lunedì 27 marzo 2017

Recensione "Storia di una ladra di libri", Markus Zusak

Autore: Markus Zusak
Titolo: Storia di una ladra di libri
Prezzo: cartaceo 14,37 e-book 6,99




Link d'acquisto: QUI 



















Trama
 
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.
Questo libro è stato pubblicato con il titolo "La bambina che salvava i libri".




 
Quando fece ritorno disse: «Mi èvenuta in mente un'idea migliore».
Aveva in mano un pesante pennello da imbianchino e un fascio di carta vetrata.
«Cominciamo dagli scarabocchi.» Liesel non fece obiezioni.
Nell'angolo sinistro del rovescio di un foglio di carta vetrata Papà disegnò un quadrato di
 circa tre centimetri di lato, poi vi scrisse all'interno una A maiuscola. Nell'angolo opposto ne scrisse
un'altra più piccola. Fino a quel punto, tutto bene.
«A», disse Liesel.
«A come che cosa?»
Liesel sorrise. « Apfel

 
 Lui scrisse la parola a grosse lettere, disegnandovi sotto uno sgorbio di mela: era un imbianchino, mica un artista. Poi alzò gli occhi e disse:
«Adesso la B».
A mano a mano che procedevano con l'alfabeto, gli occhi di Liesel si rasserenarono. Lo
aveva già  studiato a scuola, nella classe dei più piccoli, ma in questo modo era molto meglio. Qui lei
era l'unica, e non si sentiva un gigante. Era bello osservare la mano di Papà che scriveva le
parole e tracciava lentamente i suoi schizzi rudimentali.
«Coraggio, Liesel», la incoraggiò quando più tardi la bambina incominciò a incontrare
qualche difficoltà «Il nome di qualcosa che incominci con la S. È facile. Non mi deludere.»
A Liesel non veniva in mente niente.
«forza!» insistette, poi bisbigliò complice: «Pensa a Mamma».
Fu allora che la parola la colpì in viso come uno schiaffo. Liesel fece una smorfia, per riflesso
 
istintivo. « SAUMENSCH!» esclamò e Papà scoppiò a ridere forte; poi si ricompose.

«Sst, dobbiamo fare piano.» Tuttavia continuò a ridacchiare, e scrisse quella parola,


corredandola

con uno dei suoi disegnini.




Recensione

Libri strani ne ho letti nel corso della mia vita, ma strani quanto questo, che ho letto per la seconda volta? MAI! Non sono pazza e non ho bevuto alcunché; questo libro lo definisco STRANO, non per gli eventi narrati, come la guerra e una ragazzina che vive rubando libri; NO, LO DEFINISCO STRANO, PERCHE'  A NARRARE LA STORIA (a parte verso la conclusione) E' LA MORTE! Mi spiegate da quand'è che le storie vengono narrate DALLA MORTE? Che non dovrebbe né avere volto, né parlare?? Sì lo so, è una storia inventata, ma Markus ha avuto una ben strana idea per narrarla questa storia!
Liesel perde il fratellino per colpa del freddo, la madre la abbandona perché non riesce a starle dietro e la lascia a una famiglia affidataria che la tratta con gentilezza (a parte la signora, ma solo all'inizio); fa amicizia con altri bambini, anche se qualcuno la prende in giro, ma soprattutto ama talmente i libri che pur di averli, li ruba; dalla neve, dal fuoco, ma pur sempre di furti parliamo! Voi rubereste mai libri? Io non credo ne avrei la forza; come minimo spendo soldi e li compro! Questa è una storia strana, diversa da ogni altra, ma bella proprio perché diversa.







La mia valutazione
5



Alla prossima <3
Luce <3



Nessun commento:

Posta un commento