giovedì 30 maggio 2024

Marconi - L'uomo che ha connesso il mondo - mini serie tv (recensione)

Buongiorno, oggi vi parlo di una serie tv italiana, che va in onda in questo periodo su rai uno


Titolo: Marconi - l'uomo che ha connesso il mondo

Paese: Italia

Anno: 2024

Formato: miniserie tv

Genere: biopic, spystory

Episodi: 4

Lingua originale: Italiano


Informazioni

Rai 1 trasmette in prima visione tv il 20 e il 21 maggio la serie tv in due puntate Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo. Produzione Stand by Me in collaborazione con Rai Fiction, la serie tv restituisce alle nuove generazioni la modernità del personaggio di Marconi e la contemporaneità del suo pensiero e della sua visione nel 150° anniversario della sua nascita e nel 100° anniversario di Radio Rai.

Prodotta da Simona Ercolani e diretta da Lucio Pellegrini, è interpretata da Stefano Accorsi che interpreta Guglielmo Marconi. Con lui Ludovica Martino (Isabella Gordon), Nicolas Maupas (Marconi giovane), Alessio Vassallo (Achille Martinucci), Flavio Furno (Giuseppe Bottai), Cecilia Bertozzi (Maria Cristina Marconi), Massimo de Santis (Umberto De Riva) e Fortunato Cerlino (Benito Mussolini).

Girata tra l’Emilia-Romagna e il Lazio, la miniserie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in spazi iconici del patrimonio storico italiano: da Villa Griffone, oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi-Museo Marconi, a Palazzo Venezia (in particolare la sala del Mappamondo, aperta solo in rare occasioni, messa a disposizione per le riprese); da Villa Mondragone a Villa Torlonia, fino al Museo Storico della Comunicazione. Per realizzare al meglio le scene sul panfilo “Elettra”, la casa-laboratorio di Guglielmo Marconi che non esiste più, è stato inoltre ricostruito in studio un modello di ben 27 metri di lunghezza.

Trama

Scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini con la consulenza storica della famiglia Marconi  e di Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di Pontecchio, la miniserie miscela il genere storico-biografico alla spy story, restituendo la contemporaneità della visione di Marconi e la sua modernità come inventore, scienziato, imprenditore che ha fatto la Storia in Italia e nel mondo, padre delle tecnologie che hanno cambiato la vita dell’umanità. Di questa straordinaria figura, la fiction tratteggia un ritratto inedito, focalizzandosi in particolare sull’ultimo anno della sua vita, il 1937, quando Guglielmo Marconi (Stefano Accorsi) divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo “Elettra”, dove vive con la moglie Maria Cristina (Cecilia Bertozzi) e l’amata figlia Elettra (Carolina Michelangeli). In quei mesi Marconi è un uomo turbato da un profondo contrasto interiore. La sua incrollabile fede nella scienza come strumento di progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e il progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini (interpretato da Fortunato Cerlino), basato fino a quel momento su una reciproca convenienza, sempre più difficile da sopportare da parte dello scienziato. Marconi infatti non gradisce le insistenze del regime e le insinuazioni della stampa sulla realizzazione di un’ipotetica arma segreta. 
La narrazione prende il via da un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista italoamericana Isabella Gordon, personaggio di finzione interpretato da Ludovica Martino. All’insaputa di Marconi, Isabella Gordon collabora con il regime riportando informazioni sul lavoro di Marconi al suo amante e funzionario dell’Ovra Achille Martinucci (Alessio Vassallo), braccio operativo del ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno). Attraverso il filo conduttore dell’intervista, nella miniserie si ripercorre anche l’epica umana e scientifica dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti di Marconi appena diciottenne (Nicolas Maupas). Sulla Collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, nel 1895 il giovanissimo Guglielmo effettua la prima trasmissione senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche altre straordinarie imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901 tra Cornovaglia e Canada. 


Recensione

Oggi vi parlo della miniserie "Marconi - l'uomo che ha connesso il mondo".

Partendo da un’intervista rilasciata da Marconi a Isabella Gordon, giornalista italo-americana, il celebre inventore inizia una narrazione a ritroso che parte dagli anni della sua giovinezza, quando la propria genialità e intelletto erano noti solo a parenti e amici ed è alternata a sequenze del presente e che si concentrano sull’ultimo periodo di vita di Marconi, sui problemi con la politica, sulle speculazioni dell’epoca in ambito bellico, e viene fuori l’uomo dietro l’inventore. Marconi appare come una figura carismatica, affascinante e persuasiva. C’è una luce nei suoi occhi, specchio di una mente brillante, dell’ingegno di colui che capisce come trasformare le vite delle persone. Come le proprie invenzioni possano tramutarsi in qualcosa di mai visto, in qualcosa che avrebbe portato a un bene comune. Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo si svolge in un contesto storico ricco di dettagli, di ombre e toni diversi.

