Buongiorno lettori e ben ritrovati; oggi sul blog la segnalazione di un romanzo.
Titolo: L'Imperatrice della Tredicesima Terra
Autrice: Ilaria vecchietti
Autrice
Genere: romanzo fantasy
Editore: : Aletti Editore
Prezzo cartaceo: € 16
Prezzo eBook: € 4,99
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Trama
Sono trascorsi mille anni
dalla scomparsa di Asteria, l’Imperatrice della Tredicesima Terra, mandata
dalle Antiche Divinità delle Stelle per fermare la guerra millenaria che
flagellava il Mondo Conosciuto.
In quei lunghissimi secoli
le Terre Libere hanno portato avanti una debole resistenza alla sete di potere
e di dominio del loro comune nemico… e sarà proprio in quel periodo che una
ragazza, senza memoria del suo passato e della sua identità, verrà salvata
dalla sua strana prigione. Sul suo corpo dodici diversi simboli che
sembrerebbero rappresentare le Antiche Divinità delle Stelle.
Messa al corrente della
situazione attuale, inizierà un lungo viaggio (e non solo nei dodici regni, ma
anche nel tempo) alla ricerca di se stessa e del suo posto nel mondo.
Inoltre sarà incaricata dal
Tramite della Fonte di Luce di ritrovare Asteria… l’unica che potrà salvare
nuovamente il Mondo Conosciuto.
Estratto
Molto tempo fa nel Mondo
Conosciuto ogni popolo era in guerra con un altro. I nani erano in lite con gli
elfi, i folletti con le fate, i draghi con i ciclopi. Tra i vari regni non si
conosceva né la calma, né la pace. La guerra, gli scontri, le battaglie erano
all’ordine del giorno e ormai erano diventati parte della vita delle varie
creature che abitavano quella terra magica.
I sovrani e i generali degli
eserciti non riuscivano a firmare nessun trattato di pace o di tregua. La
guerra era la sola vita che regnava nel Mondo Conosciuto. L’odio e il
risentimento erano gli unici insegnamenti che si tramandavano di generazione in
generazione. Dopo secoli di guerra non si conosceva neppure chi avesse
incominciato tutto questo e neanche il perché.
Il Mondo Conosciuto era
diventato un inferno. Morte e devastazioni erano i soli paesaggi che si
intravedevano, i cadaveri non si contavano neanche più e nessun regno sembrava
avere il sopravvento sull’altro. Se un regno perdeva terreno, il giorno dopo lo
riguadagnava immediatamente. Le forze belliche dei dodici regni erano sempre in
perfetto equilibrio.
Tuttavia questo iniziò a
cambiare con la morte del cosiddetto Dio Malvagio, Seth, sovrano del Regno del
Sole, la terra degli uomini.
Alla morte di Seth fu
incoronato Vortigern, il figlio bastardo del re. Egli, conosciuto soprattutto
per la sua grande fama di guerriero impavido, crudele e privo d’ogni scrupolo,
si trovava sul fronte nord a combattere nel Regno dei Minerali, la terra dei
nani, ma non appena ebbe ricevuto la notizia della scomparsa prematura del
padre tornò nella capitale, Solaria.
Una volta concluso il rito
funebre si aprì il dibattito per la successione del regno: Vortigern non era
l’unico figlio del re e neanche il primogenito.
Seth aveva un altro figlio,
Woland, il primogenito, avuto dal suo primo matrimonio. Pochi anni dopo la
nascita del figlio la regina si ammalò e, mentre era inferme a letto giorno e
notte, il re intraprese una relazione extraconiugale con una delle dame di
compagnia della regina, dalla quale nacque Vortigern. Solo dopo la morte della
consorte Seth sposò quella donna, madre del suo secondo figlio, il quale
ricevette anch’egli il titolo di principe sebbene nato fuori dal matrimonio.
