domenica 1 dicembre 2019

EVENTO: UN REGALO SOTTO L'ALBERO (Parte 22)



Autrice: Simona Bianchera
Titolo: Tu sei musica
Prezzo: cartaceo 12,00  e-book 2,99

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 TRAMA:
La musica regala emozioni, libertà, gioia, commozione. Ma avete mai pensato che
potrebbe anche cambiarvi la vita? Questo è quello che sta per succedere ad Alaska e
Daniel: grazie alla musica si conosceranno... e niente sarà più come prima. Una
rocambolesca storia d'amore, amicizia, avventura, intrisa di arte, di pittura, di
fotografia, di poesia e di tanta musica vi aspetta. Tanti spunti sensoriali per vivere le
emozioni dei protagonisti.
Tu sei Musica è un romanzo d’amore, vissuto sotto ogni sua forma. L’amore e
l’unione della famiglia: un valore inestimabile. Quello dell’amicizia, che quando è
vera e forte fa affrontare e superare ogni tempesta. L’amore per le proprie idee e i
propri sogni, che dà la forza per lottare per realizzarli, ma c’è anche l’amore
esasperato, l’amore che ferisce, che spezza, ma che porta a capire quello che più
conta nella vita. La musica amplifica le emozioni che provano i protagonisti.
Allacciate le cinture e partite alla scoperta della loro vita colorata.




Estratti:

Anche Daniel, nello stesso istante, si accese una sigaretta e, seduto sulla poltrona, pensò alle emozioni che
quella telefonata aveva scaturito in lui. Aveva voglia di sentire ancora la voce di Alaska, il ricordo del suo
imbarazzo iniziale gli faceva tenerezza; chiuse gli occhi e un sorriso comparve sul suo viso, tipico di chi si
crogiola in pensieri che accarezzano il cuore.
Alaska… un nome che gli riportava alla mente un immenso senso di libertà, di purezza, una miriade di stelle
in un cielo pulito, l’aurora boreale, una terra selvaggia e incontaminata… Alaska… E anche a lui venne in
mente il verso di una canzone dei Marlene Kuntz:
Arrivi e porti desideri e capogiri e fanno presto a farsi vivi i miei sospiri
che alle pareti vanno a dire “ti vorrei qua”.

Non lo potevano sapere, ma incredibilmente stavano pensando alla stessa canzone…"

*********
Daniel la capiva in pieno. “Alcol e arte insieme”, le scrisse: “…un mix letale…”.
Alaska rispose sospirando: “Letale! Più che entrare nell'anima, me la sta rubando”, e alzò la bottiglia di
birra verso lo schermo del pc, come a brindare con lui. Ne bevve un sorso e pensò: Come stai facendo
tu, guardando gli occhi scuri e penetranti di una foto sul profilo di Daniel. Questo ragazzo era capitato
nella sua vita come un uragano, portando con sé mille emozioni. Un altro messaggio era arrivato, nel
frattempo: “Ti faccio fare un viaggio con me, ora. Ascoltiamo Stairway to Heaven dei Led Zeppelin”.
Misero entrambi le cuffie e, sincronizzati, diedero il via al video, partirono e viaggiarono sulla musica,
insieme questa volta.
Alaska era entusiasta: “Stupenda! Non la conoscevo, mi piace condividere con te la tua musica
preferita, per me è linfa vitale, è interessante conoscerti anche attraverso di lei”.
Daniel si sentiva così vicino a lei che d’impulso le scrisse: “…è strano, ti sei infilata così dolcemente
nella mia vita che quasi mi sembra di conoscerti da tempo… non è facile farmi provare certe sensazioni
e tu, così, con leggerezza, mi fai stare bene. Grazie”.
**************************
Daniel, aspettando il messaggio, chiuse la porta della stanza e aprì la finestra per fumare una sigaretta.
Guardò le luci della città che lentamente si stavano accendendo. C’era aria di quiete, poche macchine
passavano per quella strada, si vedevano più che altro biciclette o persone che correvano nel parco.
Era così rilassante il suo quartiere… avrebbe voluto condividere con Alaska quel senso di pace.
Lei, invece, era a chilometri di distanza in un subbuglio pazzesco, con il viso sporco di pittura. Non
sapeva come, ma ogni volta che creava dei quadri, si dipingeva anche la faccia.
Se Daniel avesse potuto vederla, si sarebbe innamorato all’istante di quella buffa, scompigliata, tenera creatura.


