sabato 30 aprile 2022

Recensione serie "Grishaverse", Leigh Bardugo

 


Autrice: Leigh Bardugo

Titolo: Tenebre e Ossa

Prezzo: 17,00  e-book 9,99

Serie: Grishaverse #3

Link d'acquisto: QUI


Serie Grishaverse:

1)Sei di Corvi

2)Il Regno Corrotto

3)Tenebre e Ossa

4)Assedio e Tempesta

5)Rovina e Ascesa

6)Le vite dei santi

7)Il Re delle cicatrici

8)La legge dei lupi



"Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro". 


Trama

"Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro". L'orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d'Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell'amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l'élite di creature magiche che, al comando dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l'intera corte. Alina, infatti, è l'unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore. Da questo romanzo la serie Netflix di prossima uscita.


“Rimasi a guardare, divisa tra paura e fascinazione. “È troppo giovane” pensai. L’Oscuro comandava i Grisha da prima che io nascessi, mentre l’uomo seduto sulla pedana non sembrava molto più anziano di me. Aveva un viso affilato e bello, con una massa di folti capelli neri e chiari occhi grigi che scintillavano come quarzo.”





Recensione

Oggi vi parlo del primo volume della trilogia con protagonista Alina Starkov (recensione serie tv QUI, se l'avete persa); Alina è una ragazza che non ha grandi ambizioni nella vita: le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, ex nazione potente e ora regno circondato dai nemici e restare accanto all'amico d'infanzia Mal del quale è innamorata; peccato che il destino, abbia in serbo ben altro per lei.

Quando il loro reggimento attraversa la famosa Faglia d'Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che divide in due il regno, Alina e i suoi compagni vengono attaccati da dei mostri chiamati volcra; quando Alina soccorre Mal, in lei si risveglia un potere talmente potente, da essere una luce accecante che la fa svenire.

Questo porta al suo immediato arruolamento tra i Grisha, l'elitè di creature magiche che, al comando dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka subito dopo il re, manovra l'intera corte; Alina infatti è l'unica tra loro a poter emettere una luce talmente forte da poter tagliare in due la Faglia e farla sparire per sempre, riunendo il regno, ormai diviso a metà.


Peccato che niente sia come sembra e Alina si ritroverà a dover combattere contro le ombre del regno, ma anche quelle del suo cuore; "Tenebre e Ossa" è la base per una trilogia da paura, che ti permette di conoscere i personaggi e ciò che li circonda; nella parte centrale si scoprono molti dettagli sui Grisha e sul loro modo di vivere, come Alina, anche noi lettori, aspettiamo che succeda qualcosa e in effetti qualcosa è destinato ad accadere, anche se i veri colpi di scena, sono ahimè, tutti incentrati verso la fine; ci sono colpi di scena, cambi di ambientazione e momenti parecchio forti.

La Bardugo ha fatto in modo che Alina subisse una sorte di "presa di coscienza" di ciò che è, all'interno della Faglia, fa sì qualcosa di terribile, ma resta comunque umana, può sembrare leggermente infantile, ma è comunque un buon personaggio. Cade vittima del fascino dell'Oscuro (e diciamolo, chi non lo farebbe?) ma resta comunque salda a se stessa e consapevole di non dimenticare Mal.

E' una ragazza che ha sempre voluto un posto a cui appartenere, ma non si fa abbagliare dal "Piccolo Palazzo", e sembra decisamente più a suo agio tra le montagne selvagge in compagnia di Mal, piuttosto che riverita e coccolata in mezzo agli altri Grisha.

Quasi tutti i personaggi non sono abbastanza approfonditi, probabilmente perché siamo solo all'inizio, secondo me scopriremo qualcosa in più su tutti loro nei libri successivi; ovviamente il finale è aperto, proprio per invogliare il lettore a continuare la trilogia.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


«Lo sai che sarei perso senza di te.» «Non ti sei mai perso in vita tua» lo presi in giro. Io disegnavo mappe, ma Mal era capace di individuare il Polo Nord geografico anche bendato e a testa in giù. Lui mi urtò con la spalla. «Sai che cosa intendo.» «Certo» risposi. Ma non lo sapevo. Non per davvero.




venerdì 29 aprile 2022

Cover reveal "Quel principe azzurro che non ti aspetti", Daniela Carboni

 Buongiorno, oggi partecipo al cover reveal del nuovo romanzo di Daniela Carboni



Autrice: Daniela Carboni

Titolo: Quel principe azzurro che non ti aspetti

Data di pubblicazione 5/05/22

eBook KINDLE € 1,99 offerta lancio

Cartaceo pag. 263 € 15.00

Genere ChickLit

Auto conclusivo

CE Literary Romance



Trama

Elizabeth Bennet, mi hai delusa!

