sabato 2 dicembre 2017

Recensione "Le otto montagne", Paolo Cognetti

Autore: Paolo Cognetti
Titolo: Le otto montagne
Prezzo: cartaceo 15,73 e-book 9,99


Link d'acquisto: QUI













“Era questo a fare la differenza. Il modo in cui un luogo custodiva la tua storia. Come riuscivi a rileggerla ogni volta che ci tornavi.


Trama

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo "chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso" ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa più simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui". Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: "Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino". Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.



“Ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna, un paesaggio che gli somiglia e dove si sente bene.


Recensione

Buongiorno a tutti e bentornati sul blog con una nuova recensione; oggi vi parlo di "Le otto montagne" di Paolo Cognetti che mi ha prestato mia nonna. Questo romanzo parla di un ragazzo di città, Pietro, che va in vacanza con i suoi genitori in montagna, dove loro si sono sposati e che amano come poche cose; ed è lì, che Pietro inizia a capire i genitori, a cambiare, è LI', tra le montagne, che nasce l'amicizia quasi fraterna tra Pietro e Bruno un ragazzino che in montagna ci è nato, cresciuto e ci vive, dove porta le capre al pascolo; i due all'inizio si studiano a vicenda senza parlare, poi quando Bruno si avvicina e gli comincia a parlare le cose cambiano. I due si avvicinano parecchio, Bruno si avvicina anche ai genitori di Pietro, grazie ai quali trova una famiglia, di quelle che non ha mai avuto; come tutti i bambini a quell'età, Pietro a un certo punto si ingelosisce, ma è una gelosia destinata a durare poco, a differenza dell'amicizia che lo lega a Bruno; nel tempo passato in montagna Pietro viene anche a conoscenza di lati dei suoi genitori (soprattutto del padre), che non aveva mai conosciuto; eh, cosa può fare un contesto diverso da quello a cui siamo abituati! Le persone a seconda dei contesti in cui si trovano cambiano spesso atteggiamento;  con il tempo, l'amicizia si rafforza, ma quando Pietro torna in città, a un certo punto i due si allontanano; Pietro in città, Bruno sempre in montagna; sarà una notizia triste a riportare Pietro tra le montagne, dove riallaccerà il rapporto con Bruno. Ho amato questa storia di amicizia diversa da quelle che leggo di solito, qui non c'è NIENTE DI SCONTATO; né l'amicizia, né il paesaggio stupendo delle Dolomiti e altre montagne, descritte da Paolo Cognetti. Per non dire troppo, concludo qui, ammetto però che il finale mi ha lasciata shoccata, non me lo aspettavo, ma la vita non è mai tutta rose e fiori, soprattutto nei romanzi, come nella vita reale. O no?


La mia valutazione

5



Alla prossima 
Luce <3




“Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è piú niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte.



















3 commenti:

  1. Ciao Benedetta, con la tua recensione mi hai incuriosita ancora di più ;-)

    RispondiElimina
  2. Ciao, felice di saperlo! Vedo che sei una scrittrice, se hai un libro che vuoi farmi recensire, puoi inviarmelo via mail a benedetta.leoni90@gmail.com

    RispondiElimina
  3. Cara Benedetta, leggendo la trama mi sembra che dovrebbe essere bello.
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina