lunedì 5 ottobre 2020

7 blog per 1 autore: Manuela Chiarottino

 Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?




Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO


Tutto sul romanzo

COVER + TRAMA + ESTRATTI

Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta



TRAMA

Non sempre il cuore ha radici nel luogo in cui vive, ed Eillen lo sa bene.
Cresciuta con suo padre fin dalla tenera età, subendo l’abbandono della madre, la giovane frontwoman di un gruppo celtico è ormai una donna adulta con grandi ambizioni ma che non ha ancora incontrato l'amore.
La terra verde della sua infanzia sembra di nuovo chiamarla a sè, giorno dopo giorno.
Ogni particolare conduce i suoi passi sulle tracce dell’isola, e l’incontro con Fosco, un uomo taciturno e affascinante, la turba fino a costringerla a mettere tutto in discussione, dal cuore alla ragione.
E se avesse avuto sempre ragione sua madre, mentre narrava di fate dei boschi e magie d’altri tempi?
E se l’amore prescindesse la realtà, scegliendo vie a volte surreali, ma altrettanto vivide?


La cover è stata scelta in collaborazione con More Stories e sono felice perché credo rispetti la storia e la protagonista. Eileen ha i capelli rossi, gli occhi verdi e un carattere di fuoco, porta con sé i colori dell’Irlanda, la sua terra natia.

Tesoro d'Irlanda è un'intensa storia d'amore, ma non solo, è anche un viaggio, perché non sempre il cuore ha radici nel luogo in cui vive, ed Eillen lo sa bene. Cresciuta con suo padre fin dalla tenera età, subendo l’abbandono della madre, la giovane frontwoman di un gruppo celtico è ormai una donna adulta con grandi ambizioni ma che non ha ancora incontrato l'amore. La terra verde della sua infanzia sembra di nuovo chiamarla a sé, giorno dopo giorno. Ogni particolare conduce i suoi passi sulle tracce dell’isola, e l’incontro con Fosco, un uomo taciturno e affascinante, la turba fino a costringerla a mettere tutto in discussione, dal cuore alla ragione. Si troveranno insieme in una terra incantata, dove tra scogliere e onde impetuose, boschi che sussurrano misteri e prati in fiore, troveranno entrambi più di quanto si sarebbero aspettati.

Una suggestione in più è dettata dal fatto che Tesoro d’Irlanda accarezza in ogni pagina le leggende del Piccolo Popolo, tutto però è lasciato all’interpretazione del lettore che potrà decidere se credere all’esistenza o meno dell’invisibile. Perché chissà… e se la madre di Eileen avesse avuto sempre ragione, mentre narrava di fate dei boschi e magie d’altri tempi?E se l’amore prescindesse la realtà, scegliendo vie a volte surreali, ma altrettanto vivide?

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Estratto 1

estratto 1


Eileen si sistemò sul sedile, poggiò la testa contro l’imbottitura e cercò di rilassarsi. Invano. Si sentiva euforica e inquieta, era impossibile chiudere gli occhi o smettere di pensare. Si stava abbeverando di ogni particolare che i suoi occhi potevano catturare: i verdi prati, le mucche al pascolo, le scogliere che apparivano dietro la curva, e poi il mare, così uguale e così profondamente diverso da quello che vedeva ogni mattina al risveglio. Osservò le onde infrangersi contro le rocce, la sabbia rossiccia, e come per incanto i ricordi la sommersero, ricordi di quando era bambina e che credeva di aver accantonato per sempre negli angoli più bui della mente. Le corse nei prati, mano nella mano con la madre, le risate sulla spiaggia col naso all’insù per controllare l’aquilone colorato che il padre le aveva regalato per il compleanno. E poi l’estate nel paese materno, le cene davanti al camino, i vecchi seduti fuori dal bar, le ragazze che danzavano con le scarpe a punta e le coroncine di fiori, i profumi.

E infine eccola: Waterville.

Le casette che costeggiavano la strada, come torte di marzapane dai colori sgargianti, si ergevano impettite verso il cielo grigio. Il verde dei prati, tutt’intorno, aveva qualcosa di insolito e magico, mentre una brezza leggera si alzava e portava con sé il profumo della terra e del mare.

Scesa dal pullman, Eileen rimase immobile a inspirare gli odori nuovamente familiari: gli occhi chiusi, le mani sulla valigia.

«La signorina Eileen O’Gallagher… Scalzi?» chiese l’uomo, prima usando il cognome di Caitlin e poi quello del padre, in un italiano stentato.

Eileen aprì gli occhi e si trovò davanti un uomo dal sorriso bonario, le guance paffute e arrossate, i capelli color paglia che spuntavano da un berretto color castagna, così come i pantaloni di fustagno e gli scarponi.