Biografia
Mi chiamo Simona Bianchera, in arte fotografica Simona Alaska. Vivo a
Chiavari, la mia amata città dal 1978, anno in cui sono nata. Amo l’arte
sotto ogni sua forma, coltivo varie passioni tra cui la Fotografia, la Pittura
e la Scrittura, con la stesura di racconti, poesie, canzoni, romanzi. Giro
sempre con la macchina fotografica per immortalare tutto ciò che mi
emoziona. In ogni cosa che osservo trovo poesia.
Sono una persona semplice e complessa allo stesso tempo. In me la dualità
del segno zodiacale dei pesci è molto marcata. Svolgo un lavoro che amo e
mi soddisfa nell’ambito fiscale, basato su leggi, dove la serietà e la
concentrazione sono fondamentali. Ma al di fuori della sfera lavorativa è
come se camminassi a qualche centimetro da terra, sempre con la testa
immersa nei miei sogni, nelle mie fantasie. Spesso mi immagino dei veri e
propri “film” sentendone le emozioni come se le assaporassi in prima
persona, dandogli poi vita attraverso la pittura e la scrittura.
Tu sei Musica è il mio romanzo d’esordio.


*-* *-* *-*



Autrice: Sabrina Pennacchio
Titolo: At World's End
Prezzo: cartaceo 15,00

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Trama: 


«Nel frattempo prenderò il tuo tesoro più prezioso, signor generale» 


XIX Secolo – Oceano Atlantico 
Alcuni narrano che Calico Jack, il più temuto fra tutti i pirati, sia stato giustiziato in Giamaica molti anni
orsono; altri narrano, invece, che questi sia tornato dal mondo degli inferi dopo un accordo con Satana,
per continuare a terrorizzare i mari indisturbato. 
Eppure, nonostante ciò che si vocifera, un giorno un uomo che tutti conoscono come il temuto Calico Jack,
rivendica la taglia sulla sua testa, lanciandosi in uno spietato attacco alla nave della Marina Britannica,
per rapire la figlia del generale di ritorno dai paesi d’oriente. 

Estratto capitolo 2°: 


