sabato 15 giugno 2024

Recensione serie "Il ciclo di Dune", Frank Herbert

 

Autore: Frank Herbert

Titolo: I Figli di Dune

Serie: Il ciclo di Dune #3

Prezzo: 19,00   e-book 9,99

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Ciclo di Dune:

1)Dune

2)Messia di Dune

3)I Figli di Dune

4)L'imperatore-dio di Dune

5)Gli eretici di Dune

6)La rifondazione di Dune

7)I cacciatori di Dune

8)I vermi della sabbia di Dune


“Il destino di una civiltà dipende dalla qualità degli individui che produce.”

Trama

Sono passati nove anni da quando Paul Muad’Dib è scomparso nel deserto affidando la reggenza dell’Impero e la cura dei figli alla sorella Alia. La trasformazione ecologica di Arrakis prosegue con regolarità mentre il pianeta vive un periodo di grandi cambiamenti sociali ed economici e la religione sorta attorno alla carismatica figura di Paul Muad’Dib, trasformata da Alia in una soffocante burocrazia che minaccia di ridurre in schiavitù la galassia, richiama notevoli folle di pellegrini provenienti da migliaia di mondi. Alia, intanto, si appresta a distruggere l’opera del fratello, servendosi delle trame della
vecchia aristocrazia e del Bene Gesserit, che opera attraverso Lady Jessica per completare l’antico programma genetico prodotto da Paul. Spetterà a Ghanima e Leto, figli di Paul e detentori dell’immenso e terrificante potere della memoria genetica dell’umanità, mettere a posto le cose una volta per
sempre.
Tra intrighi, giochi di potere, tradimenti e colpi di scena, il terzo capitolo di Il Ciclo di Dune racconta un’altra suggestiva e avventurosa storia sul pianeta Arrakis.


“Queste sono le pie illusioni che una religione deve promuovere tra il popolo, per aver successo: i malvagi non possono mai vincere; soltanto i coraggiosi meritano gloria e onori; l’onestà è la miglior politica; le azioni parlano più delle parole; la virtù trionfa sempre; una buona azione si premia da sola; non c’è essere umano, per quanto cattivo, che non possa redimersi; i talismani religiosi proteggono la gente dal demonio; soltanto le femmine sono in grado di capire gli antichi misteri; i ricchi sono condannati a essere infelici.”


Recensione

I figli di Dune sono anche i giovani figli di Paul Atreides, meglio noto come il leggendario Muad’dib. Si chiamano Leto II e Ghanima. Leto (secondo nel suo nome dopo il nonno Duca deceduto nel primo romanzo) e la sorella hanno il dono della compartecipazione interiore: i due riescono a richiamare i ricordi degli avi che vivono dentro di loro, a rivivere esperienze passate, addirittura a prestare momentaneamente loro il proprio corpo. In questa maniera leggiamo le sequenze più originali e disturbanti: il nipote può in un primo tempo rivolgersi alla nonna con le parole del figlio scomparso, e successivamente con la voce del marito morto rievocando i loro rapporti sessuali. Ancora, fratello e sorella discorrono fra loro impersonando un marito e una moglie di un’altra epoca.

Jessica Brooks e James McAvoy: i figli di Dune

I due gemelli sono il perfetto risultato del progetto procreativo avviato dalla sorellanza Bene Gesserit per portare alla generazione del Kwisatz Haderach: tramite Lady Jessica hanno partorito Paul Atreides, quindi la mutazione ha raggiunto l’apice con i figli di Paul, ossia Leto e Ghanima. Però c’è un passaggio intermedio, la sorella di Paul, Alia Atreides: lei, la Reggente con al seguito un esercito di amazzoni, a differenza dei nipoti, è assuefatta dalla tranche di spezia.

Alec Newman è Paul Atreides

Alia finisce posseduta da una delle persone-mnemoniche che vivono dentro di lei, e nientemeno che dal cattivissimo barone Vladimir Harkonnen del primo romanzo: viene dunque posseduta da suo nonno (e se non sta ad ascoltarlo, quello la minaccia provocandole lancinanti mal di testa), diventa l’Abominio (Jessica riconosce la Possessione quando le vede muovere le dita nella caratteristica maniera che era del vecchio e perfido Harkonnen) e attua un piano di trasformazione ecologica per portare all’estinzione dei vermi giganti del pianeta Arrakis (meglio noto come Dune) e porre fine al commercio della spezia (il melange richiesto da tutti i pianeti) dopo averne però incamerato una buona scorta.

Daniela Amavia è Alia Atreides

Ossessionata dalle voci di fantasma, Alia diviene a tutti gli effetti la Lady Mcbeth dello spazio. La “zia” Alia ha già contravvenuto a un diktat del Bene Gesserit secondo il quale non bisogna manipolarsi a livello enzimatico per restare sempre giovani. Non contenta, si sceglie per amante Duncan Idaho il ghola-Mentat (una sorta di computer umani da quando guerre passato hanno impedito la costruzione di vere e proprie macchine pensanti – ma nel suo caso “redivivo” come raccontato nel precedente romanzo).

Stillgar, il naib dei Fremen, è rimasto su Dune (dove l’acqua non è più un problema come un tempo) per istruire e proteggere nel loro Sietch Tabr i due gemelli figli del suo vecchio amico Paul. Fra i nuovi personaggi abbiamo l’infido, corrotto e giovane sacerdote Javid, uomo di Alia.

