martedì 18 marzo 2025

Miss Fallaci - miniserie tv (recensione)

 Buongiorno, oggi vi parlo di una nuova serie tv italiana


Titolo: Miss Fallaci

Paese: Italia

Anno: 2025

Formato: miniserie tv

Genere: biografico, drammatico

Episodi: 8

Durata: 52 min (episodio)

Lingua originale: italiano, inglese




Informazioni

Miss Fallaci è una serie televisiva italiana del 2024 nata da un'idea di Alessandra Gonnella Diego Loreggian, creata da Viola Rispoli e Tom Grieves. Prodotta da Paramount Television International Studios e  Minerva Pictures in coproduzione con Redstring. Diretta da Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella ha come protagonista Miriam Leone nel ruolo di Oriana Fallaci ed è prodotta da Santo VersaceGianluca Curti, Diego Lorregian e Angela Salmaso.

Trama

Ambientata alla fine degli anni ’50, questa prima stagione segue gli inizi della carriera di Oriana Fallaci, quando era ancora conosciuta come “la ragazza del cinema” e lavorava come cronista per il settimanale italiano “L’Europeo”. Fu in quel periodo che Oriana Fallaci trasformò il suo primo viaggio negli Stati Uniti in un’occasione irripetibile, incontrando personalità straordinarie e dipingendo un ritratto tagliente, spesso crudo e ironico, della società americana e del mondo dorato di Hollywood. Quegli anni furono segnati anche da profondi turbamenti personali, tra cui una relazione intensa e tormentata con il collega giornalista Alfredo Pieroni. Un legame carico di passione, ma anche di insicurezze e paure, che alla fine trascinò Oriana in una spirale di autodistruzione. Soprattutto, però, fu il periodo in cui una giovane donna, con una determinazione e un talento fuori dal comune, scoprì la sua vera missione: raccontare la verità. E comprese che per farlo, le bastava la sua arma più potente: la sua voce, unica e distintiva.




Recensione

I primi passi nella carriera di Oriana Fallaci come se fosse un prequel di un’altra serie, con tonalità più spumeggianti, colori accesi e una protagonista che strizzasse l’occhio al pubblico contemporaneo.

Inizialmente pensata per Paramount+ (che l’ha prodotta), la miniserie in otto puntate è stata poi venduta alla Rai. E, forse, capiamo perché la piattaforma ha preferito liberarsi di quella che doveva essere una propria esclusiva.

Miss Fallaci ascolti tv

Perché l’Oriana Fallaci della miniserie di Luca Ribuoli non è l’Oriana Fallaci che ci ricordiamo tutti. Piuttosto, l’impressione è che la serie abbia voluto creare un personaggio con il suo stesso nome e solo basato sulla vera Oriana, per costruirci intorno una serie in costume (siamo a fine anni Cinquanta) ambientata nella sfavillante Hollywood di allora.

Le parole di Fallaci, mandata negli Stati Uniti per raccontare lo show business e accontentare così la curiosità delle signore italiane sui divi irraggiungibili e i loro segreti, restano ciò che più conta di questa serie. La scrittura di Oriana resta quella di sempre, e grazie ai voice over di Miriam Leone riusciamo a riassaporarne lo stile, l’asciuttezza e l’aderenza alla realtà che la circondava, senza mai piegarsi a nessuna logica se non a quella della coerenza con se stessa.

Ma oltre a questo, Miss Fallaci lascia veramente poco: di quel personaggio che il mondo del giornalismo italiano ha conosciuto e amato (e con esso i suoi lettori e lettrici) c’è ben poco nell’interpretazione di Leone, attrice sì carismatica, ma dotata di un fascino differente da quello necessario per interpretare un personaggio di tale caratura. La sua Fallaci va a rispecchiare una serie di canoni contemporanei legati alla figura femminile e alla sua emancipazione, ma poco scava su chi sia stata veramente Oriana e su cosa e chi l’abbia resa la scrittrice nota a tutti.

L’impressione, insomma, è che questa operazione non abbia voluto tanto ricostruire i primi passi nel mondo del giornalismo di Fallaci, ma usare quella fase della vita e della carriera della giornalista per raccontare i nostri tempi e costringere il pubblico a trovare dei parallelismi tra i pregiudizi verso le donne al laovor di allora e quelle di oggi.



Ma serviva davvero scomodare Oriana Fallaci, dunque? No: Miss Fallaci vuole farsi carico a tutti i costi di un messaggio attuale prendendo a pretesto la storia di una donna che affronta un ambiente lavorativo estremamente maschilista e sfidando i pregiudizi anche all’estero. Eppure, bastava ritrarre la determinazione, l’intelligenza e lo spirito di osservazione di Oriana Fallaci per costruire un racconto accattivante e interessante: agganciarsi al mondo di oggi diventa solo un peso che rischia di far sfociare il prodotto della retorica.



La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



lunedì 17 marzo 2025

7 blog per 1 autore: Serena Brucculeri

Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - BUONA LETTURA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO

Tutto sul romanzo

COVER + TRAMA + ESTRATTI

Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta (Allega un estratto card e la cover del romanzo)

 

Buongiorno a tutti e grazie di cuore al blog Io amo i libri e le serie tv per questo bello spazio che mi viene concesso, per me un vero onore.

La cover del mio ultimo romanzo Punch è stata creata dai grafici della casa editrice Accornero Edizioni: in realtà, poco prima della pubblicazione, dalla CE mi erano state proposte due cover, io ho scelto quella con il guantone in primo piano perché simboleggia a pieno il senso del libro: una storia che arriva come un pugno allo stomaco, senza dimenticare il fatto che il protagonista maschile, Josh, è un pugile per cui, a mio parere, non ci poteva essere scelta più azzeccata.

Ora voglio condividere con voi la trama di questo mio sport romance, con un piccolo estratto che racchiude l’essenza di Josh: lui ha un’infanzia travagliata alle spalle; lui si vive sbagliato; lui è convinto di non riuscire ad amare. Di essere, per Emily, buio totale.

“Se l’orco è il cattivo della storia, io mi sento il più orco di tutti. Avrei dovuto immaginarlo, ma non posso restare. Non posso abbracciarla, consolarla. Non posso. È tutto sbagliato: il passaggio in macchina, la pizza, il giro in centro, le chiacchiere. L’attesa spasmodica di un dopo cena in casa sua.

 Sì, Avrei dovuto immaginarlo. Eppure, eccomi qua”.

Josh è un pugile con un’infanzia travagliata alle spalle.
Emily, è una pasticciera romantica, timida e sognatrice. Non potrebbero essere più diversi. Eppure le loro strade, per uno scherzo del destino, si incroceranno. E nulla sarà più come prima.”

Vi lascio un estratto card e la cover del romanzo. Grazie di nuovo, con affetto.

 


QUARTA DI COPERTINA

Josh è un pugile con un’infanzia travagliata alle spalle: la madre è una tossicodipendente che vive a Boston con lui e un compagno violento, il quale spesso alza le mani su di lei e, soprattutto, su Josh.
Josh cresce tra la violenza e gli stenti, la fame e la mancanza dell’amore della madre, troppo impegnata a sopravvivere e a procurarsi la prossima dose. Quando la madre muore, Josh, ragazzino problematico inizia un percorso di inserimento in alcuni istituti e case famiglia, fino a quando entra a fare parte della famiglia Evans
Emily, è una pasticciera romantica, timida e sognatrice, cresciuta con zia Mary perché i genitori, reporter di successo, sono sempre in viaggio per lavoro. Dopo la scuola tra le pareti della cucina, impara l’arte della pasticceria con la zia: quello per lei è il momento migliore della giornata, perché le permette di dimenticare le prese in giro delle coetanee e il suo sentirsi sempre fuori luogo. Realizza il sogno di aprire una pasticceria e, proprio qui, conosce Josh.
Punch è il contrasto tra la paura di amare di Josh la dolcezza e l’amore di Emily. Punch è un pugno in faccia al passato, un tentativo di rinascita, un inno all’amore come forza guaritrice, perché soffrire la mancanza di amore, costruirsi un a corazza invalicabile e, piano piano, lasciarsi andare all’amore è una sfida che Josh può vincere solo grazie a Emily.




domenica 16 marzo 2025

Recensione serie "Sevenwaters", Julia Marillier

 


Autrice: Juliet Marillier 


Titolo: La veggente di Sevenwaters


Serie: Sevenwaters #5

Prezzo: 17,10   e-book 9,99


Link d'acquisto: QUI


Serie Sevenwaters:


1)La Figlia della Foresta


2)Il Figlio delle Ombre


3)Il Figlio della Profezia


4)L'Erede di Sevenwaters


5)La veggente di Sevenwaters


5,5)Twixt Firelight and Water


6)Flame of Sevenwaters


"Quale pensi sia il miglior tipo di storia? Una storia vera o un racconto di prodigi e magia?"

