domenica 5 gennaio 2025

Recensione "Il rumore del mondo", Benedetta Cibrario

 


Autrice: Benedetta Cibrario

Titolo: Il rumore del mondo

Prezzo: 8,30  e-book 7,99

Link d'acquisto: QUI


Trama

L'ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon, di stanza a Londra, sposa Anne Bacon, figlia di un ricco mercante di seta. Quando, dopo essere stata vittima del vaiolo, arriva a Torino, Anne è molto diversa. La vita coniugale si annuncia come un piccolo inferno domestico, ma il suocero Casimiro la invita a occuparsi della proprietà del Mandrone, il cui futuro soltanto a lui - conservatore di ferro - sembra stare a cuore. Tra i due si stabilisce un'imprevedibile complicità e Anne matura amore e dedizione per la vita appartata e operosa che vi conduce. La storia della famiglia Vignon si intreccia ai fili dello spirito del tempo, e non di meno a quelli della seta. Anne Bacon scopre come conquistarsi un posto nella storia di un paese non ancora nato, di un orizzonte ideale che infiamma il mondo. Progressisti e conservatori, al di là degli schieramenti politici, si trovano davanti alla necessità di rispondere al cambiamento e lo fanno agendo - nell'economia, nel costume, nella morale, nella cultura. E l'Italia appare, vista da lontano (complici anime migranti come Anne, e il suo entourage femminile), vista come utopia e come sfida.

Recensione

Una cosa ovvia quando si parla di romanzi storici, specie quelli d’ampio respiro, è l’uso di un lessico rubato al mondo delle arti visive, specie della pittura. Diciamo, quasi senza pensarci, che l’autore ha dipinto un grande quadro di questo o quel contesto storico e culturale. Se vogliamo essere ancora più specifici, commentiamo la qualità delle pennellate – rapide, impressionistiche o perfettamente amalgamate – e la palette di colori scelti. Come lettori, lo facciamo perché un libro è sempre un’esperienza sinestetica. Un buon romanzo è una buona storia scritta ad arte; un grande romanzo è questo ma è anche un turbine di colori, suoni, sapori ed esperienze tattili capace di insegnarci qualcosa di più sul genere umano. Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario è tutto questo, e anche di più. Questo romanzo è un progetto ambizioso che ha l’imponenza di una cattedrale e l’intima delicatezza di una conversazione tra amici.

Quando nel 1838 Anne Bacon, fresca di nozze, parte dalla sua Londra per raggiungere il marito Prospero a Torino, tutto ha il delizioso sapore del futuro e della possibilità. Bastano poche pagine, però, per scoprire che è accaduto l’irreparabile: durante il viaggio, Anne è stata contagiata dal vaiolo e, sebbene sia sopravvissuta, il suo viso è stato irreparabilmente sfigurato dalle cicatrici. Non è, e non sarà mai più, la ragazza in fiore di cui un nobile torinese si è innamorato tra una visita a un club e l’altra. Quando, al suo arrivo in Italia, Prospero e Anne si incontrano per iniziare finalmente la loro vita da marito e moglie, qualcosa si è già irrimediabilmente avvizzito. Parte da questo dramma in sordina, microscopico nella sua domesticità, un romanzo stupendamente manzoniano nel migliore dei modi possibili. La vita di Prospero e Anne incarna perfettamente lo sterotipo tolstoiano secondo cui ogni matrimonio è infelice a modo proprio; sullo sfondo di questo topos narrativo prevedibile e ben eseguito, però, si svolge la storia.


