lunedì 14 marzo 2022

7 blog per 1 autore: Marco Lentini

 Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?


Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da
Tutto sul romanzo

COVER + TRAMA + ESTRATTI

Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta (Allega un estratto card e la cover del romanzo)

La cover è stata realizzata con l’intento di dare forma a un momento che potesse consegnare, alle sensazioni del lettore, un momento di suspense che si adatta a un giallo internazionale dalle sfumature thriller.




TRAMA: Il tempo nasconde, il tempo trasforma, il tempo attenua. Ma non dimentica. Così la vita dei molti personaggi diviene un intreccio convulso che si macchia di rosso, seminando orrore e paura, tra crimini e inganni. Tra il 1968 e il 2003 un groviglio di reati legati alla malavita calabrese derubata di svariati miliardi di Lire, genera un'escalation di eventi, dove "causa ed effetto" sembrano stimolarsi a vicenda, senza mostrare alcun segno di cedimento. Un corpo viene orrendamente martoriato nella propria abitazione, un docente universitario perde tutto al gioco, intere famiglie vengono uccise brutalmente e un investigatore privato si trova coinvolto in misteriose dinamiche più grandi di lui. Sarà un semplice avvocato a dover sfidare la potente organizzazione mafiosa, ritrovandosi incastrato in una serie di intrighi dal sapore più agro che dolce, alimentando un desiderio di vendetta che, si sa, è un piatto che va servito freddo.


ESTRATTO: Solo nel primo pomeriggio aveva smesso di piovere dopo tre giorni di pioggia ininterrotta. Eppure, quella sera di inizio marzo, quando alle 23:42 l’avvocato Silvio Piacentini rientrò a casa dallo studio, la primavera stava già sostituendosi all’inverno. Era tardi e ne soffriva, ma non aveva potuto fare diversamente. Da lì a pochi giorni sarebbe iniziato un processo importante e Guido, il suo assistente, era ancora troppo inesperto per poterlo preparare da solo.

Un antidolorifico gli aveva tolto quel cerchio di pesantezza alla testa, ma il bruciore agli occhi e il dolore alla schiena per le lunghe ore trascorse a studiare centinaia di carte non se ne sarebbero andati altrettanto facilmente. Si sentiva sfinito, ma non al punto da non desiderare un whisky adeguatamente invecchiato, una bella doccia calda e le braccia della moglie e, non necessariamente in quell’ordine.

Lasciò la Mercedes grigio fumo di Londra nel vialetto a fianco della grande villa bianca: l’indomani doveva alzarsi presto e posteggiarla in garage sarebbe stato un’inutile perdita di tempo.

Forse, se non fosse stato così stanco, se il lampeggiante del suo livello di lucidità mentale non fosse stato spento, se ne sarebbe accorto prima, invece notò la piccola luce verde sulla tastiera numerica del sistema d’allarme solo nel momento di comporre il codice. Per un attimo rimase perplesso: non era da Alice dimenticare di inserirlo, ma per quanto sorpreso non si soffermò in ulteriori considerazioni. Una dimenticanza in due anni e mezzo poteva capitare, e sorridendo pensò invece a come l’avrebbe presa in giro. Stava ancora sorridendo, quando infilando la chiave nella serratura, si accorse che la porta d’entrata era aperta, e il sorriso gli morì sulle labbra.

Se il sistema d’allarme poteva essere una dimenticanza, era impossibile dire altrettanto per la porta. Quella della sicurezza era per la moglie una vera e propria mania. Porte e finestre blindate, un allarme sofisticatissimo collegato con un istituto di vigilanza, controlli dello stesso ogni ora dalle dieci di sera al mattino e, come se tutto ciò non bastasse, di notte lasciava liberi i due Dobermann acquistati appositamente in Germania, che diventavano i padroni indiscussi del grande giardino.

Nel pensare ai cani avvertì un brivido di paura percorrergli la schiena. Si guardò attorno e la preoccupazione divenne angoscia. Fino a qual momento e per gli stessi motivi per i quali non si era accorto della lucina verde, non vi aveva prestato attenzione, ma dei cani non vi era alcuna traccia quando, al contrario, ogni qualvolta tornava tardi, erano sempre lì a gironzolargli attorno.

Spalancando la porta di corsa entrò in casa, lasciò cadere la borsa a terra, accese la luce e si mise a chiamare la moglie con quanto fiato aveva in gola. Fermo nel mezzo della sala per alcuni attimi, attese una risposta che non arrivò. Chiamò di nuovo mentre di corsa saliva al piano superiore, precipitandosi nella loro camera: niente.


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DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO


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