domenica 22 maggio 2022

Recensione serie "Grishaverse", Leigh Bardugo

 


Autrice: Leigh Bardugo

Titolo: Le Vite dei Santi

Serie: Grishaverse #6

Prezzo: 17,00  e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI


Serie Grishaverse:

1)Sei di Corvi

2)Il Regno Corrotto

3)Tenebre e Ossa

4)Assedio e Tempesta

5)Rovina e Ascesa

6)Le vite dei santi

7)Il Re delle cicatrici

8)La legge dei lupi

“Io sono la biblioteca e la bibliotecaria, accumulo vite, un catalogo per chi ha fede.”



Trama

Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt'ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell'amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.



Recensione

Quando avete letto la storia di Alina (Tenebre e Ossa, Assedio e Tempesta, Rovina e Ascesa), vi siete mai chiesti chi fossero i Santi e quali fossero le loro storie, di cui parlava il libro che Alina riceve in prestito? Questo piccolo volume risponde alle vostre domande, è una sorta di approfondimento di ciò che, in parte, sappiamo già.

Lo stile di scrittura è quello della Bardugo, anche se leggermente "immaturo" e meno elaborato rispetto a quello che abbiamo trovato in Sei di corvi, ma non per questo meno evocativo.
Le storie dei Santi venerati nell'universo che quasi tutti già conosciamo, intervallate da illustrazioni degli stessi che li ritraggono nel loro ambiente caratteristico, sono storie di tempi antichi, quando ancora i popoli non credevano ad entità presenti nel cielo o meglio, ad entità che avessero ancora il tempo da dedicare ad esseri così mortali ed insignificanti come lo possono essere appunto gli esseri umani.
Ma c'è anche chi ancora ci crede e per questo, verrà ricompensato senza che se ne renda pienamente conto.
Ma la fede a volte porta alla propria rovina, e le storie dei Santi di Ravka non finiscono bene, come tendiamo a raccontare ai bambini, piuttosto con violenti martìri che in qualche modo potrebbero risultare opposti all'idea che tutti noi abbiamo dei Santi, ovvero uomini e donne che hanno dedicato la propria vita agli altri per poi venire adorati come divinità.
In questa raccolta non c'è nulla di più sbagliato.
I Santi che troviamo qui sono persone normali, con vite difficili, approcci alla società altrettanto difficili (per la maggiore non a causa loro ma dell'ignoranza che vi aleggia attorno), ma che possiedono piena fiducia in esseri che vengono celebrati e venerati come Dei, ma che di fatto faticano a mostrarsi o a manifestare i propri poteri.
Poi, però, arriva il momento cruciale in cui il credente diviene colui o colei in cui credere, e allora la gente forse è pronta ad accettare quella diversità, a farla diventare parte integrante della propria vita.
Ma il più delle volte i Santi vengono usati e spremuti fino all'ultima goccia di sangue o sudore nel nome dell'avarizia e dell'avidità umana, nel nome di qualcosa che da sempre risulta distruttivo e limitativo: un ideale malato.
Perché se questi Santi sono pronti a sacrificarsi per il bene degli altri, gli altri non si tireranno indietro e anzi, saranno pronti a prendersi di tutta l'erba il fascio e anche di più, accusando poi chi si sacrifica di non essere più in grado di mantenere il ritmo di quelle tacite promesse.

Le storie dei Santi sono per buona parte una rete intricata di favole oscure e macabre, tinte di sangue, sacrificio e dolore, in cui il concetto di felicità o gioia, o qualsivoglia connotazione positiva è praticamente assente.
Anche in queste favole il mondo non è pronto ad accettare ciò che risulta essere diverso o speciale.
Ma d'altronde non lo è mai stato e forse non lo sarà mai.
Ancora oggi ci sono Santi che non vengono accettati, ideali malati che vengono perpetrati nel nome dell'ignoranza comune, e vicende narrate a bassa voce al lume di candela, di eroi e persone crudeli, di battaglie interiori, di morte e resurrezione.

I Santi della Bardugo richiamano in qualche modo figure iconiche della nostra cultura religiosa, ma tra tutti spiccano soprattutto il già citato Ilya in catene, Sankta Alina della Faglia, la santa della luce, la luminosa, che col suo splendore ha sconfitto le tenebre create dal Santo senza Stelle.
In questa raccolta è presente anche il santo delle tenebre, e sì, in effetti sembra si tratti dell'Oscuro.
Siamo a conoscenza di come sia stata generata la faglia di buio e morte di cui può benissimo vantare la creazione, eppure in questa storia il Santo delle tenebre è un semplice ragazzo incompreso e deriso che chiede salvezza all'oscurità.
Questa storia mi ha colpita in modo particolare, perchè, diciamolo, alcune volte, quando la luce sembra talmente lontana da non poter essere raggiunta e quindi impossibile anche solo da concepire, il buio resta sempre lì ad attendere di avvolgerci nel suo funereo abbraccio.
Ed ecco che il Santo in nero arriva a dispensare salvezza, ad accogliere le preghiere dei senza speranza, a dare amore e certezze a chi nella luce non è riuscito a trovarli.
Questa raccolta di racconti getta una luce particolarmente forte su alcune vicende che magari ci sono risultate poco chiare nei romanzi dedicati ai Grisha, costruendo un mondo antecedente agli eventi di cui abbiamo già letto che non mancherà di stupirvi e deliziarvi, nonché di intrattenervi.
Queste sono
storie che meritano di essere conosciute, create dal nulla per dare una luce di speranza a chi l'ha persa.

Un libro a cui non potete rinunciare se volete in qualche modo immergervi ulteriormente nel mondo di Leigh Bardugo.


La mia valutazione




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