domenica 5 dicembre 2021

Recensione "Rosa come il natale", Priscilla Potter

 


Autrice: Priscilla Potter

Titolo: Rosa come il Natale

Prezzo: 5,20  e-book 2,69

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Dall’analisi dei miei anni di attività commerciale ho ricavato una specie di algoritmo

personale, diciamo un metodo per prevedere l’immediato futuro. Se a essere venduto

per primo è un pezzo di bigiotteria, la giornata sarà scarsa; se invece si tratta di un

giocattolo o di un libro, sarà una giornata fortunatissima per le vendite.

Per questo motivo regalo un’ulteriore sistemata ai miei “talismani” e comincio ad

aspettare.

Devo guadagnare il più possibile entro Capodanno. Devo ristrutturare casa. E’

questo il periodo in cui la gente è più disposta a spendere senza tirare troppo sul

prezzo. Cosa fondamentale in un negozio come il mio, di antiquariato, o come

preferiamo io e la mia socia, Patricia, di cianfrusaglie.


Trama

Samantha Logan vive nel Maine e fa l'antiquaria.Ha ventotto anni, un passato non facilissimo, una sorella minore, un caratteraccio e tanta ironia. L'amore non è nei suoi piani. Tra strani incidenti e situazioni esilaranti Samantha si prepara al Natale. Riuscirà l'affascinante Brad a superare le sue resistenze e a battere la concorrenza?


Non è stato semplice. Non è semplice elaborare un lutto, se c’è qualcuno che sta

peggio di te. E Celia stava molto peggio di me.

A volte sembrava pazza. Più volte sono stata convocata dalle preside della scuola

perché la bambina era aggressiva con i compagni di scuola.

Poi, all’improvviso, Celia pareva avere acquistato un suo equilibrio.

Una sera però Aubry, la madre di Anne, la migliore amica di Celia, mi chiamò al

telefono.

Aubry si occupava di Celia, se dovevo uscire la sera.

«Sam, devo dirti una cosa. Non hai notato qualcosa di strano in tua sorella?»

«No, Aubry. Che cosa intendi?»

Cercai di non lasciar trasparire il pugno allo stomaco.

«Tua sorella si taglia con le lamette, soprattutto sulle braccia. L’ha confidato ad

Anne. Devi fare qualcosa, cara.»

Costrinsi la mia sorellina a mostrarmi le braccia. Celia presentava tagli anche sul

tronco e sulle cosce


Recensione

Oggi vi parlo di una novella natalizia: Rosa come il Natale di Priscilla Potter; "Rosa come il Natale" ha per protagonista Samantha Logan, una ragazza con un passato complicato alle spalle, che lavora in un negozio di antiquariato e che si prepara al Natale in modo particolare.

Protagonista maschile invece è Brad, un uomo che come Sam ha un passato complicato, anche se leggermente diverso, un lavoro e una bambina.

I due avranno modo e tempo di conoscersi, frequentarsi e innamorarsi, ma come ogni storia, anche qui arriverà il fantasma del passato di Samantha, che non l'ha mai dimenticata.

Questa è una novella quindi si legge abbastanza velocemente, ma è piena di emozioni e colpi di scena, una storia che vi farà sorridere.

Samantha ha una sorella che ha qualche problema di autolesionismo, dover badare a lei ha portato Sam a rinunciare all'amore, ma come detto, Brad probabilmente riuscirà a battere il fantasma del passato.


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3


Uno splendido ragazzo bruno e muscoloso, con addosso una polo giallina a maniche

corte che gli lasciava scoperti i bicipiti, si avvicinò con il suo passo dinoccolato e mi

disse:

«Andiamo a vedere il mare?»

Chi era? A volte nella vita non devi farti troppe domande. Devi solo dire di sì, ed io

lo feci senza indugio.

Poco dopo si ritrovai a passeggiare con lui tra le barche ancorate in rada nel porto

vecchio.

Si chiamava James O’ Brien e quella sera mi raccontò tutta la sua vita: dall’infanzia e

l’adolescenza a Camden, al college. Mi raccontò dei suoi complessi per l’acne

giovanile; della sua passione per il baseball e per la vela. Poi, mi confidò un sacco di

cose sulla sua vita sentimentale, terminando con una carrellata delle sue ex.

