sabato 7 giugno 2025

Pulse - serie tv- Netflix (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una serie medica che trovate su Netflix

Titolo: Pulse

Paese: Stati Uniti d'America

Anno: 2025

Stagioni: 1

Episodi: 10

Durata: 43-53 min (episodio)

Lingua originale: inglese




Trama

Mentre un uragano si dirige verso il centro traumatologico di primo livello più affollato di Miami, la dottoressa Danny Simms (Willa Fitzgerald), specializzanda al terzo anno, viene inaspettatamente promossa, e l'amato capo degli specializzandi, il dottor Xander Phillips (Colin Woodell), viene sospeso. Tra l'aggravarsi della tempesta e un'ondata di emergenze mediche, l'ospedale si ritrova isolato, e Danny e Phillips devono riuscire a lavorare insieme, nonostante inizino a trapelare i dettagli di una loro storia d'amore clandestina e travagliata.

Gli altri membri del pronto soccorso dovranno affrontare sia le conseguenze della relazione tra i due che le proprie sfide, personali e professionali, con la consapevolezza che la posta in gioco è la vita. Perché, per questo gruppo di medici, salvare la vita dei pazienti è spesso meno complicato che vivere la propria. 



Recensione

Guardate Pulse se siete amanti delle serie procedurali - cioè di quelle serie composte da episodi autoconclusivi. Guardatela se siete appassionati di medicina e ancor di più, di racconti adrenalinici dove in ogni momento tutto può cambiare. Secegliete Pulse se amate le storie di catastrofi ambientali, se vi piace il dramma puro ma anche se non potete fare a meno degli intrighi d'amore negli ambienti lavorativi. 

Ciò che rende questa serie un medical drama di tutto rispetto è una sceneggiatura molto interessante che, pur restando fedele al genere "medical" a cui appartiene, sceglie di usufruire di tecniche di narrazione inusuali per questo tipo di serie tv grazie a un continuo gioco di flashback che, mano a mano, ci svelano dettagli sulle vite dei personaggi, i loro legami, il loro passato. 

Non si tratta dunque di un racconto cronologico ma di un continuo viaggio tra presente e passato che un po' alla volta approfondisce il carattere ma anche le scelte dei personaggi facendoceli conoscere sempre più a fondo. E questa scelta stilistica è davvero vincente. 

Vale la pena guardare Pulse anche per i messaggi che lancia al pubblico sullo stress da lavoro, la competizione, le capacità che servono per essere un leader e quanto sia difficile assumere un ruolo di responsabilità. In più c'è un fil rouge che attraversa l'intera narrazione ed è la crescita personale della dottoressa Danny Simms che in tutta la serie dovrà imparare a fare i conti con le proprie insicurezze, superarle e diventare la donna forte, affidabile e in grado di prendere decisioni difficili che, forse, ha sempre avuto paura di essere. 



Guardando Pulse si ha la conferma che i medical drama hanno un grande potere comunicativo e sono un genere seriale destinato a funzionare per sempre, una sorta di "evergreen" del piccolo schermo. Come mai? Perché queste storie di sopravvivenza, di medici in difficoltà, e di fusione tra vite private e professionali riescono a essere universali e, di conseguenza, a emozionare tutti perché in un modo o nell'altro ci riguardano.

Le serie mediche riescono a coinvolgerci perché ci trasportano in situazioni davvero estreme, appunto di sopravvivenza, dove è messa in gioco la vita stessa delle persone. E solo quando ci si trova in situazioni di questo tipo si riesce a tornare in contatto con ciò che conta davvero nella vita. Così, raccontando storie folli ed estreme, i medical drama ci fanno riconnettere con le nostre emozioni più profonde, con i nostri desideri più nascosti, i valori più importanti dalla famiglia all'amore all'importanza di vivere una vita autentica. 

E, in più, c'è l'elemento amoroso che funziona sempre e dona al dramma quel velo di leggerezza che rende tutto ancora più irresistibile. 

Di grandi successi di questo genere di racconto ne abbiamo avuti tantissimi, a partire dal fenomeno degli anni '90 E.R. (che io non ho visto) fino ai grandi titoli dei primi anni 2000 come Dr.House, Grey's Anatomy. Per non parlare di quanto questo genere si sia imposto anche in Italia con titoli come Doc nelle tue mani con Luca Argentero, entrato da subito nel cuore dei telespettatori. 

Il dramma medico ci piace e ci piacerà sempre perché ci riguarda e di conseguenza non smetterà mai di emozionarci. 




La mia valutazione



Alla prossima
Luce <3



1 commento:

  1. Vista! In effetti, per avere solo 10 episodi, è molto intensa.
    Bella recensione.
    Ciao!

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