Autore: C. B. Ipieobon
Titolo: Del Leone e del Cerbiatto
Prezzo: cartaceo 8,89 e-book 2,89
Link d'acquisto: QUI
La Rocca a quest’ora della sera è già silenziosa. In montagna la notte
scende presto.
Jing si è rintanata ai piani superiori; cammina avanti e indietro in una delle
sale che si affacciano sullo strapiombo. Come ha potuto farsi ingannare così
facilmente. Come ha potuto credere che l'accordo potesse concludersi senza
nulla in cambio. Come ha potuto essere così stupida. Comincia a scendere la
scala a chiocciola lentamente, per avere il tempo di pensare, assorta in ogni
passo che compie. Per un istante il suo piedino rimane sospeso nel vuoto
prima di appoggiarsi sul gradino successivo, mentre le sue dita accarezzano
le pareti di roccia. Il suo palazzo, la sua casa, è abbarbicato su un fianco
della montagna, scavato nella pietra e costruito addossato ad essa. Quando
giunge al livello dell'entrata principale, alza gli occhi e comincia a correre
per i corridoi e i passaggi scavati nel fianco del monte. È un susseguirsi di
scale che scendono e salgono e collegano fra loro le camere della Rocca.
Ormai Jing potrebbe percorrerle anche al buio.
Trama
«Da quando in qua il Leone non rivendica ciò che è suo e anche ciò che non è suo?
Questo potrebbe essere un ostacolo al raggiungimento del... traguardo.»
Alla Rocca, il palazzo del Regno del Nord, è stato appena concluso l'accordo di pace che sancisce la fine dell'indipendenza del popolo delle montagne e la sua sottomissione alla dinastia di DaeHyun III, Leone del Pugnale, Signore dei Regni Centrali. Ma l'accordo imposto dall'invasore prevede delle condizioni che la fiera e orgogliosa Principessa del Nord non può accettare... non nel modo in cui queste saranno onorate da suo padre e dal Comandante.
Quando Jing decide di prendere in mano le redini della sua vita, cambierà per sempre, nel giro di poche lune, il suo destino, quello del suo paese e quello di tutti i Regni Centrali.
NOTA DELL'AUTORE
È un romanzo d'amore, senza se e senza ma, senza alcun megalomane intento didascalico.
È la storia d'amore tra un uomo e una donna dove l'uomo è un uomo e la donna è una donna, nonostante l'uomo, a volte, pensi come Venere e la donna, a volte, agisca come Marte.
«Da quando in qua il Leone non rivendica ciò che è suo e anche ciò che non è suo?Questo potrebbe essere un ostacolo al raggiungimento del... traguardo.»
Recensione
Buongiorno, eccomi qua a parlarvi del romanzo "Del Leone e del Cerbiatto"; ringrazio l'autore per la copia omaggio.
"Del Leone e del Cerbiatto" si legge velocemente; io in due giorni ho concluso. Nonostante ci sia il classico cliché di lei, la bella (o cerbiatto, come viene soprannominata qui) si innamora della bestia (o per meglio dire, il leone); la principessa fa parte del popolo del Nord e fa di tutto per riuscire a difenderlo: anche andare a casa del leone per rimanere nel suo palazzo, rispedendo a casa la sua serva, che le aveva fatto da sosia.
Una ragazza, nella casa di una bestia.. Vi ricorda qualcosa? Non so.. tipo: La Bella e la Bestia? Mi sa che questa storia è liberamente ispirata proprio a questa fiaba, anche se la protagonista femminile, all'inizio può sembrare una giovane Pocahontas; è una storia d'amore senza se e senza ma, pur avendo come contorno anche qualche battaglia.
Non posso dirvi altro senza rivelare troppo; se avete voglia di leggerlo provate pure, io resto in attesa del seguito, che, sono quasi sicura, riserverà qualche sorpresina.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
«Generale…», la fanciulla respira profondamente in modo che la voce
risulti la più fredda possibile, «Generale, sono... la Principessa Jing del
Regno del Nord».
Il Comandante nemico posa il dispaccio sul tavolo con calma studiata,
prendendosi tutto il tempo per osservare la figura esile davanti a lui, che non
sembra certamente una Principessa in quella semplice tunica con i pantaloni
e i capelli sciolti sulle spalle.
«Non capisco», replica Kim, aggrottando la fronte.
«Avete compreso bene, Generale». La fanciulla alza il mento e lo guarda
dritto negli occhi. «Sono la Principessa Jing del Regno del Nord e sono qui
per rispettare l'accordo fra il mio paese e il vostro».
Nel silenzio seguito a quelle parole, il Generale serra la mascella, mentre
Jing, immobile al centro della stanza, sostiene il suo sguardo. A parte quel
piccolo movimento, il viso del comandante del Leone è imperscrutabile.
«Vi chiedo...», continua, sforzandosi di assumere il tono più umile
possibile, «anzi, vi prego di perdonare mio padre e il mio popolo per aver
mentito. Mio padre non è uso a questi stratagemmi… stava solamente
cercando di tenermi al sicuro, come farebbe qualunque genitore con il
proprio figlio».
Un altro breve momento di silenzio segue quelle parole, come se il
Generale dovesse assimilare quel concetto. Incrocia le braccia e la fissa.
Ritta in mezzo alla tenda del nemico, Jing attende la reazione dalla quale
dipenderà il futuro del suo popolo: nonostante mostri sicurezza stringe i
lembi del mantello nelle mani, perché ha l'impressione che il Generale stia
cercando di leggerle nella mente. Quando parla, tuttavia, il suo tono è
tranquillo.
«Voi siete la Principessa? E la fanciulla che mi è stata presentata tre giorni
fa?».
«È la mia dama di compagnia».
«La vostra dama di compagnia? Quella fanciulla è la vostra serva?».
«Non è la mia serva, è la mia dama di compagnia».
A volte i clichè sono anche belli da leggere. ;)
RispondiElimina