domenica 30 marzo 2025

Recensione "Hackerami il cuore", Marina Galatioto

 


Autrice: Marina Galatioto

Titolo: Hackerami il cuore

Prezzo: 12,47  e-book 2,89

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Guardo il calendario appeso al muro di fronte alla mia scrivania e le “x”

mi danzano davanti agli occhi.

Per un attimo vengo colta da un minestrone di emozioni in cui

stavolta il gusto preponderante è la tristezza.

Gli occhi mi si velano di lacrime. Inghiotto l’amaro e fisso il numero

scritto, grande e grosso, con il pennarello sul giorno di oggi:

3.

Oggi sono tre anni. Forse avrei dovuto uscire a festeggiare.

Tre anni da quando sono stata tanto stupida da fidarmi del mio ragazzo.

Tre anni da quando ho hackerato il sistema scolastico per migliorare i suoi

voti e manomesso la sicurezza di banche e finanziarie locali, soltanto per

dimostrare che ero una tosta degna di lui.


Trama

Tara Robbins ha diciannove anni e mezzo, frequenta il MIT e per evitare la prigione per crimini informatici commessi tre anni prima insieme al suo ex ragazzo, ha acconsentito a collaborare con l'FBI.

Cole Souborrogh ha trentasette anni e dirige l'omonima casa d'aste, ereditata dal padre. Con il nipote Jordan stanno organizzando un'asta online di oggetti preziosi e hanno bisogno di un hacker etico che controlli i loro sistemi di sicurezza.

È così che Tara e Cole si incontrano. Lui non ha intenzione di assumerla, la ritiene troppo giovane e poi non si fida, visti i suoi trascorsi. Cerca qualcun altro a cui affidare il compito. Purtroppo, non c'è nessuno che sia all'altezza e alla fine è costretto ad assumerla, ma la farà controllare da vicino.

Tra i due è guerra fredda e l'antipatia reciproca molto evidente, così come l'interesse di Jordan per lei.

Tara è ben decisa a tenersi lontana dai ragazzi e dalle storie sentimentali. È stato proprio a causa del suo amore per Dean che è finita in prigione e adesso deve passare cinque anni controllata da Ryan Fontenot, un agente dell'FBI (se poi ti viene voglia di conoscerlo meglio puoi leggere FBI, protezione testimone).

Ma cosa accade se un pomeriggio Cole e Tara sono costretti a lavorare insieme? E se l'antipatia si trasformasse in attrazione?

Grafica e illustrazioni a colori nel formato ebook, in bianco e nero nel formato cartaceo.

Trope:
romanzo STEM
hate to love
stranger to lover
age gap
social gap
slow burn
grumpy to sunshine
opposite attraction
contemporary romance


* romanzo autoconclusivo
** spicy, ma non troppo


«Un amico di un mio amico dice che potremmo rivolgerci a DarkNessy»

afferma Jordan con aria soddisfatta.

«Chi?» domando cadendo dalle nuvole.

«È un’hacker etica. Brian ce l’ha raccomandata.»

«Che cosa sarebbe di preciso?»

Già la parola hacker mi fa venire la pelle d’oca e considerando che stiamo

per organizzare la più grande asta online che abbiamo mai fatto le mie

preoccupazioni sono più che lecite.

«Puoi chiamarla una Cyber Security Specialist» continua mio nipote.

Probabilmente l’espressione vacua che ho dipinta sul volto, gli fa capire

che non ho la minima idea di cosa stia parlando.

«Ci sono due tipi di hacker, quelli che vengono classificati black hat,

cappello nero, come con i cowboy, hai presente? E sono i cattivi…»

«In pratica quelli per cui stiamo cercando di potenziare il nostro sistema di

sicurezza» gli ricordo.

«Poi ci sono i white hat, i cappelli bianchi, i buoni, per intenderci. Sono

hacker che mettono le loro capacità e conoscenze al servizio della società per

farne qualcosa di utile.»

«Che in parole povere vorrebbe dire?»