Tanti dei pregi di Il rumore del mondo potrebbero essere definiti, senz’ombra di dubbio, di marca manzoniana. L'aggettivo potrebbe suonare pretenzioso, ma la dichiarazione della stessa Cibrario, in una rivelatrice nota di metodo finale, è scopertamente tale e non si può non commentare:
La storia allestisce uno spettacolo in cui figure scomparse si rivelano, se non per quello che sono state, almeno per quello che hanno rappresentato. In un romanzo possiamo coglierle anche per quello che ci suggeriscono. Accanto a coloro che sono stati lievito al mondo, recitano quelli che tentano di annientarlo; ma il numero più grande è rappresentato dalla folla di comparse silenziose che entrano ed escono di scena in punta di piedi.
Il rumore del mondo è un romanzo sulla Restaurazione e ribollire storico che ha condotto ai moti del Quarantotto e, più avanti, al Risorgimento («Risorgimento è un nome che sa di speranza, non credi?», scrive Anne a sua sorella Grace). La Cibrario ci regala una magistrale e accurata rappresentazione di questo ribollire raccontandoci le vite non di eroi, re idealisti o condottieri, ma di uomini e donne che animano la storia - che sono il stati il lievito del mondo - senza deciderne la direzione: mercanti di seta, piccola nobiltà, governanti. Le battaglie e i combattimenti, se ci sono, avvengono in lontananza. Hanno più peso i giudizi che i nostri personaggi hanno di questi combattimenti e delle scelte politiche che li hanno causati. Quando Anne commenta le agitazioni torinesi e la povertà della città, sembra davvero di ascoltare il racconto attutito, filtrato, di chi non combatte sulle barricate ma vive una vita privilegiata, che piange la povertà ma non l’ha mai conosciuta, che guarda le sommosse da dietro il vetro della finestra di casa propria. Proprio per questo la storia e i personaggi di Benedetta Cibrario sembrano tanto più autentici. E il vetro di quella finestra è già sul punto d'infrangersi.

Un altro aspetto squisitamente manzoniano è la messe di documenti che pullula in questo romanzo. Il rumore del mondo è un solido romanzo dalla struttura tradizionale, e nonostante questo (mi correggo: forse proprio per questo) contiene una quantità considerevole di missive e corrispondenze epistolari. A un certo punto c’è persino una lista di crediti. Le lettere e gli spezzoni di diario sono, a mio avviso, i punti in cui il talento della Cibrario raggiunge l’apice. Il diario di viaggio di Theresa Manners e la corrispondenza finale tra Anne e Grace Bacon sono delle gemme di concreta bellezza, ed è un doppio piacere – quello del voyeur, senz’ombra di dubbio: ma siamo lettori, e tutti i lettori sono un po’ voyeur – vedere la trama accelerare tra queste righe private, problemi, novità, piccole e grandi tragedie di cui vorremmo sapere di più e che di fatto ci costringono a fare un po’ il mestiere dello storico, colmando vuoti, immaginando eventi o missive non riportate e così via. La freschezza di questi approcci così diversi, che vanno da una narrativa di stampo tradizionale a sezioni puramente epistolari, con una sicura padronanza dei punti di vista di ciascun personaggio, fa sì che le centinaia di pagine che compongono questo romanzo monumentale filino via senza alcuna fatica. In tante pagine, tutte intime e domestiche benché intimamente tessute di storicità, mi è capitato di rado di sbuffare per qualche scelta infelice (ad esempio, l’incertezza di Prospero «nella confusione del suo sentire»).
Non c’è dubbio che questo sia un romanzo di capitale importanza per la letteratura italiana degli ultimi anni, e un romanzo destinato a rimanere tra letture consigliate per anni e a ottenere la qualifica di libro «senza tempo». Fa certo riflettere, e in positivo, che oggi si torni a parlare – e con un romanzo di questo calibro – di moti, Restaurazione e Risorgimento. «Tutto è politica», pensa tra sé e sé Casimiro, il padre di Prospero, mentre sta spolverando una vecchia parrucca ammuffita per andare a incontrare il re, e non riesco a non pensare che anche questo romanzo sia un bellissimo atto politico e una monumentale lettera d'amore all'Italia. La scelta di raccontare una fase della nascita del nostro Paese dalla prospettiva di una giovane straniera e della sua integrazione nella Torino della prima metà dell’Ottocento è carica di significato. Una Torino, va la pena dirlo, in cui l’élite preferisce  ancora il francese all’italiano. Quasi letteralmente, noi lettori arriviamo in Italia insieme ad Anne Bacon, e insieme ad Anne Bacon dobbiamo cominciare ad amare, nonostante tutto, questa «Italia giovane e confusa».


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3



sabato 4 gennaio 2025

The White Princess - mini serie tv- Amazon Prime Video (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una miniserie tv che potete trovare su Amazon Prime; è il sequel di "The White Queen"


Titolo: The White Princess

Paese: Stati Uniti d'America, Regno Unito

Anno: 2017

Formato: miniserie tv

Genere: drammatico, in costume, sentimentale, storico

Stagioni: 1

Puntate: 8

Durata: 54-60 min (puntata)

Lingua originale: inglese


Informazioni

The White Princess è una miniserie televisiva anglo-statunitense, trasmessa dal 16 aprile al 4 giugno 2017 sul canale Starz. È basata sui romanzi Una principessa per due re e La maledizione del re appartenenti alla serie The Plantagenet and Tudor Novels di Philippa Gregory.