Basterebbe questa frase per descrivere Eva, fervente femminista, nemica degli uomini, con una missione nella vita: distruggere il genere maschile. Abbandonata dal padre ancora prima di nascere e tradita dalla sua migliore amica che ha ceduto alle lusinghe dell'amore, Eva porta avanti l’obiettivo di essere una donna indipendente, fiera, che non ha bisogno del principe azzurro, perché lei si salva e si basta da sola. Peccato che Vittorio – nemico numero uno, nonché fidanzato della sua storica amica Monica – abbia un piano diverso: farla capitolare partecipando a un Reality Show in cui dovrà trascorrere due settimane a stretto contatto con un campagnolo. Sfida accettata. Eva è certa che l’altro concorrente, Matteo, non potrà mai né farle battere il cuore né impossessarsi delle farfalline nel suo stomaco. Dal canto suo, Matteo, abituato alla vita dura e rurale della campagna, proprio non riesce a capire questa Emmeline Pankhurst del XXI secolo, ma in qualche modo ne è attratto. Spiati dalle telecamere, messi costantemente alla prova da una convivenza improbabile, da una ragazzina maliziosa, un’anziana ficcanaso e un conduttore rimbambito, Eva e Matteo riusciranno a trovare un punto d’incontro?



Estratto

Quando avevo dieci anni e non ero l’unica a odiare i maschi, convinsi le mie amiche a fondare un club. Eravamo solo una decina di innocue bambine ma, dietro le nostre facce d’angelo, ci dimostrammo spietate, rispedendo al mittente tutti gli insulti, le prese in giro e i dispetti che nel corso della storia le ragazzine di tutto il mondo hanno subito passivamente dai compagni del sesso opposto.

Sembrava perfetto, ma si sa che le cose belle non sono destinate a durare. La nostra piccola cerchia non era preparata a quel ciclone chiamato pubertà, e perse dei pezzi. Alla fine rimanemmo in due, la mia migliore amica Monica e io. La nostra amicizia sembrava solida e inattaccabile. Pensavo che sarebbe rimasta immutata per sempre, almeno fino a quando qualcuno non me l’ha portata via con l’inganno.

Chi? Vi chiederete voi… vi darò un indizio: è viscido, stronzo e con le palle.

Ah, dimenticavo: in questo momento sta proprio qui, di fronte a me.

«Vittorio.» Sussurro, a denti stretti, mentre fisso l’essere più riprovevole dell'universo.

«Eva.» Mi fa eco lui, ricambiando in pieno tutti gli improperi fermi sulla punta della lingua.

Ci guardiamo in cagnesco, entrambi consapevoli di trovarci di fronte al proprio rivale. Il motivo della contesa? Monica, la mia migliore amica e, prima che questo damerino la circuisse per bene, la mia inseparabile compagna nella lotta femminile contro le discriminazioni di genere.

«Ehi, così può bastare, no?» si intromette lei, frapponendosi tra noi due. «Non si tratta di una sfida a chi distoglie lo sguardo per ultimo.»

Questo lo dici tu.

giovedì 28 aprile 2022

Segnalazione "La leggenda dell'erede", Cristiano Pedrini

 Buongiorno, oggi vi segnalo il nuovo romanzo di Cristiano Pedrini



Autore: Cristiano Pedrini
Titolo: La leggenda dell'erede
Genere: romance
Formato cartaceo 14x21
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Pagine: 200
Pubblicato con Youcanprint
ISBN: prossimamente
Prezzo di copertina: e-book 2,99 cartaceo 16,00


«Molti di noi sono attratti dal mistero, da qualcosa

che non sempre è spiegabile razionalmente, comporre

il mosaico dell’ignoto non sempre è la cosa

più giusta da fare.»


Trama

Jacopo Corsi è un laureando in psicologia. Il suo incontro con Giorgio Viazzi, durante uno stage in una

casa di riposo, lo induce a visitare la località di Montisola sul Lago d’Iseo. L’anziano uomo lo ha

nominato erede di diverse proprietà sull’Isola, tra cui un cantiere navale e un terreno al centro di un

ambizioso e faraonico progetto edilizio.

L’arrivo del ragazzo provoca una piccola rivoluzione, accompagnata da giudizi e supposizioni. Egli non ha esperienza di come si conduce un’azienda che negli ultimi anni è stata gestita da un valente, quanto

egocentrico direttore che non vede di buon occhio la presenza di Jacopo, così come i Della Torre, una

coppia di amici di Giorgio che vogliono convincere il ragazzo a vendere il terreno ricevuto in eredità.

Tuttavia, tra le tante persone che si dimostrano poco amichevoli, Jacopo incontrerà Gabriele, capitano di un battello turistico che non nasconderà il suo interesse verso di lui, spronandolo a prolungare il suo soggiorno per conoscere meglio l’isola che lo ha visto nascere e che è certo potrà riservargli molte piacevoli sorprese.

Una vecchia storia, che si tramanda di generazione in generazione, una presenza impossibile ed arcana, che sembra essere tornata per proteggere l’isola e i suoi abitanti, e un tenero amore, accompagneranno le avventure di Jacopo sulle acque del lago, dando vita ad una nuova leggenda.


