martedì 8 luglio 2025

Recensione serie "Wicked", Jennifer Armentrout

 


Autrice: Jennifer Armentrout

Titolo: The Prince

Serie: Wicked #3,5

Prezzo: e-book 4,99

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Serie Wicked: 

1)Lontano da te

2)Ritorno da te

3)In fuga da te

3,5)Il principe

3,6)Il Re

3,7)La Regina


Sei ancora una buona amica se sei totalmente, terribilmente invidiosa della

tua amica? Sì? No? Più o meno?

Io mi trovavo in quella situazione.

E ci stavo pensando mentre guardavo Ivy Morgan che si scostava i capelli

– i suoi grossi riccioli rossi – dietro le spalle e rideva a una battuta del suo

ragazzo, Ren Owens.

Almeno non ero invidiosa del loro amore. O meglio, in parte sì. Andiamo,

sono certa che chiunque fosse single come me sarebbe stata invidiosa del

calore e dell’affetto che irradiavano quei due a ogni occhiata e a ogni tocco

casuale. Riuscivano a malapena a smettere di guardarsi per mangiare il cibo

che avevamo ordinato nel piccolo diner nel centro commerciale di Prytania

Street.

Giuro su Dio che non potevo essere più felice per loro. Ne avevano passate

troppe, molte più di quante due persone normali dovrebbero affrontarne per

poter stare insieme, ed eccoli lì, più forti e più innamorati che mai. Se la

meritavano, quella felicità.

Ma non era a causa del loro amore leggendario se ero verde d’invidia.

Trama

Da quando sua madre è morta, Brighton Jussier vuole solo vendicarsi. Del manipolo di fae dell’inverno che l’hanno uccisa, della paura che le ha impedito di proteggerla, e anche dell’Ordine che la ritiene incapace di combattere e l’ha relegata dietro una scrivania. Come se ciò non bastasse, quello stesso Ordine che ha come unico scopo quello di proteggere la Terra dai fae, ora sembra non voler fare nulla per smascherare gli assassini della madre. Ma Brighton non è certo il tipo da farsi mettere in un angolo, perciò inizia a indagare da sola. Mai avrebbe immaginato che ciò l’avrebbe portata a incrociare il cammino di Caden, il principe dell’estate. Nel loro mondo, tutti sanno chi è… e tutti lo temono. Algido, spietato e di una bellezza ultraterrena, Caden incarna tutto ciò che Brighton detesta, eppure non può negare di esserne anche irresistibilmente attratta. Forse perché anche Caden è ossessionato dall’idea di vendicarsi di una persona che l’ha tradito, costringendolo a vivere in un incubo. Forse perché lui è l’unico a non mettere in dubbio le sue abilità di cacciatrice. Così, seppur con riluttanza, i due iniziano a lavorare insieme per sconfiggere quello che sembrerebbe un nemico comune. Insieme, Brighton e Caden potrebbero diventare una forza inarrestabile… o condannarsi alla rovina.


Tobias si allontanò e io sentii fisicamente il suo sguardo che mi scivolava sul petto e sulla pancia, e sapevo perfettamente cosa stava pensando. La mia pelle non era liscia e immacolata. Avevo la pancia ricoperta di pallide cicatrici scintillanti. Segni di denti. Tanti segni, che guarendo erano diventati di una o due tonalità più chiare del mio incarnato naturale. Fitti solchi creati da denti affilati. Ciascuno di essi un memento di quella notte di due anni prima, quando i fae fedeli alla regina dell’inverno avevano cercato vendetta nel sangue e dato inizio a una carneficina. Non si erano nemmeno nutriti di noi. Volevano solo annientarci.

E ci erano riusciti.

La notte in cui mia madre, che già aveva sofferto fin troppo per mano dei fae, era morta, fatta a pezzi dai loro denti e dai loro artigli.

La notte in cui sarei dovuta morire.


Recensione

Per fortuna che sono uscite le novelle! Il Principe è l'ennesima straordinaria creazione della nostra cara Jennifer. Queste novelle dovete leggerle DOPO aver letto la trilogia principale, NON PRIMA, altrimenti vi beccate un bel po' di spoiler ma potreste anche ritrovarvi a non capirci un accidente.

Seguiamo la nostra protagonista, Brighton, attraverso un inizio epico verso una possibile futura trilogia... spero.

Il nostro personaggio è un po' più grande della nostra precedente protagonista femminile, Ivy, nella trilogia di Wicked, e questa è stata una mossa molto creativa da parte di Jennifer. È stato diverso e ha portato un nuovo inizio al mondo di New Orleans.

Brighton è un personaggio fresco, quasi nuovo di zecca, anche se l'avevamo già vista nei libri di Wicked. È cambiata molto dall'ultima volta che l'abbiamo vista nell'ultimo libro e si è rivelata un personaggio ricco, determinato e forte.

