sabato 17 febbraio 2024

Recensione "Il giro del mondo in 80 giorni", Jules Verne

 


Autore: Jules Verne

Titolo: Il giro del mondo in 80 giorni

Prezzo: 4,66 e-book 1,49

Link d'acquisto: QUI


Trama

Il giro del mondo in ottanta giorni" (titolo originale Le Tour du monde en quatre-vingts jours) è uno dei romanzi di avventura più famosi e celebrati al mondo, pubblicato a puntate sul quotidiano "Le temps" nel corso dell'anno 1872 e poi raccolto in volume l'anno successivo. La storia, ambientata nello stesso anno, narra del ricco inglese Fogg, solito frequentatore del Reform Club di Londra, dove un giorno si accende una discussione in merito ad un articolo riguardante la costruzione di una nuova linea ferroviaria in India. Il giornale dice che sarebbe possibile a quella velocità effettuare il giro del mondo in 80 giorni. Tutti mettono in dubbio la possibilità, ma il protagonista decide di scommettere una grossa somma di denaro: entro quel lasso di tempo Fogg ed il suo servo Passepartout dovranno essere di ritorno al club dopo aver girato il mondo. Dall'Italia agli Stati Uniti, passando per Egitto e Giappone i due vivranno delle rocambolesche avventure, piene di colpi di scena che terranno incollati i lettori, più o meno grandi, fino all'epico finale. Età di lettura: da 10 anni.



Recensione

Finalmente sono riuscita a recuperare questo classico per ragazzi, dopo aver visto la serie tv del 2021 (recensione QUI se l'avete persa).

Con Il giro del mondo in 80 giorni ci ritroviamo ad attraversare il mondo e ad incontrare tante forme di cultura diverse.

La partenza di questo viaggio per il mondo avviene perché Fogg accetta una scommessa fatta con i soci del club di cui fa parte e porta con sé il suo servitore personale, Passepartout, che, appena assunto, nella speranza di trovare un po' di pace in Inghilterra, si ritrova a dover fare, letteralmente, il giro del mondo.
Inutile dire che nel corso della vicenda si susseguiranno una serie di eventi che movimentano la storia e che rendono meno pesante anche la figura di Fogg, che di simpatico ha poco o nulla, almeno per me!
Il viaggio è tutto stabilito e scandagliato in varie tappe nelle quali si vanno a toccare le foreste dell'India, i viali alberati del Giappone, le arti circensi dei cinesi, le lande e i mormoni d'America per poi tornare in Europa e a Londra, da cui tutto è partito.
Verne inserisce, nella storia, informazioni riguardanti le varie culture che i personaggi incontrano durante il loro viaggio, utilizzando i personaggi per costruirne una storia che abbia un filo logico.

I due protagonisti principali sono Phileas Fogg e Passepartout, due personaggi completamente diversi tra loro che finiscono con il completarsi in questa avventura. 
Phileas Fogg è il borghese tutto d'un pezzo che ha a disposizione una grande quantità di soldi che utilizza per risolvere ogni tipo di problematica possa mai presentarsi durante il loro viaggio. Fogg ci viene rappresentato come un uomo imperturbabile, metodico, deciso a raggiungere lo scopo con ogni mezzo possibile, incurante del pericolo che la missione può comportare e sempre con la soluzione pronta. Un personaggio non certamente eroico, ma simbolo di una generazione di persone che entrando a contatto con la tecnologia decide di farla diventare parte integrante della vita. Adattarsi, quindi, alla vita che evolve e cambia.
Completamente diverso è Passeparout il servitore fedele di Fogg che, pensando di porre fine alla sua vita girovaga, finisce per accompagnare Fogg in giro per il mondo. A differenza del suo capo, Passepartout è un uomo curioso, che non esita ad affrontare l'avventura e si rende eroe in alcune vicende della storia. Una figura che oltre ad essere divertente, incarna il suo essere braccio di Fogg (la mente) portando avanti delle azioni, a volte pericolose, che contribuiscono a rendere Fogg meno passivo davanti agli eventi del viaggio.
Affianco a loro troviamo, poi Fix, un poliziotto, che tallona i due perché Fogg sembra essere stato accusato di latrocinio ad una banca proprio il giorno prima della loro partenza. Fix è la presenza che disturba l'andamento della vicenda e che ci sorprenderà proprio per questo.