Estratto dal Capitolo Primo


Le pietre emergevano dalle acque, innalzandosi fiere verso il cielo terso, come a voler testimoniare che la loro presenza era indissolubilmente legata a quei luoghi e intrecciata alla loro storia. Lo scorrere del tempo tentava di sopraffarle, ma da quel lungo duello, l’isola di San Paolo con la sua misteriosa villa, racchiusa in un giardino in cui convivevano pini, larici e piante esotiche, sembrava ancora uscirne vincitrice. Quella costruzione non avrebbe sfigurato in un qualsiasi film storico. Il panorama trasmetteva a Jacopo sensazioni contrastanti, che andavano dal semplice stupore a una velata malinconia.

Si appoggiò al corrimano, fissando le merlature della cinta che circondava l’isola, proprietà privata da decenni, che scorrevano davanti ai suoi occhi verdi mentre il battello iniziava ad allontanarsi dall’isolotto. Si voltò, sistemandosi gli occhiali tondi, per guardare il ponte deserto. Era uno dei pochi passeggeri saliti a bordo dell’imbarcadero, e del resto non c’era da stupirsene: a quell’ora del mattino non dovevano essere molti ad avere la necessità di attraversare quella parte del Lago d’Iseo. Pertanto, poteva godersi il breve tragitto e ammirare le particolarità del battello. Non avrebbe immaginato che fossero ancora in funzione piroscafi a pale, e il suo stupore aumentò non appena vide gli interni in perfetto stile liberty, con poltrone e divani in cuoio rosso.

«Sembra di essere tornati indietro nel tempo» ammise il ragazzo riportando lo sguardo al lago che il battello fendeva con eleganza, diretto a Montisola, la più grande delle isole di lago dell’Europa meridionale.

«Fortunatamente il vecchio Concordia è ancora in ottima salute, nonostante la sua età» udì alle sue spalle.

Jacopo si voltò repentino e notò un uomo che lo salutava con un sorriso gentile. Aveva folti

capelli ricci, neri come gli occhi, ed era impeccabile nella sua uniforme estiva. Sul taschino

della camicia azzurra il ragazzo notò il tesserino di riconoscimento, e la sua buona vista gli

fece scorgere la parola “Capitano”, che lo mise a disagio.

«Lei è il...» tentennò Jacopo.

«Capitano Gabriele Corsi. Benvenuto a bordo» annuì l’uomo, allungandogli la mano.

«Grazie» rispose il ragazzo, stringendogliela. «La sua nave è davvero stupenda» soggiunse, guardandosi attorno.

«Il Concordia è stato costruito nel 1926 e restaurato qualche anno fa. Può trasportare fino a cinquecento persone in crociere che attraversano tutto il lago.»

«Anche se oggi c’è molto spazio» sorrise Jacopo.

«Dovresti essere qui nei week end, o durante la stagione estiva. A volte mi chiedo come possa essere così veloce con tutta quella gente a bordo» osservò Gabriele.

«Ah, capisco. Allora sono fortunato: posso godermi ogni particolare della sua bella nave.»

Jacopo si sedette su una panchina e vi posò lo zaino che aveva con sé. Distese le gambe, ispirando profondamente l’aria salmastra e assaporando quei momenti di quiete.

Immaginò che il suo prossimo arrivo non sarebbe stato accolto con lo stesso entusiasmo che quell’uomo gli aveva mostrato, e del resto non poteva aspettarsi qualcosa di diverso.

Anche lui, in fondo, si sentiva come un pesce fuor d’acqua in quei luoghi che non aveva mai visto prima. Ancora si domandava come si fosse lasciato convincere ad andare fin lì.

Probabilmente si era sentito in dovere di onorare la memoria di quel caro amico che aveva voluto fargli un enorme regalo, non pensando che lui avrebbe faticato ad accettarlo. La sua mente prese a vagare, ritornando a quel pomeriggio che avrebbe dovuto essere come tanti altri.

Entrando nella stanza di Giorgio, Jacopo notò un bellissimo mazzo di rose bianche posato sul letto, con accanto una busta.

«Sono per te» disse l’uomo uscendo dal bagno, mentre si sistemava la giacca da camera color bordeaux. Sul taschino era stata cucita una piccola ancora su cui era attorcigliata una rosa bianca.

«Grazie, ma non capisco» disse Jacopo.

L’uomo, che aveva festeggiato gli ottantacinque anni pochi giorni prima, raccolse il mazzo di rose e, col suo solito sorriso bonario, le porse al ragazzo. «Penso sia giunto il momento di farti una piccola confessione... Spero che non me ne vorrai.»

«Beh, dipende. Ho la strana sensazione che tu voglia farti perdonare, anche se non capisco per quale motivo» osservò Jacopo, odorando le rose.

«Ecco, non sono stato molto onesto con te sul mio passato» riconobbe l’uomo, che nonostante l’età sfoggiava una folta capigliatura canuta. Inforcò gli occhiali che aveva lasciato sul comodino e se li sistemò sul naso. Osservò l’espressione smarrita del ragazzo, che nei mesi passati gli aveva fatto compagnia in molti pomeriggi, allietandoli con lunghe chiacchierate su argomenti di diversa natura.

«So che non mi resta molto da vivere. Il mio vecchio corpo inizia a cedere, ed è ormai questione di poco prima che io possa chiudere definitivamente gli occhi e riposarmi.»

