domenica 8 dicembre 2024

Recensione fumetti, Zerocalcare

 

Autore: Zerocalcare

Titolo: L'elenco telefonico degli accolli

Prezzo: 14,45  e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI


Fumetti Zerocalcare:

1)La profezia dell'armadillo

2)Un polpo alla gola

3)Ogni maledetto lunedì su due

4)Dimentica il mio nome

5)L'elenco telefonico degli accolli

6)Macerie prime

6,5)Macerie prime - sei mesi dopo

7)La scuola di pizze in faccia

8)Scheletri

9)Quando muori resta a me

10)Dodici

11)Kobane Calling

12)A Babbo Morto

    13)Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia

14)No sleep till shengal


Trama

"L'elenco telefonico degli accolli" è la seconda raccolta delle storie apparse su zerocalcare.it. Dolceamaro, come è nel suo stile più intimo, Zerocalcare si racconta ripercorrendo le storie degli ultimi due anni del blog, tra cui le ormai classiche "Salva ogni cinque minuti", "Quando muore uno famoso", "I litigi su internet" e "Il demone della reperibilità"


Reecensione e

Ne L’elenco telefonico degli accolli, Zerocalcare ci dice una cosa: sono cambiato. E come lui, sono cambiate le persone che gli stanno attorno. Ed è normale, va benissimo così. L’importante è riuscire a capirlo: a capire che i problemi, “gli accolli”, ce li hanno tutti. Che non sei l’ultimo, ma uno dei tanti. Che come te ci sono altre persone. E in questo – passaggio fondamentale – non c’è una perdita di coscienza o di consapevolezza, men che mai di dignità. C’è, al contrario, una maturazione. Un approccio nuovo al mondo, alle cose e, pure, alle persone.

Chi conosce Zerocalcare – anche un minimo, anche dopo una chiacchierata veloce durante una sessione di disegni a qualche fiera del fumetto (e se ci siete andati, fortunati voi!) – sa che tipo sia, e lui non lo ha mai nascosto. Sicuramente, non lo nasconde ne L’elenco telefonico degli accolli. Fa un passo indietro (carico come sempre di ricordi, di persone, di momenti indimenticabili) e guarda il mondo da un’altra prospettiva. Più adulta. C’è sempre quel citazionismo estremo, costante, a Star WarsKen il Guerriero e a tutti i cartoni animati della sua – della nostra – infanzia. Si confessa, Zerocalcare. E lo fa in un modo così brillante, così sincero e così divertente, da catturare non solo l’attenzione, ma pure la simpatia del lettore. Che no, non si è ancora annoiato del “fenomeno” del fumettista di Rebibbia.

Quando uno scrittore riesce in questo, cioè nel parlare apertamente con il suo pubblico, vuol dire che il passaggio a una nuova fase, non diversa ma intimamente più sentita, è avvenuto. Ne L’elenco telefonico, i toni si abbassano – com’è giusto, perché è una raccolta di storie – ma, contemporaneamente, si tengono costanti. La freschezza del tratto, l’originalità delle trovate – quelle ci sono sempre. Ci sono pure i monologhi a cui ci ha abituato nel corso dei suoi libri; c’è, soprattutto, la schiettezza di chi ammette che “ho fatto così perché veniva meglio”. Un avanti-e-indietro costante, zigzagato, tra la quarta parete e quello che c’è dietro, il pubblico.

Una delle storie più belle de L’elenco telefonico degli accolli è, senza ombra di dubbio, quella del ‘Premio Brega’, alias del Premio Strega. Che riassume perfettamente il passaggio di cui parlavo prima: il confronto costante, talvolta forse ingigantito dallo stesso Zerocalcare, tra l’autore e i suoi lettori. Chi sono io, che cosa voglio fare, come vivo la mia vita. Tutto contestualizzato perfettamente – una messa a fuoco necessaria, quasi fondamentale, da cui ripartire. C’è Zerocalcare, ci siamo noi, c’è il resto del mondo. Dobbiamo trovare il nostro posto e capire, una volta per tutte, che ciò che conta di più, innanzitutto, è quello che pensiamo di noi stessi – una strada in salita, tappezzata di uova, sotto il carico di ricordi ed esperienze passate: è questo il regalo che ci fa, alla fine de L’elenco telefonico, Zerocalcare.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3



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