Buongiorno e bentornati con la recensione di una serie tv italiana
Titolo: L'altro ispettore
Paese: Italia
Anno: 2025
Formato: serie tv
Genere: commedia drammatica, poliziesco, giallo
Stagioni: 1
Episodi: 6
Durata: 50 min (episodio)
Lingua originale: italiano
Informazioni
L'altro ispettore è una serie televisiva italiana che affronta il tema della sicurezza sul lavoro con storie liberamente ispirate a fatti realmente accaduti. È tratta dai romanzi di Pasquale Sgrò.
La serie è composta da 6 episodi trasmessi in prima visione e in prima serata su Rai 1 il 2, 3 e 9 dicembre 2025.
Trama
L'ispettore del lavoro Domenico "Mimmo" Dodaro, noto per la sua integrità e per aver smantellato un'imponente rete di caporali in Calabria e Basilicata, si trasferisce a Lucca (dove è nato e cresciuto) insieme alla figlia Amalia "Mimì", dopo la morte prematura della moglie Laura.
Domenico trova sostegno nella madre Carla, nella sorella Lucrezia e nel suo nuovo ragazzo, Dissenso, ma soprattutto in Alessandro, che lavora come counsellor da quando è costretto in sedia a rotelle, e che ospita Domenico e Mimì a casa propria. Alessandro era un caro amico e collega di Pietro, padre di Domenico, rimasto vittima di un incidente nel cantiere dove lavorava quando il figlio era solo un adolescente, lo stesso incidente in cui Alessandro ha perso l'uso delle gambe.
Nonostante il suo ruolo di padre, è chiaro a tutti che in realtà è Mimì a prendersi cura di lui, e, insieme ad Alessandro, cerca di trovare a Domenico una nuova compagna, come promesso alla madre in punto di morte. Mentre Domenico si dedica al lavoro affrontando casi complessi, scopre una verità sconvolgente sulla morte del padre, che metterà in discussione tutto ciò che ha sempre creduto e lo metterà in pericolo.
Recensione
"Io non sono quell'ispettore. Sono l'altro ispettore". È in questa frase così semplice ma così efficace detta dal personaggio di Alessio Vassallo che potremmo riassumere la nuova serie Rai, dal 2 dicembre in prima serata. Domenico 'Mimmo' Dodaro, nato sui romanzi di Pasquale Sgrò, è un ispettore del lavoro, che si occupa quindi dei casi legati alla sicurezza.
Unendo realtà e finzione, dalla pagina allo schermo, nasce questa serie gialla che potrebbe trovare un nuovo stuolo di appassionati nel pubblico tv, grazie ad un cast affiatato e molto amato.
La serie Rai parte da storie realmente accadute. L'obiettivo è dare voce agli "invisibili", a coloro che vengono spesso dimenticati perché considerati gli ultimi della catena lavorativa: gli operai delle fabbriche e degli stabilimenti. Il serial quindi si prefigge di rendere protagonista la forza lavoro, senza retorica ma con delicatezza e tatto, e di sensibilizzare su una figura e una professione come quella dell'ispettorato del lavoro, non sempre ben vista dai dipendenti che non si sentono tutelati fino in fondo.
Dodaro "è empatico, si mette nei panni delle vittime con cui si trova ad avere a che fare, per lui non sono solamente numeri" come ci ha confermato la regista Paola Randi. Tutta la squadra di Mimmo lavora per questo: il carabiniere gentile Mariotti (Massimiliano Galligani) e l'archivista dalla memoria di ferro Vincenzina (Barbara Enrichi) sembrano innocui e un po' spaesati ma in realtà dimostrano determinazione quando serve, ovvero quando devono difendere gli innocenti.
Muovendosi tra denuncia sociale e sensibilizzazione, L'altro ispettore parte da sei storie vere, come quella della ragazza neanche ventenne rimasta stritolata dall'orditoio nel cotonificio locale. Questo per donare ancora maggior rilevanza al messaggio di fondo, ma senza dimenticare la parte d'intrattenimento: infatti i casi vengono ricostruiti proprio come fossero un giallo, col protagonista che segue il proprio mantra. Ossia: imparare a farsi le domande piuttosto che a darsi le risposte.
Per quanto necessariamente più semplice di altre fiction, dai primi episodi visti lo sviluppo delle indagini - fatte da Dodaro insieme alla PM Raffaella Pacini (Francesca Inaudi) - appassiona. Non dimentica nemmeno di dare rilevanza alla vita personale delle vittime, per capire cosa le ha portate a trovarsi in una determinata situazione. La Randi utilizza la macchina da presa in modo intimo, donando sensibilità ed umanità al racconto come in altri suoi lavori.
A proposito di vita personale, non poteva mancare un caso orizzontale oltre a quello di puntata. Riguarda il padre di Mimmo, morto proprio in un incidente sul lavoro da cui è sopravvissuto il migliore amico Alessandro (Cesare Bocci), finendo sulla sedia a rotelle. Ora Alessandro fa da padre putativo a Mimmo e alla nipotina acquisita, Mimì, dato che il protagonista ha perso da poco la moglie a Palermo ed è per questo che è tornato nella sua città natale, Lucca. Lì ritrova gli affetti rimasti, la sorella hacker Lucrezia e la madre impicciona Carla. Qualcosa di losco è accaduto molti anni prima ed è tempo che venga alla luce, quando Mimmo si mette a cercare i vecchi documenti ed indagare nuovamente sul caso del padre.
Funziona anche la parte personale del detective, anche se vira molto (troppo?) sulla commedia; soprattutto grazie alla giovane interprete di Mimì, Angelica Tuccini, già una forza della natura, e al triangolo amoroso in cui si trova al centro suo malgrado il protagonista.
A "contendersi" il suo cuore due vecchie compagne di scuola: la già citata Raffaella, a cui la Inaudi dona grazia e simpatia, e la "bella della scuola" Eleonora Lagonegro (che piacere ritrovare Silvia Mazzieri da _Doc__), più spavalda e anche lei madre single. Tra siparietti comici ed elaborazione del lutto, Lucca e le sue mura medievali diventano il perfetto teatro dove far agire questo detective sui generis, che usa ancora la macchina fotografica e gira rigorosamente in bicicletta. Siamo certi lo amerete anche voi.
L'altro ispettore è il nuovo detective Rai in tv, e ha una marcia in più. È facile affezionarsi velocemente a lui e agli altri personaggi, sia per la componente comedy che per quella più drammatica ed istituzionale. Quest'ultima componente non risulta mai ingessata, bensì molto umana, grazie anche alla regia di Paola Randi. Speriamo di poter vedere altre stagioni con Alessio Vassallo e Cesare Bocci, quasi una coppia da buddy movie, e con le co-protagoniste femminili Francesca Inaudi e Silvia Mazzieri. Lucca è una location inusuale e funzionale così come le storie vere che hanno ispirato i casi di finzione, trattati come un giallo classico.
La mia valutazione
Alla prossima


Nessun commento:
Posta un commento