Tecnicamente Vortigern,
essendo il secondogenito, senza una dichiarazione esplicita o un testamento da
parte del padre, non era destinato ad essere incoronato re, ma gli Anziani,
cioè i consiglieri di corte e i nobili fedeli al vecchio re, si riunirono in
segreto, decretando che Woland non era adatto a diventare il nuovo re. Woland
era inferiore a suo fratello, sia per quanto riguardava la forza fisica e sia
per quella mentale. Era considerato un debole, un inetto e il regno degli
uomini non poteva permettersi di avere un sovrano senza spina dorsale,
soprattutto con in corso una guerra aperta su tutti i fronti. Al Regno del Sole
occorreva un re forte, deciso. Uno che sapesse incutere terrore a tutti, un
guerriero fatto e finito. Uno che conoscesse l’arte della guerra, le strategie.
Uno che potesse portare gli uomini alla vittoria e alla supremazia su tutte le
altre razze, perché era solo a questo che gli uomini bramavano: al potere.
Tutto ciò fece prendere agli
Anziani una difficile decisione. Falsificarono il testamento di Seth,
decretando che, per volere del vecchio sovrano, Vortigern fosse eletto re al
posto del fratello.
«Testamento? Quale
testamento? Non sapevo che mio padre avesse fatto testamento!» erano state le
sole parole di Woland quando gli Anziani avevano proclamato le ultime volontà
di Seth davanti all’intera corte.
«Non voleva che nessuno lo
sapesse, neppure voi altezza reale» avevano risposto senza un attimo di
esitazione.
Woland non aggiunse altro e
accettò il volere del padre, ma tutti, compreso il suo fratellastro, avevano
notato il suo forte disappunto.
Nessuno aveva minimamente
pensato che volesse con tanto ardore la corona, così cominciarono a circolare
anche strane voci. Si diceva che il sovrano fosse stato assassinato dal figlio
primogenito, poiché morto senza una spiegazione plausibile, a cui nemmeno i
medici di corte sapevano spiegarsi.
Il nuovo re non diede peso a
quelle dicerie maligne che calunniavano solamente il buon nome del fratello.
Non riteneva minimamente vero che fosse stato Woland ad uccidere il loro stesso
padre. Voleva troppo bene al fratello per crederci. Così diede ordine che quei
pettegolezzi finissero. Chi fosse stato colto a parlarne ancora sarebbe stato
condannato all’esilio.
Quelle voci smisero di
circolare, ma il mistero sulla morte sospetta del vecchio re rimaneva ancora un
enigma irrisolto…
Qualche mese dopo
l’incoronazione, Vortigern scelse Marisol, la figlia di uno dei conti più in
vista del regno, come sua sposa.
Intanto la guerra continuava
aspramente, tuttavia qualcosa iniziò a cambiare. L’esercito degli uomini
cominciò ad avanzare nei diversi regni nemici senza però mai arretrare. Il
dominio dell’uomo si stava estendendo sulle altre terre.
L’idea degli Anziani si
rivelò alla fine brillante ed efficiente. Anni e anni di esperienza diretta sul
campo di battaglia si scoprirono fondamentali per Vortigern, per coordinare gli
eserciti e portare il Regno del Sole alla vittoria definitiva.
Col passare del tempo le
linee dei fronti nemici arretravano sempre di più all’interno del proprio
territorio, permettendo così l’avanzata dell’esercito degli uomini. Il Regno
del Sole continuava ad allargarsi giorno dopo giorno, occupando nuovi
territori, nuovi villaggi, ma i soldati non si dimostrarono clementi con i
nemici arresi, neppure con donne, bambini o vecchi che non partecipavano agli attacchi.
Gli uomini, guidati dal Buio, facevano terra bruciata ovunque arrivassero,
uccidendo chiunque incontrassero.
Di questo passo il destino
del Mondo Conosciuto era segnato. La popolazione dell’uomo sarebbe diventata la
razza dominante del mondo, portando all’estinzione tutte le altre creature
esistenti...