Mi piace molto la semplicità del linguaggio che utilizza anche nello spiegare le tradizioni dei paesi che incontrano i personaggi, le usanze religiose, nel caso della processione dei bramini, la descrizione dei viali alberati del Giappone e della tendenza della popolazione ad "usare" l'albero per rendere più belle e preziose le loro strade e case.
Mi è piaciuta la curiosità di Passeparout, molto più vicina al mio modo di concepire un viaggio rispetto a quella dell'algido Fogg che nulla lo scalfisce. La sensazione che provo nei confronti di Fogg è quella di un uomo che, avendo un'incredibile occasione, non sia stato in grado di sfruttarla a pieno e questa cosa lo rende anche antipatico agli occhi di chi si rende più partecipativo di lui a questo viaggio nel seguire le peripezie di Passepartout.
Sicuramente se non ci fosse stato lui, Passepartout intendo, il viaggio si sarebbe risolto in una mera elencazione di paesi e paesaggi che vengono superati senza osservarne le bellezze. 
Come ho detto lo stile è molto scorrevole, tanto che ho letto il libro in pochissimo tempo. Sicuramente l'aspetto meno scientifico di questo romanzo me lo ha reso anche più piacevole, sebbene anche l'altro suo volume mi sia piaciuto molto.
Apprezzo il fatto che libri del genere possano essere considerati sia come un passatempo, ma allo stesso tempo, fornire delle informazioni e delle conoscenze con un diverso modo di approccio ad esse.

Un libro che vi terrà compagnia e dal quale non riuscirete a restare lontani perché la voglia di sapere se Mr Fogg riuscirà a raggiungere il suo scopo è molto alta. Le avventure di Passepartout e gli inseguimenti di Fix manterranno alta la vostra attenzione oltre a farvi fare delle risate.
Tra i personaggi, come si sarà capito, ormai, ho preferito di gran lunga Passepartout che è comunque il personaggio più operativo della storia, anche rispetto a Fogg che rimane impassibile davanti ad ogni cosa, bella o brutta che sia. 
E poi mi è piaciuto tantissimo il modo in cui la descrizione dei vari paesaggi si intersecano l'uno all'altro come se si stesse veramente facendo un viaggio del mondo attraverso vari mezzi. Un romanzo che ci fornisce avventura e conoscenza e lo fa in modo impeccabile e leggero, secondo me. Un romanzo per giovani dallo spirito avventuroso, ma anche per quei lettori che amano conoscere il mondo attraverso il punto di vista di chi lo ha vissuto. Perché si, le avventure che Verne ci racconta nei suoi libri derivano da sue esperienze personali, il che rende tutto ancora più affascinante. Un autore che si fa portatore di un nuovo genere letterario, quello della scienze fiction, grazie all'attenzione per i macchinari e i mezzi di trasporto che i nostri protagonisti utilizzano per il viaggio. 
Un libro rappresentativo di un'epoca di scoperta e di conoscenze nuove che finiscono con il trasportare anche il lettore in mondi ancora poco conosciuti, almeno per l'epoca, facendolo oscillare sempre tra ciò che si conosce e ciò che si ignora.

Insomma, se non si è ancora capito, io questo romanzo lo consiglio, se per caso ci fosse ancora qualcuno, tra voi lettori, che non si sono ancora avvinati a questo libro. Un romanzo scorrevolissimo e che vi farà trascorrere piacevolmente delle ore lontano da casa o dal luogo in cui deciderete di iniziarne la lettura.


La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3



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