martedì 10 dicembre 2024

Recensione serie "Il Commissario Ricciardi", Maurizio De Giovanni

 

Autore: Maurizio De Giovanni

Titolo: Volver

Serie: Il Commissario Ricciardi

Prezzo: 17,57  e-book 10,99

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Serie Il Commissario Ricciardi:

0,5)L'omicidio Carosino: le prime indagini del Commissario Ricciardi

0,6)I vivi e i morti

1)Il senso del dolore

2)La condanna del sangue

3)Il posto di ognuno

4)Il giorno dei morti

5)Per mano mia

6)Vipera

6,5)Febbre (racconto presente nella raccolta "Giochi criminali")

7)In fondo al tuo cuore

8)Anime di vetro

8,5)Una domenica con il Commissario Ricciardi

9)Serenata senza nome

10)Rondini d'inverno

11)Il purgatorio dell'angelo

12)Il pianto dell'alba

13)Caminito

14)Soledad

15)Volver


«Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia»


Trama

«Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia». Serve coraggio quando si parte, ma a volte ne serve ancora di più quando si torna. È il luglio del 1940, l’Italia è in guerra. Ricciardi – preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche – ha ormai trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato. Lì, nei luoghi dell’infanzia, sperava di avere un po’ di quiete. Invece, mentre in città il fido brigadiere Maione cerca di salvare un comune amico da morte certa, tra le montagne del Cilento il commissario è messo faccia a faccia con un passato che avrebbe voluto scordare. Per lui, e non solo per lui, è arrivato il momento di regolare i conti con la propria storia. Del resto è questo, quasi sempre, il destino di chi torna.


Soltanto adesso gli era chiaro che per l’intera esistenza aveva avuto paura di quel momento.

Gli altri innumerevoli morti che aveva incontrato gli avevano trasmesso malinconia, tristezza, dolore, compassione.

Ma non paura.

Non quella paura.



Recensione

Con "Volver" a quanto pare siamo giunti alla conclusione di questa serie gialla, perché Maurizio De Giovanni ha deciso, apparentemente, che era ora di salutare Luigi Alfredo Ricciardi, e di conseguenza, dovremo farlo anche noi.

Luigi Alfredo si è trasferito nel suo paese d'origine, con figlia e suoceri, a causa della guerra con la famiglia, composta dai suoceri, la figlioletta Marta e, ovviamente, la fida governante Nelide, che come nei libri precedenti, parla con il fantasma della zia Rosa, precedente governante di Ricciardi, che l'aveva cresciuto.

In questo romanzo, che, apparentemente, conclude la serie, il Barone di Malomonte, è proprio nel suo paese d'origine che si troverà a dover fare i conti con il fantasma che ha visto da bambino, in compagnia della madre, e che ha dato quindi inizio a ciò che lui stesso ha sempre definito "Il Fatto"; ed ecco che, con il commissario Ricciardi, anche noi, veniamo a conoscenza di un delitto avvenuto nel 1609 (vi ricordo che il presente è il 1940), quindi andiamo parecchio indietro nel tempo per risolvere questo nuovo caso. Le indagini vengono fatte, ma le persone che siamo abituati a vedere a fianco del Commissario, sono rimaste nella città dove tutto è distrutto  a causa della guerra: il Brigadiere Maione fa comunque il suo lavoro, ma sa perfettamente che senza Ricciardi niente è uguale a prima; il dottor Modo si sta mettendo nei guai, e questa volta sarà Maione, con l'aiuto di Bambinella e della Contessa Bianca, a tirarlo fuori dai suddetti guai, visto che, chi lo fa di solito, ovvero Ricciardi, è da tutt'altra parte.

Nella proprietà dei Malomonte vive anche la zia di Nelide, donna sordomuta, che però, in qualche modo, riesce comunque a "parlare" con la contessina Martina, ed è quindi anche grazie a loro, che noi lettori, come del resto Ricciardi medesimo, veniamo a conoscenza di un segreto che riguarda proprio la famiglia Malomonte, collegato a quel delitto, che Ricciardi è determinato a risolvere, per il bene suo e della sua bambina; perché il giorno in cui è iniziato "il Fatto", ha creato una specie di vuoto, un'angoscia, che verrà placata, solo con la soluzione del suddetto caso.

Altro non posso dirvi, se no rischio di spoilerarvi tutta la storia, e se come penso, siete come me, è meglio non esagerare, perché certe storie, questa compresa, vanno lette e assaporate, senza sapere troppo della vicenda stessa.

Maurizio De Giovanni è riuscito a dare una degna conclusione a questa saga, ma non è detto, che la porta, sia stata chiusa del tutto; per saperlo, dovremo aspettare, ma temo che dovremo aspettare parecchio.

Nell'attesa, vi ricordo che nella primavera del 2025, inizierà la terza stagione della serie, basata proprio su questa saga, che comprenderà: Il racconto "I vivi e i morti", "Per mano mia", "Il purgatorio dell'angelo" e "Il pianto dell'alba".


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



Volver

Y aunque no quise el regreso

siempre se vuelve al primer amor

la vieja calle donde el eco dijo

tuya es su vida, tuyo es su querer

bajo el burlón mirar de las estrellas

que con indiferencia hoy me ven volver.

E anche se non volevo tornare

si torna sempre al primo amore

la vecchia strada dove l’eco diceva

tua è la sua vita, tuo è il suo amore

sotto lo sguardo beffardo delle stelle

che con indifferenza oggi mi vedono ritornare.

ALFREDO LE PERA, Volver, 1934.





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