lunedì 28 settembre 2020

7 blog per 1 autore: Melissa Spadoni

 Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?




Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO


Tutto sul romanzo

Il Romanzo da me scelto è il primo volume della mia serie Urban Fantasy: Lo Scrigno Di Pandora -La Profezia-. La storia di Rainbow, è la prima di questo genere ed è stata una vera e propria sfida. Amo gli Urban Fantasy ed erano anni che volevo provarci. Non è stato semplice. Mi ci sono voluti circa due anni per riuscire a mettere la parola fine a questo primo volume, ma alla fine ammetto che sono piuttosto orgogliosa di questi ragazzi.

Una volta pronta, ho contattato SP Graphic Design per chiedergli di realizzare la cover e devo dire che ha fatto un lavoro super, donando alla mia Rainbow in copertina, persino la peculiarità dei suoi occhi eterocromatici. È stato amore a prima vista. Attualmente sto lavorando alla stesura del secondo volume, e per il momento il tutto scivola molto più semplicemente rispetto al primo volume e spero di riuscire a pubblicarlo il prossimo anno.




SINOSSI:

Quanto speciale può essere una ragazza?

La mia amica Rainbow, sta per scoprirlo, temo.

Già era convinta di essere fuori dal comune, con i suoi poteri empatici e i suoi occhi bicolore, ma presto capirà che l’universo ha in serbo per lei ben più di qualche piccola peculiarità.

Cioè, già ha me come super-miglior-unico amico… Milo. Un fantasma bellissimo e super affascinante, e questo basta e avanza per renderla la persona più speciale del mondo. Ma vogliamo considerare tutto quello che le sta per accadere?

Cosa, vi starete chiedendo voi! Tsk! E io mica ve lo vengo a dire, altrimenti non comprerete il libro, giusto? Tuttavia vi annuncerò che avrà a che fare con uno scrigno molto, ma molto importante. Tenete bene a mente questo dettaglio. Uno scrigno. E poi sarà tutto quanto molto pieno di Streghe, Stregoni, magia, Wiccan, Oracoli, Guardiani, maschi belli, arroganti e impossibili, ormoni bricconcelli, destini ineluttabili, misteri, segreti e bugie… molte bugie e tantissimi misteri… insomma! Non manca nulla, dico bene?

Pertanto, cosa aspettate a leggerci?

E poi, ne vale davvero la pena, perché la mia Bow è la ragazza più favolosa che esista al mondo. O la più sfortunata, dato quante cose le stanno per succedere. Punti di vista, immagino!

Detto ciò, buona lettura. E se tutto questo non è servito a convincervi… allora nemmeno a me interessa conoscere voi, tsk!

Bisous bisous… Milo.


ESTRATTI:

«Quante volte ti devo ripetere di non manifestarti dal nulla in questo modo?», brontolo sconvolgendogli la folta criniera color delle nocciole caramellate, cosa che a lui, sempre impeccabile, sempre devoto al dio look, da mostruosamente fastidio.

«Eddai! Lo sai che mi ci sono voluti secoli per pettinarmeli così!», mi indirizza una veloce linguaccia, prima di sistemarsi, con movimenti veloci ed esperti delle lunghe dita da pianista, la chioma in una piega a dir poco perfetta.

«E io mi chiedo perché lo fai, dato che sono l’unica a vederti!», rido e scuoto la testa, guadagnandoci di conseguenza una nuova linguaccia.

«Lo stile è stile, anche se a guardarmi ho solo una ragazzetta con i capelli sempre bicolore, che indossa esclusivamente scarpe da tennis strambe e improbabili, e t-shirt assurde».

Passo le dita tra i miei capelli castani con le punte sfumate di un bellissimo color indaco, dandomi anche una veloce occhiata alla felpa che questa mattina ho pescato a caso dalla mia sacca da viaggio: sopra ha la stampa di una tazza di caffè e un cartone del latte in stile kawaii, con la scritta: BETTER TOGETHER. Me la liscio con il palmo e sorrido compiaciuta.

«Che ha che non va?», sfarfallo le ciglia con fare candido.

«Lasciamo perdere…» Sospira con il suo consolidato fare teatrale, avvolgendomi affettuoso con un braccio attorno alle spalle. «È solo che ti ostini a indossare quelle felpe e quelle maglie informi, che nascondono il tuo delizioso corpicino, amica mia! Hai due tette che farebbero invidia e gola a chiunque, e tu le celi dentro a cotone di pessima manifattura e scritte idiote? Senza contare che non metti mai in risalto i tuoi favolosi occhi, più unici che rari, con i capelli costantemente sciolti a coprirti il bel faccino». Mi afferra una guancia rosea per strizzarmela affettuosamente, prima di gettarmi, stizzito, i capelli all’indietro.

