Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Narrativa
Formato cartaceo 12x20
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Pagine 124
Pubblicato con FDBook
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Cartaceo
Ebook
Trama
Può un
pesciolino domare uno squalo?»
Per Charles Spencer Hoynes la risposta a questa
domanda arriverà dopo l’incontro insolito e fortuito con Mathis Owen, un
giovane avvocato fresco di laurea. La sua presenza lo costringerà ad ammettere
che oltre ai suoi metodi spregiudicati può esistere anche un altro modo di
vivere la sua professione, opponendosi con pazienza, perseveranza e con voce
gentile alle ingiustizie.
Immersi in una candida Washington imbiancata
dalla neve, i due giovani impareranno che non sempre è facile amarsi e accettarlo, può far paura.
Ma sotto la neve e alla vigilia del magico Natale, tutto può essere possibile!
Estratto …
Capitolo
Primo
Catapultato
in paradiso?
Quattro anni di università
chino su libri e dispense, innumerevoli notti insonni, una lista interminabile
di fine settimana sacrificati e molte occasioni sfumate. Ecco riassunto in
poche parole il risultato della carriera studentesca di Mathis al quale
aggiungere due anni di specializzazione e il superamento dei test della scuola
di legge e, infine, quell’unico ma fortunato stage in uno studio legale, quello
di Horace Hasting, un caro amico di famiglia che si era offerto di fargli
muovere i primi passi nel mondo dell’avvocatura.
«E ora eccomi qui» commentò ad
alta voce Mathis, fissando quello stanzino nel
quale avrebbe voluto morire e lasciare il suo epitaffio sostituendo quella
targhetta di cartone appesa precariamente con del nastro adesivo accanto alla
porta. Chi l’aveva scritto perlomeno non aveva sbagliato il suo nome, Mathis Owen, anche se aveva usato un discutibile color verde.
«E ora cosa racconterai a tua nonna quando ti chiederà del tuo primo
giorno di lavoro?» chiese poggiando le spalle alla parete e rivolgendo lo
sguardo al lungo corridoio illuminato da alcune lampade al neon che irradiavano
una luce spenta dove, sul fondo, intravedeva la rampa di scale dalla quale era
sceso pochi minuti prima.
La sua lunga discesa verso gli inferi… letteralmente e realmente parlando.
Quel magazzino che a giudicare dalla polvere sparsa
un po’ ovunque non era molto frequentato, era l’ultimo angolo vivibile del
palazzo. Si tolse dalla tasca dei pantaloni il biglietto che aveva ricevuto
nell’atrio dove era scritto il numero di piano e della stanza. Ecco il suo
benvenuto in quell’elegante palazzo, in una fredda mattina di dicembre. Un benvenuto
anonimo e che aveva immaginato assai diverso.
Strinse il biglietto nella mano, chiuse gli occhi e
batté ripetutamente il capo contro la parete prima di desistere pensando che un
mal di testa non avrebbe migliorato la sua situazione.
Varcò la soglia del suo ufficio avvicinandosi alla
scrivania di legno che, a giudicare dal suo piano, aveva visto seduti dietro a
essa generazioni di avvocati, probabilmente tutti passati a miglior vita. Posò
la sua valigetta accanto a una lampada d’acciaio. Una pila di cartellette vuote
e un portapenne di plastica altrettanto vuoto, erano le uniche cose che vedeva.
Fu la vista di quel grande scaffale che arrivava
fino al soffitto, carico di libri, tutti con la copertina di color marrone
chiaro, che attirò la sua attenzione. Si avvicinò e ne sfilò uno. Gli bastò
sfogliare le prime pagine per accorgersi che si trattava di raccolte di leggi.
Lesse la data di stampa impressa sul frontespizio. «1909… Ne avete di anni»
sorrise il ragazzo alzando lo sguardo verso i ripiani superiori.
«Voi sarete utili ma… – sospirò
ritornando alla scrivania – senza un computer come pensano
che debba lavorare?» si domandò grattandosi il capo.
«Te lo porteranno entro sera» sentì pronunciare alle proprie spalle.
Mathis si voltò repentino trovandosi davanti a un uomo di mezza età che
stava spingendo all’interno il carrello delle pulizie.
«E lei chi… chi è?» balbettò il giovane.
«Colui che occupava questo posto fino a ieri e che ora dovrà trovarne un
altro per la sua pausa pranzo» rispose l’uomo togliendosi un berretto sudicio
con l’emblema della Nasa, mostrando una prospiciente calvizie.
Si asciugò la fronte ampia con il suo fazzoletto prima di sedersi
nell’unica sedia davanti alla scrivania.
«Beh, mi spiace averle guastato i piani» obiettò Mathis oltrepassando il
mobile, aprendo i cassetti per appurare se fossero vuoti, trovandoli sporchi.
«E tu che cosa ci fai qui?»
«Ci lavoro, mi hanno assunto oggi» rispose il ragazzo.
«Tu saresti un avvocato?» rise l’uomo.
«È così divertente?» osservò Mathis battendo nervosamente le dita sul
piano della scrivania.
«Quanti anni hai?»
«Ventitré, perché?»
«Curiosità. Te ne avrei dati diciassette, forse diciotto» sorrise l’altro,
prendendo dal piano del carrello un sacchetto. Estrasse una ciambella e ne
addentò un pezzo. «Ne vuoi una?» chiese porgendogli
sbrigativamente la busta.
«No, grazie. Ma visto che lei è qui potrebbe approfittare per ripulire la
mia scrivania.»
«Sono in pausa, tuttavia… – rispose l’uomo lanciandogli uno straccio dal
ripiano inferiore del carrello – puoi provvedere tu stesso e se vuoi dello
sgrassatore…» aggiunse, indicando un flacone che conteneva un liquido
biancastro.
Quanto vi ha incuriosito questa segnalazione? Io non vedo l'ora di leggere il romanzo e dirvi cosa ne penso!
Luce <3
Io ho letto "Sulle rive dei nostri pensieri" di quest'autore e non era affatto male... Mi aveva colpita soprattutto l'ambientazione 😊
RispondiEliminaAh, bene! Non lo conosco, però sono contenta di sapere che non era male :)
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