...così qualcuno dall’alto
dei cieli decise di intervenire, mandando nuovamente Luce per sconfiggere il
Buio.
Le Stelle erano stanche di
osservare tutti quegli orrori senza poter far nulla per impedire tutto ciò.
Inoltre loro conoscevano la verità del passato e gli esiti nefasti del futuro.
Dovevano agire al più presto
e fu così che durante una notte decisero di usare tutti i loro poteri stellari,
concentrandoli sul Regno del Sole, precisamente a Solaria, proprio sopra il
castello reale. Un grande fascio di luce argentea proveniente dal cielo illuminò
l’intero palazzo per qualche minuto. Poi la luce, come era apparsa, si dissolse
nel nulla.
I soldati di guardia diedero
l’allarme pensando che fosse l’opera di qualche attacco nemico, ma nessuno capì
quello che era successo, compreso lo stesso re.
Non avendo spiegazioni lo
strano episodio finì accantonato nel dimenticatoio, ma le Stelle, in quei pochi
minuti, avevano compiuto la loro missione. I regni del Mondo Conosciuto
sarebbero stati riuniti e i loro abitanti salvati dall’oscurità. Bisognava solo
avere ancora molta pazienza perché sarebbero passati un po’ di anni prima di vedere
quel mondo unito, ma le Stelle confidavano che le altre creature avrebbero
resistito all’avanzata degli uomini, fino a quando sarebbe servito, fino a
quando sarebbe giunto quel giorno. Fino a quando Luce sarebbe tornata…
Qualche mese dopo si sparse
la notizia che presto Re Vortigern avrebbe avuto un erede.
Tutto il regno e tutta la
corte erano in fermento ogni giorno sempre di più all’avvicinarsi della data
del lieto evento...
...ed una notte, una notte
dove le Stelle sembravano brillare molto di più rispetto alle altre volte, la
regina iniziò a gridare per il dolore. I medici di corte accorsero nelle sue stanze
per aiutarla nel parto e, dopo qualche ora, diede alla luce una bellissima
bambina, ma non appena chiunque la vedeva rimaneva a bocca aperta per lo
stupore, forse anche per paura. Perfino gli stessi sovrani non sapevano cosa
dire o come comportarsi.
La bambina non assomigliava
per niente ai suoi genitori. Il re e la regina avevano la pelle, gli occhi e i
capelli neri come il carbone, invece la piccolina aveva la pelle bianca come il
latte, gli occhi di un azzurro così chiaro che a fatica si distingueva la fine
dell’iride, i capelli erano biondissimi, talmente chiari che sembravano
addirittura bianchi.
Ad un certo punto sembrava
perfino che la bambina iniziasse a brillare. Emetteva una candida luce bianca argentea,
come la luce delle Stelle. Quel bagliore divenne sempre più forte, fino ad
illuminare tutta la stanza, accecando gli occhi dei presenti.
Tra lo stupore di tutti
piano piano quella luce brillante svanì. La bambina aprì gli occhi come se
nulla fosse accaduto… e successe un evento ancora più strano. Sul suo corpicino
iniziarono a formarsi strani simboli di colore diverso: sulla fronte rosso ( ^ ),
al centro delle spalle verde ( _ ), sulla gola azzurro ( ` ),
sulla mano destra rosa ( a), sul petto, all’altezza del cuore,
arancione ( b ), sulla pancia marrone ( c ), sull’avambraccio
sinistro blu ( d ), sulla base della schiena nero ( e ),
sulla coscia destra giallo ( f ), sul ginocchio sinistro grigio ( g ),
sulla caviglia destra viola ( h ) e sul piede sinistro indaco ( i ).
Nessuno sapeva cosa dire. La
stanza era sprofondata in un silenzio innaturale, quasi spettrale.