Che ridere! Le sue imitazioni del modo di fare e dei gesti di quelle sconosciute mi

costrinsero a ridere fino alle lacrime.

«E tu? Non mi racconti niente?»

«Io?»

Per prendere tempo e darmi un tono mi sedetti sul pontile.

«Ho avuto il mio primo ragazzo a quattordici anni. Si chiamava Joe. Un tipo

brufoloso, che abitava di fronte a casa mia e moriva dalla voglia di mettermi le mani

addosso. E’ finita subito, per fortuna.»

«Non è un granché come inizio» disse lui, sorridendo, con le gambe penzoloni sul

molo.

«E non hai sentito il resto…Il mio primo vero rapporto l’ho avuto a diciassette anni.

Tutte le mie compagne avevano già tante esperienze, io ancora no» ammisi,

ridacchiando, un po’ imbarazzata. «Così quando Luke, il bello e spaccone della

classe, mi chiese di uscire, mi sembrò di toccare il cielo con un dito. Mi sbagliavo.

Mi portò a casa sua e…»

James m’interruppe.

«Comincia a starmi antipatico» ammise.

«E non vuoi sentire il resto?» chiesi, ridendo.

«Il seguito è meglio ascoltarlo da un altro punto di vista» disse lui, mettendosi in

piedi e invitandomi ad alzarmi. Mi sostenni alla sua mano forte e calda, mi aggiustai i

vestiti e rialzai il bavero della giacca a vento. Faceva fresco.

«Vedi quella bella barca a vela? Appartiene a mio zio John. Ci lavoro come skipper,

in attesa di una proposta di lavoro migliore. Andiamo lì.»

Poco dopo eravamo sull’imbarcazione, il Caribbean sea.

«Ti va di fare un giro della baia?»

«Adesso? Di notte?»

«Il mare è calmo, c’è poco vento. Prova tu stessa. Si fa così.»

James s’infilò in bocca il dito indice e lo sollevò in alto. Perché quel gesto, visto

tante volte, mi eccitò tanto?

Calma, ragazza, mi dissi mentalmente.

«Fallo anche tu» diceva lui, inconsapevole della mia eccitazione.« Vedi che c’è solo

una brezza leggera da est? »

Imitai il suo gesto, ridendo. Anch’io infilai il mio dito indice in bocca. Dentro,

bruciavo. James comunque aveva ragione: soffiava appena un refolo.

«Conosco questo mare come le mie tasche. Ti prometto che non ci allontaneremo»

m’implorò.

«D’accordo» concessi, dandomi mentalmente dell’imbecille sia perché ero su di giri

sia perché mi stavo appartando con un perfetto sconosciuto.

Presto ci ritrovammo al centro della baia. La vista della città era spettacolare. La

Maine Mall, la via dello shopping, scintillava: alcuni negozi avevano già installato le

decorazioni natalizie. Le luci si riflettevano sulla superficie del mare come su uno

specchio. Gli alberi delle barche e delle navi in porto formavano una sorta di foresta

galleggiante.

«Non avevo mai potuto ammirare così bene i fari di tutto il golfo» confessai,

commossa, perché senza volerlo, mi era riaffiorato il ricordo del padre sparito .

«Grazie; James.»

Lui fermò l’imbarcazione e mi prese la mano.
«Ora sono pronto. Raccontami il resto.»
«Davvero vuoi sentire il resto?»
Adesso eravamo vicini, troppo vicini per non annusarci e percepirci l’un l’altra.
Troppo vicini per non desiderarci.
Mi trovai con le labbra quasi sulla sua bocca. Mio Dio, cosa sto facendo, pensai. Un
attimo dopo, le bocche si unirono. Il cuore in fiamme, gli occhi chiusi, le sue mani tra
i capelli, sulla schiena, sulle natiche, mentre io percorrevo il suo corpo con le mani
avide.
Desiderio ed eccitazione s’impadronirono di entrambi, ma io a un tratto decisi di non
andare oltre.
«Basta, fermiamoci. Torniamo a terra.»
Perché per un attimo, ero rimasta sospesa tra mare, cielo, corpo e cuore.



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