La miniserie si focalizza sul matrimonio fra Enrico VII d'Inghilterra e Elisabetta di York che metterà fine alla guerra delle due rose, unendo la casa di Lancaster a quella di York. Questa miniserie è il sequel di The White Queen




Trama

La Principessa Elisabetta di York, figlia di Edoardo IV d'Inghilterra e Elisabetta Woodville è stata promessa in matrimonio al recentemente unto Re Enrico VII d'Inghilterra, nella speranza che ciò unisca le Case di York e di Tudor e metta fine alla Guerra delle Due Rose. La giovane principessa è restia a compiere il suo dovere perché spera che il trono vada al fratello Riccardo, da lei considerato come legittimo erede della corona.



Recensione


Elisabetta è un nome che ha avuto sempre un peso nella storia del Regno Unito. Non a caso due grandi regine - Elisabetta I, al potere dal 1558 al 1603, ed Elisabetta II, sul trono dal 1952 ad oggi - hanno scritto tra le pagine più famose della monarchia inglese. Prima di loro un'altra Elisabetta ha avuto un ruolo decisivo per le sorti dell'Inghilterra. Vissuta tra 1466 e il 1503, appartenente alla casata York, fu regina consorte a partire dal 1486 al fianco di Enrico VII. Fu soprattutto colei che con il suo matrimonio pose fine alla Guerra delle Due Rose, dando inizio alla dinastia Tudor. Queste vicende, in forma assai romanzata, sono raccontate in The White Princess, miniserie in otto puntate, sequel di The White Queen.

I drammi storici, soprattutto nel mondo anglosassone, hanno una presa non indifferente sul pubblico. Passioni e ambizioni sono centrali al pari di tradimenti e amori proibiti.



Attingendo a piene mani da un genere ricco di trame e sottotrame, The White Princess, non si tira indietro e mette al centro della scena Lizzie, la giovane Elizabeth di York, alla vigilia delle nozze con Re Enrico VII. La loro unione ha un valore politico fondamentale: sancisce la chiusura delle ostilità tra le famiglie York e Lancaster per il trono d'Inghilterra. Tuttavia, per una ragazza che ha appena vent'anni, la politica non può avere lo stesso richiamo dei sentimenti. 

La situazione diventa ancora più complicata quando a corte circola la notizia che Riccardo, fratello di Elisabetta, ha intenzione di lottare per il trono d'Inghilterra. La regina deve scegliere se parteggiare per il marito, sposato per la ragion di Stato, o per chi fa scorrere nelle proprie vene il suo stesso sangue. Sono simili dilemmi che agitano la giovane donna chiamata anche a decidere il destino di un Paese che dipende unicamente dalla tenuta del suo matrimonio. 
In questa opera la protagonista era Elisabetta Woodville, madre della Elisabetta di York da noi conosciuta. In entrambe le produzioni ha un ruolo fondamentale per la costruzione della trama Philippa Gregory, scrittrice inglese che ha sempre privilegiato la storia dinastica del trono d'Inghilterra nei suoi libri. 




Il ruolo di protagonista in The White Princess, è andato alla promettente Jodie Corner. Nel cast viene supportata da Essie Davis, celebre per aver dato il volto a Catelyn Stark in Game of Thrones, un nome di assoluto richiamo per gli amanti di storie dove potere e tradimento vanno di pari passo. 


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3






venerdì 3 gennaio 2025

Recensione "Marked", Sephy Fontaine

 


Autrice: Sephy Fontaine

Titolo: Marked

Prezzo: 10,90   e-book 1,50

Link d'acquisto: QUI


Riporto lo sguardo sulla partita e sgrano gli

occhi, incredula. Il tizio corpulento non ha

ancora fatto la sua mossa.

Tra gli spettatori radunati attorno al tavolo e i

giocatori in attesa si alza un brusio infastidito.

Accavallo le gambe e congiungo le mani sul

grembo, piegando la testa di lato e inspirando a

fondo.


