venerdì 30 ottobre 2020

Recensione "Guardians: The Sword of Blood", Sephy Fontaine

 


Autrice: Sephy Fontaine

Titolo: Guardians The Sword of Blood

Prezzo: cartaceo 12,48  e-book 1,50

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Etnos anno 1000

In un mondo ricco di magia, simile al pianeta Terra, non c’era nessuna vita,

soltanto delle pianure e una sorgente d’acqua limpida che scorreva dal monte

più alto.

Lì non esisteva né giorno, né notte.

In cielo brillava una sorta d’aurora boreale perenne.

In quel mondo magico passavano tutte le anime, sia buone sia malvagie.

Quelle buone erano sotto forma di luce bianca, e quelle malvagie erano

come delle ombre.

Nella terra di Etnos ultimamente erano passate fin troppe anime dall’inizio

dei tempi, rilasciando una gran quantità di energia che fece accadere

qualcosa in quel mondo.

La sorgente si divise in due dopo che Etnos tremò.

Le due sorgenti crearono un uomo e una donna.

L’uomo era nato dalla sorgente di sangue, e la donna, bella come il sole, era

uscita dalla sorgente limpida e cristallina.

L’uomo aveva i capelli neri, le iridi rosse, e il resto dell’occhio nero come il

buio della notte.

Le ombre rivestivano il suo corpo.

La donna invece era rivestita di un tessuto luccicante come una tempesta di

diamanti.


Trama

Da quando Paige Somerlen ha compiuto ventun anni è successo qualcosa di particolare dentro di lei: ha delle premonizioni che le mostrano gli eventi imminenti che riguardano la sua vita. Presto una persona a lei vicina perderà la vita in modo tragico. Paige, mettendosi sulle tracce della vittima, si reca sulla spiaggia dove si imbatte in un essere mostruoso. Quella sera, la ragazza scopre di possedere il dono della magia, e al secondo attacco di un demone intervengono i Guardiani. Nathan Tyrelle, il capo dei Guardiani, rivela a Paige di essere diventata una strega il giorno del suo ventunesimo compleanno, e da allora inizia una nuova esistenza per lei nel mondo di Etnos. Tra lezioni di magia e nuove conoscenze, Paige scoprirà di non essere soltanto una strega, e che una minaccia già sconfitta in passato vuole tornare in vita per distruggere Etnos e i Guardiani.


Nell’antico castello situato da più di mille anni sui monti della magica Etnos,

le forti folate di vento spingevano le nubi rossastre a ricoprire le miriadi di

stelle che rendevano lo scenario suggestivo.

Nathan si era inabissato nei suoi pensieri, standosene sulla torre più alta con

le mani appoggiate sulla ringhiera arrugginita e altamente pericolante.

Il verso di un gufo attirò la sua attenzione. L’affascinante pennuto se ne stava

appollaiato sulla ringhiera a poca distanza da lui, fissandolo con quei piccoli

ma inquietanti occhi gialli che brillavano al buio come due pietre dorate.

Nathan tese il suo braccio, e il volatile aprì le ali e spiccò il volo, posandosi

sulla sua spalla.

«Questa sera ti senti solo anche tu, amico mio?».

Il gufo emise un verso, come a dirgli di si.

Nathan sospirò, tornando a guardare il cielo rossiccio.

Il gufo sbatteva le ali per attirare l’attenzione del ragazzo.

Nathan lo guardò, e il gufo aprì le sue maestose ali con sfumature dorate e

volò oltre la seconda torre del castello, confondendosi con il buio.

Dopo aver osservato il cielo per qualche altro secondo, il ragazzo rientrò.

Ultimamente Nathan Tyrelle se ne stava da solo lassù, nella torre più alta

dell’imponente castello dov’erano riposti antichi libri di stregoneria,

pergamene dove i primi Guardiani avevano scritto alcuni suggerimenti

riguardo il combattimento contro i demoni, e quant’altro.

