martedì 27 agosto 2024

Recensione "La ragazza italiana", Lucinda Riley


 

Autrice: Lucinda Riley

Titolo: La ragazza italiana

Prezzo: 12,34  e-book 2,99

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“Il destino è una cosa strana. Sono convinto che Dio ci mette su un determinato cammino prima ancora di iniziare a respirare su questa terra.”


Trama

Napoli, 1966. È una splendida giornata estiva e la casa dei Menici ferve di preparativi per la festa che si terrà quella sera. Rosanna ha solo undici anni e sogna di diventare bella e corteggiata come la sorella maggiore Carlotta, che con la sua pelle di velluto e i lunghi capelli scuri attira su di sé tutti gli sguardi. Ma Rosanna ha un altro dono, che la rende davvero speciale: una voce straordinaria in grado di incantare chiunque la ascolti. Soprattutto il giovane Roberto Rossini, brillante studente della Scala di Milano, che dopo l'esibizione di Rosanna propone a suo padre di farla studiare con uno dei più grandi maestri della lirica. Un incontro fatale, quello tra Roberto e Rosanna, che segnerà per sempre il loro destino.
Milano, 1973. Ormai una giovane donna sensibile e appassionata, Rosanna ha finalmente realizzato il desiderio di essere ammessa alla Scala. Inizia per lei un periodo inebriante: il ritmo della metropoli, le estenuanti prove di canto, i primi gloriosi passi sul palcoscenico. E sarà proprio qui che le strade di Rosanna e Roberto si incroceranno di nuovo.
Affascinata e intimorita da quell'uomo carismatico e sfuggente, sempre circondato da donne bellissime e acclamato nei teatri di tutto il mondo, Rosanna finisce per essere travolta da un sentimento potente e inarrestabile. Ma un segreto nascosto nel passato di Roberto e le oscure trame di una donna senza scrupoli minacciano di infrangere tutti i suoi sogni...


“L’amore è una specie di assuefazione. Bisogna liberarsene col tempo e non punirsi se a volte si ha la sensazione di essere prigionieri del passato.”

Recensione

Ambientato tra Napoli, Milano, Londra, New York e la Corsica, il romanzo copre un arco temporale pari ad un trentennio. L’ambientazione si alterna magnificamente alla storia che ruota intorno ai più famosi teatri mondiali dell’Opera. A fare da padrone nell’intero romanzo è indiscutibilmente l’Amore. Ma non parliamo dell’amore delle fiabe,quello del ” c’era una volta…. e vissero tutti felici e contenti”. No; qui si parla di passione, intrighi, tradimenti, delusioni, bugie,segreti, colpi di scena; di amore in senso lato ma anche di amore esclusivo, di “amore malato”, di dipendenza emotiva.  Rosanna Menici,  Roberto Rossini e la passione per il canto. Lei poco più che una bambina, lui quasi trentenne. Lei si innamora di lui al primo sguardo, lui le sente cantare ” L’Ave Maria” e si innamora della sua voce, capisce che ha un talento naturale che deve necessariamente essere coltivato. Da qui si intrecceranno una miriade di vicissitudini ed avvenimenti apparentemente casuali, ma il destino è sempre un passo avanti…..

Passeranno degli anni, ma le strade di Rosanna e Roberto si incroceranno nuovamente. E qui è del tutto spontanea l’associazione mentale ad una vecchia canzone di Antonello Venditti e che recitava

 ” ….Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”

Mai nulla avviene per caso e, alcune cose pur contro ogni logica evidente, sono “già scritte” ancora prima di venire al mondo.  Ma l’ amore, si sa, non ha logica, non ha regole fisse e soprattutto non è mai lineare né privo di sofferenza.  Un romanzo ricco di sentimenti di ogni genere  in cui vengono affrontate scene di vita quotidiana e pur se qui applicate fantasiosamente ad un mondo fatto di lusso, suites e hotels prestigiosi, denaro, ville meravigliose, feste di alta società, gli argomenti trattati possano tranquillamente rientrare in un vissuto qualunque e reale. Famiglia, matrimoni e tradimenti, romanticismo, malattie, segreti, intrighi, egoismo, decisioni sbagliate, figli illegittimi, crisi “mistiche”, passioni e soprattutto dipendenza emotiva, amori sbagliati,amori non corrisposti e amori malati.

Attraverso una concatenazione di eventi,  si giungerà alla consapevolezza di doversi affrancare, arriverà quell’epifania della coscienza che farà mettere in evidenza che amore e libertà  possono e devono andare a braccetto; che l’amore non è possesso né ossessione. Scatta la molla e accende quella lucina che farà finalmente aprire gli occhi e si inizierà a vedere tutto ciò che fino a quel momento, si era solo guardato. Un gran lavoro su se stessi, un percorso a ritroso nella propria mente e nel proprio animo per capire che a volte, nonostante l’amore non sia mai sbagliato, non si sa amare  o si ama male. L’unica scelta da fare, pur se sofferta, è lasciar andare, spezzare quei legami diventati catene troppo strette , che ci fanno sentire apparentemente protette e sicure ma ci isolano dalla realtà e da noi stessi. E solo imparando ad amarci e ad amare la vita in tutte le sue mille sfaccettature che potremo riuscire ad amare, in maniera sana, anche gli altri.

E’ un romanzo scorrevole, piacevole, ben scritto, e nonostante le quasi 600 pagine si legge con estrema velocità e voracità. Il lettore diventa parte integrante delle storie raccontate, trovando in ognuna di esse qualcosa di sé. Elemento particolare è che la trama si sviluppa attraverso le lettere che Rosanna scrive al figlio Nico e che si alternano all’intero racconto.  Ho deliberatamente evitato ogni spoiler al testo, sarebbe stato troppo riduttivo. E’ un gran bel romanzo, uno di quelli che vorresti non finissero e del quale ne consiglio assolutamente la lettura.


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3


“Non lasciare mai che un giorno scorra via senza che tu ne abbia dato il massimo, perché quel giorno non tornerà più”


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