«È opera del maligno!»
dichiarò Woland rompendo il silenzio ed alzando immediatamente un brusio di
voci che parlottavano tra di loro. «Dobbiamo ucciderla se non vogliamo che la
sciagura si abbatti su di noi!».
«NOOO!!!» urlò la regina
Marisol stringendosi la figlia al petto, nel mentre il re si sedette accanto
alla consorte, indeciso sul da farsi.
«Aspettate vostra maestà!»
interruppe uno degli Anziani, Tiresia, il più vecchio e saggio dei consiglieri.
«Io riconosco quei segni! Non sono segni del male, sono i simboli del cielo!».
«Del cielo?» ripeté il
sovrano come se fosse soprapensiero, come se stesse pensando ad altro. Un
antico ricordo della sua gioventù gli passò per la mente.
«Sì maestà. Sono i segni
delle Costellazioni. Delle Antiche Divinità delle Stelle. La storia antica
racconta che il nostro mondo venne creato dalla polvere delle Stelle. Si diceva
inoltre che ogni Costellazione avesse un guardiano che vegliava su una parte
del Mondo Conosciuto. Sono sicuro che la bambina è stata mandata dalle Stelle».
«Che stupidaggini sono mai
queste! Da quando le Stelle hanno una propria volontà?» interruppe Woland
infastidito da quella spiegazione.
«Da sempre. Dall’inizio dei
tempi».
«Idiozie! Avrai letto solo
una favola per bambini».
«È la storia antica, la storia
dei nostri antenati, la nostra storia e la bambina ne è la prova vivente!».
«Fratello non vorrai mica
dare retta a questo vecchio pazzo?» domandò Woland a Vortigern accostandosi a
lui.
Il sovrano si alzò e camminò
fino ad affacciarsi alla finestra. Posò le mani sul davanzale e guardò il
cielo, fissando le Stelle. «Se è opera del volere del cielo questa bambina, che
il cielo mi dia un segno, altrimenti la rigetterò nell’Inferno da cui è sbucata
fuori!» espresse in tono solenne e rude come era solito dare gli ordini al suo
esercito.
Tutti rimasero in silenzio
per qualche minuto, mentre il sovrano continuava a scrutare il cielo, senza che
accadesse nulla.
Vortigern sospirò, poi si
voltò e guardando la sua regina disse: «Il destino di questa creatura è stato
decretato dal cielo».
La regina iniziò a piangere
stringendosi la piccola tra le braccia, senza trovare le parole per opporsi
alla decisione del suo consorte.
«Guardie!» urlò il re, ma
appena chiamò i suoi soldati, appostati fuori dalle stanze reali, le sentinelle
all’esterno, sugli alti bastioni del castello, iniziarono a suonare i corni per
dare l’allarme.
Il re ritornò a guardare
fuori dalla finestra e vide migliaia e migliaia di Stelle cadenti in tutto il
cielo.
«Oh santi Dei» bisbigliò
Tiresia inginocchiandosi a terra, dopo che anche lui aveva visto quello che
stava accadendo nel cielo. «È il segno che avete richiesto mio sire. La bambina
è stata mandata dal cielo. Se la ucciderete le Stelle non saranno indulgenti
con voi».
Vortigern andò verso il letto
e prese la bambina tra le sue mani, l’alzò in alto e disse: «Questa è mia
figlia. Il suo nome sarà Asteria, la Stella splendente. Principessa del Regno
del Sole, erede al trono e futura imperatrice del Mondo Conosciuto».
Intanto la pioggia di Stelle
cadenti cessò e il cielo ritornò limpido, sereno, senza neanche una nube.
Tutti furono entusiasti
della nascita della piccola Asteria. Questo lieto evento diede anche nuove
forze ai soldati del Regno del Sole, che continuavano la loro razzia nei regni circostanti.