Le scaffalature in legno grezzo emanavano un odore stantio che non gli

recava per niente fastidio, tutt’altro.

A Nathan piaceva l’odore di roba vecchia, ma a volte quella stanza odorava

di umido a causa delle antiche mura.

Il castello era stato costruito nel lontano milleduecento, dove erano vissute le

prime generazioni di Guardiani.

Adesso era il ventunesimo secolo.

La terza torre, quella più alta, era stata adibita a una specie di biblioteca, con

il soffitto stupendamente intarsiato d’oro e argento, e gli affreschi alle pareti

sembravano essere stati prodotti di recente.

Gli affreschi rappresentavano dei Guardiani che brandivano le loro potenti

armi, occupati in una lotta contro i loro acerrimi nemici: i demoni.

Ovviamente, nella realtà in cui viveva Nathan, i demoni non erano degli

esseri alati e gli angeli non si mostravano agli occhi degli esseri umani.

Essi non avevano mai avuto contatti con i Guardiani.


Recensione

Buongiorno e bentornati sul blog con la recensione del romanzo "Guardians: the sword of blood" di Sephy Fontaine, che ringrazio per la copia digitale del romanzo.

Sephy ha creato una storia fantasy con i fiocchi, di quelle che ti lasciano senza fiato e da cui non ti stacchi finché non ci arrivi in fondo; protagonista del romanzo è Paige una ragazza di vent'anni, che al compimento del ventunesimo anno cambia totalmente vita, perché acquista poteri inimmaginabili diventando una strega.

Questo però la porta a combattere contro dei demoni, che per qualche ragione la vogliono morta e vogliono anche il ciondolo che lei trova in spiaggia; perché la vogliono morta? Cos'ha quel ciondolo di tanto speciale? Insieme a Paige troviamo anche Nathan Tyrell, il capo dei Guardiani, di cui Paige farà parte; Nathan ha chiuso il suo cuore all'amore dopo una storia finita male, ma sembra che la sua corazza, con l'arrivo di Paige sia destinata a cadere; Paige si ritrova a combattere contro un nemico storico, scoprirà qualcosa che la rende unica e insieme agli amici cercherà di distruggere quel male che cerca in tutti i modi di entrare a Etnos e distruggerlo.
Non dico altro, se non: leggete questo libro!


La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3


«No!», gridò di colpo, indietreggiando bruscamente per impedire che quella

cosa la toccasse solo con un dito.

Sbatté la schiena contro la parete.

Quando serrò gli occhi, credendo che la sua vita fosse ormai finita, Paige

sentì una folata di vento che le scompigliò i lunghi capelli rossi.

Di fianco al demone si manifestò qualcosa di straordinario che lei non aveva

mai visto prima.

Era apparso un varco circolare da cui proveniva una luce accecante, e da

esso sbucò fuori qualcuno che piombò addosso al demone.

Un ragazzo, riconobbe Paige.

Nella mano destra brandiva un’arma particolare che assomigliava a una

spada, con la differenza che la lama era molto sottile, d’argento, e con due

ali spiegate di bronzo ai lati dell’impugnatura leggermente più spessa della

lama.

La forza dell’impatto con cui il ragazzo era entrato in scena fece

indietreggiare bruscamente il demone, che sbatté la schiena contro il muro.

Quel colpo provocò uno scossone in tutta la casa, come un terremoto.

Il lampadario di cristallo appeso al soffitto lungo il corridoio oscillò.

Poi dal varco circolare sbucò fuori una ragazza con i riccioli biondi che

brandiva una daga.

Ma la lama era lunga e affilata.

Il demone aveva un’espressione sorpresa in quel volto infernale.

Probabilmente non si aspettava l’intervento di quei due ragazzi che erano

venuti fuori da un varco simile ad uno specchio incantato, pensò Paige.

Ma il demone non si lasciò intimorire dalle armi particolari che possedevano

quei due strani sconosciuti, nonostante la lama che possedeva il ragazzo con

i capelli bruni lo avesse già trafitto alla spalla.






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