Autrice: Emanuela Molaschi
Le strade sono molto affascinanti: per strada puoi fare la conoscenza di qualcuno, puoi
trovarti con un vecchio amico, oppure fare incontri più pericolosi.
Per strada puoi incontrare qualcuno che ti offre un passaggio nonostante sia uno sconosciuto, puoi
essere la nuova vittima di un borseggiatore, oppure incontrare un ragazzo carino e ben educato che
ti chiede di scambiarvi i numeri di cellulare.
Ebbene, queste sono alcune delle cose più comuni che avvengono lungo le strade di ogni città. Ecco
perché ogni volta che le figlie escono di casa le madri gridano per l’ennesima volta la stessa
raccomandazione: «Stai attenta! E... non parlare con gli sconosciuti!»
Eh, se le figlie ascoltassero le madri! Loro sì che sanno di chi diffidare.
Quando Elaine Lynch era uscita, quel pomeriggio, si era sentita ripetere per l’ennesima
volta questa raccomandazione.
«Seee, mamma.» aveva sbuffato. Elaine non era una ragazza attaccabrighe o scorbutica, ma sentirsi
raccomandare per non so quante volte la stessa cosa la innervosiva. Le dava l’impressione che la
gente non si fidasse di lei. Credeva che qualcuno si fidava davvero di un altro solo quando non gli
riempiva la testa con raccomandazioni inutili o che potevano intimorire e spingere il malcapitato, o
la malcapitata come in questo caso, a non uscire più di casa. E poi, che lagna, lei sapeva che non
doveva parlare con gli sconosciuti, che doveva stare attenta a non farsi rubare i soldi dalla borsa e
che doveva conoscere bene qualcuno prima di dargli il suo numero di cellulare.
Eppure, quanto sanno essere intuitive le madri! A volte, quando le figlie escono, sanno che
non ritorneranno mai più, oppure che porteranno a casa un bel ragazzo e diranno con un’aria
imbarazzata e disinvolta allo stesso tempo, che quello è il loro fidanzato.
Elaine Lynch era una persona determinata. Cercava di ottenere quello che voleva e spesso ci
riusciva, per questo motivo decise di lasciare il suo gelosissimo fidanzato usando una scusa che,
seppur banale, sarebbe suonata alle orecchie di lui molto verosimile. Quel giorno, Elaine Lynch
recuperò la sua libertà, senza immaginare di aver appena firmato una condanna a morte a cui non
avrebbe potuto sottrarsi molto facilmente.
Sempre in quello stesso giorno, Elaine Lynch aveva deciso cosa voleva davvero fare della
sua vita. Aveva smesso di immaginarsi come animatrice, assistente sociale, maestra, professoressa
oppure O.S.S. per vedersi improvvisamente con indosso un camice bianco su cui spiccava un
tesserino con una foto e la scritta Dottoressa Elaine Lynch.
Recensione
Oggi vi parlo del romanzo "Questo amore NON sarà mio" di Emanuela Molaschi, che ringrazio per la copia digitale.
"Questo amore NON sarà mio" è stato scritto dall'autrice in giovane età, e devo dire che le scene, fortissime, sono talmente vivide che riesci a immaginartele, mentre leggi.
Elaine è una ragazza che studia, da grande vuole fare il medico, lo capisce quando perde la sua migliore amica, nonché sorella e così si iscrive a medicina diventando bravissima; conosce anche quello che dovrebbe diventare suo marito, ma nel suo passato c'è una persona che la minaccia, che la vuole per sé, poi c'è chi la ama, la vuole proprio perché la ama; ma quando le cose precipitano, è Elaine stessa a precipitare, e precipita in un vortice da cui, purtroppo, non riuscirà ad uscire facilmente.
Non posso dirvi altro senza rivelare troppo, o cose che sono già nella trama, sappiate però che forse, è più un libro da leggere ad Halloween, che durante l'anno.
La mia valutazione
Kayla Lynch era cresciuta abbastanza felice, finché si era ammalata di leucemia ed era
morta a tredici anni. Era l’unica ragazza con cui Elaine andasse davvero d’accordo. Era
intelligente, sveglia, colta, una bravissima attrice, cantante e scrittrice. Purtroppo non era mai
riuscita a dimostrare le sua abilità al grande pubblico. Era più piccola di sua sorella, ma aveva
preso una borsa di studio molto presto. Era molto emotiva e sensibile, tanto da emozionarsi sempre
per quasi ogni cosa. Non perdeva mai occasione per fare amicizia o difendere qualcuno, anche se
rischiava di rendersi antipatica a quasi tutti perciò le dicevano sempre che, con la parlantina che
aveva, avrebbe potuto fare l’avvocato. A lei l’idea non era mai dispiaciuta, anzi, sperava tanto di
poter entrare in un’aula di tribunale per fare giustizia.
Amava così tanto il Diritto che si metteva ad ascoltare Elaine mentre ripeteva le nozioni principali
in vista di qualche interrogazione. Era davvero bello guardarle, una dentro la sala, con la porta
chiusa per non essere disturbata che fingeva di non vedere l’altra, nascosta ad origliare con un
blocco ed una penna in mano per appuntarsi ciò che non capiva, in modo da poter poi chiedere
spiegazioni.
*-* *-* *-*
Autrice: Emanuela Molaschi
Titolo: L'italiana che salvò il mondo
Prezzo: 9,00 e-book 2,69
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L'aereo volava, non avrebbe mai potuto farlo più velocemente. Avrebbe potuto correre alla
Speedy Gonzales tra le nuvole, ma chi se ne sarebbe accorto? Famiglie che tornavano a casa dopo
le vacanze si ricordavano i bei momenti vissuti, uomini d'affari pensavano solo al loro
appuntamento che non poteva essere saltato. Se l'aereo corresse o meno non gli importava,
volevano solo che non ci fossero ritardi. Non sarebbe mai stato abbastanza veloce. Bambini che non
volevano tornare a casa e poi a scuola, qualche mese dopo, si preoccupavano solo che il loro idolo
del mondo virtuale saltasse all'improvviso in quello reale per salvarli da quel ritorno indesiderato.
