passato sentimentale con Miguel, ora promesso sposo di un’altra, Paloma entra in rotta di collisione con Paca Utrera, potente latifondista legata a misteriosi episodi del passato del padre. Un evento inatteso scuote la tranquillità di Las Sabinas, spingendo la detective Manuela e padre Álex a indagare. Una sfumatura crime che arricchisce la serie con un tocco di mistero inaspettato.



A guidare il cast ci sono due attrici molto amate in Spagna: Celia Freijeiro, nel ruolo di Gracia, e Olivia Molina, che interpreta Paloma. Proprio Olivia è figlia d’arte: sua madre, la celebre Ángela Molina, appare nella serie nei panni della defunta Laura, matriarca della famiglia.

Accanto a loro troviamo Andrés Velencoso nei panni del tormentato Miguel; Natalia Sánchez nel ruolo di Esther, la nuova compagna di Miguel; Miquel Fernández come Tano, fratello di Miguel; e María Casal, perfetta nel ruolo della glaciale Paca Utrera. La serie è corale, e uno dei suoi punti di forza è proprio la presenza di numerosi personaggi secondari ben delineati.



Se si cerca una serie da vedere tutta in una volta, che unisca drammi familiari, misteri, passioni e un pizzico di noir, Ritorno a Las Sabinas è la scelta giusta. Ècompletamente disponibile su RaiPlay, in italiano, senza bisogno di abbonamenti. Un perfetto binge-watch estivo tra suspense ed emozioni, in pieno stile iberico.



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



giovedì 7 agosto 2025

Recensione "Domani, domani", Francesca Giannone

 


Autrice: Francesca Giannone
Titolo: Domani, domani
Prezzo: 4,66 e-book 9,99
Link d'acquisto: QUI



Trama

Salento, 1959. Lorenzo e Agnese hanno perso tutto. E lo capiscono quando, con gli occhi tristi che si porta dietro da una vita, il padre annuncia di aver venduto il saponificio di famiglia, un’eredità che lui ha vissuto come una condanna. Per Lorenzo e Agnese, invece, quella fabbrica che il nonno ha creato dal nulla, che profuma di talco, di essenze floreali e di oli vegetali, e che occupa ogni loro pensiero, era la certezza di un presente sereno e la promessa di un futuro da tracciare insieme, uniti. Quindi l’idea di rimanere lì come semplici operai sotto un nuovo, arrogante padrone è devastante per entrambi. Lorenzo, orgoglioso e impulsivo, se ne va sbattendo la porta, col cuore colmo di rabbia e con un solo obiettivo: trovare i soldi necessari per riprendersi quello che è suo. Ma Agnese non lo segue: tanto risoluta se si tratta di formulare saponi quanto insicura quando le tocca abitare il mondo al di fuori del saponificio, dichiara: "Io resto dov’è casa mia". È una crepa profonda, apparentemente insanabile, quella che si apre tra fratello e sorella e li spingerà su strade opposte e imprevedibili. Perché vogliono la stessa cosa, Lorenzo e Agnese, almeno finché l'amore non li porterà di nuovo a un bivio. Ognuno dei due farà una scelta, tracciando un altro domani... Sarà per entrambi un domani senza rimpianti?

Questa è la storia della passione che prima unisce e poi divide un fratello e una sorella. Una storia che parla di decisioni prese ascoltando la mente o il cuore oppure tutti e due. Di quell'istante che può cambiare una vita intera. Ma anche di un'Italia che, incredula, sta scoprendo un improvviso benessere, che lavora alla catena di montaggio e poi canta con Mina e balla al ritmo del twist, giovane, creativa, impaziente...




Recensione

Fondamentale per la storia nonché per la famiglia Rizzo è il loro saponificio.

Fondatori nel 1920 e da allora sapienti saponieri, i Rizzo gestiscono la loro piccola ma 

fiorente a conduzione famigliare: forse i loro macchinari sono ancora antiquati, ma i 

risultati sono prodotti di grande qualità. E i loro operai sono fedeli ai Rizzo e lavorano volentieri 

per loro. 