"Un racconto di portenti può essere più vero del vero", dissi.


Trama

Sibeal ha sempre saputo di essere destinata alla vita spirituale, e non desidera altro. Prima di consacrarsi definitivamente come druida ed entrare nei nemeton, però, passerà un'ultima estate assieme alle sorelle a Inis Eala, l'Isola del Cigno. Non appena vi mette piede una tempesta sorta improvvisamente dal mare fa affondare un'imbarcazione davanti ai suoi occhi. Nonostante gli sforzi per salvare l'equipaggio, vi sono solo tre superstiti, uno dei quali, Ardal, è in bilico tra la vita e la morte. Sibeal fa amicizia con lui, mentre pian piano recupera la salute, ma presto capisce che ciascuno dei tre naufraghi sembra nascondere un segreto. Perché la bella Svala non parla? E cos'è che Ardal non riesce a ricordare - o forse non vuole dire? All'improvviso Sibeal si trova a essere l'inconsapevole pedina di un gioco mortale, dalle conseguenze inimmaginabili.


Durante la mia permanenza nei nemeton avevo imparato che si può trovare la verità più profonda anche nelle storie più strane e improbabili.


Recensione

La saga di Sevenwaters, iniziata con La figlia della Foresta, continua con "La veggente di Sevenwaters" di cui vi parlerò oggi.
Lo stile della Marillier, molto descrittivo, mi ha complicato la comprensione della storia, ma certamente soddisfa pienamente l'immaginazione del lettore.
Questa volta la protagonista è Sibeal, quarta figlia del lord di Sevenwaters, il cui punto di vista nella narrazione si alterna a quello di Felix, uno straniero vittima di un naufragio che viene salvato proprio da Sibeal.
L'introduzione del punto di vista del protagonista maschile è una novità che non danneggia la narrazione ma la rende più interessante, consentendo maggiore empatia e capacità d'intepretazione al lettore.
L'unica nota stonata del romanzo è l'ambientazione: infatti, per quanto sia ben descritta, l'isola di Inis Eala non è Sevenwaters e l'allontanamento dalla location da cui tutto ha avuto origine si sente molto; è vero che l'azione durante i vari romanzi non è mai stata concentrata solo su Sevenwaters, ma negli altri si avvertiva di più il senso d'appartenenza della protagonista alla propria casa, caratteristica che da un paio di volumi si è un po' persa.
Nel complesso "La veggente di Sevenwaters" può essere definito un'ottimo romanzo fantasy storico; lo consiglio a tutti, specialmente agli appassionati del genere che vorranno perdersi per qualche piacevole ora nelle foreste dell'antica Erin in compagnia dei druidi e dei misteriosi abitanti del mondo nascosto di Sevenwaters.


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3

Non si può incontrare un drago sputafuoco mentre si va al pozzo.

Non si può incontrare un esercito di serpenti a sonagli nella legnaia.

Ma questo non rende meno reale la saggezza del racconto

sabato 15 marzo 2025

Segnalazione "Aura", Riccardo Pietrani

Buongiorno, oggi vi segnalo il nuovo romanzo di Riccardo Pietrani

 

TITOLO: Aura

AUTORE: Riccardo Pietrani
GENERE: mix fantasy/fantascienza
PAGINE: 300 circa
DATA DI USCITA: 15 marzo
PREZZO EBOOK: 3,99 €
PREZZO CARTACEO: 14,99 € - PROMOZIONE a 9,99 € fino a fine marzo



QUARTA: 
L'Astro Luminoso domina incontrastato su tutta Gran Gaianox. Con la forza del suo esercito ha imposto il proprio ordine su terre un tempo divise, e ha estirpato il flagello dei Draghi tramite gli Ascalon, guerrieri forgiati da un innesto di tessuto draconico. Un solo baluardo è sorto contro la sua supremazia: il misterioso individuo chiamato Signore dei Draghi, alla guida di un esercito di schiavi e ribelli.