«Prendiamo una banca, tanto per fare un esempio. Mettiamo che non siano

certi dell’efficienza del loro sistema di sicurezza informatico, assumono un

hacker etico, uno davvero bravo e gli chiedono di hackerare il sistema. Se ci

riesce, significa che c’è una falla nel sistema e grazie al suo intervento la

possono sistemare.»

«E io dovrei chiedere a qualcuno di hackerarci il sistema di sicurezza?»

«È l’unico modo per avere la certezza che sia inespugnabile» sostiene

Jordan come se si stesse riferendo a uno dei fortini di sabbia che costruivamo

sulla spiaggia quando era piccolo.

«DarkNessy è affidabile.»

«Come fai a saperlo? Solo perché lo sostiene un amico di un tuo amico? E

chi è questa tizia?»

Jordan alza le spalle. «In rete è super conosciuta, un mito. Puoi trovare la

sua storia su tutti i giornali. Gira voce che adesso lavori per il governo.»

«Ma non ne abbiamo la certezza.»

«Le persone che lavorano per gli enti governativi non vanno a raccontarlo

in giro» mi fa notare.

«Potremmo rivolgerci a un’agenzia.»

«Hai chiesto che ti trovassi il meglio. Mi sono informato e lei è il meglio.»


Recensione

"Le persone vecchie come lei hanno la tendenza ad avere tanti preconcetti quanti i loro anni": questa è una delle prime frasi con cui Tara si rivolge a Cole, che non intende assumerla perché ha pregiudizi sui trascorsi della giovane ragazza.

Jordan, al contrario dello zio, ammira il lavoro di Tara e vorrebbe anche corteggiarla, 
se solo lei smettesse di chiudersi a riccio con chiunque da quando il suo ex l'ha manipolata per commettere reati informatici.

E, se invece, Tara avesse bisogno di qualcuno più maturo, e non di un ragazzo della sua età? Tipo Cole, lo zio di Jordan?

Celeste - la migliore amica di Tara - è un personaggio stupendo, ma soprattutto fondamentale per la storia, ve ne renderete conto e la adorerete, soprattutto perché sprona Tara ad essere più audace, a prendersi ciò che vuole, nonostante le sue - più che giustificate - paranoie.

Una storia che valorizza il duro lavoro non solo per il raggiungimento degli obiettivi, ma anche come riscatto per gli errori commessi in passato.

I capitoli brevi permettono alla storia di scorrere, incuriosire e far pronunciare ai lettori il famoso "solo un altro capitolo".
La storia è scritta in doppio POV, quello di Tara e quello di Cole.

Mi piacerebbe scoprire di più su Chris, l'amico di Cole.

C'è anche un altro personaggio che ha fatto breccia nel mio povero cuoricino, quel qualcuno è la madre di Cole: sarà anche anziana, ma la signora ci vede lungo! Anche più di suo figlio, il che è tutto dire!


La mia valutazione


Alla prossima

Luce <3




Quando arrivo al mio slot lo trovo occupato da una motocicletta il cui

guidatore sta scendendo dalla sella. Mi preparo a suonare il clacson per far

capire al distratto motociclista che quello è un posto riservato, ma blocco a

mezz’aria la mano.

I jeans neri che indossa sono aderenti e mettono in evidenza un sedere

perfetto e due gambe che non possono essere altro che femminili.

Rimango a guardare a bocca aperta la sconosciuta togliersi il casco e

liberare una massa di lunghi capelli biondi che le ondeggiano sulla schiena.

«Ah, però» non riesco a fare a meno di commentare.

La ragazza estrae le chiavi dalla moto, lega il casco alla ruota anteriore, si

liscia i capelli ed entra alla Souborrogh.

Non posso negare di essere incuriosito. Parcheggio nel primo posto libero

ed entro.

Mi guardo intorno e la ritrovo davanti alla reception, impegnata in una

conversazione con Jenny.

Mentre cammino per raggiungerle la studio con attenzione. Sopra ai jeans

indossa un giubbotto di pelle nero e sulla schiena porta uno zaino borchiato.