Trama

La mia vita scorreva tranquilla a Therenval fino a quando, una sera, non ho aggredito l’uomo di cui ero innamorata. Un marchio è apparso sulla mia pelle, una profezia dice che sono destinata a diventare l’arma degli Xarnok, ma ho la possibilità di prendere un’altra strada. Combattere contro i miei istinti non è affatto facile. La mia esistenza è diventata una lotta costante contro me stessa. Zeyden, colui che mi addestra, non fa altro che complicare le cose. Per non parlare di Kaelius, il principe degli Xarnok, la mia più grande debolezza...

"Siamo come un’ombra che danza nella luce, un fuoco che brucia senza consumarsi."

ROMANZO FANTASY ROMANCE
AUTOCONCLUSIVO


«Vorresti venire al Ballo Invernale con me?

Ammesso che tu non abbia già preso un

impegno con qualcun altro.»

Mi fermo all'istante, guardandolo con

sconcerto.

«Ma non eri fidanzato?» gli chiedo

incuriosita, e mi sorge un dubbio.

«Guarda che se hai intenzione di tradire la tua

fidanzata con me...»

Harvey scoppia in una risata.

«Non ho nessuna fidanzata da tradire.»


Recensione

Buongiorno, oggi vi parlo del nuovo romanzo di Sephy Fontaine; Marked ha per protagonista Daphne, umana innamorata di Harvey, o almeno questo è quello che crede lei; ma quando conosce Kael, il protagonista maschile, la sua vita subisce un cambio radicale, sia in ambito personale che amoroso.

Niente è come sembra, esattamente come nei libri precedenti di Sephy; ma qui c'è una notevole crescita di stile, perché le descrizioni sono diminuite per dare spazio all'azione e alla crescita dei protagonisti.

Il romanzo è scorrevole, infatti si legge in uno/due giorni; io ne ho impiegati due perché lo leggevo a lavoro; ho amato il finale, che lascia comunque possibilità al lettore di immaginare cosa potrebbe succedere dopo.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Un marchio è apparso sulla mia pelle, una profezia dice che sono destinata a diventare l’arma degli Xarnok, ma ho la possibilità di prendere un’altra strada.

giovedì 2 gennaio 2025

Parenthood - serie tv- Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una serie tv andata in onda dal 2010 al 2015, serie originale da cui è stata tratta Tutto può succedere



Titolo: Parenthood

Paese: Stati Uniti d'America

Anno: 2010-2015

Formato: serie tv

Genere: dramma familiare, commedia romantica

Stagioni: 6

Episodi: 103

Durata: 41 min (episodio)

Lingua originale: inglese


Informazioni

Parenthood è una serie televisiva statunitense di genere family drama trasmessa in sei stagioni tra il 2010 e il 2015 dalla NBC. Ideata da Jason Katims, è basata sull'omonimo film del 1989 diretto da Ron Howard, dal quale era già stata tratta una breve serie televisiva giunta in Italia col titolo Fra nonni e nipoti.

La serie ha debuttato in prima visione assoluta negli Stati Uniti il 2 marzo 2010; in Italia, la messa in onda in prima TV avviene sui canali pay di Mediaset Premium dal 16 dicembre 2010, mentre in chiaro è andata in onda sui canali Mediaset dal 5 luglio 2011.



Trama

La serie narra le vicende della numerosa famiglia Braverman, composta da: Sarah, madre single, che torna a vivere a casa dei genitori Zeek e Camille con i figli Amber e Drew; la sorella Julia, avvocato di successo che cerca di conciliare lavoro e famiglia, insieme al marito casalingo Joel; il fratello Crosby, allergico a qualsiasi relazione sentimentale impegnativa; il fratello più grande, Adam, con la moglie Kristina e i due figli Haddie e Max



Recensione

Caratterizzato da una sceneggiatura impeccabile, un cast eccezionale e tematiche sempre attuali, lo show si ispira al film del 1989 di Ron Howard, Parenti amici e tanti guai, proponendone una rilettura contemporanea, ricca di spunti interessanti. La storia, corale e coinvolgente, racconta le vicissitudini dei Braverman, analizzando gioie e dolori della moderna famiglia americana, attraverso le storie di quattro fratelli, Adam, Crosby, Sarah e Julia, e dei loro rispettivi nuclei familiari.