Trama
“Dopo 10 anni, una giovane italiana è nuovamente ospitata da ricchi irlandesi. Fra invidie e vecchi rancori, la ragazza scoprirà un piano pericoloso per tutta l'umanità.” Lea è una ragazzina mandata in Irlanda per dimenticare o allontanare da sè il dolore per la malattia di uno dei genitori. Là incontrerà Kit, un ragazzo con cui ha uno strano rapporto di odio e amore. Scappata anzitempo dalla vacanza forzata, Lea torna a Lodi, tuttavia, 10 anni dopo sarà costretta a tornare nello stesso luogo per volere dei suoi. Ora è lei ad essere malata. Ha una stranissima e rarissima versione di fibromialgia e pare che il padre di Christopher (Kit) per Natale abbia trovato, in maniera inaspettata, una cura proprio per questa patologia. In aereo, però, la giovane scoprirà un piano malvagio che coinvolge la sua cura, un virus letale, l'azienda della famiglia Walsh, i suoi ospiti, e il mondo intero. Tra vecchi rancori e nuovi litigi, una ragazza fibromialgica con più di una complicazione e con un'altra patologia visiva, inventerà un piano dalla cui riuscita dipende la salvezza di molti e.. una scoperta incredibile che le cambierà la vita. Cosa sarebbe successo se un virus letale capace di creare una pandemia, non fosse mai stato liberato? L'idea nasce da qui. Rivedere durante il lock down la miniserie NEL BIANCO , mi ha dato una mano. Potreste vederla come una fan ficton partorita in un momento difficile come quello che si viveva in quell'anno. Per quel che concerne la malattia citata è reale e ciò che si può fare nonostante essa lo è altrettanto. Questa malattia è ciò che affligge me. L'ho inserita nella storia perché se ne parla troppo poco, non si è ancora in grado di riconoscerla facilmente e di dare efficaci cure per rendere tutto più vivibile. Spero di poter sensibilizzare i malati in modo che non si nascondano più. Non è vero che chi ha la Fibromialgia poi torna SEMPRE al suo peso. C'è chi non torna più indietro nonostante l'impegno. Chi ha questa versione della malattia, ho notato, tende a nasconderla più degli altri con la stessa sindrome. Anche per quel che riguarda la strana forma di fotofobia che ho vale la stessa cosa. Spero che presto ci sia un mondo libero da FIBROMIALGIA E FOTOFOBIA. Disponibile su Amazon Kindle Emanuela Molaschi è su Amazon Kindle come Editore Self Publishing e autrice. Per altri lavori dell'autrice rintracciabili ESCLUSIVAMNTE in cartaceo come Self Publishing contatta: wmanuelamolaschi@gmail.com 3318764122 3276599839
Una poesia abbozzata, uno scarabocchio per sfogarsi. Parole piene di dolore e brucianti come
sale su un taglio. Amarezza, disillusione erano dentro quel testo e dentro la persona che lo aveva
scritto. La speranza era esaurita. Per lei esisteva solo il dolore.
Perché se ne doleva? Era abituata, in fondo, no? Era sempre andata così. Cosa voleva dalla
vita che non fosse ancora successo? Ferma! Ormai aveva imparato che non c'era limite al peggio.
Quando credeva di aver toccato il fondo e poter davvero risalire ecco un nuovo strato sotto di lei
che si rompeva facendola cadere ancora più giù, in un grande vuoto di buio e solitudine. Buio? No,
non era solo metaforico, questa volta era vero. Era buio ovunque in casa. Buio che significava
malessere, dolore e solo suo.
Recensione
"L'italiana che salvò il mondo" parla di una ragazza di nome Lea che sofffre di una malattia rara; quando torna nel luogo dove tutto è iniziato. E' una storia di fantasia ma allo stesso tempo reale, dove viene rilevato il fatto che nelle famiglie, la maggior parte delle volte, manca l'ascolto reciproco, in altre i genitori vengono delusi dai figli perché non sono ciò che i genitori vorrebbero.
Parla di famiglie vere, alcune rinforzate, altre distrutte se uno dei componenti è afflitto da determinate malattie; Lea andrà continuamente in Irlanda, luogo dove però non vuole andare perché sa che lì c'è Kit, il ragazzo che ama e odia con tutta se stessa; lei è una che sta sempre attenta a compiacere i genitori, lui l'esatto contrario; la differenza tra i due si nota da subito ed è fondamentale.
Lea dovrà poi fare i conti con dei sentimenti che ha sempre negato, e si ritroverà così a salvare il mondo, ma allo stesso tempo a salvare anche Kit.
Questo libro è cortissimo, si legge in meno di un'ora e insegna veramente tanto.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
Sorrise amaramente: cosa voleva far sentire? Era inutile. Quella che conosceva davvero lo
spagnolo lì era lei. Certo, c'erano le versioni in altre lingue, ma non dicevano ciò che raccontava
Callar. Il senso poteva essere simile, ma le parole giuste erano quelle di quell'unica versione. Lei era
lì. Era quella canzone. Non c'erano storie, non c'erano giri di parole o tentativi di attaccarsi sugli
specchi. Callar era lei.
Grazie. Sono Emanuela. Sono felicissima che ti siano piaciuti i libri. grazie davvero. 5 stelle, grazie mi commuove. grazie <3 sono felice che abbia capito così bene i significati dei libri.
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