Alla morte dei nonni, sono i nipoti Lorenzo e Agnese a badare davvero alla fabbrica, 

perché loro padre, Giuseppe, ha sempre mal sopportato quella professione che non 

aveva scelto per sé. Altri erano i suoi sogni, e invece si era trovato intrappolato dal volere 

paterno; così si spiegano le poche ore passate svogliatamente in fabbrica, il suo costante 

malessere o il disinteresse verso le sperimentazioni entusiaste di Lorenzo e 

Agnese. Disegnatore e pubblicitario dell'azienda lui, talentosa ricercatrice di essenze e 

di nuove ricette lei, i due fratelli sognano di portare avanti le invenzioni del nonno, come la 

saponetta al profumo di talco Marianne (chiamata così in onore della nonna), e di far 

parlare delle loro nuove creazioni. 

Così come sono decisi nel campo professionale, i giovanissimi protagonisti hanno le idee 

chiare anche nella loro vita privata: Lorenzo è innamorato di Angela, la quale, più bella di 

Brigitte Bardot, un giorno dovrà diventare sua moglie; Agnese invece è disinteressata 

all'amore, perché lei si trova a proprio agio solo e unicamente tra le mura del saponificio e 

non tra la gente. Ma la vita è fatta per sconvolgere le convinzioni, e così, anche quello che 

i fratelli dicono in spiaggia in una giornata come tante altre è destinato a restare una 

chiacchierata o poco più. 

Infatti, senza che i ragazzi possano avere voce in capitolo, Giuseppe decide di vendere 

il saponificio a un ricco imprenditore del settore, Colella, già proprietario di altre aziende

ben più grandi. I figli possono decidere solo cosa fare del proprio futuro: o andarsene con 

una parte della rendita o restare a lavorare lì, passando però dall'essere i figli del 

proprietario a semplici operai. Benché entrambi soffrano immensamente, le risposte 

sono diverse: Lorenzo, irremovibile, reagisce malamente e decide istintivamente di 

andarsene dalla fabbrica e addirittura dalla casa paterna; Agnese, invece, non riesce a 

vedersi lontana da lì e cede, accettando di lavorare per Colella. Questo per Lorenzo è un vero 

e proprio tradimento e da tale evento, premessa a quanto leggeremo poi in Domani, domani

la famiglia si spezza

È il 1959 quando la strada dei due fratelli si biforca, e noi lettori seguiamo ora le vicende di

Lorenzo, che si allontanerà e andrà a Lecce, ora la vita ad Araglie di Agnese, che sarà 

costretta a rivedere le sue convinzioni sull'amore, grazie a un incontro decisamente 

inatteso. Lorenzo è animato dall'imperativo di trovare fondi a sufficienza per ricomprare il 

saponificio, a qualsiasi costo, mentre Agnese cerca di farlo ragionare sulla possibilità di unire

le forze e lavorare per aprire un nuovo posto tutto loro, un domani, portando con sé le ricette 

dei saponi inventate dai nonni. Agnese è più realistica, forse, ma la determinazione di Lorenzo 

è forte al pari della sua cocciutaggine,  che lo porta a escludere persino sua sorella. 

E noi lettori ci troviamo effettivamente a  chiederci cosa potrebbe far rincontrare i fratelli o 

cosa potrebbe cambiare le cose, perché alcune scelte lungo il percorso dei due potrebbero 

allontanarli ulteriormente.

Se questa è la vicenda principale, che ci viene raccontata in modo molto lineare, 

accompagnandoci per mano nelle vite dei personaggi fino al 1960, attorno ad Agnese e a 

Lorenzo c'è un mondo: quello della politica, della storia e del boom economico, ma anche 

dell'arte, della musica e della cinematografia dell'epoca. La ricostruzione da parte 

dell'autrice è appassionata e fedele: così come possiamo leggere Domani, domani 

ascoltando i successi che suonano alla radio allora, se siamo appassionati di film quanto 

Lorenzo non mancheremo di riconoscere il suo stupore nel vedere al cinema questa o 

quella pellicola indimenticabile. 