«Sei un vero cretino! Se non fossi gay e morto da quasi venti anni, mi sentirei alquanto arrabbiata per il fatto che tu mi abbia sbirciata mentre mi cambiavo, a quanto pare!». Gli mollo una gomitata allontanandomi per avvicinarmi al bagagliaio della macchina e iniziare a scaricare le mie cose, prima che passi qualcuno e mi veda parlare da sola.

Milo ride allegro ed è un vero peccato che io sia l’unica in grado di sentire il suono della sua risata, perché è musicale come quegli scacciapensieri giapponesi che si muovono al vento, i fūrin.

«Non l’ho fatto a posta, lo giuro. Stavo fluttuando in camera tua e ti ho beccata in flagrante… e diciamo che poi sono rimasto a sbirciare per pura curiosità scientifica. Sai, da aitante ragazzo gay, morto a soli 24 anni, non ho mai visto una donna svestita e quindi ho voluto curiosare», si stringe nelle spalle larghe e magre, mantenendo ben salda la sua aria da furbastro nelle iridi di un particolare azzurro, che io non saprei in che altro modo definire se non nebbioso. Molto belle.

«See… curiosità scientifica…»”


In simultanea, io e Milo ci voltiamo verso la porta, dove una figura in nero se ne sta ritta con un braccio disteso in avanti e, dalla mano spalancata, fuoriescono delle piccole scintille azzurre, simili a lingue di fuoco.

La figura è un po’ in ombra, visto che ora le candele si sono spente, e l’unica fonte di luce è quella del corridoio, ma sembra un ragazzo piuttosto alto.

Il tipo misterioso emette un nuovo fischio e la pantera, che era rimasta immobile sopra al letto, scende e lo affianca, prendendo a fare le fusa e a strusciargli il testone contro il fianco, prima di voltarsi verso noi due, ancora sconvolti e imbambolati come stoccafissi, a fissare la scena insensata.

Gli occhi del felino, di un giallo liquido simile a oro fuso, incredibilmente belli e famigliari, risplendono come fuochi fatui nell’oscurità della stanza e si impuntano esattamente su di me.

Oddio! Speriamo non voglia il dessert, ora!

Istintivamente mi accuccio tutta appiccicata a un fianco di Milo, che mi avvolge lesto nel cerchio delle sue braccia, attirandomi quasi a sedere sopra di lui, intanto che entrambi non perdiamo di vista i nostri insoliti salvatori.

«Bè? È così che ci accogliete? Senza nemmeno un grazie, un’ovazione, una standing ovation, lancio di reggiseni e mutandine… niente?», si lamenta il misterioso tipo in nero.

Arriccio perplessa le sopracciglia. «Co-come?», ho la bocca impastata di paura e ansia, e le lettere mi escono tutte incollate alla lingua.

L’ombra emette un pesante sospiro, piegandosi sulle ginocchia davanti a noi e a un suo solo schiocco di dita, tutte le luci della stanza si accendono, permettendoci finalmente di capire chi abbiamo di fronte, e anche di dargli un volto.

E che volto, accidenti!

Non riesco a evitare ai miei occhi di spalancarsi, intanto che la mia vista si abitua alla nuova luce e prende a decodificare il viso di un ragazzo molto, ma molto carino. Di quelle bellezze che non sono perfette e assolute, ma accattivanti e impossibili da ignorare. Gli occhi, che mi paiono grigi come un temporale, possiedono un taglio un po’ affusolato, egregiamente incorniciati da folte ciglia nere, come neri sono i suoi capelli lunghi fino al mento, che lui a quanto pare ama portare con la riga da un lato, in maniera tale da avere un ciuffo ribelle che gli ricade davanti al volto. I lineamenti sono spigolosi, decisi e la carnagione di un bel rosa, pare essere decorata da lentiggini e nei.

«Io vi salvo la vita e voi non mi ringraziate nemmeno? Non è molto carino!», sorride malizioso e la malizia direi che lo veste alla perfezione.

Un sorriso che mi fa arrossire, purtroppo.”


Kyran mi fissa con le iridi di un grigio intenso, nelle quali si riflette l’intero spettro dei colori. Sono così ipnotiche e intense, che non riesco proprio ad abbassare il mio sguardo imbarazzato, talmente me lo sta soggiogando.




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