Si passa da un fine ‘800 luminoso, radioso e circondato dalla bellezza, dalla natura e da distese sconfinate di verde a un Paese industrializzato, provato da una guerra lontana, ma vicina e che forse respirava già l’arrivo di un’altra. Marconi è il disegno di un’immagine mentale e di un pensiero scientifico liberali che agiscono per l’umanità. Marconi è l’espressione della scienza interconnessa alla creatività e che attraverso più registri stilistici mostra come le invenzioni delle telecomunicazioni siano stati in grado di avvicinare le persone tra loro. Prima che la Storia e la guerra ne facessero un uso militare. Fede, istinto, talento e passione guidano il personaggio di Marconi in una messa in scena che parla allo spettatore attraverso prove ed esperimenti, testando qualcosa di invisibile e immateriale, capace di emozionare chiunque vi partecipasse, arrivando anche all’anima di un pubblico che per la prima volta entra in contatto con la figura di Marconi.

Marconi - L'uomo che ha connesso il mondo

Maggior punto di forza della serie tv, e tratto comune a molti prodotti Rai italiani, l’interpretazione degli attori. Da Stefano Accorsi a Ludovica Martino fino a Nicolas Maupas non c’era comunque da stupirsi. Anche la regia offre scene girate con maestria, simmetriche e che si concentrano sullo sguardo: la genialità di Marconi, l’amore incondizionato della moglie, la tentazione sovversiva della Gordon, e la paura iraconda del funzionario Martinucci. Ognuno si affida così alla propria fisionomia e atteggiamento, non avendo dalla sua l’unica pecca della serie tv: la sceneggiatura. Sono poche le battute e i momenti di dialogo realmente salienti. A parte i discorsi che informano sulle intuizioni, le conoscenze e le teorie del personaggio di Marconi, degli scambi capaci di coinvolgere lo spettatore sono pressoché assenti.

La scrittura di Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo- appare ambivalente: nella prima parte a volte piatta e ridondante, riprendendosi poi successivamente, soprattutto nel secondo episodio, dove diventa incalzante, in un connubio di suspence e ritmo. Un peccato quindi considerando che alcune sequenze, soprattutto quelle di domande e risposta tra Accorsi e la Martino hanno dei guizzi accattivanti, segno che c’erano tutte le possibilità per rendere lo show appassionante sotto ogni aspetto, anche nella parte iniziale. Ottime la fotografia, la scenografia e i costumi che ben ricostruiscono l’epoca, c’è anzi un’accuratezza nuova e maggiormente attenta rispetto al solito, riconoscibile anche nel trucco, nelle acconciature e nel linguaggio, sia verbale che fisico. Riconoscibile e vincente il contrasto tra il giovanissimo Marconi e il senatore famoso in tutto il mondo; tra le sensazionali scoperte piene di entusiasmo, negli esperimenti che finalmente danno i risultati sperati e quella ricerca più meticolosa di andare oltre, con la consapevolezza di un controllo e di uno spionaggio del quale ci si rese conto troppo tardi.

Marconi - L'uomo che ha connesso il mondo

Marconi è stato un uomo che cambiò l’esistenza di migliaia di persone, che avrebbe preferito continuare ad agire nell’ombra e nell’Italia del 1937 era politicamente e umanamente impossibile. L’inventiva e lo spirito imprenditoriale di Marconi vengono mostrate così, nei suoi ultimi anni di vita, continuamente arginate e bloccate da un regime dominato dalla paura, da un potere da esercitare e un’idea di innovazione da sorvegliare, da poter osservare per far sì che non sfuggisse di mano. La serie viaggia così su più sfumature: quella che racconte il vero genio, un uomo moderno capace e desideroso di mettere in pratica ciò che inventava, di vedere il concreto seguire al teorico; quella della spy story che vede la figura della Gordon come una spia involontaria, mossa da una fame artistica e che si ritrova senza volerlo lei stessa in grave pericolo.

In più, devo aggiungere che, onestamente, speravo di vedere più il giovane Marconi, piuttosto che quello adulto; per carità, Stefano Accorsi bravo è bravo eh, ma io sono team Maupas :P

La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3




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