mercoledì 2 dicembre 2020

Recensione "Il gioco degli scacchi", Chiara Barbieri

 


Autrice: Chiara Barbieri

Titolo: Il gioco degli scacchi

Prezzo: cartaceo 13,00  e-book 2,99

Link d'acquisto: QUI


Nella notte si sentì un sommesso

pop , seguito da

un tonfo pesante.

Una piccola pozza calda iniziò ad allargarsi sul sel-

ciato, intorno al corpo immobile a terra.

Uno scalpiccio di passi frettolosi.

Poi, il

silenzio, interrotto solo dal rumore ritmico

della pioggia.

Infine, in lontananza, il suono di una sirena che si

avvicinava.


Trama

Un rumore sommesso nella notte. Uno sparo da una pistola di piccolo calibro.

L’ispettore Francesco Bianco si risveglia in un letto di Rianimazione, ferito alla testa; si troverà ad attraversare un mondo sconosciuto, fatto di sofferenza, riflessioni e incontri, in un viaggio immobile che lo porterà ad una profonda riscoperta di sé.

Nel frattempo i suoi colleghi, guidati dal burbero commissario Bruni, cercano di far luce sull’accaduto; man mano che procedono con l’indagine, tuttavia, le domande si moltiplicano e il mistero sembra non fare altro che infittirsi.


Ogni casa ha i suoi rumori consueti, quei rumori

che la rendono tal e. Può essere lo scricchiolio di un

gradino o il rumore inconfondibile dei passi sul pia-

nerottolo, per cui puoi indovinare chi s ta arrivando

ancora prima di sentire la chiave girare nella serra-

tura, o quel rimbombo particolare che ti fa sentire i

tuoi vicini parlare tra loro come fossero seduti sul di-

vano accanto a te, se per caso tengono aperta la fine-

stra del bagno.

Ogni bambino

, fin da quando è molto piccolo,

nosce bene i rumori di casa propria e, per quanto non

siano sempre gradevoli, fanno parte del concetto di

casa molto di più dei muri o del colore delle pareti .

Non è strano ritrovarsi con un ricordo che affiora,

anche a t anti anni di distanza, rievocato magari da un

rumore simile ai nostri consueti.


Recensione


Buongiorno  e bentornati sul blog con la recensione del romanzo "Il gioco degli scacchi" di Chiara Barbieri; ho letto questo romanzo praticamente in un giorno! Trama avvincente, scoperte che lasciano di stucco una dietro l'altra. Un romanzo che porta il lettore e la vittima della sparatoria, da cui parte il tutto, a una grandissima riflessione; come ho detto, abbiamo un agente di polizia ferito, i colleghi che cercano di capire CHI E PERCHE' gli ha fatto questo. Quello che però il commissario non sa, è che scavando nella ricerca del chi e perchè, saltano fuori altri casi, vecchi di anni, ma che collegano tutto; quindi: chi ha sparato a Francesco? Possibile che i casi siano collegati? Tra le pagine, silenzioso, insieme a commissario e vittima, si aggira anche l'assassino, che come dice lui stesso, è sempre stato invisibile a tutti, sia prima, sia dopo i suddetti omicidi (o tentati omicidi).

Di solito non leggo gialli, l'unico che ho letto è stata la trilogia Millenium, che riprenderò perché voglio recensirla, ma questo è stata una vera ventata d'aria fresca; altro non dico per evitare spoiler.

Se volete risposte a domande come: Francesco si riprenderà? Il Commissario e i colleghi riusciranno a capire chi è l'assassino? Allora leggete il libro e troverete tutte le risposte.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Poi, mentre l'infermiere si avvicina, vie ne assalito da uno strano pensiero, anzi più che un pensiero è una sensazione netta, bruciante, una consapevolezza irrazionale ma violentissima, illogica,impossibile ma assoluta. 

Non ha mai avuto una certezza simile nella sua vita prima.

La sensazione è quella di avere già vissuto tutto quella di avere già vissuto tutto quello che gli sta accadendo. 

Ma come è possibile: non è vero, non mi è mai accaduta una cosa del genere prima, ne sono sicuro. Non mi avevano mai sparato, non sono mai stato in ospedale prima. E allora perché mi sembra di aver di aver già vissuto tutto questo? Cosa mi succede? Sto impazzendo?

O forse non sto impazzendo, forse non me lo ricordo, ma tutto è già accaduto davvero? E se è già successo allora succederà ancora, e ancora. 

Forse davvero ha ragione Nietzsche, forse davvero il mondo è incastrato in questo eterno ritorno, in cui noi viviamo inconsapevoli, illudendoci di essere liberi di poter fare qualcosa di nuovo nella nostra vita, mentre marciamo come treni su binari invisibili ma ben tracciati, credendo di andare da qualche parte, mentre in realtà non facciamo altro che girare in tondo.

Ricominciamo da capo ogni volta, ma la musica non cambia, la foglia dall'albero cade sempre nello stesso punto, ogni cosa segue il suo percorso, inesorabilmente.

Tutte le nostre sofferenze, tutte le nostre lotte, tutti i nostri progetti non servono a nulla. 

Nulla cambia, tutto torna a ripetersi sempre uguale, nulla è nelle nostre mani.







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