«Devo rimanere qui ad ascoltare il tuo epitaffio? Non è che mi faccia molto piacere, e poi...» La mano sollevata dell’uomo gli impedì di proseguire. Aveva immaginato di trascorrere qualche ora conversando affabilmente, e invece le sue aspettative si erano infrante per via di quell’esordio tutt’altro che rassicurante. Si massaggiò il mento sospirando, in attesa che Giorgio proseguisse.

«Vent’anni fa ho fondato un cantiere navale sul lago di Iseo, un piccolo investimento che oggi è divenuto una florida attività. Negli ultimi anni mi sono ritirato, lasciandone la gestione a persone fidate, ma oggi penso che quello che ho costruito debba essere consegnato a qualcuno che sono certo amerà quei luoghi e farà di tutto perché la loro magia non venga svenduta per questioni economiche e di interesse. E credo che tu sia la persona giusta.»

Jacopo non riusciva a credere alle sue orecchie. Ora tutte quelle storie sul lago che aveva udito nei giorni passati dall’uomo iniziavano a comporre un mosaico ben definito.

Scosse il capo, battendosi la mano sul petto. «Senti, io ti ringrazio, ma non ne so nulla di affari. Come credi che possa cavarmela? Insomma, sto studiando Psicologia e mi manca poco alla laurea. Non penso di essere la persona che cerchi.»

Giorgio si accomodò nella sua poltrona, davanti alla portafinestra che dava sul giardino.

Quante volte aveva assistito al tramonto e al sorgere del sole, immerso nei ricordi della sua

gioventù. Lui e la moglie erano stati sposati per oltre cinquant’anni, un’unione perfetta, fatta

di comprensione e di stima reciproca, ma non avevano potuto avere figli. Con Emma aveva

condiviso tante gioie e aveva battezzato con il nome di lei il primo battello che aveva varato,

destinato al trasporto passeggeri lungo il lago.

«Non cerco qualcuno che ne sappia di affari... io vorrei solo...» Giorgio sospirò,

cercando le parole più adatte per quello che gli albergava nel cuore, qualcosa che da tempo

voleva condividere con quel ragazzo che un giorno si era presentato dinnanzi alla porta

della sua stanza per un breve colloquio.

Jacopo si era presentato a lui come un laureando in Psicologia alla ricerca di persone a cui

far compilare un questionario. Dopo pochi minuti il giovane aveva messo da parte quei fogli

e si era ritrovato a chiacchierare con Giorgio. Da quel giorno i loro appuntamenti giornalieri

erano divenuti una costante ai quali nessuno dei due voleva sottrarsi. Jacopo accompagnava

l’anziano in lunghe passeggiate nel giardino della casa di riposo oppure tra i negozi del

centro, gustando insieme a lui un gelato o facendo piccoli acquisti. Dal nulla tra loro era

nata un’amicizia, nonostante appartenessero a generazioni lontane, cresciute in mondi

diversi, e nonostante lo scorrere del tempo li avesse plasmati tanto da renderli a volte

persino alieni l’uno agli occhi dell’altro. Ma quella diversità svaniva quando si ritrovavano a

conversare sui veri valori della vita e sull’amicizia.

«So di non averne il diritto, ma in questi mesi mi sono crogiolato nel pensiero che tu

potessi essere il figlio che non ho mai potuto avere. Lo sai, la prima volta che ti ho visto mi

sono lasciato guidare dal pregiudizio» ammise l’uomo, invitandolo con la mano ad

avvicinarsi.

«Beh, posso immaginarlo» sorrise imbarazzato Jacopo, accostandosi alla poltrona.

«Lo so, a volte mi scambiano più per un teppistello ribelle che per un futuro psicologo»

proseguì toccandosi il piercing d’argento che sovrastava la palpebra destra.

«In effetti... hai una bella collezione.» Giorgio indicò i due orecchini al lobo sinistro.

«Ma se c’è una cosa che ho imparato è di non giudicare mai dalle apparenze, sebbene a volte

ci inducano a credere di essere dalla parte della ragione.

Jacopo si posò le mani sulle ginocchia, sfregandosele ripetutamente. «Hai detto che

per tutti questi anni sono state delle persone fidate a gestire i tuoi beni. Perché ora pensi che

debba essere io a farlo?»

«Non ti ho detto che dovrai farlo, non in prima persona. Francesco Danieli, il direttore,

potrà restare al suo posto e occuparsi dell’azienda, ma non ho intenzione di lasciare a lui la

proprietà. Tuttavia, converrai che sarà necessario che tu, prima o poi, dia un’occhiata a

quello che ho intenzione di lasciarti. Nella busta c’è una copia del mio testamento:

conservala, e quando sarà il momento, il mio legale farà i passi necessari.»

mercoledì 27 aprile 2022

WWW...wednesday #177

 Il WWW Wednesday, è una rubrica settimanale ideata da MizB (Should be Reading) nata per far sapere a voi lettori le mie letture appena concluse, quelle attuali e le prossime!!