Stupisce, ancora una volta, la semplicità con cui Francesca Giannone riesce a 

inserire all'interno del romanzo tematiche che offrono riflessioni più profonde nei lettori. 

In primis, pensiamo a come il luogo di lavoro possa essere un luogo-rifugio (come per Agnese)

o trasformarsi in una prigione (come per Giuseppe). Scopriamo un'altra prigione, ovvero 

quanto per un personaggio come Lorenzo la vendetta faccia perdere di vista qualsiasi altro 

valore e le altre persone a lui care. Troviamo, inoltre, donne che compiono scelte molto diverse: la madre di Agnese e Lorenzo, Salvatora, è accudente e sostiene il marito anche nelle avversità, spesso 

difendendolo dai figli stessi; Teresa, amica di Agnese, è l'esempio di una giovane figlia 

d'operai che cerca un riscatto sociale per la sua famiglia attraverso lo studio; Angela, donna 

innamorata e fedele, non intende smettere di lavorare, benché Lorenzo si mostri più volte 

geloso; e infine la piccola Agnese è un talento a tutti gli effetti e questo la porterà a porsi 

importanti domande sul suo futuro. 

Cosa aspetta i protagonisti nel loro domani? Ci sono quasi quattrocento pagine 

piene di essenze profumate, intuizioni potenzialmente geniali, ambizioni e desideri di rivalsa, 

tra colpi di scena a dir poco inattesi, che ritmano una storia famigliare a tratti dolcissima 

e altrove amara, in cui le scelte individuali vedono vacillare persino la convinzione suprema:

 esserci per chi amiamo.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3




venerdì 1 agosto 2025

Recensione serie "Flesh and Fire", Jennifer Armentrout


Autrice: Jennifer L. Armentrout

Titolo: Nata da sangue e cenere vol 1

Serie: Flesh and Fire #4

Prezzo: 17,00  e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Blood and Ash:

1)Sangue e cenere

1,5) La perla rossa

2)Regno di carne e fuoco

3)La Corona di Ossa

1)A  Shadow in the ember (Flesh and Fire #1)

1,5)Capitolo 38 Pov Nyktos (extra)

4)La guerra delle due regine

4,1)Cupcakes & Baci (extra)

4,2)Scena extra Nyktos & Sera

2)Una luce nella fiamma(Flesh and Fire #2)

5)Anima di cenere e sangue 

Extra capitolo 22 pov Cass Regno di Carne e Fuoco

3)Un fuoco nella carne(Flesh and Fire #3)

5,5)Visions of Flesh and Blood

4)Nata da sangue e cenere (Flesh and Fire #4) 

6)The Primal of Blood and Ash (Blood and Ash 6)

7)The Throne of Blood and Ash (Blood and Ash 7)


Sono diventata qualcosa per cui ero molto più adatta che per essere una regina.

Un  combattente.

Una guerriero


Trama

IL CONFINE TRA AMORE E OSSESSIONE NON È MAI STATO COSÌ NETTO. E QUELLO TRA GIUSTIZIA E VENDETTA NON È MAI STATO TANTO LABILE.


Sera è finalmente libera da Kolis ed è tornata da coloro che le vogliono bene, eppure i ricordi di ciò che ha passato continuano a perseguitarla, anche ora che finalmente può sperare in un futuro con l’altra metà del suo cuore e della sua anima. Nyktos l’ama, la desidera e la accetta senza riserve, e non dubita che sia adatta a essere la Regina degli Dei, ma Sera deve trovare quella stessa fiducia dentro di sé, se vuole convincere le altre Corti a sostenerla contro Kolis per rendere Iliseum e il regno mortale luoghi migliori e più sicuri per tutti.
Così, mentre insieme cominciano a radunare gli altri Primordiali per scoprire chi ha intenzione di giurare fedeltà a loro e chi invece intende schierarsi con Kolis, 
Sera non può fare
altro che chiedersi se il sentimento che la lega a Nyktos riuscirà a impedirle di perdersi, o se il loro legame verrà travolto malgrado tutto dall’emergere di nuovi poteri e forze che sembrano incontrollabili.