L’intero popolo degli uomini festeggiò la piccola principessa... tutti...
tranne un nemico inaspettato, che iniziò a tramare nell’ombra contro il futuro
di Asteria e contro il trono stesso di Vortigern…
Gli anni passarono e Asteria
cresceva bella, forte ed intelligente, ma tutti notavano che era diversa
dagl’altri bambini della sua età. Gli Anziani avevano spiegato che ella possedeva
la conoscenza millenaria delle Stelle, anche se non se ne rendeva conto.
Intanto l’esercito degli
uomini aveva occupato quasi tre quarti delle terre del Mondo Conosciuto. La
guerra era giunta pressoché al termine e la vittoria sembrava vicinissima, ma
la morte improvvisa del re Vortigern mise tutto il regno in scompiglio.
Soldati, corte e lo stesso popolo si sentirono persi alla morte del loro amato
sovrano.
Un grande dibattito si aprì
tra gli Anziani.
«E ora?».
«Asteria ha solo dodici
anni. Non può ancora salire al trono».
«È vero! È troppo giovane».
«E la regina Marisol non può
prendere in mano le redini del regno, è ancora troppo affranta. Non è in grado
di regnare».
Alla fine il consiglio degli
Anziani arrivò ad una decisione unanime, anche se a malavoglia. Asteria sarebbe
diventata regina al compimento di diciott’anni. Fino ad allora Woland, essendo
fratello del re deceduto, avrebbe preso la reggenza del regno.
Solo una persona fu contenta
di quella decisione: Woland. Ora il regno di suo fratello era tutto suo!
Così la vita e la guerra
ripresero, ma Woland non si dimostrò all’altezza del fratello, anche se
l’esercito avanzava nei territori nemici. Woland sembrava un uomo saggio, propenso
al bene per il suo popolo e alla giustizia, ma solo dopo essere stato nominato
reggente rivelò la sua vera natura. Era meschino, spregevole, violento, tutto
ciò che non era stato Vortigern. Iniziò anche ad estromettere gli Anziani, i
consiglieri e i nobili dalla corte. Solo lui doveva avere il potere assoluto!
Dopo due anni di reggenza
Asteria un giorno si presentò ad un consiglio di guerra, dove era presente
tutta la corte, i nobili e i generali. Tra lo stupore di tutti la giovane adolescente
dichiarò di voler salire al trono.
L’intera corte cercò di
dissuaderla per via della sua giovane età, ma la ragazza era cocciuta e
testarda proprio come il padre e non si fece mettere i piedi in testa da
nessuno, neppure dallo stesso zio, anzi, lo accusò davanti a tutti di affamare
il suo popolo e di speculare sulla guerra.
Nessuno osò più protestare.
Asteria salì al trono a soli quattordici anni.
Il giorno dopo
l’incoronazione fece immediatamente convocare, al suo castello, i sovrani e i
nobili di tutte le altre terre del Mondo Conosciuto.
I re e le regine delle terre
sconfitte e conquistate si presentarono al suo cospetto rassegnati a porgerle obbedienza.
Invece i reali delle terre dove ancora si combatteva, ma a cui ormai restava
ben poco tempo prima della disfatta totale, si presentarono con tutto il loro esercito,
temendo che fosse una trappola.
Asteria accolse i sovrani
stranieri nel giardino reale per permettere anche ai draghi e ai ciclopi di
partecipare alla convocazione. Le sue parole colsero di sorpresa tutti i presenti,
sia i regnanti nemici, sia i suoi stessi sudditi. «Non voglio il potere che mio
padre, suo padre prima di lui e l’intera stirpe reale degli uomini hanno
conquistato su di voi, sui vostri regni e sui vostri popoli. È un potere acquisito
solamente con la guerra e con il sangue di milioni di innocenti. La guerra tra
le nostre diverse razze è durata anche fin troppo per quanto mi riguarda. Ora è
il tempo che venga la pace e la calma. È il tempo che le nostre razze imparino
a vivere e a cooperare anche con chi non appartiene alla propria stirpe. È il
tempo che ognuno di noi metta da parte i pregiudizi che si hanno sulle altre
creature per poter creare un mondo migliore. Un mondo dove possa regnare
l’unione dei nostri regni e l’armonia tra i nostri popoli. È il tempo che inizi
una nuova era».