La seguiamo mentre dà la caccia ai suoi aggressori, gli stessi fae che hanno ucciso la persona più importante della sua vita. Nel corso del libro, mentre Brighton cerca vendetta, fa la conoscenza del Principe della corte estiva, il fratello di Fabian della trilogia di Wicked, e più vediamo questi due conoscersi, più possiamo percepire lo sviluppo di qualcosa di nuovo che né Brighton né il Principe provavano da molto tempo. Man mano che la storia d'amore e la tensione sessuale si sviluppano tra Brighton e il Principe, la storia si sviluppa fino a diventare una storia a sé stante. Quasi separata dalla trilogia di Wicked.

Ho adorato il modo in cui Jennifer ha scritto un racconto così straordinario ambientato nel mondo di Wicked e spero davvero che abbia intenzione di scrivere di nuovo di Brighton e del Principe... e no... non un piccolo sequel di 200 pagine. Spero che sia una nuova trilogia con almeno 600 pagine per libro. Sì, questo racconto ha il grande potenziale di diventare il suo genere e spero che non ne usciranno meno di tre libri. Ma forse ci dovremo accontentare di questi racconti  Vedremo


La mia valutazione

Alla prossima
Luce <3


Le sue mani scesero sulla parte bassa del vestito, proprio dove desideravo che si posassero. «Il tuo cuore batte troppo, troppo in fretta, per essere sotto l’effetto del glamour», disse, con voce roca, da lupo, il volto affondato nel mio collo.

Merda.

Oh, merda.

Il principe poteva anche non sapere chi fossi, ma aveva capito che non ero in trance. Sovrastando le fiamme che ardevano nel mio corpo, il mio cervello attivò la modalità scappa o combatti.

Due anni prima, avrei scelto la fuga. All’epoca, era la mia unica possibilità.

Non più. Invece prese il sopravvento un altro istinto, uno nuovo, appena sviluppato. Non avevo idea del perché il principe si trovasse lì, nel covo dei suoi nemici, e non volevo rischiare di scoprirlo o di farmi beccare.

Mi girai di scatto, gli presi il polso e lo torsi, per liberarmi dalla sua stretta.

Sul suo viso scorsi un lampo di sorpresa, mentre mi riavvicinavo con una piroetta. Mantenendo la presa sul suo polso, mi tirai indietro e usai il suo corpo per bilanciarmi. Allora piantai a terra il piede sinistro, sollevai la gamba destra e lo colpii con un calcio al plesso solare.

Il principe mi lasciò andare e boccheggiò, ma non si mosse di un centimetro. Se avessi tirato un calcio del genere a un umano, l’avrei steso.

Probabilmente avrei fatto indietreggiare di qualche metro pure un normale fae, ma non un antico. Alzò il mento e strinse le palpebre, infastidito. «Non è necessario ricorrere alla violenza», disse, drizzando le spalle.

Non mi aveva ancora visto ricorrere alla violenza.

Mi girai e presi la sedia. Era sorprendentemente pesante. Con un grugnito, la feci roteare, preparandomi a colpirlo non appena fossi riuscita a sollevarla sopra la testa. Non l’avrebbe certo ucciso, ma mi avrebbe dato la possibilità

di scappare senza dover rispondere alle sue domande.

Il principe era di una velocità inconcepibile.

Non gli vidi nemmeno alzare un braccio. D’un tratto aveva in mano una gamba della sedia. In un attimo, la scagliò contro il muro, mandandola in frantumi.

Merda.

Inclinò la testa, le labbra serrate in una linea sottile. «Voglio considerarlo un colpo di testa dettato dalla paura, e da un pizzico d’idiozia, e pensare che in realtà tu sia…»

Mi feci sotto, e alzai un braccio per colpirlo. Lui scartò di lato, però io riuscii a tirargli una gomitata al petto. Imprecando sottovoce, lui contrattaccò.

Prima che me ne rendessi conto, aveva le mani sulle mie spalle. La mia schiena andò a sbattere contro la parete e rieccolo, il suo corpo immenso premuto contro il mio. Mi montò il panico, ma lo scacciai. Provai ad alzare la gamba per colpirlo là dove fa più male, però lui sorrise e infilò una coscia tra le mie.

«Che stupida che sei. Sei proprio una stupida. Ma anche eccitante.»

Aspetta. Cosa?

«Questo però non è né il momento né il luogo.» Mi prese le guance tra le mani, spingendomi indietro la testa contro il muro. Mi fissò dritto negli occhi.

«Ma sei impazzita? Hai idea di quanto sarebbe facile per me ucciderti? Eh?»

Con il cuore che mi ruggiva in gola, tenni la bocca chiusa e sostenni il suo sguardo.

«Ne hai una pallida idea?» Aveva gli occhi accesi dalla rabbia e… c’era qualcos’altro… che non capivo. «Rispondimi!»

«Sì», sbottai.

«E nonostante tutto provi ad attaccarmi?» Il suo pollice mi scivolò sul mento. «Anche se non ti ho fatto nulla.»

Non avrei detto che non aveva fatto proprio nulla. Mi aveva afferrato. Non mi era piaciuto.

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