Lontani dal fragore delle battaglie, una donna e suo figlio adottivo conducono un'esistenza in fuga. Gwelyn, un tempo Prima Lancia degli Ascalon, cresce il piccolo Syn temprandolo nella disciplina della spada e nella Scienza Ancestrale. E proprio lui, il cui unico desiderio è vivere una vita normale, si scoprirà tassello fondamentale nella guerra che agita tutto il mondo.
Cosa nasconde Aura, la capitale dell'Impero?

venerdì 14 marzo 2025

Il Gattopardo - miniserie tv - Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una miniserie Netflix, tratta da un grande classico della letteratura




Titolo: Il Gattopardo
Paese: Italia
Anno: 2025
Formato: miniserie tv
Genere: Nostalgico, dolceamaro, Storico, rivolta politica, emozionante
Stagioni: 1
Episodi: 6
Lingua originale: italiano





Trama
Al cuore della serie troviamo Don Fabrizio Corbera (Kim Rossi Stuart), l’indimenticabile Principe di Salina, che conduce una vita intrisa di bellezza e privilegio. Ma l’aristocrazia siciliana si sente minacciata dall’unificazione italiana, e Fabrizio si rende conto che il futuro della sua casata e della sua famiglia è in pericolo. Per non soccombere, Fabrizio sarà costretto a stringere nuove alleanze, anche se questo significherà andare contro ai suoi principi, fino a trovarsi di fronte ad una scelta che pare impossibile. Don Fabrizio avrà il potere di organizzare un matrimonio che salverebbe il futuro della sua famiglia, quello tra la ricca e bellissima Angelica (Deva Cassel) e suo nipote Tancredi (Saul Nanni) ma, facendolo, spezzerebbe il cuore della sua adorata figlia Concetta (Benedetta Porcaroli). La serie esplora con lo sguardo di oggi temi che si tramandano da secoli e sono universali: il potere, l’amore e il costo del progresso.







Recensione
Con il volto di Kim Rossi Stuart, Il Gattopardo è il vero centro della serie Netflix, sia per ammontare di tempo che gli viene riservato a schermo sia perché è proprio attorno al Principe di Salina che ruota, nel bene e nel male, tutto il mondo della piccola nobiltà siciliana raccontato da Tomasi di Lampedusa. 
Don Fabrizio è un padre generoso, uno zio magnanimo, un nobile d'altri tempi e persino un politico sopraffino, un uomo di valori ma anche un incrollabile tutore dell'ordine costituito - che nella Sicilia di metà Ottocento è il "suo" ordine, quelli in cui lui comanda e tutti gli altri si prostrano. Non è un tiranno, sia ben chiaro. È semmai un aristocratico che fatica ad adeguarsi al cambiamento dei tempi, un irrinunciabile sostenitore dell'auto-conservazione che per preservare la sua posizione arriva a prendere la scelta più impensabile: chinare il capo di fronte a Garibaldi e ai suoi, conscio che il rovesciamento dei Borbone sarà inevitabile e che anche lui verrà fatto fuori, se non si troverà dalla parte giusta della Storia quando l'Italia verrà unificata. A preparare questo insperato avvicinamento c'è suo nipote, Tancredi Falconeri, che il Gattopardo ha cresciuto al pari di un figlio ma che non ci ha pensato due volte prima di indossare la camicia rossa. Non a caso, la morale del Principe di Salina è "se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi": se il cambiamento non può essere fermato, allora va governato e soppresso dall'interno, senza opporvisi platealmente.




Ciò che il protagonista non riesce a comprendere è che non è più lui a controllare l'andare del mondo: le grandi decisioni non si prendono a Palermo, ma a Torino; una nuova generazione di giovani sta crescendo, con delle idee meno conservatrici e un senso diverso dell'onore; e soprattutto un manipolo di arrivisti, arricchiti e arrampicatori sociali cerca di fare le scarpe alla vecchia aristocrazia, grazie all'unica cosa che conta davvero nel nuovo Regno - il denaro. La serie, dunque, è il racconto della graduale scomparsa del nobile Gattopardo, il cui giogo sul borgo di Donnafugata viene piano piano eroso dall'andare degli eventi, tanto lentamente quanto inesorabilmente. Per mostrare il decadimento della nobiltà borbonica, la serie si destreggia abilmente su almeno due piani, ovvero quello politico e quello strettamente famigliare.

