venerdì 8 luglio 2022

Recensione "Pianeti lontani", Giacomo Assennato

 


Autore: Giacomo Assennato

Titolo: Pianeti lontani

Prezzo: 15,00  e-book 3,99

Link d'acquisto: QUI


Il pastore iniziò a parlare di perdizione,

di piaceri della carne da combattere e della giusta

strada per sfuggire alla tentazione del peccato. Jordan

non afferrò tutte le parole, ma quando la predica accennò

alle turpi persone che si allontanano dalla normalità

e “si congiungono con individui del loro stesso sesso”,

sentì qualcosa frugargli dentro e disturbarlo. Perché il

pastore stava parlando di lui. Era vero, ma stava sbagliando

qualcosa, si disse, perché non pensava affatto di

essere turpe, né era mai arrivato a desideri carnali. Però

gli vennero, ascoltandolo. Smise di seguire quella nenia e

cominciò a rivedere sotto un’altra luce certi episodi del

passato: ecco cos’era che aveva provato l’estate precedente

per il compagno di tenda, al campeggio ai Finger

Lakes.


Trama

Le vite di Jordan e Tommaso non potrebbero essere più diverse: uno è in America e sogna un'esistenza all'insegna dell'arte; l'altro, in Italia, studia per diventare veterinario. Entrambi, però, sono accomunati da un unico grande desiderio: incontrare l'amore e la completezza che ne deriva, quella pura, incondizionata e travolgente da vivere in un rapporto a due. Quando il caso gioca a mettere i ragazzi sotto lo stesso cielo, quello di Milano, per entrambi è chiaro fin da subito che l'incontro tanto atteso è finalmente arrivato. Tuttavia, lo stesso destino che li ha fatti conoscere è anche quello che pone ostacoli sul loro cammino per una sfida che li spinge a ridefinire ogni giorno il significato dei sentimenti e i loro stessi personali confini.


Tentennò. Era una parola

pesante, e una volta uscita di bocca non sarebbe più

tornata indietro. Vinse anche quella perplessità. Sollevò

le spalle, guardò dritto nello specchio e se lo disse: «Fine

dei discorsi: sono gay, me ne farò una ragione.»


Recensione

Giacomo= casa, o se si preferisce, una garanzia. Pianeti lontani è la storia di Jordan e Tommaso, una storia che ci fa conoscere i personaggi dall'infanzia all'adolescenza, le prime cotte, le loro aspirazioni: Tommy vuole diventare veterinario, Jordan cerca un lavoro che abbia a che fare con l'arte, ma ci sono anche le prime delusioni e le insicurezze, diverse a seconda dell'età, che come al solito, scorre nel tempo.

Poi però, il destino ci mette lo zampino e li fa trovare, allineando le loro vite, i loro desideri e i loro lavori; è così che inizia: si conoscono a causa di un incidente capitato a Jordan e da lì, non riescono più a fare a meno uno dell'altro; peccato che il destino, come capita spesso, prima li fa incontrare, divertire, allineare e innamorare, tanto da non poter vivere uno senza l'altro, poi si comporta da stronzo e li fa allontanare. Uno l'opposto dell'altro, ma comunque due anime destinate, ecco cosa sono questi due!

Riusciranno i due a superare gli ostacoli che si troveranno di fronte? O gli ostacoli, per quanto grandi siano, li allontaneranno? Le risposte, come ogni libro, sono proprio dentro il libro stesso; se avete già letto qualcosa di Giacomo, potete stare tranquilli che non vi deluderà manco sta volta, tranquilli! E se ancora non avete letto qualcosa di suo, mi spiegate cosa cavolo state aspettando, di grazia??



La mia valutazione


Alla prossima


Luce <3


«È tutto a posto, dai, hai anche ripreso colore» gli

disse Tommy, cercando di consolarlo. Si soffermò a osservarlo:

così rasserenato pareva stesse molto meglio.

«Direi che alla fine, se ci hai rimesso solo l’orologio, ti è

andata bene.»

«Sì. Sono stato fortunato che sei arrivato tu. Nel portafoglio

ho solo dieci euro, se me lo prendeva, forse dalla

rabbia mi picchiava peggio.»

«Ma parli proprio bene!»

«Prima ero confuso. È da più di tre anni che vivo

qui...» il ragazzo si bloccò, come se avesse finalmente

riacquistato tutta la lucidità. Restò così, qualche secondo

a guardare Tommaso, provando una forte spinta di gratitudine.

Gli tese la mano e disse: «Io Jordan, tu?»

«Tommaso… o Tommy, come preferisci» rispose lui,

d’impulso.

Che voleva dire? Da quando in qua si presentava col

diminutivo?

Jordan si pulì i pantaloni in grandi spazzolate di mani

per l’ultima volta e raccolse lo zainetto che era rimasto a

terra. Quel ragazzo l’aveva soccorso e per merito suo

era scampato a un brutto pericolo. L’aveva ringraziato,

certo, però un po’ gli dispiaceva separarsi da lui. Passata

l’agitazione, si era accorto che Tommy non era soltanto

gentile, ma anche molto, molto carino. In più, la sua

voce aveva un bellissimo suono, ed era stato rincuorante

averlo avuto vicino nella difficoltà. E poi era rimasto

anche dopo, si era preoccupato per lui. Si sentiva stranamente

in pace, nonostante la brutta avventura. Per

trattenerlo, gli domandò se gli andasse di bere qualcosa

insieme.

«Per ricambiare la tua cortesia» disse in perfetto italiano.

Tommaso non se lo fece ripetere

1 commento:

  1. Come sempre sai comunicare TUTTO col dono della sintesi. Trasmetti l'essenza della storia, incuriosisci e, per quanto mi riguarda, mi ricopri di affetto. Grazie di cuore.

    RispondiElimina