L’APPASSIONANTE STORIA DI SERAPHENA E NYKTOS CONTINUA NEL VOLUME 2


"È più grande quando sei nella tua forma Primordiale", ho continuato

Sbatté le palpebre.

"Davvero? Non l'ho mai notato."

"Veramente?" risposi seccamente.

"È notevolmente più grande, Ash. Non c'è bisogno di modestia"


Recensione

In questa prima parte, l’equilibrio si gioca su una lama sottile: tra la necessità di prevenire il disastro e la volontà di restare se stessi mentre tutto intorno crolla. È lento, sì, ma non stanca. È come osservare un cuore che batte dopo essere stato fermo troppo a lungo. Tutto ruota intorno a Sera ed Ash, come se fossero un unico respiro che cerca di ritrovare il ritmo.

Sera è il germoglio pronto a diventare la nuova se. Non si muove più con la paura che la definiva prima, ma non è ancora pienamente la protagonista che potrebbe diventare. Le sue ferite si intrecciano con le sue nuove capacità, e mentre si ricuce, impara che certe lacerazioni non vanno sanate, ma accettate. Il cammino verso la consapevolezza del suono potere e del suo nuovo ruolo è fatto di frammenti. E ognuno di essi brucia.

Il legame con Nyktos, invece, è cambiato. Più saldo, ma anche più vulnerabile. Come se entrambi sapessero che da questo punto in poi, ogni passo li avvicina a un bivio definitivo.
Le scelte politiche di coinvolgere più voci, sarà l’inizio di un nuovo mondo, che dovrà bruciare per poter rinascere di nuovo, ma questo cosa comporterà per i molti?
Per i molti prendere parte alla fazione vincente (se così si può definire), sarà difficile.
I nodi vengono al pettine e molte conclusioni per la saga vengono già rivelate, a partire dal ruolo che Sotoria racchiude nella storia principale.
Sera qui non soltanto svilupperà le sue abilità, sia con Niktos attraverso il loro legame, ma anche il suo legame con i Draken che sarà più profondo e intenso.


La mia valutazione



"Ash mi baciò. E, dei, fu un bacio che mi fece tremare, bellissimo e selvaggio, ma allo stesso tempo infinitamente tenero. Un altro di quei baci che esprimevano un amore immenso. Poi appoggiò la fronte alla mia; aveva il respiro accelerato. «L’ultima volta che siamo stati qui ti ho detto che la tua bellezza mi toglieva il respiro.» Mi mise una mano a coppa sulla  guancia. «Ed è ancora vero, anzi lo è persino di più. Ma a conquistarmi sul serio sono stati il tuo coraggio e la tua forza. Quello che devi fare ora, puoi farlo: devi solo avere fiducia in questo.» Mi sfiorò la guancia con il pollice. «Fiducia in te stessa.»"


*.* *-* *-*

Autrice: Jennifer L. Armentrout

Titolo: Nata da sangue e cenere vol 2

Serie: Flesh and Fire #4

Prezzo:  17,00 e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Blood and Ash:

1)Sangue e cenere

1,5) La perla rossa

2)Regno di carne e fuoco

3)La Corona di Ossa

1)A  Shadow in the ember (Flesh and Fire #1)

1,5)Capitolo 38 Pov Nyktos (extra)

4)La guerra delle due regine

4,1)Cupcakes & Baci (extra)

4,2)Scena extra Nyktos & Sera

2)Una luce nella fiamma(Flesh and Fire #2)

5)Anima di cenere e sangue 

Extra capitolo 22 pov Cass Regno di Carne e Fuoco

3)Un fuoco nella carne(Flesh and Fire #3)

