Occhi di gatto (Cat's Eyes) è una serie televisiva francese del 2024 ideata da Michel Catz e diretta da Alexandre Laurent, basata sul manga Cat's Eye - Occhi di gatto di Tsukasa Hōjō.
La serie è prodotta dallo studio Big Band Story, in co-produzione con Groupe TF1 e Prime Video, ed è stata trasmessa su RTL TVI dal 6 al 27 novembre 2024.L'edizione italiana verrà trasmessa su Rai 2 dal 17 settembre 2025.
Trama
La nuova versione di Occhi di gatto riprende fedelmente lo spirito dell’originale, con le sorelle Chamade: Tamara, Sylia e Alexia, che si ritrovano nel 2024 a Parigi dopo un lungo periodo di separazione. Il loro padre è scomparso circa 10 anni prima a causa di un grave e misterioso incendio nella sua galleria d’arte e, proprio durante l’incontro delle tre sorelle, un’opera del padre riemerge in una prestigiosa esposizione alla Torre Eiffel. Le tre ragazze decidono quindi di fare gruppo per rubarla e cercare di capire cosa è veramente successo al padre.
In pochissimo tempo, il trio si ritrova inseguito da Quentin Chapuis, capitano della squadra antirapina della polizia francese, che fa di tutto per arrestare le ladre apparse dal nulla, nonostante queste ultime continuino a sfuggirgli. Ma il povero capitano è anche ignaro di un dettaglio importante: tra loro si nasconde il suo grande amore. L’atmosfera resta dunque quella frizzante e glamour dell’anime, con il perfetto mix di azione, mistero e romanticismo, ma aggiornata a uno stile contemporaneo, con scenografie urbane e un ritmo narrativo più vicino alle produzioni moderne.
Recensione
Oggi vi parlo della serie live action di Occhi di gatto (QUI la recensione dell'anime, se ve la siete persa).
Lo show nasce con l’intento – applicabile anche al pubblico italiano – di riaccendere la nostalgia nella generazione cresciuta a pane e cartoni, ovvero il pubblico di riferimento ideale di questa produzione.
La serie, munita di una cover della sigla originale francese che è una dichiarazione d'intenti, è incentrata sulle sorelle Chamade, Sylia, Alexia e Tamara (i nomi sono gli stessi dati a Rui, Ai e Hitomi Kisugi nella versione gallica del cartone animato. In quella nostrana erano Kelly, Tati e Sheila). Nonostante la colonna sonora tipicamente anni '80, è ambientata ai giorni nostri e segue una trama un po’ diversa: Tamara è tornata a Parigi dopo un periodo di lontananza per dimostrare che il padre gallerista, morto dodici anni prima, non è perito casualmente in un incendio nel quale sono andate distrutte anche le opere della sua collezione, bensì è stato vittima di un piano per sottrargli i quadri. Per dimostrarlo, Tam ruba un dipinto che riconosce come di proprietà del genitore, mettendosi contro alcuni avidi contrabbandieri d’arte. Il suo ritorno è dirompente anche a livello personale e familiare: la sorella maggiore è offesa e risentita dalla sua fuga anni prima, e irritata dalle sue velleità di ladra giustiziera mentre la minore, ancora studentessa, quando non vendica fanciulle vittime di cyberbullismo cerca di farsi coinvolgere nei furti della sorella. A complicare le cose, il fatto che uno dei poliziotti assegnati ai casi criminali collegati al mondo dell’arte sia l’ex di Tamara, e che la sua collega, gelosa e vendicativa, sia la sua attuale partner.
C’è qualcosa di incomprensibile nel ragionamento che sta dietro alle scelte narrative e stilistiche di Catz: perché lanciare in un’operazione nostalgia - sbandierandola fin dalla sigla - se poi le modifiche, teoricamente legate a un processo di ammodernamento dell’ip (almeno le ragazze non si arrampicano sui muri con i tacchi!), tradiscono l’originale? Per esempio, nel manga di Hojo uno degli elementi portanti era la grande sintonia tra le sorelle, diversissime ma sempre in armonia. Nella serie, la relazione di Sylia con Tamara, almeno all’inizio, è conflittuale come quella tra due teenager. Sylia non è raffinata, austera e al contempo dolce e materna come Kelly (non le somiglia nemmeno). Anche nelle relazioni - è fidanzata con il proprietario di un bar (nel manga era single, come lo era la sorella minore, nonostante l’attrazione per Matthew) - appare come un personaggio completamente in contraddizione con l’originale. Il che ci poteva anche stare se l’intento del creatore fosse quello di rivolgersi a un altro tipo di pubblico.
Il vero problema dello show è che non contiene nessuno dei valori dell’originale, non ne rispetta la formula o il registro, e soprattutto non coglie la natura e l’essenza dei personaggi.
In realtà, cercando di sfruttare la popolarità di un cult di tale
portata, Occhi di gatto è riuscita ad attirare l’attenzione del pubblico (e di
qualche distributore, vedi Rai) che però si è inevitabilmente scontrato con la
realtà: la serie è una banale, tipica e tutto sommato mediocre commedia
sentimentale francese con un tocco d’azione. La confezione sarà pure quella
dell’opera di Hojo, ma se si tolgono titolo e nomi, siamo più nell’area di un
vago plagio, sarebbe stato meglio darle un nome diverso.
La mia valutazione
Alla prossima
Luce <3
Nessun commento:
Posta un commento