 1. What are you currently reading? Che cosa stai leggendo?



Sono a buon punto, a tempo debito avrete la recensione



Come previsto l'audiolettura va a gonfie vele!


Oh sì, siamo al capitolo conclusivo! Anche se ammetto che mi piacerebbe leggere le novelle mancanti, ma intanto mi accontento di finire la storia di Mason e Sam; l'ho appena iniziato, vi farò sapere a lettura finita

2.What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?


 

Recensione QUI



Recensione QUI


Recensione online nei prossimi giorni, dopo aver postato quelle dei due precedenti, ovviamente!

3. What do you think you’ll read next? Cosa pensi leggerai in seguito?
 

 



Ed eccoci alla fine del 177esimo WWW!  Voi cosa state leggendo? Cos'avete finito? Cosa leggerete? 


Alla prossima

Luce <3

martedì 26 aprile 2022

Cover reveal "Listen to your heart", Jennifer P

 


Buongiorno, oggi partecipo al cover reveal del nuovo romanzo di Jennifer P



TITOLO: Listen to Your heart

AUTRICE: Jennifer P

GENERE: New Adult Contemporary Second Chance First Love 

COVER REVEAL: 26 APRILE

USCITA: 2 MAGGIO

 

Trama

Dicono che quando si sta per morire, tutta la vita, in un istante, passa davanti agli occhi.

Lui, David Lewis, quell'istante lo vive da quando è nato. Ha lasciato al suo cuore malato

le sorti del suo destino, ma non l'ha ascoltato ed è andata sempre peggio.

Lei, Sara Miele, l'amore della sua vita, è andata avanti. Ha fatto del cuore una vocazione,

diventare cardiochirurgo la sua unica missione. Ha voltato pagina, lasciando indietro lui,

la sua causa.

Non pensate che non l'abbia meritato. Lui, il suo abbandono, l'ha proprio cercato. 

Eppure, qualcosa è cambiato... Tra di loro una negazione non può esistere. Riuscirà

David a riavere il cuore di Sara per continuare a far battere il suo?



lunedì 25 aprile 2022

7 blog per 1 autore: Simone Colaiacomo

  Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO

Tutto sul romanzo
COVER + TRAMA + ESTRATTI
Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più
rispetto alla trama scelta (Allega un estratto card e la cover del romanzo)


Trama:

L’albo Gotico italiano esce trimestralmente ed è un format unico nel suo genere, poiché racchiude un
graphic novel e un racconto breve, entrambi di genere nero.
“Gotico italiano Vol.5 – Marroca” ci conduce in una Toscana carica di credenze popolari, dove le
streghe e gli eretici la fanno da padroni. Nel graphic novel che dà il titolo al volume, scritto e
sceneggiato da Simone Colaiacomo e illustrato da Kalico, è questa figura particolare della Marroca la
vera protagonista, la cui leggenda è legata alle acque di un lago della Val di Chiana e a qualunque gorgo
che genera i suoi terrificanti mulinelli. C’è un’altra protagonista, però, ed è una ragazzina di nome
Esmeralda che dovrà cercare la sua amica Vanda, scomparsa nei pressi del lago, e gli abitanti del borgo
Abbadia di Màlia (paese inventato ma che si ispira ad alcuni splendidi borghi della Val di Chiana)
attribuiranno l’evento drammatico all’azione di questa figura del folklore locale, in parte strega, in parte
mostro acquatico.
Nel racconto nero d’impronta gotica intitolato “La settima anima” sarà invece una terra maledetta che
sostiene un’abazia dove eresiarchi e streghe vi si nascondono, a tenere saldo il legame tra il male e il
bene, che non può essere tagliato in alcun modo. Qui la giovane Aurore, di origini francesi, si ritroverà
col padre, un mercante, a doversi trasferire ad Abbadia di Màlia e a ricostruire la loro vita per
sopravvivere, ma intrecci sentimentali e blasfemie stregonesche si manifesteranno in questo gotico
contemporaneo dalle sfumature classiche.
Tema sociale di questo numero è la dispersione idrica dell’acqua potabile e il suo inquinamento.

