lunedì 10 maggio 2021

7 blog per 1 autore: Krisha Skies

 Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Come avevo preannunciato, da oggi comincia una nuova rubrica in collaborazione con altri 6 blog, di cui uno è quello di Federica, che gestisce Gliocchidellupo

ma in cosa consiste la rubrica, 7 blog per 1 autore?




Riapre una rubrica tanto amata e dedicata agli autori, da un'idea di Federica del Blog Gli Occhi del Lupo. In precedenza chiamata 4 blog per un autore e ora cresciuta in 7 blog per un autore. Ogni settimana ospiteremo un autore con il suo romanzo ed entreremo meglio in ciò che ha scritto. Ringraziamo tutti coloro che si sono affidati a questa iniziativa.
Blog che vi partecipano:
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO

Tutto sul romanzo


COVER + TRAMA + ESTRATTI


Raccontaci come hai scelto la cover, chi l’ha realizzata e qualche info in più rispetto alla trama scelta (Allega un estratto card e la cover del romanzo)





La cover è stata realizzata dal team di Gothic Art Decadence, con cui mi sono confrontata grazie all’intermediazione di Simone Colaiacomo, della casa editrice Edizioni Horti di Giano, che ha curato anche l’editing. Simone è stato molto gentile e mi ha permesso di dire la mia: all’inizio mi era stata proposta una cover con un bellissimo sfondo che abbiamo mantenuto e io ho chiesto di inserire l’immagine della protagonista. Il team ha fatto tutto il resto: il risultato è ciò che potete ammirare nell’immagine allegata!


Per quanto riguarda la trama, il romanzo è incentrato sulla figura di Lyan Alba, una giovane universitaria che decide di trasferirsi nella Repubblica di Azra per cercare Kerubin, il suo primo amore, un Alato incontrato e perso anni prima, quando entrambi erano solo dei tredicenni alle prese con un acerbo sentimento reciproco. Una volta nella Città Bianca, capitale di Azra, Lyan è tuttavia una ragazza diversa da quella di sei anni prima, più matura e determinata a raggiungere il suo scopo: trovare quel ragazzo che le ha lasciato un segno indelebile nell’anima. Il motivo? Be’, non quello che pensate! Non anticipo niente per non togliervi il gusto di scoprirlo per conto vostro, ma sappiate che in Dark Wings vale il classico motto: “nulla è come sembra”. E infatti la vita quotidiana di Lyan, che deve barcamenarsi tra episodi di razzismo nei suoi confronti – dato il suo essere umana – più o meno seri e la ricerca di Kerubin, pian piano verrà sconvolta dall’interazione con alcuni Alati che entrano in contatto con lei: il solare e generoso Izmael e tre membri del movimento delle Ali Nere (movimento ultranazionalista paramilitare di Azra): l’ineffabile e sussiegosa Sonay, il collerico Seraphin e il taciturno Azalel. Tutti bellissimi come angeli ma diversissimi nel modo di pensare e di comportarsi, i ragazzi sono amici di vecchia data, ma il loro rapporto verrà messo a dura prova dalla presenza di Lyan. Sempre più attratta da uno di loro, la nostra protagonista – e voce narrante – scoprirà poco a poco numerosi segreti che la riguardano e verrà costretta a prendere decisioni difficili che potrebbero lasciarle cicatrici profonde nel cuore e nella mente. Gli Dei Alati hanno in serbo per lei un destino ben preciso. Quale? Per scoprirlo non dovete fare altro che leggere il libro!


ESTRATTO: Dal Prologo


Ali di seta, ma taglienti come lame affilate. Ali che hanno cavalcato la furia dei venti e planato sulle correnti.


Che cosa resta di esse, se non un nero sudario di cenere?


L’odore di piume carbonizzate è così acre da farmi bruciare gli occhi, da farmi mancare il respiro.


Che cosa ti hanno fatto?


Mi mordo la mano stretta a pugno per impedirmi di urlare, affannandomi a schiacciare il collo e la spalla contro le sbarre della prigione, così fredde da tagliarmi la guancia. Tuttavia, anche così il mio braccio destro, teso verso di te, non riesce a raggiungerti.


Artiglio l’aria con le dita in maniera spasmodica, sussurrando il tuo nome, implorandoti di avvicinarti, ma tu resti immobile, nell’angolo più buio e lontano della tua gabbia. Mi ignori, senza mostrare in alcun modo di avermi riconosciuta.


Cercando di riprendere fiato, mi stacco lentamente dalle sbarre, guardandomi indietro: per il momento sono sola, ma non lo sarò ancora per molto.


Non ho tempo. E ho paura, una paura che mi ha asciugato la bocca.


Mi lascio scivolare a terra sentendomi improvvisamente priva di ogni forza e mi guardo le mani.


Che cosa ci faccio qui? Io non sono una persona coraggiosa, non dovrei trovarmi in un luogo come questo. Il mio corpo lo sa e per questo non mi sostiene.


Soffocata dal terrore, combattuta tra il desiderio di provare ancora una volta a chiamare il tuo nome e quello di scappare lontano dall’orrore di questa prigione, sento che i battiti del mio cuore cominciano a susseguirsi in maniera irregolare, provocandomi dolorose strette allo stomaco.


Mi impongo di respirare profondamente, con lentezza, e mi copro gli occhi con le mani.


 «Ti prego, ti prego, ti prego…» sussurro, anche se nemmeno io so bene a chi mi stia rivolgendo.


Mi sfugge un gemito e subito, con uno scatto, mi giro indietro per accertarmi che i miei singhiozzi soffocati non abbiano richiamato qualcuno.


Ma sono ancora sola.


Sospirando sollevata, torno a voltarmi verso la tua figura e, impedendomi di urlare per la sorpresa, ti trovo di fronte a me, intento a fissarmi. Per un attimo, troppo stupita per reagire, fisso il nero delle tue pupille dilatate in maniera innaturale, i lividi sul tuo viso, le tracce di sangue rappreso che hanno cercato di ripulire sommariamente.


Le tue splendide ali, bruciate.


Scuoto la testa, cercando di riprendermi dallo shock. Non voglio che tu possa leggere sul mio volto la pietà, perché so che ti ferirebbe.


Anche quando ti ho visto piangere, quell’unica volta, ho fatto finta di non accorgermene, perché altrimenti non ti saresti mai perdonato di aver ceduto alla debolezza.


Cerco di sorridere, per nascondere il mio dolore nel vederti così, ma, per quanto mi sforzi, riesco soltanto a tendere le labbra in un ghigno; ciò che vedo nel tuo sguardo è la sorpresa, il dubbio, il rimprovero.


Perché mi trovo qui? È ciò che i tuoi occhi mi chiedono.


La risposta, forse, è più semplice di quanto tu possa credere: sono qui per te, naturalmente. Perché voglio che tu stia bene, voglio che nessuno possa più torturare le tue ali col fuoco o colpire il tuo viso fino a farti sanguinare.


Sto rischiando la mia vita.


Per te.




1 commento:

  1. Sono contenta per te e per questa nuova rubrica (che personalmente già seguivo sugli altri blog!) :D
    Dalla trama e dall'estratto sembra un romanzo piuttosto interessante!

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