domenica 14 marzo 2021

Reseña dilogia "La catedral del mar", Ildefonso Falcones

 

Autore: Ildefonso Falcones

Titolo: Los herederos de la tierra 

Prezzo:  9,90  e-book 9,99

Link d'acquisto: QUI

Dilogia La catedral del mar:

1)La catedral del mar

2) Los herederos de la tierra

"Hugo, un muchacho de doce años con el cabello castaño y las manos y el rostro tan sucios como la camisa que vestía hasta las rodillas, mantenía clavados sus ojos de mirada inteligente en la galera".


Trama

«Un grande bestseller, un romanzo grandioso come una cattedrale»
El Pais

Barcellona, 1387. Arnau Estanyol, dopo le mille traversie che hanno segnato la sua vita e la costruzione della grandiosa Cattedrale del Mare, è ormai uno dei più stimati notabili di Barcellona. Giunto in città ancora in fasce e stretto tra le braccia del padre, un misero bracciante, nessuno sa meglio di lui quanto Barcellona possa essere dura e ingiusta con gli umili. Tanto che oggi è Amministratore del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica della Cattedrale del Mare che offre sostegno ai più bisognosi mediante le rendite di vigneti, palazzi, botteghe e tributi, ma anche grazie alle elemosine che lo stesso Arnau si incarica di raccogliere per le strade. Sembra però che la città pretenda da lui il sacrificio estremo.
Ed è proprio dalla chiesa tanto cara ad Arnau a giungere il segnale d’allarme. Le campane di Santa Maria del Mar risuonano in tutto il quartiere della Ribera; rintocchi a lutto, che annunciano la morte di re Pietro... Ad ascoltare quei suoni con particolare attenzione c’è un ragazzino di soli dodici anni. Si chiama Hugo Llor, è figlio di un uomo che ha perso la vita in mare, e ha trovato lavoro nei cantieri navali grazie al generoso interessamento di Arnau. Ma i suoi sogni di diventare un maestro d’ascia e costruire le splendide navi che per ora guarda soltanto dalla spiaggia si infrangono contro una realtà spietata. Al seguito dell’erede di Pietro, Giovanni, tornano in città i Puig, storici nemici di Arnau: finalmente hanno l’occasione di mettere in atto una vendetta che covano da anni, tanto sanguinosa quanto ignobile... Da quel momento, la vita di Hugo oscillerà tra la lealtà a Bernat, l’unico figlio di Arnau, e la necessità di sopravvivere.

Dieci anni dopo La cattedrale del mare, Ildefonso Falcones torna al mondo che tanto ama e che così bene conosce: la Barcellona del Quattrocento. Tra le terre profumate di vino della Catalogna, negli anni turbolenti del Concilio di Costanza, ricrea alla perfezione una società effervescente ma imbrigliata da una nobiltà volubile e corrotta, nella quale emerge la lotta di un uomo per una vita che non sacrifichi dignità e affetti. Uno straordinario romanzo di lealtà e vendetta, amori e sogni, ma soprattutto di fortissime emozioni.


"No te equivoques - le corregiò Arnau-  Si he conseguido ser un ciudanano honorado, quizás sea porque nunca me incliné ante nadie".


Reseña

Buongiorno, oggi vi parlo del secondo volume della dilogia "La cattedrale del mare" ossia "Gli eredi della terra"; questo romanzo è ambientato dieci anni dopo il primo. Degno seguito de "La cattedrale del mare", perché si viene di nuovo catapultati nello stesso mondo; nuovo protagonista è Hugo Llor, orfano di padre, che ha una madre e una sorella; la prima fa di tutto pur di vederlo crescere, la seconda si chiude in convento.

Da qui, ne succedono di tutti i colori; "Gli eredi della terra" è un'immersione nella vita dei personaggi; una marea di emozioni, di sentimenti contrastanti; il vostro interesse per i personaggi sarà tenuto vivo, dall'inizio alla fine.

Se rivelo altro rischio gli spoiler, quindi me ne sto zitta; ma se avete amato "La cattedrale del mare", non lasciatevi sfuggire questo; a tratti potrà sembrare un po' noioso, o che Falcones abbia allungato il brodo, ma vi assicuro che le emozioni sono tante e che ne vale la pena!


La mia valutazione

Alla prossima 


Luce <3

El mar es una inmensidad que no piensa. Sólo se mueve una, otra y otra vez. Y otra más. Año tras año, siglo tras siglo. Sí, majestuoso, pero siempre muere aquí, a los pies de quienes vienen a contemplarlo. Mañana será lo mismo. Y el día en que arrasa, mata y siembra la destrucción no sabe por qué lo hace. Si de sonidos se trata, prefiero la risa de un niño o el estertor de un anciano.


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