ESTRATTO racconto “La settima anima”:
Il caldo era soffocante, al punto che il sudore si appiccicava alla pelle come una coltre stagnante.
Non tirava un filo di vento, tanto che avevano dovuto lasciare le finestre aperte, nella speranza che
anche solo un minimo accenno da ponente potesse allietare quella incauta notte estiva del 23 giugno
1771.
Abbadia di Màlia era un piccolo paese dimenticato dai più, che in un tempo ormai lontano aveva
indossato il nome in Abbadia di Montevenere, dove sorgeva nel medioevo un’abazia cistercense che
ospitava un Ordine dei Frati Predicatori che però, si diceva nei villaggi limitrofi, celasse, agli occhi del
puritano mondo cristiano, segreti immondi e i confratelli nascondessero alcuni eresiarchi catari che
l’Ordine tanto aveva combattuto nei secoli precedenti.
All’epoca, i contadini delle terre circostanti l’abazia erano certi del fatto che i frati, mentre alla luce
del sole recitavano il loro motto laudare, benedicere, praedicare, nella penombra di quelle antiche mura
ormai marce professassero quegli stessi riti blasfemi che avrebbero dovuto epurare, ma che, per qualche
inconcepibile quanto innaturale motivo, insistevano col custodire, pur negandone l’esistenza.
Infatti, quando giravano per i paesi della Val di Chiana, erano soliti essere socievoli e benevoli, ma i
villici, per timore che gli lanciassero qualche maledizione, ricambiavano le cortesie e ascoltavano quelle
che consideravano le loro false benedizioni. Una volta liberatisi dei religiosi, in tutta fretta erano pronti
a farsi tre volte il segno della croce e correre dalla vecchia Santuzza, originaria di Episcopia, un paesino
dell’entroterra lucano, che gli avrebbe levato il malocchio, recitando qualche scongiuro tipo “Nostru
Signuri i Roma vinia, ‘na palma d’ulivu n’te mani tinia supra l’altari a benericiva, scippava l’occhi a cu mali faciva: cu
tri pani e cu tri pisci Nostru Signuri mi duna abbundanza”, accompagnato da un rituale pagano che prevedeva
il mettere in una vecchia tegola di cotto, che stava a simboleggiare il guanciale usato da Gesù, del
rosmarino, foglie d’arancio e di ulivo benedetto la domenica delle Palme, ad ardere su dei carboncini ed
a suffumigare.
Il nome del borgo fu cambiato nell’anno del Signore 1357, dopo un lungo periodo durante il quale la
seconda ondata della Peste Nera imperversò in Europa. Nonostante i focolai fossero quasi del tutto

scomparsi, accadde che solo ad Abbadia di Montevenere gli abitanti furono, dal primo all’ultimo, condotti a
morte virulenta in un’unica notte.
A salvarsi furono soltanto sette frati dell’Ordine che si rintanarono nelle sale sotto la guglia più alta
dell’abazia per quaranta giorni e quaranta notti, pregando qualche loro arcana divinità.
Fatto sta che, da allora, il paese ormai disabitato fu ribattezzato Abbadia di Màlia, a causa di una
diceria, neanche troppo inventata, che quella terra custodisse l’essenza stessa del male, con il suo marcio
cuore pulsante incastonato nello stesso edificio religioso, che aveva permesso ai sette di salvarsi, forse
in cambio della propria anima.
Dei frati però non si seppe più nulla. C’è chi affermò di averli visti vagare alcuni mesi più tardi per le vie di
Chiusi, chi a Chianciano o a Montepulciano o persino a Pienza. Fatto sta che l’abazia rimase incustodita e
nessuno ebbe pertanto il coraggio di entrarvi per controllare.
Stessa sorte toccò alle case che circondavano l’ex sacro edificio, mura abbandonate alle intemperie e agli
inverni rigidi delle colline toscane, dove gli unici custodi furono per decenni gli scheletri degli abitanti morti di
peste, lasciati lì a decomporsi e a nutrire la Madre Terra, che in parte stentava anch’essa d’innanzi all’idea
malsana e ributtante di nutrirsene. Rimasero così per diversi secoli, ma si sa, il tempo cancella ogni traccia di
memoria e dalla putrefazione della carne nascono nuove forme di vita.
Pian piano, a distanza di un paio di secoli, nelle terre circostanti l’abazia, ma sempre mantenendosi a
debita distanza, iniziarono a sorgere nuove abitazioni che, una volta formata una comunità numericamente
significativa, decisero di tenere, come denominazione, quella di Abbadia di Malìa, unico evidente riferimento
prossimo legato soprattutto all’edificio dell’abazia che, comunque, caratterizzava quelle colline.
Fu nel 1743 che una famiglia proveniente da Roma si stabilì in quelle terre abbandonate vicino al vecchio
edificio sacro, dalla Chiesa sconsacrato. Dai materiali ormai ridotti a ruderi delle antiche abitazioni,
recuperarono pietre e dagli alberi dei boschi che ormai avevano preso il sopravvento sulle vecchie costruzioni,
realizzarono travi e risollevarono così un paio di edifici, semplici ma funzionali. Erano tutte donne: tre vecchie
d’età indefinita che si pensò fossero sorelle, una donna sulla quarantina e tre bambine tra i quattro e i dodici
anni, almeno in apparenza.
Non ci volle molto affinché i popolani degli abitati vicini le giudicassero come streghe, ma nessuno
ebbe il coraggio di avvicinarsi a loro, vista la leggenda malevola che aleggiava su quelle terre considerate
sconsacrate. Alcuni sostennero che avessero usato la magia nera per sollevare le pesanti pietre e ricostruire
le mura in così poco tempo, altri che si fossero servite dei figli del demonio che nella notte avevano
posizionato e attaccato, con qualche misterioso materiale saldante, mattoni, pietre e tegole, altri che il
diavolo in persona avesse dato loro una dimora nel tempio del male.
C’era persino chi asserisse maldicenze sul fatto che fossero solo donne, e che la motivazione dovesse legarsi
alla certezza che avessero barattato le anime e le carni dei loro uomini in cambio dell’aiuto del maligno.
A un anno esatto dal loro arrivo, un viandante proveniente dal nord si fermò in una notte invernale in
cerca di un riparo. Non conoscendo le storie di quelle zone, era completamente ignaro di dove fosse
capitato, e per sfuggire alla neve, chiese ospitalità alle donne di quella casa.
Fu accolto con gentilezza e fu sfamato. Un brodo delizioso e nutriente, poi qualche parola di cortesia e in
fine un giaciglio caldo in cui riposare e riprendersi dal freddo.
La mattina seguente si risvegliò senza arti e senza lingua, ogni moncherino cauterizzato, disteso su
una tavola di pietra. Le donne adulte terminarono poi l’operazione di scarnificazione e infine, quel che
ne era rimasto fu trascinato tra i ruderi di un edificio adiacente alla loro abitazione, ancora in piedi per
metà e lo lasciarono lì, al gelo, assurdamente vivo, rinchiuso in un pentacolo di pietre, come tributo per
gli spiriti oscuri di un bosco infetto.
Quel che ne rimaneva fu divorato dai lupi affamati e poi le bambine andarono a recuperare le ossa,
con le quali le laide donne vi prepararono del buon sapone, sciogliendole nella soda caustica fatta con
sale e acqua e poi aromatizzato con foglie di alloro e rosmarino. Così lo avrebbero venduto al mercato
di Chianciano allo sciogliersi della neve e avrebbero avuto una riserva di carne per i mesi a seguire.
Perché si sa, del corpo di un uomo non si butta niente.










