lunedì 22 maggio 2017

Recensione "Un albero cresce a Brooklyn", Betty Smith

Autrice: Betty Smith
Titolo: Un albero cresce a Brooklyn
Prezzo: cartaceo 12,33 e-book 7,99


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Trama

È l’estate del 1912 a Brooklyn. I raggi obliqui del sole illuminano il cortile della casa dove abita Francie Nolan, riscaldano la vecchia palizzata consunta e le chiome dell’albero che, come grandi ombrelli verdi, riparano la dimora dei Nolan. Alcuni a Brooklyn lo chiamano l’Albero del Paradiso perché è l’unica pianta che germogli sul cemento e cresca rigoglioso nei quartieri popolari. Quando nuovi stranieri poveri arrivano a Brooklyn e, in un cortile di vecchie e tranquille case di pietra rossa, i materassi di piume fanno la loro comparsa sui davanzali delle finestre, si può essere certi che lì, dal cemento, sbucherà prima o poi un Albero del Paradiso.
Francie, seduta sulla scala antincendio, lo guarda contenta, poiché oggi è sabato, ed è un bel giorno a Brooklyn. Il sabato gli uomini ricevono la paga e possono andare a bere e azzuffarsi in santa pace. Il sabato lei, bambina irlandese di undici anni, come tutti i bambini del suo quartiere, fa un salto dallo straccivendolo. Insieme a suo fratello Neeley, Francie raccoglie pezzi di stagnola che si trovano nei pacchetti di sigarette e nelle gomme da masticare, stracci, carta, pezzi di metallo e li vende in cambio di qualche cent.
Coi suoi coetanei con i calzoni lunghi e i berretti con la visiera, le mani in tasca, le spalle curve, i capelli così corti da lasciare scoperto il cuoio capelluto, Francie se ne andrà tra un po’ a zonzo per Brooklyn. Attraverserà prima Manhattan Avenue, e poi Johnson Avenue, dove si sono stabiliti gli italiani, e infine il quartiere ebraico fino a Broadway, dove guarderà eccitata i piccoli carretti che riempiono la strada, gli uomini barbuti con gli zucchetti di alpaca, i vestiti orientali dai colori vivaci posti ad asciugare sulle scale antincendio e i bambini seminudi che giocano in mezzo ai rigagnoli.
Poi tornerà a casa, dove forse troverà sua madre, rientrata dal lavoro. Lungo il tragitto forse qualcuno le ricorderà che è un peccato che una donna così graziosa come sua madre, ventinove anni, capelli neri e occhi scuri, debba lavare i pavimenti per mantenere lei e gli altri piccoli Nolan. Qualcun altro magari le parlerà di Johnny, suo padre, il ragazzo più bello e più attaccato alla bottiglia del vicinato, qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull’allegro comportamento di sua zia Sissy con gli uomini.
Francie ascolterà e ogni parola sarà per lei una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poiché lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l’albero che, stretto fra il cemento di Brooklyn, alza rami sempre più alti al cielo.




Recensione


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro che ha qualche anno, ma non si può dire che non sia contemporaneo, visto che negli Stati Uniti è TUTT'ORA una lettura OBBLIGATORIA nelle scuole.
Questo perché Un albero cresce a Brooklyn, tratta tematiche che purtroppo, sono ancora attuali, come la povertà, avere genitori che per la maggior parte del tempo NON SANNO FARE I GENITORI e ritrovarsi a 16 anni a lavorare, perché non si hanno i mezzi per continuare gli studi. Perché sono queste le cose che deve affrontare Francie Nolan, insieme al fratellino; tematiche che, man mano che vai avanti nella storia, ti toccano sempre più nel profondo, probabilmente perché ti rendi conto che sono cose lontane da te, non avendole mai provate e non avendo parenti o amici in queste condizioni; ma sai anche che ci sono persone che queste cose le vivono da sempre, allora ti ritrovi a pensare: come sarebbe stata la mia vita se avessi vissuto come Francie? 


Francie apparentemente è una bambina come tante, ma la verità è che lei non sarà mai come le sue compagne più ricche, riuscirà ad andare avanti con la sua vita nonostante tutte le disgrazie che le capiteranno (scoprirete quali, solo leggendo la storia), passando da bambina, a ragazza, a donna matura, nell'arco degli anni necessari alla crescita; la stessa cosa vale per suo fratello Neeley, che man mano che cresce sarà sempre più uguale al padre (almeno fisicamente) e Francie se ne accorgerà. 
Come ho detto, certe tematiche vengono trattate in maniera eccellente, tanto che il lettore si ritrova a pensare, come se fosse Francie. La protagonista si ritrova anche a dover affrontare la prima delusione d'amore come tutte le adolescenti; per lei non sarà facile, ma del resto per nessuna di noi lo è. Francie e Neeley, staranno vicino alla madre, per aiutarla a lavorare, e a crescere la sorellina; ma hanno anche l'aiuto delle zie, anche se una all'inizio non è poi così affidabile.

A scuola le cose non vanno certo meglio, ma alla fine Francie capisce che le bugie, anche se dette a fin di bene, è meglio non dirle proprio.

Se volete tuffarvi in un mondo diverso dal solito, in cui dolore, fatica, ma anche amore si mescolano, avete trovato il libro giusto. Io l'ho adorato, anche perché diverso dai libri che leggo di solito, in tutto e per tutto, dalle tematiche, al tipo di carattere dei protagonisti.



La mia valutazione
5

Alla prossima
Luce <3

vi ricordo di iscrivervi come LETTORI FISSI al blog, per non perdervi nessuna recensione e per aiutarmi a crescere

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