Autrice: Priscilla Potter
Titolo: Rosa come il Natale
Prezzo: 5,20 e-book 2,69
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Dall’analisi dei miei anni di attività commerciale ho ricavato una specie di algoritmo
personale, diciamo un metodo per prevedere l’immediato futuro. Se a essere venduto
per primo è un pezzo di bigiotteria, la giornata sarà scarsa; se invece si tratta di un
giocattolo o di un libro, sarà una giornata fortunatissima per le vendite.
Per questo motivo regalo un’ulteriore sistemata ai miei “talismani” e comincio ad
aspettare.
Devo guadagnare il più possibile entro Capodanno. Devo ristrutturare casa. E’
questo il periodo in cui la gente è più disposta a spendere senza tirare troppo sul
prezzo. Cosa fondamentale in un negozio come il mio, di antiquariato, o come
preferiamo io e la mia socia, Patricia, di cianfrusaglie.
Trama
Samantha Logan vive nel Maine e fa l'antiquaria.Ha ventotto anni, un passato non facilissimo, una sorella minore, un caratteraccio e tanta ironia. L'amore non è nei suoi piani. Tra strani incidenti e situazioni esilaranti Samantha si prepara al Natale. Riuscirà l'affascinante Brad a superare le sue resistenze e a battere la concorrenza?
Non è stato semplice. Non è semplice elaborare un lutto, se c’è qualcuno che sta
peggio di te. E Celia stava molto peggio di me.
A volte sembrava pazza. Più volte sono stata convocata dalle preside della scuola
perché la bambina era aggressiva con i compagni di scuola.
Poi, all’improvviso, Celia pareva avere acquistato un suo equilibrio.
Una sera però Aubry, la madre di Anne, la migliore amica di Celia, mi chiamò al
telefono.
Aubry si occupava di Celia, se dovevo uscire la sera.
«Sam, devo dirti una cosa. Non hai notato qualcosa di strano in tua sorella?»
«No, Aubry. Che cosa intendi?»
Cercai di non lasciar trasparire il pugno allo stomaco.
«Tua sorella si taglia con le lamette, soprattutto sulle braccia. L’ha confidato ad
Anne. Devi fare qualcosa, cara.»
Costrinsi la mia sorellina a mostrarmi le braccia. Celia presentava tagli anche sul
tronco e sulle cosce
Recensione
Oggi vi parlo di una novella natalizia: Rosa come il Natale di Priscilla Potter; "Rosa come il Natale" ha per protagonista Samantha Logan, una ragazza con un passato complicato alle spalle, che lavora in un negozio di antiquariato e che si prepara al Natale in modo particolare.
Protagonista maschile invece è Brad, un uomo che come Sam ha un passato complicato, anche se leggermente diverso, un lavoro e una bambina.
I due avranno modo e tempo di conoscersi, frequentarsi e innamorarsi, ma come ogni storia, anche qui arriverà il fantasma del passato di Samantha, che non l'ha mai dimenticata.
Questa è una novella quindi si legge abbastanza velocemente, ma è piena di emozioni e colpi di scena, una storia che vi farà sorridere.
Samantha ha una sorella che ha qualche problema di autolesionismo, dover badare a lei ha portato Sam a rinunciare all'amore, ma come detto, Brad probabilmente riuscirà a battere il fantasma del passato.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
Uno splendido ragazzo bruno e muscoloso, con addosso una polo giallina a maniche
corte che gli lasciava scoperti i bicipiti, si avvicinò con il suo passo dinoccolato e mi
disse:
«Andiamo a vedere il mare?»
Chi era? A volte nella vita non devi farti troppe domande. Devi solo dire di sì, ed io
lo feci senza indugio.
Poco dopo si ritrovai a passeggiare con lui tra le barche ancorate in rada nel porto
vecchio.
Si chiamava James O’ Brien e quella sera mi raccontò tutta la sua vita: dall’infanzia e
l’adolescenza a Camden, al college. Mi raccontò dei suoi complessi per l’acne
giovanile; della sua passione per il baseball e per la vela. Poi, mi confidò un sacco di
cose sulla sua vita sentimentale, terminando con una carrellata delle sue ex.
Che ridere! Le sue imitazioni del modo di fare e dei gesti di quelle sconosciute mi
costrinsero a ridere fino alle lacrime.
«E tu? Non mi racconti niente?»
«Io?»
Per prendere tempo e darmi un tono mi sedetti sul pontile.
«Ho avuto il mio primo ragazzo a quattordici anni. Si chiamava Joe. Un tipo
brufoloso, che abitava di fronte a casa mia e moriva dalla voglia di mettermi le mani
addosso. E’ finita subito, per fortuna.»
«Non è un granché come inizio» disse lui, sorridendo, con le gambe penzoloni sul
molo.
«E non hai sentito il resto…Il mio primo vero rapporto l’ho avuto a diciassette anni.
Tutte le mie compagne avevano già tante esperienze, io ancora no» ammisi,
ridacchiando, un po’ imbarazzata. «Così quando Luke, il bello e spaccone della
classe, mi chiese di uscire, mi sembrò di toccare il cielo con un dito. Mi sbagliavo.
Mi portò a casa sua e…»
James m’interruppe.
«Comincia a starmi antipatico» ammise.
«E non vuoi sentire il resto?» chiesi, ridendo.
«Il seguito è meglio ascoltarlo da un altro punto di vista» disse lui, mettendosi in
piedi e invitandomi ad alzarmi. Mi sostenni alla sua mano forte e calda, mi aggiustai i
vestiti e rialzai il bavero della giacca a vento. Faceva fresco.
«Vedi quella bella barca a vela? Appartiene a mio zio John. Ci lavoro come skipper,
in attesa di una proposta di lavoro migliore. Andiamo lì.»
Poco dopo eravamo sull’imbarcazione, il Caribbean sea.
«Ti va di fare un giro della baia?»
«Adesso? Di notte?»
«Il mare è calmo, c’è poco vento. Prova tu stessa. Si fa così.»
James s’infilò in bocca il dito indice e lo sollevò in alto. Perché quel gesto, visto
tante volte, mi eccitò tanto?
Calma, ragazza, mi dissi mentalmente.
«Fallo anche tu» diceva lui, inconsapevole della mia eccitazione.« Vedi che c’è solo
una brezza leggera da est? »
Imitai il suo gesto, ridendo. Anch’io infilai il mio dito indice in bocca. Dentro,
bruciavo. James comunque aveva ragione: soffiava appena un refolo.
«Conosco questo mare come le mie tasche. Ti prometto che non ci allontaneremo»
m’implorò.
«D’accordo» concessi, dandomi mentalmente dell’imbecille sia perché ero su di giri
sia perché mi stavo appartando con un perfetto sconosciuto.
Presto ci ritrovammo al centro della baia. La vista della città era spettacolare. La
Maine Mall, la via dello shopping, scintillava: alcuni negozi avevano già installato le
decorazioni natalizie. Le luci si riflettevano sulla superficie del mare come su uno
specchio. Gli alberi delle barche e delle navi in porto formavano una sorta di foresta
galleggiante.
«Non avevo mai potuto ammirare così bene i fari di tutto il golfo» confessai,
commossa, perché senza volerlo, mi era riaffiorato il ricordo del padre sparito .
«Grazie; James.»
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