Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo;
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - VENTO DI LIBRI
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO
Tutto sul romanzo
COVER + TRAMA + ESTRATTI
Raccontaci come hai scelto la
cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta
La Strega della Fonte di Sabrina
Guaragno
Titolo: La Strega della Fonte
Autrice: Sabrina Guaragno
Casa Editrice: Nativi Digitali
Edizioni
Genere: Fantasy
Data d’uscita: 22 novembre 2018
Pagine: 292
Prezzo E-book: 3,99 €
Prezzo cartaceo: 14,00 €
Link di presentazione e acquisto: http://bit.ly/stregafonte
Link Amazon: https://tinyurl.com/ybjrtbpy
Booktrailer: https://youtu.be/ZaNwsK9hbvk
SINOSSI
"Vedo le sue labbra incresparsi in un sorriso inquietante, e un brivido di
freddo mi scende lungo la schiena. Capisco che sta per correre da come tende la
schiena e le braccia davanti a sé, ed entrambe iniziamo la nostra reciproca
corsa verso la vittoria".
Alaisa, una ragazza umile ma determinata, è pronta per partire per il
viaggio più importante della sua vita, con l'obiettivo di raggiungere la dimora
della famosa Strega della Fonte e diventare sua apprendista: il suo sogno fin
da bambina!
Quello che Alaisa non sa, è che la magia conferisce grandi poteri, e per
padroneggiarla al meglio è prima necessario fare i conti con le proprie
aspirazioni e le proprie paure.
Il mondo segreto delle Streghe offre molte opportunità, ma anche molti rischi e
ombre... tra tutti i nuovi intriganti personaggi che conoscerà, riuscirà a
capire di chi potrà fidarsi, e da chi dovrà difendere tutto ciò che le è più
caro?
Con "La strega della fonte" Sabrina Guaragno ci porta in un nuovo
universo Fantasy intricato e affascinante, in cui le atmosfere romantiche si
mischiano ad altre cupe e inquietanti. E dove il potere della magia permette a
maghi e streghe di realizzare i loro sogni, ma anche il manifestarsi di veri e
propri incubi...
L’AUTRICE
Sabrina Guaragno nasce a Bari il 27 giugno del 1993, ma trascorre la
sua infanzia e la sua adolescenza a Modugno.
Sabrina nutre anche una
passione viscerale per la mente umana: dopo il diploma come
operatore turistico, ha conseguito la laurea triennale in Scienze e
Tecniche Psicologiche e quella magistrale in Psicologia
Clinica presso l’Università Aldo Moro di Bari.
Attualmente, sta
svolgendo il tirocinio post-laurea presso il Dipartimento di Scienze della
Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università Aldo Moro di Bari.
Da qualche anno gestisce
il blog letterario Non servono le ali per volare, e fa parte
della redazione di Leggendo a Bari, blog legato all’omonimo
gruppo di lettura barese. Inoltre, fa parte dello staff di Psychondesk,
blog di psicologia, come membro del Comitato Scientifico, autrice e correttrice
di bozze.
Alaisa e la sua storia vi
ha incuriosito? Visitate il sito web della saga: https://sabrinaguaragno.wixsite.com/lasagadialaisa
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/LaStregadellaFonteLaSagadiAlaisa
Account Instagram: https://www.instagram.com/la_strega_della_fonte/
Raccontaci come hai scelto la
cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta
Innanzitutto, grazie alle blogger che hanno organizzato
questa stupenda iniziativa! Sono onorata di poter partecipare col mio romanzo
fantasy romantico, edito Nativi Digitali Edizioni, La Strega della Fonte!
Per quanto riguarda la cover di La Strega della Fonte, ho
parlato a lungo con i miei editori, e alla fine ho espresso l’idea del volto di
donna, incorniciato dai capelli biondi. Si tratta di un personaggio importante
della saga, e assieme al cerchio degli elementi, secondo me crea l’atmosfera
giusta contenuta anche nel romanzo.
La copertina è stata realizzata da Valentina Marcone (che
ringrazio per la pazienza!).
Per quanto riguarda la trama: il romanzo è nato come un
racconto, scritto in occasione di un concorso di scrittura sulle streghe,
appunto. Quando mi sono resa conto di non rientrare nei caratteri prestabiliti,
ho deciso di non partecipare più al contest. Ma la storia di Alaisa mi è
rimasta nella testa, talmente tanto che ho continuato a scrivere…
Grazie ancora per l’articolo!