domenica 24 aprile 2022

Cover reveal "Reveal", Giusy Viro

 


Buongiorno, oggi partecipo al cover reveal del nuovo romanzo di Giusy Viro



TITOLO: Reveal

SERIE: Johns Hopkins Medical Series vol 2

AUTORE: Giusy Viro

CASA EDITRICE: Self PUBLISHING

PREZZO: ebook 2,99€ Cartaceo 9.99€ Kindle unlimited

PAGINE: 200

GENERE: Genere medica romance Autoconclusiva

N.B. TUTTI I ROMANZI SONO AUTOCUNCLUSIVI. SI POSSONO LEGGERE SINGOLARMENTE.


Sinossi

Bradley Steel lascia Baltimora dopo la laurea in medicina per intraprendere la difficile strada della

specializzazione in Europa, diventando uno dei chirurghi di punta del reparto di Oculistica dell’Hospital

Edouard Herriot di Lione, una delle strutture d’eccellenza di tutta la Francia.

Brad ha chiuso con Baltimora, con un doloroso passato che ha segnato la sua gioventù e la propria famiglia in maniera indelebile,ma se una proposta di lavoro dal Johns Hopkins Hospital rimettesse tutto in discussione?

Bradley sarà in grado di affrontare il passato una volta per tutte?

Cosa accadrà quando Abigail ricomparirà sulla strada?

Sarà chiamato a compiere una scelta. Prevarrà il medico o l’uomo? L'amore o l'etica professionale?

Brad sa solo una cosa, ha un debito nei confronti di Abigail e quel debito deve essere saldato.

sabato 23 aprile 2022

Recensione serie "Grishaverse", Leigh Bardugo

 


Autrice: Leigh Bardugo

Titolo: Il regno corrotto

Serie: Grishaverse #2

Prezzo: 18,90  e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Grishaverse:

1)Sei di Corvi

2)Il Regno Corrotto

3)Tenebre e Ossa

4)Assedio e Tempesta

5)Rovina e Ascesa

6)Le vite dei santi

7)Il Re delle cicatrici

8)La legge dei lupi

Sperò che Kaz fosse pronto. Sperò che Nina fosse più forte di quel che sembrava. Sperò che i loro piani fossero sufficienti, che la mira di Jesper fosse buona, che i calcoli di Wylan fossero esatti. Di lì a poco si sarebbero ritrovati tutti quanti nei guai.”



Trama

Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce. «Qualcuno ha per caso notato che l'intera città ci cerca, ce l'ha con noi o vuole farci fuori?» «E allora?» disse Kaz. «Be', di solito è solo metà della città.» Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.



-Tu sei un mostro.
-Ketterdam è piena di mostri. Il caso vuole che io sia quello con i denti più lunghi.”


Recensione

Il romanzo mi è piaciuto parecchio; i personaggi acquistano maggiore profondità ed è impossibile non amarli tutti. Lstoria è avvincente, i nemici da battere sono sempre un passo avanti, non mancano azione e colpi di scena,  il tutto ambientato nella malfamata e affascinante Ketterdam. Kaz Kaz si riconferma un personaggio degno di essere ritenuto tale perché dovrà usare tutte le sue risorse per ottenere la vendetta e i soldi che gli erano stati promessi. Riuscirà Manisporche, il peggior delinquente del Barile, ad avere la meglio sul ricco mercante Jan Van Eck?


Nel secondo romanzo di questa dilogia, forze che, fino ad ora erano lasciate ai margini, entrano in campo e rischiano di mettere a repentaglio i piani di Kaz. La scoperta della jurda parem e la notizia che Kuwei Jul Bo è stato fatto fuggire dalla corte di ghiaccio hanno portato a  Ketterdam tutte le forze interessate a questa letale droga. Ci sono gli Shu decisi a usare la jurda parem per creare dei soldati letali, i Fjerdiani, nemici giurati dei grisha che vogliono farla sparire per evitare che i grisha stessi la usino per diventare più forti e Ravka che da sempre protegge i grisha ma vuole anche evitare che la droga venga usata per renderli schiavi.
Il primo nemico da sconfiggere è il ricco Van Eck. L’autrice è riuscita a creare due villain di tutto rispetto, e completamente diversi l’uno dall’altro. E' arrivata a farmi mal sopportare, se non odiare, Van Eck per la sua completa mancanza di umanità: A Van Eck non importa di nessuno, nemmeno del suo stesso figlio che vuole addirittura uccidere, quando ha deciso che non poteva aiutarlo ad espandere il suo impero e si è sbarazzato della moglie per potersene trovare una nuova che gli desse un erede degno. Van Eck è avido, spietato, egoista ma ha un grosso punto debole: sottovaluta il figlio che considera a malapena un idiota. Waylan riuscirà a dimostrare al padre che si sbaglia?



L’altro nemico è la nemesi di Kaz, colui che Manisporche desidera distruggere più di ogni altra cosa: Pekka Rollins, un truffatore come Kaz, un ratto del barile ma la cui anima è ancora più nera…
Questo secondo romanzo si concentra maggiormente sui percorsi di Waylan e Kaz. Da un lato abbiamo la “discesa agli inferi” di Waylan, che già ne "Sei di Corvi", ha  avuto modo di comprendere che il padre non lo vuole e che non è affatto il rispettabile mercante che voleva sembrare, adesso dovrà affrontare verità sull'uomo che l'ha messo al mondo, che segneranno un punto di non ritorno. Waylan potrebbe diventare come Kaz, lasciandosi divorare dal desiderio di vendetta ma, nonostante tutto, forse per la vicinanza di Jesper e degli amici, riesce a non perdersi nell’odio per il padre e a rimanere il ragazzo dolce, un po’ insicuro e geniale che ho imparato ad amare nel primo libro.
Kaz vuole affrontare i suoi demoni, da quel giorno maledetto di tanti anni prima, non è più riuscito a toccare qualcuno senza indossare i guanti, la sua corazza contro il mondo, contro un ricordo tanto terrificante da rischiare ogni volta di divorarlo. I suoi sentimenti per Inej si fanno sempre più forti e, anche se li trova pericolosi, non riesce a scacciarli. Kaz non riesce a esprimere quello che prova, teme che nessuno potrebbe capirlo. Lui disprezza i polli, gli stupidi, i ricchi turisti che abbindola per attirarli nei suoi locali e a cui svuota le tasche. Ha costruito tutto il suo mondo sull’arte di truffare gli stolti ed ha sempre pensato che Pekka Rollins fosse il solo e unico responsabile per quanto accaduto a lui e Jordie. ;ma la verità e Kaz ha idealizzato il fratello, ha sempre voluto vedere in lui un innocente che non avrebbe mai potuto capire che Pekka lo stava ingannando. Jordie era un pollo, esattamente come tutti gli altri, ed è solo in questo momento, quando Kaz ammette la verità, che la voce del fratello, che lo ha sempre perseguitato, si affievolisce fino a sparire lasciandolo libero di vivere la sua vita. Kaz è uno dei personaggi più interessanti, complessi e meglio approfonditi di cui ho letto finora.

Il piano di Kaz per vendicarsi di Pekka e di Van Eck è complicato, azzardato, contorto e vi regalerà un colpo di scena che vi lascerà a bocca aperta. I combattimenti si fanno più pericolosi, gli inganni più articolati, niente è come sembra e i nemici di Kaz stanno per scoprire fin dove Manisporche può spingersi per ottenere vendetta. Un piano astuto, avventato, dove anche il più piccolo tassello è fondamentale condurrà i lettori de Il regno corrotto a uno dei finali più belli di sempre anche se non mancherà una nota amara. Questo è un libro meraviglioso che vi lascerà a bocca aperta e vi farà innamorare follemente di Kaz Brekker e di tutti i membri della sua letale, folle, banda. 

Ero consapevole che non tutti i protagonisti sarebbero arrivati vivi al gran finale, e infatti sono rimasta shockata dalla morte di uno di loro, che al suo assassino non aveva fatto niente, ma si sa, il destino a volte è beffardo e gli autori sanno come far impazzire i loro lettori, no?

Il finale è semplicemente perfetto, si capisce che la Bardugo non ha lasciato nulla al caso, ogni cosa acquista senso e "Il regno corrotto" è il degno finale di una dilogia che vi dilanierà le viscere e il cuore.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3



Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce.

«Qualcuno ha per caso notato che l’intera città ci cerca, ce l’ha con noi o vuole farci fuori?» «E allora?» disse Kaz.

«Be’, di solito è solo metà della città.»