domenica 22 novembre 2020

Recensione "Quando Borg posò lo sguardo su Eve", Annarita Stella Petrino

 


Autrice: Annarita Stella Petrino

Titolo: Quando Borg posò lo sguardo su Eve

Prezzo: 14,25

Link d'acquisto: QUI


Poco prima di raggiungere l’ingresso, Lilandra fu costretta a fermarsi davanti a un anziano uomo di colore che indossava una livrea blu da maggiordomo, i cui legacci in corda color argento erano perfettamente simmetrici.

«Quante volte devo ripetervi di non correre a questo modo, signorina Lilandra?»

«Sempre a brontolare, Samoshi!» rispose lei, ridendo.

«Sapete bene che vostro padre non vuole che trascorriate troppo tempo con la servitù fuori dalla villa,» continuò il vecchio, lanciando un’occhiataccia a Luka, che arrivava in quel momento.

«Giuro che questa volta l’idea è stata sua!» si giustificò il giovane, ansimando.

«Non importa!» tuonò il vecchio. «Sai bene quali sono gli ordini del padrone. Ora vai nelle scuderie a finire il tuo lavoro!»


Trama

Nella Sedicesima Primavera gli esseri umani non sono l'unica specie dominante. Dopo il cataclisma che ha quasi ucciso il pianeta, vivono sottomessi ai borg che loro stessi hanno creato quando il mondo devastato da guerre e pestilenze aveva bisogno di tornare a essere popolato. Un Governo borg e leggi borg regolamentano la nuova società, i cui ideali sembrano discostarsi di poco da quelli che avevano fatto precipitare quella vecchia. Di quei giorni è rimasto un Partito, ora l'unico tentativo organizzato degli esseri umani per riaffermare la propria autonomia. La lotta per la libertà è un cammino lungo e costellato di vittime, ed è in questo scenario che si muove Lilandra Nassir, una giovane borg erede di una potente famiglia. Nella lunga e faticosa ricerca delle proprie origini e della sua sfaccettata identità, Lilandra attraverserà il nuovo mondo borg per scoprire che la diversità fra le razze è solo dettata dall'errata convinzione di un'inesistente superiorità di una sull'altra.


«Non credi di essere stato troppo duro con lei?» chiese Aurosa quando la porta si richiuse.

Il borg si alzò e andò alla finestra; il sole si nascondeva lentamente dietro la muraglia di colline sfumate che circondavano la Tenuta. «Non ho potuto fare altrimenti. Le notizie che mi arrivano ogni giorno non sono per niente rassicuranti e noi abbiamo il dovere di proteggere il futuro di nostra figlia. Ormai è grande, l’hai detto anche tu.»

«Oh Andreor, due Primavere e due Inverni non sono poi così tanto per una ragazza borg. Lilandra ha sempre vissuto qui alla villa, sa così poco del mondo che c’è là fuori.»

«Secondo il vecchio conteggio del tempo nostra figlia ha vent’anni, Aurosa. È abbastanza matura per non comportarsi più come una ragazzina.»

«Se questo è vero, allora anche noi dobbiamo smetterla di trattarla come se fosse ancora una piccola borg e spiegarle come è fatto il mondo, il nostro mondo in particolare. Non ha senso tenerla all’oscuro, non credi?»


Recensione

Buon pomeriggio e bentornati sul blog con la recensione del libro "Quando Borg posò lo sguardo su Eve" di Annarita Stella Petrino; questo è un romanzo che sembra fantascientifico (ed è ciò che mi ha detto l'autrice, tra l'altro..), peccato che di fantascienza io ne abbia trovata ben poca.. La verità è che questo è un romance travestito da fantascienza; perché lo sto dicendo? Perché "Quando Borgo posò lo sguardo su Eve" è la storia di due razze che si odiano per un dato motivo (in questo caso perché uno della razza dei borg ha messo gli occhi su un'umana, Eve) e guarda caso, la protagonista è quella destinata a portare la pace sulle due razze.. Perché ho la netta sensazione di averla già sentita una storia simile? 

Ah già! Perché di storie così ce ne sono a migliaia in giro, ecco perchè; adesso vi spiego nel dettaglio (ma senza esagerare...)

Abbiamo due razze: gli umani e i Borg; i primi hanno creato i secondi a loro somiglianza (e già questo mi fa dire: ma non è DIO che crea le cose e soprattutto L'UOMO a sua immagine e somiglianza?? ); siamo in un futuro prossimo, con una razza, quella umana, che vuole prevalere sull'altra, questo perché secondo loro i Borg sono pericolosi (e i Borg pensano lo stesso degli umani..); ma.. in una famiglia, i Nassir, c'è qualcuno che è destinato a cambiare le cose, o che per lo meno le vuole cambiare, perché sua figlia, Lilandra, possa vivere in un mondo migliore anche se la stessa Lilandra, non sarebbe neanche dovuta nascere... Peccato che le cose non vadano come previsto, e che per Lilandra le cose siano destinate a complicarsi; in un susseguirsi di colpi di scena, verità svelate, e tanto altro, si scopre la verità sui Borg e gli umani; ma come ho detto, per me è una storia vista e rivista; l'idea di base è buona per carità, ma speravo in qualcosa che fosse DIVERSO, e più fantascientifico. Oltre a una storia di guerra, come tante altre, un altro problema di questo libro è che la storia d'amore tra Lilandra e Xavier, si svolge troppo in fretta: si passa dall'odio (perché sono di due razze opposte: lei Borg, lui umano) all'amore, fin troppo velocemente. A me è sembrato più un romance, la cui storia è gestita troppo in fretta, piuttosto che un libro di fantascienza.. E sono sicura che riceverò una bella critica (chissà perché la sento dietro l'angolo)...


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Sorrise nel buio e ripensò a quel pomeriggio in cui aveva cavalcato Pedro, il suo cavallo, fino al boschetto oltre i laghi. Senza rendersene conto, si era allontanata più del solito e Samoshi si era così preoccupato che aveva mandato Luka a cercarla. Lui l’aveva trovata sulla riva di uno dei due laghi, che si stava godendo l’ombra del grande salice piangente. Quando lo aveva visto si era alzata in piedi. Lui era smontato da cavallo e si era avvicinato, forse con l’intenzione di rimproverarla. Invece l’aveva baciata. Era stato un bacio veloce e Luka si era subito ritratto, temendo la sua reazione. Lei aveva sorriso e poi era scoppiata a ridere. C’erano stati altri baci furtivi e tante carezze. Qualche volta lui veniva nella sua stanza di notte e dormivano abbracciati, godendo l’una del calore dell’altro. Ed era esattamente questo che Luka sapeva darle, calore, qualcosa che Ericor non era mai riuscito a trasmetterle. Tutte le volte che l’aveva sfiorata o abbracciata, il suo tocco era sempre stato gelido.

1 commento:

  1. I gusti son gusti... se un libro non piace pace, non è sindacabile.
    A me la fantascienza non piace per esempio. Comunque tutte i romance si somigliano... lui e lei si odiano poi sboccia l'amore :D

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