L'intreccio è godibile, mentre le frequenti sovrapposizioni tra un mondo e l'altro conferiscono dinamismo e ritmo alla narrazione - merito, ovviamente, di un materiale di partenza semplicemente superlativo, che non soffre troppo dell'adattamento sul piccolo schermo. Come spesso accade in questi casi, però, la riduzione a una serie televisiva (anzi, una miniserie da sei episodi, per una durata inferiore all'ora ciascuno) non è indolore. Dei tagli ci sono, anche perché ad alcuni personaggi (Angelica su tutti) viene riservato uno spazio maggiore rispetto al romanzo originale. E si vede: la perfezione dell'opera di Tomasi di Lampedusa non è replicata nel comparto narrativo della serie Netflix, che fatica un po' nei due episodi centrali e che tende a farsi troppo frettolosa verso la fine. Come spesso accade, gli episodi migliori restano il primo e gli ultimi due, mentre a cavallo tra il terzo e il quarto si verifica un certo appiattimento che potrebbe scoraggiare gli spettatori meno appassionati.

L'ampio spazio riservato a Concetta Corbera e Angelica Sedara dipende chiaramente dal fatto che a interpretarle sono state chiamate due attrici di primo piano.



Da una parte abbiamo Benedetta Porcaroli, che si conferma uno dei volti in più rapida ascesa del cinema italiano con una prova di recitazione di qualità. Dall'altra, invece, c'è una Deva Cassel che - lo diciamo con grande rammarico - sembra essere stata calata dall'alto dentro la serie al fine di attirare qualche spettatore in più. Capiamo le ragioni dietro il suo casting: il suo sguardo ammaliante è perfetto per un personaggio seducente e fascinoso come quello di Angelica. Ma, al contempo, la sua voce stona un po' a confronto con il pesante accento di tutti gli altri personaggi, e non sempre la sua recitazione ci è parsa adeguata al contesto della Sicilia del secondo Ottocento. Ciò che è certo è che non possiamo parlare del Gattopardo come di una serie "al femminile", perché non lo era il romanzo originale e non lo è neanche il suo adattamento. Concetta e Angelica sono certamente due donne forti e risolute, ma entrambe ruotano costantemente attorno all'imperiosa figura del Gattopardo, che ricopre un ruolo così importante nella storia da fondare (per opposizione o per similitudine) l'intera caratterizzazione dell'ampio cast di supporto. Cast di supporto che - e questo è un grande pregio della scrittura del serial - viene utilizzato solo quando necessario, senza infarcire la narrazione di dettagli superflui e soprattutto senza quelle lente presentazioni che contraddistinguono molte altre serie TV: la famiglia dei Principi di Salina entra in scena solo quando necessario, senza far rumore, ed esce di scena in maniera altrettanto composta.

Al massimo, possiamo segnalare alcuni momenti e alcuni dialoghi piuttosto forzati e degli scivoloni da soap opera sparsi qua e là nella serie (soprattutto nella prima metà), che tradiscono una gestione leggermente dozzinale della componente sentimentale della trama - e soprattutto della presentazione al pubblico di Angelica. La parte più prettamente storica della produzione, invece, è il suo fiore all'occhiello: l'aria che si respira è effettivamente quella di Sicilia del XIX secolo, brevemente intervallata in una parentesi con una lugubre Torino, la cui distanza dalla bucolica Donnafugata viene resa in maniera evidentissima (forse persino un po' grossolana) con un gioco di colori che separa chiaramente le calde e sature ambientazioni meridionali dalle buie e grigie città del settentrione.



Del comparto tecnico non fanno invece impazzire le luci, troppo artificiose e "finte", almeno all'inizio: anche qui, come per il resto della serie, dobbiamo segnalare una graduale ripresa dopo il tornante dell'episodio 3, che sfocia in alcune scelte estetiche gradevoli e, per certi versi, frizzanti, verso la fine della storia. Plauso alle musiche, ai costumi e alle ambientazioni, tutte curate nei minimi dettagli e capaci, da sole, di nobilitare la rievocazione storica operata da Netflix e dal suo team italo-inglese di produttori, registi, scrittori e attori.

Il Gattopardo è una buona serie TV: non è perfetta, a causa di qualche scivolone estetico, narrativo e di gestione degli attori dei dialoghi, ma non è neppure una cattiva produzione. La miniserie si fa guardare dall’inizio alla fine, con un doppio episodio conclusivo di qualità nettamente superiore ai quattro precedenti. Il materiale di partenza è ottimo, perciò non stupisce che proprio la narrazione sia il punto forte dell’adattamento. Bene anche le performance di Kim Rossi Stuart e di Benedetta Porcaroli. Meno bene Deva Cassel, anche se non per colpe proprie: sembra un po’ un pesce fuor d’acqua, nella Sicilia del XIX secolo. Attenzione solo a non farvi troppe aspettative: questo non è il remake della pellicola di Luchino Visconti del 1963, né nella forma né nell’anima.




La mia valutazione


Alla prossima
Luce <3













giovedì 13 marzo 2025

Recensione trilogia "Harbinger", Jennifer Armentrout

 


Autrice: Jennifer Armentrout

Titolo: Tempesta e furia

Serie: Harginger #1

Prezzo: 9,40  e-book 6,99

Link d'acquisto: QUI


Trilogia Harbinger:

1)Tempesta e furia

2)Rabbia e rovina

3)Grazia e destino


Io.. Lo volevo. Non avevo mai provato un desiderio del genere prima, ma adesso mi sentivo bruciare tutta.


Trama

Anche se sta diventando cieca, Trinity Marrow può vedere fantasmi e spiriti e comunicare con loro. Il suo dono, però, è parte di un segreto così pericoloso che è costretta a vivere nascosta in un luogo isolato, sorvegliata a vista dai Guardiani, gargoyle mutaforma incaricati di proteggerla. Perché se le creature degli Inferi scoprissero la verità sul suo conto la divorerebbero per accrescere il loro potere. Quando i Guardiani di un altro clan si presentano e le svelano che nel mondo reale c’è qualcuno che uccide sia i demoni sia i gargoyle, di colpo il mondo che Trinity ha sempre considerato sicuro implode. E a complicare le cose c’è il fatto che uno degli stranieri giunti in visita, il biondo Zayne, è la persona più indisponente che lei abbia mai conosciuto. Ma quando i demoni attaccano, collaborare diventa l’unica alternativa: per salvare la sua famiglia e forse il mondo intero, Trinity dovrà imparare a fidarsi di lui. Cosa niente affatto facile nel bel mezzo di una guerra tra potenze soprannaturali.


Al margine dei miei pensieri c’era anche qualcos’altro, un senso di familiarità, di tanti pezzi che finalmente andavano a posto. Sentivo che era giusto e basta. Sentivo che stare con Zayne era giusto.


