domenica 17 luglio 2022

Recensione "La maledizione di Cassandra", Antonella Degni

 

Titolo: La maledizione di cassandra
Autrice: Antonella Degni
Collana: Ursula Kemp
Genere: Fantasy
Formato: cm 14,8 x 21, pp. 323
ISBN: 979-12-80782-34-2
Ebook:
Cartaceo: 16,00 €
Editore: Dark Abyss Edizioni
Data d'uscita: 5 luglio 2022

Link d'acquisto: QUI

Due colpetti dietro la porta interruppero lo strambo soliloquio e Cassandra, sbuffando, si rialzò dalla sedia, s’avvicinò alla fi nestra e sbirciò oltre la tendina di lino. Sull’uscio sostava una bimba, aveva i capelli castani raccolti in una crocchia alla nuca e si guardava attorno, spaventata dalle ombre del bosco che si allungavano e dalle foglie degli alberi che rilucevano scarlatte nella luce del tramonto. Era Matilde. Cassandra s’era dimenticata di lei, ormai ogni mese arrivava sul volgere della luna calante e richiedeva la sua medicina. Come sempre, con lei c’era sua madre, una donna allampanata con il vestito da serva sempre troppo grande.

Trama
Italia centrale, XVI secolo. Le Signorie degli Strina e dei Valsabora combattono da
anni. Riccardo Strina, Signore di Drena, insegue l’ultima possibilità di salvezza:
la Bella Fenice, l’eroina che secondo i vaticini garantirà al suo esercito la vittoria. Il vate di corte sa dove si trova: lei è nel futuro. Ed è necessario che sia richiamata, a ogni costo. Per eseguire questo
rituale il Signore degli Strina si rivolge a Cassandra, la veggente esiliata da Drena dopo la san-
guinosa disfatta della battaglia di Lucera. Chiara sta facendo jogging sul lungomare, quando
all’improvviso si trova catapultata in un mondo sconosciuto. Cosa vogliono da lei? Perché si
ostinano a chiamarla “Fenice”?


«Sono stato a nord, a trovare mia fi glia nel clan di streghe della
Val Camonica. So che sono streghe fi ere e indipendenti, che non
hanno mai accettato il governo di un Signore e non vogliono essere
in debito con nessuna Signoria. Ma ti prego, devi salvarle. I non
maghi che circondano il loro covo sono stati aizzati da un prete,
stanno dando loro la caccia notte e giorno. Anche mia fi glia è stata
catturata dai Benandanti e quei cavalieri perversi sono capaci di
tutto, la stanno torturando mentre parliamo e la bruceranno viva
fra tre giorni. Ti prego salvale. Sono streghe come noi, siamo della
stessa razza, offri loro un rifugio. Portale qui e me ne prenderò cura
personalmente. Ospiterò tutte loro. Ti prego, non…»

Recensione

Oggi vi parlo del romanzo "La maledizione di Cassandra" di Antonella Degni; ringrazio la casa editrice per la copia digitale.
Siamo sia nel XVI che nel XXI secolo, nel primo troviamo degli Stregoni disposti a tutto per salvaguardare il proprio regno, tanto da cercare la cosiddetta "Fenice", ovvero colei che salverà tutti, durante la battaglia finale, nel secondo abbiamo Chiara, una ragazza che a differenza dei vari personaggi che lei stessa incontrerà, non ha poteri, ed è colei (forse), che viene denominata "Fenice"; ma c'è anche un altro personaggio, che è appunto Cassandra, una donna, o meglio una strega, colei che ha dato voce alla profezia della Fenice.
Abbiamo quindi modo di conoscere Cassandra, il suo passato, ciò che le è successo, ma anche cosa dovrà affrontare Chiara, con l'aiuto degli stregoni.
Riuscirà la ragazza ad adempiere al suo dovere? Siamo sicuri sia veramente lei, la cosiddetta "Fenice"? Cosa succederà a Cassandra e al resto degli stregoni? La battaglia sarà vinta o persa? Le risposte le troverete, come al solito, all'interno del romanzo.
E' sicuramente una lettura che consiglio a chi ama la fantasia mista a magia e un po' di amore.

La mia valutazione

Alla prossima

Luce <3



«Dove sono? Chi siete?» chiese atona.
«Sei a Benevento, ma la domanda che avresti dovuto farci non è il
dove. È il quando: sei nel 1503. Io mi chiamo Cassandra, lui è Riccardo» si presentò la veggente, ricalcando con precisione le poche
interazioni del futuro che aveva visto.
Il Signore degli Strina restò sconvolto per essere stato introdotto
con così poco riguardo, senza titolo né nome familiare, come un
qualsiasi servo, ma non fece nulla per dimostrarlo. Non era il momento adatto.
«Ti va una tazza di caffè?» propose la maga sorridendo, nel tentativo di rispettare le regole sociali a cui era abituata la ragazza, che le
rispose con un cenno di assenso.
«Hai altre domande? Non aver paura» continuò la veggente, rimescolando ancora una volta il suo infuso.
«Perché sono qui?»
«Ci servi per vincere una guerra, Fenice. Io, Riccardo il Giovane,
Signore degli Strina, ti ho convocato qui per ottenere il tuo aiuto»
così rispose lui, andando dritto al sodo.
Cassandra stava travasando la bevanda dalla caraffa alla tazza e
rovesciò il liquido bollente sul tavolo e sul pavimento mentre udiva
quelle parole. Ringraziò di aver avuto l’idea di stregare la ragazza,
o a quel punto sarebbe già andata nel panico, come sarebbe stato
anche giusto e naturale.
«Ah» rispose solo lei, ancora serafi ca, immobile, quasi una bambolina. «Non sono chi cercate. Non mi chiamo Fenice né mi chiamano così. Io sono Chiara. Di guerra non ne so nulla e non credo
di potervi aiutare. Chiedete a qualcun altro».
«Non possiamo chiedere a qualcun altro» le disse con gentilezza
Sandra, passandole la tazza. Fin dall’odore e dal colore, la ragazza
capì che qualcosa non andava, ma non si fece troppe domande. Poteva essere che il caffè nel medioevo fosse così, l’unica sua certezza
era che l’America era già stata scoperta e che almeno il cioccolato
dovesse esistere da qualche parte in quel posto sperduto, o almeno
quell’illusione sembrava rassicurante.
«Noi siamo certi che tu sia la Fenice. Abbiamo visto il futuro,
sappiamo che imparerai e ci aiuterai nella guerra contro gli altri
maghi».
«Io non sono una maga».

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