Buongiorno, oggi vi parlo della nuova serie tv amazon prime, Regina Rossa
In arrivo (un po' in ritardo rispetto ai primi annunci) su Prime Video c'è una nuova serie tv thriller spagnola. Si intitola Regina Rossa (Reina Roja in lingua originale), è tratta dal primo libro della trilogia di romanzi di Juan Gómez-Jurado (Regina Rossa, Lupa Nera, Re Bianco) e di seguito potete trovare tutte le informazioni su data di uscita, cast e trama. E in fondo trovate anche il trailer ufficiale in italiano della serie Amazon Original.
La prima stagione di Regina Rossa, composta da otto episodi, sarà interamente disponibile il 29 febbraio 2024 su Prime Video in tutto il mondo.
L’adattamento televisivo dei romanzi dello scrittore madrileno Juan Gómez-Jurado vede come protagonisti Vicky Luengo (Antidisturbios: Unità Antisommossa, Historias para no Dormir) e Hovik Keuchkerian ("Bogotà" di La casa di carta, Antidisturbios: Unità Antisommossa). Koldo Serra (Nessuna traccia, o quasi, La casa di carta) è il regista, insieme a Julian de Tavira (Hernán) che ha diretto gli episodi 4 e 6.
Completano il cast Andrea Trepat (Mar de plástico, Il club degli incompresi), Celia Freijeiro (Un amore di mamma, Vida perfecta), Nacho Fresneda (El Ministerio del Tiempo, Hospital Central), Vicenta N’Dongo (Quando meno te lo aspetti, En la ciudad), Karmele Larrinaga (Go!azen, Ane), Pere Brasó (70Binladens – Le iene di Bilbao, The Last Days), Fernando Guallar (Luis Miguel: La serie, Tras la pared), Eduardo Noriega (Inés dell’anima mia, Hache), Alex Brendemühl (The Believer, Mal di pietre), Urko Olazábal (Una donna chiamata Maixabel, Mithyabadi), Emma Suárez (Privacy, The Rite of Spring - La consagración de la primavera) e Selam Ortega (Madres, Reinas sin reino). Regina Rossa è una produzione Dopamine e Focus con Amaya Muruzábal nel ruolo di showrunner ed executive producer. La sceneggiatura è di Salvador Perpiñá al fianco di Muruzábal.
Con un QI di 242, Antonia Scott è ufficialmente la persona più intelligente sulla Terra. La sua intelligenza l’ha resa la "Regina Rossa" di un progetto di polizia segreto e sperimentale, ma quello che sembrava un dono è diventato una maledizione, e Antonia ha finito per perdere tutto. Quando il figlio di un potente magnate viene trovato orribilmente assassinato e la figlia dell’uomo più ricco di Spagna viene rapita, l’organizzazione della ‘Regina Rossa’ si mette in moto. Per riattivare Antonia, il suo ex capo, Mentor, si rivolge a Jon Gutiérrez, un poliziotto basco irascibile al punto da essere a un passo dal farsi espellere dalla Polizia. Giocando al gatto e al topo, Jon e Antonia scoprono di ammirarsi e completarsi quasi quanto si irritano a vicenda. Regina Rossa è un thriller inquietante ambientato a Madrid, una città che gioca un ruolo centrale nella storia e combina l’urgenza e l’azione dell’indagine con la chimica intrigante e brillante tra i due protagonisti.
Recensione
Una coppia di investigatori che vedono il mondo in due modi diversi, e con trascorsi molto differenti.
Un omicidio tanto spettacolare quanto crudele e impressionante colpisce
una delle famiglie più in vista di Madrid e della Spagna intera. Un brav’uomo inguaiato da un video che lo compromette mentre compie un’azione illegale
a fin di bene, l’ispettore Jon Gutiérrez, viene incaricato da
un uomo molto potente, Mentor, di convincere una persona a lavorare al
caso. In cambio, il problema che compromette Jon sparirà. Così, Jon si reca all’indirizzo indicato da Mentor.
La persona che ci trova è Antonia Scott, una donna con un quoziente
intellettivo pari a 242: la persona più intelligente del pianeta. Ma Antonia
ha subito dei traumi, è stata sfruttata per un esperimento segreto
della polizia e non ha più voglia di vivere. Con Jon forma un duo improbabile, molto utile alle indagini, che la mette alla prova anche dal punto di vista personale.
Leungo e Keuchkerian sono talmente bravi da farci restare lì, curiosi di vedere come finirà la storia di cui sono il fulcro.
