Autore: Frank Herbert
Titolo: Dune
Serie: Il ciclo di Dune
Prezzo: 19,00 e-book 9,99
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Ciclo di Dune:
1)Dune
2)Messia di Dune
5)Gli eretici di Dune
6)La rifondazione di Dune
7)I cacciatori di Dune
8)I vermi della sabbia di Dune
Molti uomini hanno provato.» «Hanno provato e hanno fallito?» «Hanno provato e sono morti…»
Trama
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che permettono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudel Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili. Con Dune Frank Herbert inaugura la serie di romanzi divenuti ormai di culto, che segneranno in maniera indelebile l’immaginario fantascientifico letterario e cinematografico degli anni successivi.
«Non costruirai una macchina a somiglianza della mente di un uomo.»
Recensione
Il punto di forza di Dune è la precisione con cui viene creata l'ambientazione.
Herbert ci descrive un mondo futuro complesso e sfaccettato, eppure coerente in ogni sua parte. Una società galattica vagamente arabeggiante, di tipo medievale (abbiamo un imperatore, dei ducati, dei "feudi", persone divise sulla base di titoli nobiliari ereditari...), affascinante per i molti particolari su cui l'autore pone l'accento, come le Bene Gesserit o i Sardaukar. Per non parlare della profonda caratterizzazione dei Fremen, gli abitanti del pianeta Arrakis/Dune, una società tribale (forse fin troppo "datata", tanto che diviene capo della tribù chi riesce a sconfiggere il precedente) basata sulla continua ricerca e conservazione dell'acqua, elemento rarissimo su questo pianeta desertico.
L'opera ha diversi livelli di lettura, e un lettore ha di che sbizzarrirsi a trovare tutti i risvolti filosofici, religiosi e sociologici che comporta questo universo dove la tecnologia più avanzata è sempre prettamente in mano all'uomo - si vedano ad esempio i mentat, computer-umani, o i già citati piloti delle navi spaziali, o le Bene Gesserit in possesso di capacità quasi soprannaturali. Non si vede tecnologia avanzata, qui: quello che è avanzato è l'uomo stesso.
Anche l'introspezione psicologica dei personaggi è molto curata, soprattutto del protagonista Paul, che intraprende un vero percorso di formazione, da rampollo di un nobile casato a fuggitivo, da ribelle a messia.
Se cercate un romanzo d'azione, avete sbagliato genere, perché questa saga è strapiena di dialoghi, io vi ho avvisati.
Una caratteristica che lascia un po' spaesati in quest'epoca di manuali di scrittura, dove vige la religione del POV, è il continuo cambio di punto di vista durante i dialoghi. Quasi a ogni frase segue il pensiero di chi l'ha pronunciata (che di solito rivela che non pensa quello che ha detto ma sta macchinando tutto un suo complotto, oppure si interroga sul reale significato delle parole dette dall'interlocutore... cose così). Per questo, i dialoghi sono a volte un po' faticosi da seguire se non si mantiene l'attenzione, anche perché spesso sono lunghissimi.
Insomma, Dune è uscito nel 1965, eppure è ancora perfettamente godibile. Mi sento di consigliarlo a chiunque ami la fantascienza.
Sappiate comunque che, sebbene la storia si concluda, c'è ancora qualcosa lasciato in sospeso, per cui sarete praticamente obbligati a leggere anche i libri successivi: non a caso i libri in totale sono 8!
Alla prossima
Luce <3
Non devo aver paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò.
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