Il corpo di Marina Charlotte Surcouf toccò il ponte della Tempesta dei Mari nel preciso istante in cui
Calico Jack la lasciò andare, senza preoccuparsi minimamente di quell’esile corpo che urtava senza
eleganza il legno del pavimento che lo rivestiva. 
«Non solo siete un uomo di bassa lega, ma siete anche un villano!» 
Chiuse un occhio, all’impatto, massaggiandosi poi la spalla dolorante nel momento in cui riuscì a sedersi.
Se fosse spaventata? Questo era ovvio, ma forse al momento la rabbia era l’unico sentimento
che riusciva a prevalere su di lei, non riuscendo ancora a farle capire per bene quale fosse la sua
situazione. 
«Perdonate la scortesia, Mademoiselle,» la schernì il pirata, mentre fingeva un mezzo inchino alla bella
signorina dell’alta borghesia inglese, «non vorrei mai recare offesa a Miss Surcouf». 
Il sorriso continuò a rigare il suo volto, nascosto dalla frangia bionda solo qualche istante prima, anche
quando si rimise composto. 
«Io e i miei uomini faremo in modo che sua signoria conduca un piacevole viaggio e abbia a disposizione
le comodità che più si addicono a colei che è appena tornata dai Paesi d’Oriente». 
Un coro di rozze risate echeggiò nell’aria e in quel momento Marina Charlotte arrossì di rabbia.
Poco importava come avesse ricevuto simili informazioni, che dimostravano quanto sin dall’inizio lei fosse
stata etichettata come ostaggio perfetto. Se avesse potuto lo avrebbe preso a ceffoni! Ma non era il caso
di far ancor più la spavalda, e ciò che la convinse di questo fu quel che notò nel guardarsi intorno: una
sessantina? 
Forse di più, erano gli uomini presenti su quell’imbarcazione e ognuno di loro non aveva di certo
buone intenzioni, né con lei né con nessun altro, a quanto pareva. 
Estratto capitolo 16°: 
«Solitamente si va a destra, a sinistra, o al centro?» 
Non era poi una vera e propria domanda, piuttosto un qualcosa da presa in giro. Marina Charlotte
non si spiegava come potessero trovare avvincenti e appassionanti delle ricerche del 
genere; ma forse in circostanze differenti, anche lei avrebbe avuto negli occhi la stessa luce di Calico.
Ma da prigioniera, di certo non poteva divertirsi. 
«Solitamente simili grotte conducono tutte allo stesso punto. Alcune ti portano a destinazione
tranquillamente e altre, quelle più ovvie, ti fanno rischiare la pelle». 
«Ah, che divertimento. Quindi praticamente state dicendo di andare alla cieca a rischiare la pelle.
Divertente, sì, sul serio, non potevo desiderare di meglio. Continuo a pensare che fosse meglio restare
sulla nave con la vostra ciurma». 
«Quanto siete melodrammatica». 
Jack afferrò una mano di Marina che, appena spaventata, si stava tirando indietro in un gesto spontaneo
ma che non aveva per niente l’aria di chi voleva scappare a gambe levate. 
«Vi divertirete. Mi divertirò. Troveremo il tesoro e torneremo sulla nave in attesa di notizie di vostro padre
che, volenteroso, mi procurerà una taglia eliminata sulla testa e tutti vivremo felici e contenti». 
«Siete euforico come non mai. Si vede che questo genere di cose vi mettono buon umore» constatò
la rossa, abbassando appena il viso per guardare quella mano che stringeva la 
propria in un gesto possessivo ma anche delicato. 
«Beh, ma dopotutto non ho alternative se non quella di seguirvi, giusto? Quindi direi di sbrigarci e
chiudere qui questa insulsa faccenda. A meno che voi non vogliate attendere la vostra ciurma prima di
muovere un solo passo». 
E si, doveva ammettere che quella era un po’ una frecciatina. 
«Credete che abbia bisogno della loro scorta per muovere un singolo passo?» 
Uno sbuffo di scherno uscì dalle labbra dell’uomo che, in tutta risposta, mosse qualche passo e poi altri
ancora verso la grotta alla loro destra, trascinando Marina con sé. 
«Prenderemo la grotta che sfiorava la vostra posizione, quindi ritenetevi responsabile di tutto quello che
capiterà da ora in avanti». 
«Quel sorriso non mi fa ridere, sapete?» inarcò un sopracciglio, non togliendo la sua attenzione da ogni
angolo buio di quel posto illuminato soltanto da furtivi raggi di luce che filtravano chissà come e chissà da
dove, in quella montagna fredda e abbastanza lugubre. Solo, di tanto in tanto, il rumore di gocce d’acqua
cadenti sul terreno, risuonavano come una colonna sonora funerea. Forse era solo lei pessimista… ma
la cosa le dava di brutto presagio. 
Il cammino durò minuti e minuti interminabili in quell’oscurità che quasi stava iniziando a dar problemi
agli occhi e finora nessuna via di uscita e nessun arrivo ad una qualsiasi destinazione. 
Per di più: nessuna trappola. 
Solo in quel momento anche a Calico balenò nel cervello l’idea che forse ci fosse qualcosa che non andava in tutto ciò. 
Troppa quiete, troppa tranquillità, cosa poteva mai nascondere la torre del diavolo? Ci avevano già
provato altri pirati, prima di lui, a prendere il famigerato tesoro? E se sì, che fine avevano fatto?
Poteva essere una ricerca a vuoto… o una ricerca pericolosa! 
«Forse dovremmo fermarci a controllare per bene la situazione, prima di continuare a girare a vuoto»
affermò, rallentando il l passo mentre si guardava intorno per trovare un posto 
tranquillo dove fermarsi per un attimo. 
E solo in quel momento lo notò, o meglio, li sentì: qualcuno che li seguiva «State indietro»
sussurrò, spingendola dietro di sé in un gesto di galanteria non voluta. 
«Chi va là?» urlò, cacciando la pistola dal suo fodero per poi sparare a vuoto dinnanzi a sé. 

Qualcosa si mosse veloce nel buio e Marina si ritrovò ad urlare per lo spavento: erano circondati!



Biografia autrice: 

Sabrina Pennacchio nasce a Napoli il 10 – 02 – 1991 
Costretta ad abbandonare gli studi di arte e moda, decide di dedicare gran parte del suo tempo alla sua più grande passione: ” la scrittura ”. 
Nel 2018, pubblica il romanzo d’esordio ‘’At World’s End: Wanted Pirates’’ edito dalla Writers Editor, con il quale si aggiudica il ‘’Premio Della Critica Emozioni 2018 al Concorso Letterario Premio Eterna’’ e nel Dicembre del 2018, partecipa alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, dove in pochi giorni il suo libro è Sold Out.













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