Annuì, e insieme s’incamminarono fino all’hotel, un edificio giallo canarino, l’insegna che si muoveva, cullata dalla brezza della sera. Non vedeva l’ora di farsi una doccia calda e soprattutto di rimanere qualche attimo da sola per rendersi conto davvero di dove fosse.

Aprì la finestra e un cielo trapuntato di stelle che si confondeva con l’oceano la meravigliò. Inspirò l’aria e una lacrima cadde dopo averle rigato la guancia: non solo quello era il luogo dove aveva trascorso parte della sua infanzia, ma anche quello in cui aveva visto la madre per l’ultima volta e dove erano state disperse le sue ceneri. Perché, perché non l’aveva voluta vicina almeno negli ultimi mesi, giorni, attimi? Perché non darle almeno una tomba su cui piangere?

Si ravviò i capelli e scese per mangiare qualcosa; non doveva cedere a quel groviglio di emozioni che le stringeva il petto, o non sarebbe riuscita ad andare fino in fondo.

Nel salone non c’era molta gente, alcuni uomini discutevano di fronte a piatti di agnello stufato, il cosiddetto Irish Stew; Eileen aveva sentito l’odore delle cipolle, del timo e del prezzemolo fin dalle scale.

Era nella sua seconda casa.


Estratto 2

La brezza arrivava dal mare lambendo i loro visi. Desiderava che lui le cingesse la vita e la tenesse stretta, voleva sentire il calore del suo corpo e assaggiare le sue labbra. Ecco, questo era ciò che voleva. Fosco rimase immobile e socchiuse per un istante gli occhi.

«Hai un buon profumo, Eileen, lo sento da qui. Credo che se infilassi il naso tra i tuoi capelli e scendessi lungo il collo, mi perderei. Sai di prati in fiore e di spiagge assolate.»

Lei deglutì. Se quello non era un preludio a un bacio, cos’altro poteva essere? Eppure rimaneva rigido e distaccato, e quando indietreggiò di un passo, vide quell’invisibile legame spezzarsi.

«Forse sei troppo per uno come me» mormorò lui con voce roca, «e forse è già tardi. Ti accompagno a casa?»

«A casa?» chiese stralunata.

La collera, unita a una leggera eccitazione, aveva colorito le guance di Eileen nonostante l’aria fredda che ormai soffiava impetuosa.

«Davvero non ti capisco. E non capisco cosa vuoi da me.»

«Conoscerti. Annusarti.» Sul suo volto apparve un largo sorriso. «Se vuoi sentirti dire che mi piaci, credo che tu questo lo sappia già. Ma io non sono più…» Scosse la testa e il sorriso riprese quella certa strafottenza con cui l’aveva accolta il primo giorno. «Direi che sono fuori allenamento e che rischierei di rovinare tutto. Non è ancora il momento.»

Quelle parole invece di placarla la innervosirono ancora di più. Quell’uomo era un groviglio di paure e contraddizioni, e non voleva stare a quel gioco.

«Bene. Allora credo sia ora che io vada a casa!»

«Ti accompagno.»

«Non ce n’è affatto bisogno, credi che non sappia cavarmela?» ribatté fiera, come se avesse bisogno di rimarcare i confini prima di scivolare di nuovo in quella nebbia calda e languida che permeava intorno a lui e che la faceva sentire troppo vulnerabile.

«E tu avresti solo mezzo sangue irlandese? Ti inebri come sotto l’influsso di una coppa di vino rosso e ti incendi come un fuoco che divora un pagliaio in pochi secondi» commentò, non senza ironia. «In ogni caso» continuò risoluto, «ti accompagno, a costo di seguirti. Che tu lo voglia o no.»

Eileen lanciò saette dagli occhi e s’incamminò a passo deciso, con Fosco che la seguiva con le mani in tasca, testardo e scuro in volto. Continuarono così per alcuni metri, poi fu lei a cedere.

«È ridicolo» sbottò, e si voltò verso di lui, in un tacito invito.

Appena arrivati Fosco si girò per andarsene, senza un bacio o una parola in più.

«Te ne vai così?»

Si girò con un’espressione stupita e un’ineguagliabile faccia da schiaffi, tanto che ebbe la tentazione di mollarlo a sua volta, senza nemmeno un cenno. Ma lui avanzò deciso e si arrestò a pochi centimetri da lei. Protese il viso e lo insinuò nell’incavo del suo collo, come volesse inspirare il suo odore, accarezzandole la pelle a fior di labbra, con un tocco quasi impercettibile.

«Sì, hai un odore buonissimo. Me ne porto via un po’ per questa notte. Forse mi basterà per sognarti.»

Anche lei avrebbe saputo cosa sognare, quella notte.



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