Alice Krige è Lady Jessica

La vicenda ha inizio con l’arrivo (e ritorno) dell’attuale Reverenda Madre del Bene Gesserit: Lady Jessica (madre di Alia e nonna dei due gemelli) lascia il suo rifugio a Castel Caladan per sbarcare nuovamente sul pianeta di Dune (l’obiettivo è: contrastare Alia o proteggere i gemelli?). I fatti si complicano con le apparizioni e i proseliti di un tale Predicatore: dietro quella maschera per molti si nasconde addirittura il redivivo Paul Atreides. Egli denuncia il clero sorto negli ultimi anni, che ha deificato Muad’dib e ne ha frainteso gli insegnamenti.

Quando le cose volgono al peggio, la Reggente prende il potere: i due gemelli si sottraggono da soli alle guardie di Alia, la nonna Jessica viene tratta in salvo dai Fadaykin (i Commandi della Morte Fremen sempre fedeli a suo figlio e non alla nuova religione). Intanto, a tramare al pianeta rivale Salusa Secundus ci sono la principessa Wensicia della Casa dei Corrino, suo figlio Farad’n erede di Shaddam IV e il fedele ufficiale Tyekanik (uno dei temibili militari Sardaukar): è lei ad aver fatto addestrare le fameliche tigri Laza perché sbranassero i piccoli Atreides.

Susan Sarandon è la principessa Wensicia

Ad aspettare invece in disparte che si facciano tutti fuori a vicenda ci sono invece la CHOAM e la Gilda Spaziale.

Come da tradizione ciascun capitolo (mai numerato) è introdotto da estratti di fittizi testi e manuali, a volte scritti molti anni dopo le vicende trattate. Questa caratteristica della serie rispecchia la contraddizione vissuta dai giovani protagonisti: bambini che pescano estratti dalla loro multi-memoriasi sentono adulti ma il mondo di fuori li vede ancora come bambini, e forse effettivamente lo sono. Questo pare emergere dall’insegnamento impartito da Namri a Leto II, dopo essere sfuggito alle fauci delle tigre Laza ma catturato da Gurney Halleck (inconfondibile con lo sfregio sul volto causatogli da una liana indelebilis). Nel sietch tra i Fremen con le loro vesti di spezie impermeabilizzate e tute distillanti, Namri, padre di Javid, insegnerà al giovane Leto che c’è di meglio che rivivere le esperienze mnemoniche dei propri avi quando può vivere autentiche avventure sulla propria pelle. Perciò, al fondo di Jacurutu, dove è finito prigioniero per volere della nonna Jessica, il giovane Leto scoprirà le gioie dell’amore grazie a Sabiha.

P.H. Moriarty è Gurney Halleck

Parallelamente Lady Jessica, catturata su Salusa Secundus (per tradimento di Duncan al servizio di Alia), si trova a insegnare gli assiomi del prana-bindu al giovane Farad’n dopo che questi ha esiliato la madre Wensicia per la sua condotta spregiudicata.

Leto ripete (quasi psicoanaliticamente) il copione paterno: creduto morto, fugge e “rinasce” assumendo una seconda pelle alla stregua di un costume da supereroe (avvolto dalle membrane vermose delle trote delle sabbie allevate nei quanat dai Fremen). Acquisisce poteri straordinari (forza, velocità, balzi disumani), tutte qualità conferite dal costume composto da un insieme di trote delle sabbie: da essi si generano i giganti vermi e perciò i vermi del deserto non possono ferire o uccidere Leto, ma anzi se ne fanno comandare.

Se il padre Paul si riteneva fatto fuori dalla pre-scienza, la visione di suo figlio è molto più ampia: Leto II insegue il Sentiero Dorato della sua visione fino a un commovente incontro fra le sabbie con il Predicatore, il quale si rivelerà davvero essere un sopravvissuto, ma cieco e disilluso, Paul Atreides.

Partendo dai canyon del Tanzerouft dove vivono i Cacciati dei Fremen e i pirati di Shuloch, Leto II porta distruzione, morte, dispersione dei liquidi, ritardi ecologici rispetto ai piani della Reggenza di Alia: a differenza di suo padre egli vuole portare la guerra, l’Uragano alla Fine dell’Universo, per consentire la vera sopravvivenza dell’umanità. Leto II può cavalcare Shai-hulud, il supremo verme, e incarnare hadhdhabla schiacciante onnipresenza del deserto.

James McAvoy è Leto II Atreides

Nell’ultima parte si consumano un assassinio dietro l’altro: nel deserto Gurney Halleck pugnala Namri mentre in città Duncan Idaho pugnala suo figlio Javid e si fa a sua volta pugnalare dall’amico Stilgar dopo averlo insultato mortalmente. In questa grande epoca Irulan (la moglie ufficiale di Paul) e Chani (la moglie Fremen amata da Paul) sono ridotte a poco più che delle comparse e spariranno completamente quando il Demone del Deserto (Leto con la sua nuova pelle vivente) assedierà Arrakeen, giustizierà Alia, siederà sul Trono del Leone come Imperatore e sposerà sua sorella Ghanima (ma dato che egli è sterile, ci penserà il cugino Farad’n a ingravidarla).


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3


Esistere significa risaltare, ben lontani dallo sfondo.”

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