Che cosa ci fa qui? Non ce la vedo a interessarsi di aste, antichi manufatti

e gioielli per vecchie signore.

Che sia venuta per spiarci? Non è così che fanno? Almeno secondo i film

basta distrarsi un attimo con una bella donna e ti ritrovi fregato.

«Oh, signor Souborrogh, eccola. La signorina ha appuntamento con lei e

suo nipote» mi informa, la nostra receptionist.

Corrugo la fronte e scuoto la testa.

«Non ho nessun appuntamento» affermo convinto.

«Mi sono segnata giorno e orario in agenda mentre parlavo con Jordan

Cuvet» replica la ragazza fissandomi dritto negli occhi.

Rimango incantato mio malgrado. Ha una voce musicale e due occhi di un

verde cristallino che ammaliano.

È bellissima e assolutamente fuori luogo.

«Conosci mio nipote?» domando.

«Ci siamo parlati al telefono.»

«Chiama Jordan» ordino a Jenny.

«Lo stavo giusto per fare» replica.

Io e la sconosciuta l’ascoltiamo parlare brevemente per poi riferirci che

arriva subito.

Gli attimi successivi passano silenziosi, la nuova arrivata si guarda attorno

con interesse e io mi domando se sia una spia, una ladra o semplicemente il

nuovo interesse di Jordan.

Quando mio nipote giunge nell’atrio e la vede si blocca folgorato.

Purtroppo, ha fatto anche a me il medesimo effetto.

«Sei… lei? Cioè, voglio dire…»

Jordan quasi balbetta al suo cospetto e io sospiro dubbioso.

«Sono Tara Robbins» spiega la ragazza «Ma se preferite potete chiamarmi

DarkNessy. L’importante è che trattiate queste informazioni con il giusto

grado di… riservatezza, o se preferite… privacy.»

Questa sarebbe la super hacker informatica che dovrebbe controllare il

nostro sistema di sicurezza?

«Certo. Manterremo uno stretto riserbo» promette Jordan pendendo dalle

sue labbra.

«Io direi che possiamo evitare di perdere tempo e lasciare che la signorina

torni alle sue faccende. Non ho intenzione di affidare la nostra sicurezza

informatica a una ragazzetta che probabilmente non ha nemmeno finito le

scuole» intervengo a gamba tesa, per non dare modo agli altri di perorare la

loro causa.

«Faccia come crede. Non sono qui per imporre la mia presenza. Vorrei

tuttavia ricordarle che siete stati voi a contattarmi, non il contrario»

puntualizza la sconosciuta fissandomi come se volesse incenerirmi.

«Pensavo fossi una persona con più esperienza» spiego.

Fa spallucce. «E da cosa deduce che ne abbia poca?»

«Forse dall’età?» la prendo in giro.

«Le persone vecchie come lei hanno la tendenza ad avere tanti preconcetti

quanti i loro anni» replica piccata.

«Perché non ne discutiamo in sala riunioni? Questo non mi sembra il

luogo adatto» cerca di mediare Jordan.

«Grazie, no. Per me finisce qui» taglia corto la ragazza.

«Avete solo iniziato con il piede sbagliato. Può succedere, e si può

rimediare» insiste.

«Lasciamola andare, sono certo abbia tante altre cose da fare.»

«Su questo siamo d’accordo. Per fortuna non siete troppo distanti

dall’università. Ho un esame tra qualche giorno e ci sto dedicando tutto il mio

tempo» replica.

«Quale università?» chiede Jordan.

«Il MIT.»

«Il MIT?» domando incredulo.

«Sono al secondo anno d’informatica e ingegneria.»

«Quanti anni hai?»

«Diciannove e mezzo.»

Faccio una smorfia. «Il mezzo è decisivo?»

«Direi di sì, lo è sempre stato» replica criptica «Ora vado, così evitiamo di

perdere altro tempo.»

«Aspetta! Abbiamo davvero bisogno di te. È solo che mio zio ancora non

se ne rende conto» interviene Jordan che a quanto pare è ben deciso a

trattenerla.


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