giovedì 14 marzo 2024

Recensione dilogia "Sands of Arawiya", Hafsah Faizal


Autrice: Hafsah Faizal

Titolo: Catturiamo la fiamma

Serie: Sands of Arawiya #1

Prezzo: 17,81  e-book 12,99

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Dilogia Sands of Arawiya:

1)Catturiamo la fiamma

2)Liberiamo le stelle

"La gente continuava a vivere perché lei uccideva."
"La gente moriva perché lui viveva. "

Trama

Zafira è il Cacciatore: vestita da uomo, si procaccia il cibo perché la sua gente non muoia di fame nella foresta maledetta dell'Arz. Nasir è il Principe della Morte, incaricato di uccidere chiunque sia tanto folle da sfidare suo padre, il dispotico sultano. Se qualcuno scoprisse che Zafira è una ragazza, tutto ciò che ha guadagnato andrebbe perduto; se Nasir dovesse dimostrare compassione, suo padre lo punirebbe nel modo più feroce. Entrambi sono leggende nel regno di Arawiya. Loro malgrado.

"Cacciamo la fiamma, la luce nel buio, andiamo in cerca del bene che si merita questo mondo"

Recensione

Le premesse sono molto allettantii: Zafira è una Cacciatrice, fornisce cibo al suo villaggio cacciando nell'Arz, una foresta oscura da cui nessuno, tranne lei, riesce ad uscire. Ma per farlo, si finge un uomo, perché nella sua società le donne sono viste solo come proprietà del marito. 
La controparte maschile è Nasin, il figlio del Sultano, costretto a ricoprire il suo di spietato assassino reale, ma che sotto sotto non riesce a non provare compassione. 
Un giorno la Strega d'Argento, una creatura leggendaria, invita Zafira ad andare su un'isola magica per trova un libro in grado di riportare la magia nel califfato, Riportando la magia, Zafira avrebbe potuto distruggere l'Arz per sempre e salvare il suo villaggio. Anche il Sultano, però, vuole il libro e allora manda Nasir ad "aiutare" Zafira, per poi ucciderla e prendere il libro. I due, insieme ad altri compagni di viaggio, dovranno quindi collaborare nella ricerca, dove scopriranno tanti segreti sul loro mondo e su ciò che li aspetta.  


Cosa dire di questo libro? Tutto sommato mi è piaciuto, ma con delle riserve.
Innanzitutto, lo stile dell'autrice è molto descrittivo: se da un lato sono presenti citazioni molto belle, dall'altro il ritmo è un po' lento, specialmente nella prima parte che però è necessaria per poter comprendere il mondo in cui ci troviamo, ma ammetto di essermi leggermente annoiata, almeno fino a quando Zafira e Nadir non si incontrano. 

Ma il problema più grande è che manca un po' di originalità. O meglio, l'aspetto forse più originale riguarda l'ambientazione araba e l'inserimento di termini in arabo. A parte questo, tanti aspetti della storia mi sono sembrati visti e rivisti, a partire dalla caratterizzazione dei personaggi, fino ad alcuni colpi di scena, che sembrano troppo simili ad altri già letti.

I personaggi mi sono piaciuti: l'autrice è riuscita a spiegare bene la psicologia dietro questi protagonisti e ho apprezzato anche quelli secondari. Inoltre, non mi è spiaciuta nemmeno la parte romance, anche se non è nulla di nuovo o di eccezionale. 
Altro aspetto che ho apprezzato, sono le relazioni di amicizia che si sono instaurate e come l'autrice le abbia sviluppate: oltre a lasciarmi spesso il sorriso sulle labbra, alcuni "battibecchi giocosi" hanno alleggerito l'atmosfera e aiutato a rendere la lettura più scorrevole. 

In sostanza quanto ho letto non mi è dispiaciuto, ma credo che presto  o tardi mi dimenticherò quanto lettto.

A chi lo consiglio? A chi cerca un fantasy con un'ambientazione orientale e dei personaggi tutto sommato interessanti, ma a cui non interessa se sia innovativo oppure no.


La mia valutazione


” La paura nutre la morte, la sicurezza nutre la libertà”

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