In seguito dettò le sue
condizioni. I dodici regni sarebbero tornati liberi e ripristinati i confini
naturali. Ogni terra doveva cedere parte del suo territorio, e l’unione di
queste avrebbe formato la Tredicesima Terra, dove al centro sarebbe stato
costruito un castello. Il Grande Castello della Tredicesima Terra sarebbe
diventato la sede della Consulta delle Terre, un organo composto in parti uguali
dai regnanti del Mondo Conosciuto e da delegati scelti direttamente dalla
popolazione di ogni regno. La Consulta delle Terre avrebbe deliberato sulle
questioni riguardanti la politica comune del Mondo Conosciuto. Infine dichiarò
decaduti tutti i sovrani in carica in quel momento, compresa se stessa, affinché
ciascun popolo potesse votare i propri governanti.
Anche se non immediatamente,
la giovane ragazza seppe convincere tutti quanti e così dopo secoli e secoli di
guerra continua arrivò la tanta attesa e sospirata pace, sancita da un trattato
firmato da tutti i regnanti.
Da quel giorno ogni regno si
rimboccò le maniche e il Mondo Conosciuto iniziò la ricostruzione di ciò che
era andato perso durante i vari assedi e battaglie. Infine incominciò anche la
costruzione del Grande Castello.
Un anno dopo la firma del
trattato di pace il Mondo Conosciuto sembrava rinato. In più si tenne il primo congresso
della Consulta delle Terre, dove durante i vari dibattiti i delegati decisero
di proclamare Asteria Imperatrice della Tredicesima Terra.
La sera stessa Asteria uscì
dalle sue stanze ed iniziò a camminare nei giardini lussureggianti che
circondavano il palazzo. Poi si fermò, alzò gli occhi al cielo e guardò le Stelle.
In seguito anche lei cominciò a brillare di quella luce argentea che la
caratterizzava. La luce si fece sempre più forte ed accecante, fino a che un
fascio di quella luminosità si proiettò verso il cielo. Dopodiché esplose,
formando dodici raggi di luce che si diramarono in dodici diverse direzioni e
svanirono all’orizzonte.
«Le Stelle hanno scelto i
loro predestinati» rispose solamente quando le chiesero cosa avesse fatto.
E fu così che la mattina
seguente dodici creature, una per ogni razza, si svegliarono con un simbolo
delle Costellazioni sul proprio corpo, gli stessi simboli che portava lei.
Per gli uomini: il simbolo
rosso di Aries, l’Ariete ( ^ ). Per i nani: il simbolo verde di
Taurus, il Toro ( _ ). Per i folletti: il simbolo azzurro di
Gemini, i Gemelli ( ` ). Per le fate: il simbolo rosa di Cancer,
il CLancro ( a ). Per i draghi: il simbolo arancione di Leo, il Leone (
b ).
Per i maghi: il simbolo marrone di Virgo, la Vergine ( c ).
Per i ciclopi: il simbolo blu di Libra, la Bilancia ( d ).
Per le ninfe: il simbolo nero di Scorpius, lo Scorpione ( e ).
Per i centauri: il simbolo giallo di Sagittarium, il Sagittario ( f ). Per
gli elfi: il simbolo grigio di Capricornus, il Capricorno ( g ).
Per i fauni: il simbolo viola di Aquarius, l’Aquario ( h).
Per le sirene: il simbolo indaco di Pisces, i Pesci ( i ).
Queste creature, prescelte
direttamente dalle Stelle, furono chiamate e condotte al cospetto di Asteria
nella Tredicesima Terra. Ella li accolse e spiegò che erano i Guardiani dei regni
del Mondo Conosciuto, che avrebbero dovuto proteggerlo fino alla morte. Le
Stelle non solo li avevano scelti, ma li avevano dotati anche di grandi poteri.
