martedì 17 novembre 2020

[Review Party] Recensione dilogia spin off serie "Swiss Stories", Carmen Weiz

 



Buongiorno e bentornati sul blog con un nuovo review party


Autrice: Carmen Weiz
Titolo: Il confine del perdono
Serie: Swiss Stories
Prezzo: cartaceo 12,90  e-book 1,50

Link d'acquisto: QUI


"Non provare mai ad addomesticare l'amore perché esso ti distruggerà"

Trama

Direttamente dalle foreste di pini in Svizzera, arriva la storia (spin off) derivata dal Bestseller Amazon ‘’La Ragazza nel Bosco’’...



Non provare mai ad addomesticare l’amore perché esso ti distruggerà. È un sentimento selvaggio, che non offre garanzie.

Due mondi completamente diversi, due anime, due cuori. Una sola bugia…
A volte facciamo del male proprio a coloro che amiamo di più.

Melanie Roseberg è un’insegnante con una vita tranquilla e un amore incommensurabile per i libri. Amore che ha ereditato da suo nonno, l’unico che sapeva ascoltarla e la faceva sentire protetta in ogni dove. Con la sua morte, Melanie ha ereditato un tesoro di un valore inestimabile, il cuore pulsante della vita del nonno ora è nelle sue mani, ma non è l’unica a volerlo per sé…

Jodi Andrey Gregori è stato cresciuto per governare, allevato per condurre e destinato a seguire le orme di un uomo al quale è legato tramite il sangue, un’anima con la quale non ha niente in comune. Andrey ha ereditato una maledizione, dalla quale farebbe qualsiasi cosa per sottrarsi…

Si dice che l’amore, quello vero, non sbagli mai. Che la potenza e la forza di questo sentimento possa sopravvivere a tutto... perciò nemmeno a un rapporto basato su un gioco di potere, menzogne e seduzione avrebbe potuto soccombere. Non è vero?

Per il secondo spin off della Serie Swiss Stories, Carmen Weiz ritorna con un nuovo contemporary romance e ci invita a scoprire l’essenza e la forza di questo profondo sentimento, tanto devastante quanto indomabile.

Le loro strade si incroceranno.
Delle promesse verranno infrante.
Tutte le regole saranno capovolte.
Può un cuore resistere a tutto ciò?

Se tutti gli errori meritassero di essere castigati, cosa ne sarebbe del perdono?


Questo libro può essere letto separatamente dal restante della serie Swiss Stories.

Visita il sito ufficiale dell'autrice: www.carmen-weiz.com
Potrai conoscere ancora di più sui protagonisti e i paesaggi che hanno ispirato questo libro.



Editing stilistico a cura di Camilla Crescentini
Editing contenutistico a cura di Catia Raneri
Beta reader: Giulia Stefanini e Silvia Bucchi

Libro cartaceo disponibile anche presso le librerie ''Giunti al Punto''

Libri dell'autrice


Serie Swiss Stories
La ragazza nel bosco
Mistificami
Audace
Il confine dell'amore (Spin off #1)
Il confine del perdono (Spin off #2)

Serie Swiss Legends
Unique
La bellezza del male
La voce dell'innocenza (inverno 2021)

“A volte devi ballare con il diavolo per uscire dall’inferno.”

Recensione

Buongiorno e bentornati sul blog con la recensione del secondo volume della dilogia spin-off della serie "Swiss Stories" (recensione vol 1 QUI); mentre nel primo abbiamo come protagonisti Mia e Ethan, qui abbiamo Andrey, conosciuto come Jodi (ex migliore amico di Mia) e Melanie; Jodi è un personaggio marginale nello spin-off precedente, sono felice che gli sia stato dato il giusto spazio, perché qui è uscito un Jodi completamente diverso da quello precedente, soprattutto con l'arrivo di Melanie.

Melanie è un'accanita lettrice, una ragazza dolcissima, attaccata alla libreria e ai ricordi che ha del nonno con cui condivideva la passione della libreria di famiglia, che vuole continuare a tenere aperta proprio per i ricordi che le suscita; l'incontro con Jodie le cambierà la vita, come lei la cambierà a lui. Da una parte abbiamo un concetto di "famiglia" diciamo "maligno", visto che il nonno di Jodi più che fargli da nonno (cosa che lui vorrebbe più di ogni altra, tra l'altro) gli va da guida per continuare il suo impero, dall'altra abbiamo Mel che sa cosa vuol dire essere NIPOTE e avere NONNI dalla propria parte, anche se non ci sono più, perché vivono nei suoi ricordi; ovviamente qualcosa intaccherà il rapporto tra i protagonisti, non sarà facile per loro.

La trama è lineare, ogni cosa è descritta in modo perfetto; Jodi riuscirà a non soccombere alle richieste del nonno? Melanie cosa farà, quando scoprirà la verità? Ma quale verità le nasconde Jodi? Il loro amore sarà abbastanza forte da superare ogni ostacolo? 

Tutte le risposte le troverete SOLO leggendo, come sempre!  Ho adorato anche questa storia, Carmen Weiz è riuscita a donarmi un luogo dove "scappare dalla realtà" anche solo per qualche giorno.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Qui sotto trovate i nomi degli altri blog partecipanti























La porta venne aperta da una ragazzina bassa e lentigginosa che sembrava non avere più di sedici o diciassette anni. I

suoi occhi innocenti erano enormi, quasi spiritati dietro quegli occhiali decisamente troppo grandi per il suo viso. I capelli

erano un disordine di riccioli rossi e castani, la sua camicia bianca aveva le maniche arrotolate alla rinfusa ed era tutta

stropicciata e sporca. Non era affatto contenta della mia visita e le sue guance accese me lo confermarono come un’ombra

brillante nel locale praticamente buio.

All’inizio, pensai che fosse una commessa, ma quando mi confermò il suo cognome, ebbi la certezza che quella ragazza

non aveva la minima idea del guaio in cui si era cacciata declinando le offerte del nonno. Anzi, a dire la verità, apparentemente

non aveva nemmeno idea di cosa intendesse fare con quel locale. Certo, non ero un esperto o un arredatore, ma il negozio era

un caos. C’erano scatole, articoli sfusi sparpagliati e mobilio dappertutto. Per non parlare delle cose strambe che notai mentre

mi guardavo attorno. Cosa ci faceva una gigantesca macchina del caffè da bar in quel negozio? Non doveva essere una libreria?

Con tutte quelle vetrine, poltroncine e vecchi scaffali sembrava che stesse per aprire un antiquariato, no anzi, un negozio

dell’usato. Se aspettava di poter competere con il negozio del signor Robenstein, dall’altra parte della strada, era meglio che

lasciasse perdere.

In verità, anche lei mi era sembrata completamente fuori posto, quella ragazza morbida e ingenua me la immaginavo

felice forse in una fattoria, tra la semplicità e la bellezza della natura, o in una piccola baita tra le montagne a indossare un

Dirndl, l’abito tipico usato durante le feste e le cerimonie. Il quartiere del nonno avrebbe ingoiato una ragazza simile e avrebbe

sputato soltanto le sue ossa in qualche vicolo. Per non parlare di Blodov…




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