giovedì 21 dicembre 2023

Recensione serie "Grishaverse", Leigh Bardugo

 


Autrice: Leigh Bardugo

Titolo: La Lingua delle Spine

Prezzo: 18,90   e-book 9,99

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Serie Grishaverse:

0,5) Demone nel Bosco

1)Sei di Corvi

2)Il Regno Corrotto

3)Tenebre e Ossa

4)Assedio e Tempesta

5)Rovina e Ascesa

6)Le vite dei santi

7)Il Re delle cicatrici

8)La legge dei lupi

9)La lingua delle spine


Il piccolo principe aveva una vaga forma umana, ma assomigliava

ancora di più a un lupo. L’intero corpo, dalla testa fino ai piedi dotati di

grinfie, era coperto da una lucida pelliccia nera; gli occhi erano rossi come

il sangue, e sulla fronte aveva due protuberanze come di corna appena

spuntate.


Trama

Un mondo di oscuri affari stipulati al chiaro di luna, città infestate da spiriti, foreste inquietanti e bestie parlanti. Qui la voce di una giovane sirena può evocare tempeste mortali e un fiume può eseguire gli ordini di un ragazzo innamorato, ma solo a un prezzo indicibile. Ispirandosi a miti, folklore e fiabe, Bardugo ha scritto una raccolta di racconti straordinariamente ricchi di atmosfera, pieni di tradimenti, vendette, sacrifici e amore. Perfetti sia che siate suoi nuovi lettori sia che siate fan accaniti, questi racconti vi trasporteranno in terre familiari e misteriose, in una realtà pericolosamente intessuta di magia che milioni di persone hanno conosciuto e amato attraverso i romanzi del GrishaVerse.


«Avrei dovuto mangiare te per primo» disse mamma volpe. «Sei

destinato a una vita miserabile.»

Con sua sorpresa il nanerottolo rispose: «Non mi mangiare, madre.

Meglio avere fame ora che pentirsi dopo».

«Meglio ingoiarti che doverti guardare. Cosa diranno tutti quando

vedranno una faccia come la tua?»

Una creatura di minor valore avrebbe potuto disperarsi di fronte a tanta

crudeltà, ma la volpe notò la vanità nella pelliccia ben curata della madre e

nelle sue zampe bianche come la neve.

«Te lo spiego. Quando cammineremo nel bosco, gli animali diranno:

“Guarda che brutto quel cucciolo e quant’è bella la madre!”. E quando sarai

anziana e grigia, non parleranno di quanto sarai invecchiata, ma di come

una madre così bella abbia dato alla luce un figlio così brutto e scheletrico.»

Recensione

Siete pronti a tornare nel mondo dei Grisha? Io direi che Mondadori non avrebbe potuto scegliere momento migliore per portare questo libro in italia, visto che la maggior parte di noi fan, ha preso malissimo la notizia che Shadow and Bone è stato cancellato da Netflix, non ci sarà una terza stagione (me compresa), ma in compenso possiamo ancora un po’ vivere l’emozione del grishaverse grazia e La lingua delle spine di Leigh Bardugo.

La lingua delle spine non è altro che una raccolta di racconti appunto del mondo dei Grisha, in un'edizione con all’interno alcune illustrazioni colorate. Un compendio perfetto per gli amanti della saga creata dalla Bardugo. In questo libro, abbiamo a che fare con delle fiabe che conosciamo bene, come ad esempio la bella e la bestia o la sirenetta, ma raccontate nello stile di Leigh Bardugo.

Non aspettatevi niente di davvero fiabesco. Sappiamo tutti quanto l'autrice ami il genere dark e questo libro non sarà da meno. Ormai Dark e Bardugo vanno a braccetto e infatti, nonostante siano comunque fiabe conosciute, non ci sarà il principe che salva la principessa e niente di simile. Queste sono fiabe molto più vicine a quelle dei fratelli Grimm, piuttosto che ai classici della Disney.

Però ogni storia, come è giusto che sia, ha la sua morale e, con le nostre ambientazioni preferite, potremo vivere ancora un altra distorsione di storie che pensavamo di conoscere e invece non è così. Questa raccolta si può leggere anche senza aver letto i precedenti volumi della saga Grishaverse, soprattutto se amate il dark o i retelling (in caso contrario, statene pure alla larga).

Ciò che rimanda La lingua delle spine al Grishaverse, non sono altro che i nomi dei luoghi e qualche altra piccola menzione a quel mondo e niente più. 

Con sei storie tutte da scoprire, però sono sicura non vi immaginerete mai la strada che prenderanno, ecco perché questo libro si merita punteggio pieno.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3

Ma la morte della povera donna passò quasi inosservata, perché due giorni

prima che lei esalasse il suo spettrale ultimo respiro era scomparsa un’altra

ragazza.

Si chiamava Lara Deniken, era una giovinetta timida dalla risata nervosa,

il genere di ragazza che durante le feste del paese se ne stava ai margini a

guardare gli altri ballare. Di lei si trovò soltanto una scarpa di cuoio con il

tacco incrostato di sangue. Fu la seconda ragazza che perse il villaggio in

altrettanti mesi, dopo che Shura Yeshevsky era uscita per stendere il bucato

e non era mai più rientrata, lasciandosi dietro nient’altro che una pila di

mollette e le lenzuola bagnate in mezzo al fango.


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