Recensione

Trinity Marrow è una ragazza di soli 18 anni che ha doni unici: è un essere soprannaturale estremamente potente e l'ultima nel suo genere. Per proteggerla è stata tenuta lontana dal mondo esterno, è cresciuta in una comunità di guardiani tenendo nascosta la sua vera natura, tranne che per pochissime persone lei è solo un umana. 
È stata addestrata a combattere per tutta la vita, e con il suo addestramento e il suo dono, può riuscire a far mangiare la polvere ai migliori Guardiani. E' in grado di vedere e parlare con fantasmi e spiriti e cerca di aiutarli ad "andare oltre". Purtroppo ha una malattia degenerativa che colpisce gli occhi e che con il tempo la renderà cieca. La sua vista è già molto limitata che la potrebbe mettere in grossa difficoltà soprattutto durante i combattimenti, ma questo non la scoraggia. Allora ha imparato a superare il suo handicap, per quanto possibile, facendo affidamento sul suo intuito e sul suo "senso dell'umorismo" per vivere e combattere.
La Armentrout qui parla di un problema che la tocca da vicino e che conosce molto bene, dato che lei stessa soffre di questa malattia, il fatto di aver voluto dare alla protagonista un'impronta così personale, a mio avviso contribuisce a rendere più reale il personaggio. 
I Guardiani fanno del loro meglio per tenere Trinity al sicuro, ma lei non vuole seguire le regole, è spesso sconsiderata e impulsiva e soprattutto troppo curiosa. Ed è proprio questo che la porta a incontrare un Guardiano incredibilmente bello, grande e biondo che fa parte di un altro clan di nome Zayne (se avete letto la trilogia principale, cosa che io non ho fatto, sapete già chi è).
Ho adorato Trinity. La storia è narrata interamente dal suo punto di vista e scoprirete molto presto che è estremamente facile entrare in empatia con lei. E' gentile, intelligente, divertente, ma anche coraggiosa e cazzuta, e soprattutto ha tanto cuore. 
Quando Trinity e Zayne si incontrarono volano scintille. Malgrado non inizino con il piede giusto a causa del caratteraccio di Trinity e di alcune incomprensioni, la chimica tra loro è innegabile. E' impossibile non sorridere nel leggere le loro scaramucce. Ma sotto ogni battuta serpeggia il desiderio. Ci sono alcuni momenti davvero infuocati, che ti fanno sperare per gran parte della narrazione che i due si lascino andare.  
Zayne è sexy ma anche tenace e coraggioso. Lui sa essere divertente e l'attimo successivo così emotivamente profondo... Lui e Trinity insieme sembrerebbero perfetti. Ma... e sì c'è un ma, che non posso proprio svelarvi, dovrete scoprirlo da sole. 
Abbiamo anche conosciuto nuovi personaggi, come Peanut, troppo carino. È divertente e mi ha fatto sorridere così tanto. Mi è piaciuto molto il modo in cui ha aiutato Trinity. Per lei è un buon amico per lei pur essendo un fantasma.
Misha, il miglior amico di Trinity è al centro della storia, lei lo conosce da quando riesce a ricordare, sono cresciuti insieme, fianco a fianco. È una delle poche persone che conoscono la sua vera natura e lei si fida ciecamente di lui, in realtà è probabilmente l'unica persona di cui si fida veramente. È un Guardiano ed è il suo difensore, il che significa che ha giurato ed è obbligato a proteggerla a costo della sua vita, la connessione tra loro è sigillata con un legame che li rende quasi un'unica entità, irrevocabilmente, a meno che uno dei due muoia, e possono "sentirsi" a vicenda attraverso il legame.
Ho adorato ogni secondo di questo libro. Dalla lenta storia d'amore, all'azione e al mistero, alle battute divertenti. 
Vi troverete davanti fantasmi, demoni, angeli, streghe e gargoyle. Molti personaggi conosciuti ma anche tanti nuovi, tutti molto interessanti e che coadiuvano e arricchiscono la narrazione. Un plot affascinante e pieno di ritmo che non lascia spazio alla noia, in un mondo che già conosciamo e quindi ancora più ammaliante.
Nell'ultima parte riceviamo molte risposte, alcune prevedibili altre davvero stupefacenti. Avremo la chiusura di alcuni problemi, ma sicuramente molto deve ancora accadere e il cliffhanger finale, anche se sopportabile, porterà inevitabilmente a voler leggere/ascoltare il volume successivo.
Che altro dire se non: ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILE!

La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3


«Mi piaci, Trin, e tengo a te. Davvero, e so che significa qualcosa» disse lui. Vedendo che non lo guardavo, mi prese il mento fra le dita e mi fece alzare la testa finché il mio sguardo non trovò il suo. «E ti voglio sul serio. Diavolo, sto esplodendo dal desiderio di te, e mi sento… come se fossi legato a te. È una cosa pazzesca. Come se sapessi in che punto della stanza sei senza nemmeno guardare. Quando ti ho detto che mi sembrava di conoscerti, alla comunità delle Potomac, non era una cazzata. Mi sento sul serio così, e… non so spiegarlo.» Ma.
Non ero nient’altro che tempesta e furia, mentre marciavo in avanti. Misha mi guardò e si alzò.

mercoledì 12 marzo 2025

WWW...Wednesday #271

 Il WWW Wednesday, è una rubrica settimanale ideata da MizB (Should be Reading) nata per far sapere a voi lettori le mie letture appena concluse, quelle attuali e le prossime!!


 1. What are you currently reading? Che cosa stai leggendo?


Su audible sto ascoltando Rabbia e rovina della Armentrout


Su richiesta dell'autrice ho iniziato questo, vi farò sapere


A casa l'ho quasi finito, vi farò sapere

 2.What did you recently finish reading? Cosa hai appena finito di leggere?



Recensione QUI


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Recensione online domani

venerdì andrà online la recensione di una serie tv


Recensione online domenica


Recensione online martedì

3. What do you think you’ll read next? Cosa pensi leggerai in seguito?


 Nei giorni scorsi mi è arrivata un'altra richiesta di lettura; la inizierò appena finisco la Galatioto

Forse e ripeto forse, riuscirò a leggere anche questo


Essendo quasi alla fine di "Todo va a mejorar", credo proprio riuscirò a leggerlo



Voi invece cosa state leggendo? Cos'avete finito? E soprattutto, cosa leggerete?


E questo era il www 271!