ESTRATTO
L’inizio del viaggio
Il giorno tanto atteso è
finalmente arrivato.
Mi sembra di aspettarlo da
sempre, da quando ero una bimbetta con le ginocchia sbucciate e tanti sogni
infranti. Da allora sono cambiate tante cose, sono cambiata tanto anch’io. Ma
il mio desiderio è rimasto immutato, come un obiettivo da raggiungere,
un’ancora a cui aggrapparsi.
Solo qualche giorno fa, ero a
casa a ricamare tovagliette da vendere al mercato con mia madre: ero una
ragazza di quasi diciassette anni che cercava di aiutare la famiglia ad andare
avanti. E oggi, invece, mi ritrovo qui, ad attendere il momento in cui
incontrerò la Strega della Fonte.
Quasi non riesco a crederci,
mentre cammino sull’erba troppo cresciuta del Prato. Per essere un posto quasi
sacro dove, ogni tre anni, dozzine di ragazzi e famiglie si appostano con ansia
per assistere alla “grande partenza”, non sembra avere nulla di speciale.
Tranne, forse, la natura molto più bella e lussureggiante rispetto a qualsiasi
altro bosco abbia mai visto.
«Eccoci arrivate» sussurro,
sistemandomi meglio la borsa sulla spalla e scostandomi un ciuffo di capelli
castani dal viso.
Mia madre sorride debolmente,
mentre Egea e Dacy ridacchiano. Nonostante ciò, nei loro occhi posso scorgere
l’ombra di preoccupazione che, ormai da un po’ di tempo, si annida nei loro
pensieri di bambine cresciute troppo in fretta.
È difficile prendere questa
decisione, scegliere di tentare la sorte per avviarsi in un viaggio con altri
ragazzi sconosciuti e agguerriti, per cercare la strana vecchietta: la Strega
Maestra della nostra regione che, ogni tre anni, prende con sé un nuovo,
fortunatissimo apprendista.
È difficile, ma non per me che
ho sognato fin da bambina di poter, un giorno, diventare una strega.
Il nostro villaggio, Erad, dista
solo qualche giorno di cammino da Farery, la cittadina dove ci troviamo adesso.
È stato faticoso arrivare fin qui a piedi, ma quando ho pregato mia madre e le
mie sorelline di rimanere a casa, non hanno voluto sentir ragione: mi avrebbero
accompagnato fino al punto dove il Prato si collega al Ponte, mi avrebbero dato
gli ultimi abbracci e baci, e sperato per me di non vedermi per tre anni, o
almeno di ritornare da loro senza nulla di rotto.
Il viaggio per raggiungere la
cima del monte Raif, in effetti, non sembra proprio essere una passeggiata.
È pomeriggio, il sole non è
ancora sul punto di tramontare, ma c’è già un piccolo drappello di persone in
attesa. Alcuni bambini giocano a rincorrersi, mentre gli adulti se ne stanno in
piedi in piccoli gruppi, parlottando fitto fitto. Solo tre o quattro persone,
più vicine al limitare del dirupo, sembrano avere l’espressione di chi versa nella
preoccupazione almeno quanto mia madre e le mie sorelle.
Il mio sguardo viene catturato
dall’immensità del luogo in cui mi trovo. Il bosco che circonda il camminamento
che ci ha portato dalla mia cittadina fino a Farery è bellissimo, abitato da
creature dai colori bizzarri, uccellini canterini che si posano su alberi
altissimi dalle foglie carnose e brillanti, fiori vividi e profumi inebrianti.
Ma il Prato è qualcosa di
spettacolare. Sembra che qualcuno l’abbia disegnato dal nulla, perché non ci si
potrebbe spiegare altrimenti l’enorme spazio a forma di semicerchio, sgombro da
arbusti e alberi, ma circondato da fusti dalle chiome floride. Termina su un
dirupo, con uno strapiombo improvviso, tanto che i fili di erba incolta
penzolano sulla roccia viva e sul vuoto.
Mi volto, guardo mia madre e le
sorrido. Poi abbandono la borsa piena di viveri vicino alla mia famiglia che si
riposa. Agguanto i lembi della lunga gonna, alzandoli appena mentre corro verso
il bordo del Prato.
Guardo giù e mi gira la testa.