Questi prescelti diventarono i Cavalieri delle Terre.
In seguito Asteria li aiutò
a trovare gli antichi tempi dei primi Guardiani sparsi nel mondo tra i vari
regni. Nei tempi i cavalieri recuperarono le sacre armature stellate racchiuse in
pietre preziose.
Con il passare del tempo
finalmente tutte le razze impararono ad andare d’accordo fra di loro ed a
rispettarsi a vicenda. La guerra ormai era solo più un piccolo ricordo che
stava sbiadendo…
Per quasi dieci anni la pace
regnò su tutto il Mondo Conosciuto, ma poi un giorno Asteria scomparve misteriosamente
e da quel dì quella terra magica ripiombò nel caos più totale.
Un nuovo nemico giunse
dall’Immenso Deserto. Si diceva che fosse un Dio risalito direttamente
dall’Inferno per conquistare il Mondo Conosciuto.
I dodici regni entrarono
nuovamente in guerra, ma stavolta assieme, uniti sotto la stessa bandiera per contrastare
il potere del Dio nemico, ma egli sembrava invulnerabile.
I Cavalieri delle Terre
combatterono contro il nemico usando tutti i loro poteri, ma fu del tutto
inutile poiché il Dio Oscuro creò altrettanti dodici cavalieri, tutti con un’armatura
nera scintillante invulnerabile. Ad uno ad uno i Cavalieri delle Terre morirono
sotto i loro letali colpi.
Il nemico delle terre libere
iniziò a conquistare l’intero Mondo Conosciuto, terra dopo terra, popolazione
dopo popolazione.
Alcuni si sottomisero
immediatamente al volere del Dio Oscuro non avendo forze o grandi eserciti per
contrastarlo, ma altri opposero resistenza e morirono combattendo. Altri ancora
confidarono nel ritorno di Asteria, ma la giovane Imperatrice della Tredicesima
Terra non si fece più vedere. C’è chi diceva che fosse morta, altri che fosse
scappata nelle Terre Selvagge per paura di affrontare il Dio Oscuro.
Nessuno seppe mai la verità
sulla sua scomparsa e con il passare del tempo la sua storia divenne leggenda,
poi un mito, poi una fiaba per bambini ed infine venne dimenticata quasi
completamente.
Autrice
Ilaria Vecchietti è nata il 19 Agosto 1988 in provincia di Vercelli.
Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale, Laurea in Scienze dell’Amministrazione e Consulenza del Lavoro con una tesi in Diritto Penale del Lavoro.
Grazie a sua mamma è cresciuta in mezzo ai libri. Fin da piccola, quando le raccontava le fiabe, ha fatto in modo che si appassionasse alla lettura. Legge diversi generi, ma il suo preferito è il fantasy.
Ha scoperto per caso che le piace anche scrivere.
Il suo romanzo d’esordio è L’Imperatrice della Tredicesima Terra (2016), edito Aletti Editori.
L’Isola dei Demoni è il suo secondo romanzo.
Da giugno 2016 ha aperto anche un blog letterario dal nome Buona lettura, dove pubblica principalmente recensioni dei libri che legge, ma non solo, segnala le nuove uscite sia da parte di case editrici e sia di autori esordienti autopubblicati.
Il 24 luglio 2017 in collaborazione con Claudia Piano (autrice di molti romanzi, fra cui spicca Armonia Saga) e altri autori, ha pubblicato una raccolta di racconti fantasy facente parte del mondo di Armonia Saga, dal titolo Un giorno ad Armonia, (il suo racconto si intitola: La Sinfonia Incatenante) scaricabile gratuitamente su Amazon.
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A presto
Luce <3
Ciao!
RispondiEliminaGrazie di cuore per aver segnalato il mio romanzo!
Gentilissima come sempre ;)
Prego!
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