5,5)Visions of Flesh and Blood

4)Nata da sangue e cenere vol 1(Flesh and Fire #4) vol 2

6)The Primal of Blood and Ash (Blood and Ash 6)

7)The Throne of Blood and Ash (Blood and Ash 7)


«INCHINATEVI A LEI, CHE È NATA DAL SANGUE E DALLA CENERE, CHE È LA LUCE E IL FUOCO, LA PIÙ SPLENDENTE TRA LE LUNE, LA VERA PRIMORDIALE DELLA VITA E LA REGINA DEGLI DEI E DEGLI ESSERI UMANI.»


Trama

«INCHINATEVI A LEI, CHE È NATA DAL SANGUE E DALLA CENERE, CHE È LA LUCE E IL FUOCO, LA PIÙ SPLENDENTE TRA LE LUNE, LA VERA PRIMORDIALE DELLA VITA E LA REGINA DEGLI DEI E DEGLI ESSERI UMANI.»

La resa dei conti è cominciata. Mentre Sera cerca di ricostruire l’importanza della sua linea di sangue e il vero significato dietro l’inquietante profezia, diventa chiaro che la battaglia tra gli dei è ormai imminente, e che con il rafforzarsi del vero Primordiale della Morte le perdite saranno ingenti.

Sera e Nyktos, sovrani delle Terre d’Ombra, sono costretti a prendere decisioni sempre più difficili e dolorose, ma sanno di poter contare sull’amore profondo e indomito che li unisce e su una famiglia dal cuore generoso disposta a combattere al loro fianco anche a costo della vita. E mentre preparano lo scontro finale con Kolis, cominciano a comprendere la verità nascosta nella profezia che Eythos ha cercato di scongiurare, e che lega il loro destino a quello di Kolis, all’anima perduta di Sotoria, e alle scelte dei loro futuri discendenti.
Ma riusciranno a fermare Kolis prima che distrugga i regni, o tutto scomparirà in un ardente inferno di sangue e cenere?



Recensione



La seconda parte è un’esplosione a livello lava che esce dal vulcano. Quello che era stato sussurrato ora urla, tra macerie fatte di parole e distruzione creata da mani già piene di sangue.
Tutto in questo secondo volume si muove con una furia quasi incontrollata e il respiro trattenuto sopratutto sulle figure principali, mosse nella prima parte da istinto e poi da lucida luce omicida.

Sera non cerca più conferme: ora agisce. Il suo potere, che prima sembrava un’onda pronta a travolgerla, adesso è un’arma che tiene stretta, ma senza lasciarsi dominare. È come se avesse finalmente compreso che la sua vera forza sta in ciò che la rende ancora imperfetta. La sua umanità, che è insieme la sua condanna e la sua salvezza.

Nyktos, in questo viaggio, è la roccia. Non solo per lei, ma per chiunque gira intorno a questa guerra non più silenziosa. La sua dedizione non è fatta di parole, ma di gesti. È lì, sempre. Anche quando Sera non lo vede.

Poi ci sono i segreti , che silenziosi si dipanano dalla trama principale a questa del prequel, che ormai maturi per essere colti dagli occhi del lettore, chiarisce anche come la storia si stia il ripetendo.
Alcuni di questi segreti ti lacerano, altri finalmente completano i vuoti lasciati nei volumi precedenti. La figura di Kolis si distrugge lentamente, come cenere al vento, e ciò che resta non è la soddisfazione della vendetta, ma il dolore della verità.

Le “visioni” sul futuro, per Poppy e Casteel, si intrecciano come presagi. Non sono solo citazioni, ma presenze reali, come se ogni scelta compiuta da Sera riverberasse nei secoli.

Sì, c’è ancora qualcosa fuori posto, senza risposte – certe scene d’azione confuse, qualche momento che sembra perdersi – ma la sostanza resta potente. Non è una lettura perfetta, ma è visceralmente sentita. E questa credo sia la cosa fondamentale.


La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3