Il vuoto si perde nel buio, spezzato solo dalla presenza di un' enorme cascata,
che sbuca dall’interno della roccia, dal versante opposto al mio, provocando
uno scrosciare roboante. Di fronte a me, oltre il baratro, si erge una montagna
gigantesca.
Alzo gli occhi al cielo, il sole
che me li brucia un po’. Guardo le chiome degli alberi sulla cima del Raif, e
penso che lì, da qualche parte, c’è una fonte. Che lì c’è la mia Maestra. Che
devo trovarla.
ESTRATTO 2
Ed eccoci
qui, solo noi quattro davanti al messaggero della strega. Lui ci guarda con un
misto di ammirazione e preoccupazione. A volte i ragazzi che si incamminano per
questo viaggio non fanno ritorno, e non perché sono diventati degli apprendisti
della strega.
Cerco di non pensarci, mentre
un’altra figura si avvicina a noi. Avrei pensato che fosse un altro ragazzo, se
non si fosse tolta il cappuccio a mostrare il volto di una giovane dagli occhi
freddi come il ghiaccio e capelli di un strano color argenteo. Sotto al
mantello, indossa una tenuta che farebbe invidia a una guardia militare.
Sicuramente è armata, e il suo sguardo torvo mi fa un po’ paura. Mi chiedo cosa
potrebbe diventare, dopo un addestramento di tre anni… e non voglio nemmeno
pensarci.
È così minacciosa che sento
risuonare nelle orecchie la voce del mio defunto nonno paterno: “sembra un
dannato saliahman!” diceva, quando gli capitava di vedere un tipo poco
raccomandabile. Come se lui stesso avesse mai visto un vero saliahman.
“Bastardi invasori, un giorno potrebbero tornare” continuava, nella delirante
convinzione che non fossero passati più di quattrocento anni da quando qualcuno
aveva visto un saliahman ad Adaesha. Ora vivono nelle terre a est, tenuti
lontani da Adaesha da un muro di invalicabili arbusti che si dipanano quasi
fino a toccare il cielo. Ma se provo a immaginarmene uno, da quello che mi
hanno raccontato di loro, me lo vedo proprio come questa ragazza.
Il messaggero chiede se ci sono
altri Candidati, e quando non si fa avanti nessuno, ci consegna una pietra
rossa per uno. La soppeso tra le dita: è grande quanto il mio palmo e pesa come
una mela matura.
«La strega tiene molto
all'incolumità dei suoi aspiranti allievi, ed è per questo che vi dona queste
pietre incantate. Se sarete in difficoltà, se vorrete ritornare indietro, non
dovrete far altro che tirarle fuori e chiedere aiuto, e lei farà il resto»
continua a leggere l'emissario, e dalla strana piega che hanno preso le sue
sopracciglia posso intuire che si stia chiedendo, proprio come tutti noi che lo
ascoltiamo, come delle pietre possano possedere tali capacità.
Non ho idea del come, ma va bene
così.
I paesani si avvicinano a noi
offrendoci viveri e portafortuna, ci abbracciano come se fossimo loro figli. La
cosa mi scombussola un po’, ma il calore di questa gente mi riscalda il cuore
impaurito.
Un'anziana signora vestita di
veli colorati mi mette al collo una collana con una pietruzza trasparente a
forma di goccia, e io la ringrazio con un sorriso. «Che possa proteggerti e che
ti conduca alla tua meta» mi dice la signora, con uno strano accento,
scrutandomi con occhi scuri penetranti. E dopo queste parole sono pronta per
partire.
Noi Candidati, i cuori
martellanti nel petto, ci posizioniamo davanti al dirupo, il silenzio assoluto
è attenuato solo dallo scrosciare della cascata.
Guardiamo davanti a noi, oltre
lo strapiombo. Un albero, colpito dalla luce arancione del sole al tramonto,
sembra prendere vita. Le sue radici e i suoi rami si scuotono, come serpenti
striscianti si allungano, si avviluppano al terreno e poi si protendono verso
di noi. Sono quasi tentata di scappare quando essi fermano la loro corsa, si
arrotolano tra loro, si tendono tra un arbusto e l’altro, ancorandosi al bordo
del Prato, vicino ai nostri piedi. Il Ponte, eccolo qui. Uno stupendo intrico di
rami che ci condurranno verso la nostra meta.
Ed è così che incominciamo il
nostro viaggio.