Concentrandosi su due personaggi contrastanti, Regina rossa cattura
subito l’attenzione. L’inizio è quello che si può definire davvero una bomba. Viviamo l’immaginazione di Antonia, intenta a vedere con la sua mente
eventi ai quali non avremmo mai voluto assistere. Fin da quell’istante ù
capiamo che non è una persona come tutti gli altri, così come riconosciamo
i pregi di Jon entro pochi secondi dal nostro primo incontro con lui.
La stessa cosa accade ad Antonia, sebbene non se ne renda conto.
Grazie a una tensione crescente, soprattuto nei primi 3 episodi, Regina
rossa ci conquista nello stesso modo in cui tutti i grandi thriller polizieschi
brutali ci hanno conquistati: con le più inusuali o improbabili coppie di menti che danno la caccia al mostro di turno.
Regina rossa viene descritta da molti come un classico thriller poliziesco,
ma l’alchimia che si crea fra due personaggi apparentemente incompatibili,
che all’inizio proprio non si capiscono, fa la differenza.
Antonia ha un eccezionale quoziente d’intelligenza, che la porta a
raffinare l’arte di Sherlock Holmes, Le basta un’occhiata e le sue capacità
la portano a dedurre più di quanto lo stesso Sherlock, forse, avrebbe
saputo fare.
Jon è un omone che vive con la madre, dorme in un letto singolo
ed è spesso costretto a dissimulare il suo orientamento sessuale
perché i colleghi non lo insultino. Sembra di essere negli anni ’70,
invece siamo ai giorni nostri. In una Spagna che, ancorata al passato,
ritiene che gli uomini “veri” debbano discriminare gli omosessuali per
non dare segno di debolezza. Nonostante questo, Jon è una persona
gioviale, nonostante le difficoltà. Altruista e protettivo, ben educato e
amante della buona tavola, diventa un fondamentale punto di riferimento
per Antonia, che non può fidarsi di nessuno. Ma di uno come Jon, lo
intuiamo subito, ci si può fidare.
Col passare del tempo, il legame fra Antonia e Jon diventa sempre più
stretto e le loro reciproche battute, che strappano anche qualche risata,
sono un momento fondamentale di tregua da situazioni continuamente
tese e disturbanti.
Antonia è ferita nel profondo. È stata sfruttata, presa di mira, messa al
centro di un disegno spaventoso. Jon, compassionevole ed empatico -
dote che ha ereditato dalla madre - fa tutto ciò che è in suo potere per
tenerla al sicuro.
Il contorno dei personaggi, invece, fa capo più che altro ai
cliché del genere. Alcune delle figure, in particolare quelle negative,
sembrano prelevati direttamente da un b-movie su un serial killer
sanguinario e malato di mente.
Quella di Regina rossa è una storia molto intrigante fin dal principio. Però,
con il passare del tempo, esagera. Troppo. Davvero troppo.
Tutto diventa troppo.
Un assassino troppo psicopatico per risultare credibile. Un individuo
misterioso troppo perfetto per essere reale. Una serie di segreti troppo…
Segreti. La verosimiglianza si perde per strada, così come la credibilità dell’intera storia, dopo un inizio-bomba che lascia sperare in una storia
originale. Ma qui è un po’ tutto già visto: i conti non tornano. Scadere così
tanto, in così poco tempo, non è normale.
E infatti c'è il trucco. Per fortuna, grazie a un cast eccellente e a una
messa in scena suggestiva, con un’ottima fotografia e una regia non convenzionale, Regina rossa affascina tanto da costringerti a vedere tutta la storia.
Il personaggio di Jon, il suo rapporto con la madre, i suoi valori, il suo modo di comportarsi con tutti, forse ancora più del suo rapporto con Antonia, è il
vero punto di forza di questa serie.
Una serie che ci ricorda esattamente di cosa stiamo parlando.
Non vi spiegherò cos’è una regina rossa, se volete capirlo, leggete i libri
e guardatevi la serie. Una volta che l’avrete scoperto, non potrete più dimenticarlo. Il rosso è il colore-tormentone degli episodi. Il vestito, le tende,
il sangue, le auto, i fiori, le pillole… Tutto rimanda al rosso. Sempre.
Non a caso, viene messo in contrasto con il bianco, quando viene citato un
uomo noto come Mister White. Ma questa è un’altra storia. Forse, un’altra stagione (e se lo è, sarà l'ultima)
La messa in scena è efficace, il personaggio di Jon è irresistibile e anche Antonia,
man mano che la conosciamo, si rivela una donna diversa da quella della prima
impressione. La storia cede ai cliché di genere col passare del tempo, ma le citazioni importanti e una regia non convenzionale, affiancata da una fotografia suggestiva,
ci fanno restare. Desiderosi di scoprire cosa succederà a Jon e Antonia. E quando lo
scopriamo, non crediamo più ai cliché, in un finale per nulla scontato.
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