Nel ruolo del fratello maggiore Adam, troviamo il bravissimo Peter Krause, ci strega dando ulteriore prova, semmai ce ne fosse bisogno, della sua innata capacità di calarsi in ruoli sempre diversi. Felicemente sposato da molti anni con Kristina, Adam ha due figli: la dolce Haddie, un'adolescente educata e diligente, e il fragile Max, affetto dalla sindrome di Asperger, una rara forma di autismo. L'unione forte e indistruttibile tra i due coniugi, li porta ad affrontare la malattia del loro secondogenito con maturità e forza d'animo, seppur con qualche iniziale difficoltà.
A sostenere la coppia, la più piccola di casa Braverman, Julia, interpretata da Erika Christensen, avvocato di successo, mamma e moglie in crisi. Oberata dal lavoro, Julia trascura visibilmente il marito Joel, "casalingo disperato", e la piccola Sydney, con la quale non riesce ad avere un normale rapporto madre-figlia a causa del troppo lavoro che la tiene spesso lontana dal focolare domestico. Cresciuta per lo più in compagnia di suo padre, Sydney preferisce lui a Julia e tende spesso a respingerla, gettandola in pasto ai sensi di colpa. Caparbia e tenace, la giovane mamma prova comunque a ritagliarsi uno spazio da dedicare alla sua famiglia, per evitare una frattura incolmabile e recuperare il tempo perduto, fermandosi di sovente a riflettere sugli errori commessi in passato.

Come lei, anche Sarah sta attraversando un momento delicato: madre single di due teenager, Amber e Drew, la trentaquattrenne è costretta a tornare a vivere con i genitori dopo il divorzio con un marito musicista e inaffidabile, sommersa dai debiti e incapace di riemergere da un periodo faticoso e devastante. A dare il volto a Sarah, uno dei personaggi più interessanti e coinvolgenti della serie, nientemeno che Lauren Graham, la Lorelai Gilmore di Una mamma per amica, che torna sul piccolo schermo dopo una lunga assenza, in un ruolo che le è profondamente familiare. Le somiglianze con Lorelai sono evidenti sin dai primi minuti: impacciata, ironica, insicura e carismatica, Sarah conquista subito col suo carattere ingenuo e frizzante, catturando lo spettatore, inerme di fronte a un simile ritorno di fiamma. Ci ritroviamo così di fronte a una nuova Lorelai, senza Rory magari, ma con gli stessi pregi e difetti a cui siamo abituati, e risulta impossibile non affezionarsi subito a Sarah e alle sue disavventure. In perenne lotta con i suoi due figli adolescenti, la donna cerca instancabilmente di sottrarsi al controllo dei genitori, per raggiungere la tanto agognata indipendenza economica e ricominciare daccapo mettendo da parte il passato. 

A completare il quartetto, Crosby, trentenne "allergico" ai bambini e terrorizzato all'idea del matrimonio, a cui viene stravolta la vita all'improvviso dopo il ritorno della sua ex. La bellissima Joy Bryant dà il volto a Jasmine, vecchia fiamma di Crosby che torna in città dopo cinque anni per presentargli Jabbar, suo figlio. Sconvolto dalla notizia, Crosby inizia così un percorso difficile e burrascoso che lo metterà spesso in difficoltà soprattutto con la sua fidanzata attuale. Nel ruolo dei coniugi Braverman, Zeek e Camille, Craig T. Nelson e Bonnie Bedelia, in là con gli anni e in preda a una forte crisi di mezza età che avrà delle forti ripercussioni sui loro quattro figli.
Lontano dal cinismo di Dirty Sexy Money e Desperate HousewivesParenthood darà sicuramente del filo da torcere ai Walker di Brothers & Sisters, a cui è stata già molte volte paragonato per l'intensità delle storie raccontate e per le emozioni trasmesse. Dai primi due episodi si evince subito che la serie riserverà moltissime sorprese e colpi di scena, alternando magistralmente i sorrisi alle lacrime, secondo lo stile classico del family drama a cui tanto siamo affezionati.

La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



mercoledì 1 gennaio 2025

Monthly wrap up dicembre + tbr gennaio

 


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Letture in corso


Lettura iniziata prima di andare in vacanza, al momento è sospesa; la riprenderò il 7/1

Altra lettura sospesa perché voglio finire prima Blackwater 3


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TBR gennaio


Questo mese leggerò sicuramente Scar di Emily McIntire

In seguito leggerò il nuovo romanzo di Sarah Rivera e andrò sicuramente avanti sia con Blackwater sia con Zerocalcare