martedì 30 gennaio 2024

Segnalazione "Uomini persi", Stefano Sarais

 Buongiorno, oggi vi segnalo il romanzo "Uomini persi" di Stefano Sarais


Autore: Stefano Sarais
Titolo: Uomini persi
Prezzo: 17,72  e-book 9,08
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Trama

Franco si sveglia nel parco di Monte Claro a Cagliari. Non sa cosa gli sia accaduto. Non ha con sé i documenti, il telefono e le chiavi dell’auto. Teso e preoccupato, corre verso casa dei suoi genitori per chiedere aiuto e capire. Le sue aspettative vengono disattese: il padre non è in casa e la madre lo tratta come uno sconosciuto cacciandolo via. Lui cerca così di contattare la sorella, ma anche lei si rivolge a lui come fosse un estraneo. Stesso risultato ottiene con la sua ex ragazza, il suo migliore amico e tutti i conoscenti con cui avrà a che fare. Successivamente, Franco spera di risolvere con una ricerca su internet; riesce così a contattare un uomo che gli dà delle indicazioni per poter tornare alla sua vita, ma questo tentativo risulterà solo un’ illusione. Si ritroverà a vivere come uno dei tanti senza fissa dimora che aveva conosciuto nella sua esperienza d’educatore.

Nella sofferenza e nella solitudine rifletterà sulla sua vita e su quella di tutti gli altri personaggi significativi che mano a mano incontrerà: il Vecchio, Edoardo, Giuseppe, Matteo, Lucio, Salvatore e Sonia. Questi si sono persi e, nella maggior parte, fatti sopraffare dai vizi umani più autolesionisti: alcol, droga, gioco d’azzardo. Per ciascuno di loro si pone in risalto il rapporto esistente tra le scelte libere che hanno potuto fare e il destino ineluttabile che hanno dovuto subire. Franco avrà così modo di comprendere ciò che logora e ciò che migliora la vita umana, ricercando, e trovando, il senso più profondo dell'esistenza. Tra le persone incontrate, assume particolare importanza Salvatore; da lui viene a sapere di essere deceduto e finito in un universo parallelo che viene chiamato “luogo della comprensione”, raggiungibile attraverso la morte o il sonno profondo. Questo è simile al suo vecchio mondo, ma con la differenza che lui non ci ha mai vissuto; un passaggio complicato, ma inevitabile, che tutti gli uomini devono affrontare e oltrepassare per raggiungere la felicità.

Credo di poter definire questa storia interessante, profonda, speciale e unica. Immagino che questi aggettivi appaiano eccessivi detti dall’autore che normalmente dovrebbe attendere il giudizio degli altri. Gli addetti ai lavori sostengono, infatti, che sia un errore magnificare il proprio romanzo quando si presenta un libro. Tuttavia le parole da me utilizzate esprimono al meglio ciò che ho scritto e in nessuna di queste ci sia esagerazione rispetto alla realtà. Il romanzo è, infatti, profondo quanto lo è la mia anima nella quale ho scavato per provare a rispondere ad alcune domande che da sempre assillano me, e credo gran parte degli esseri umani. Perché nasciamo? Perché moriamo? Che fine faremo dopo la vita? Interrogativi e argomenti che sono sempre stati di grande interesse: lo testimoniano i successi di alcuni film e libri che li hanno trattati.
In questa mia ricerca ho certamente usato la fantasia ( fantascienza ), ma le storie che vi sono all’interno sono realistiche e, la maggior parte, veramente accadute. Alcuni sono dei senza tetto, ma l’analisi non si ferma a una sola categoria di persone, include tutte quelle che in qualche modo si sono perse. Ne viene fuori la consapevolezza di ciò che danneggia e migliora la vita umana. La storia ha dunque connotazioni formative dal punto di vista pedagogico. La cornice fantastica è un escamotage per poter mettere in rilievo il rapporto esistente tra le scelte libere e il destino ineluttabile di ognuno di noi. Per tornare agli aggettivi da me utilizzati: quando parlo di “unicità” intendo che sia difficile sostenere che ci possa essere una vita uguale a un’altra, mentre quando mi riferisco a “speciale” voglio esprimere solamente il mio punto di vista, sperando possa esserlo anche per chi leggerà il romanzo.

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