Buongiorno, oggi partecipo al review party del nuovo romanzo di Cristiano Pedrini
Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Romance Contemporaneo MM
Formato cartaceo 14x21
Formato ebook: epub/mobi e pdf
Pagine: 90
Pubblicato con Youcanprint
Cover e illustrazioni di Patrizia Cocco e Victor Duval
Link d'acquisto: QUI
L’egoismo mi ha fatto perdere la persona
che mi ha messo al mondo,
non voglio che ora si nutra di te.
Trama
Haru e Jayce, un oceano li divide, eppure il loro incontro ad Aoshima, “l’isola dei gatti”, un lembo di
terra nel mar del Giappone, è il dono che il destino offre loro per superare la distanza che separa i loro
cuori.
Per Jayce, giornalista televisivo americano, la scoperta della piccola località, dove il tempo segue un ritmo diverso, è una sorpresa che lo fa ricredere sull’opportunità di visitare quel luogo remoto.
Per Haru, nato ad Aoshima, subentrato da poco tempo a sua madre nella gestione di un ryokan, una tipica locanda giapponese, l’arrivo di Jayce gli offre possibilità accettare il suo passato, accogliere il
presente ed osare immaginare un futuro diverso, vivendo una dolce favola d’inverno.
A vegliare su di loro, seguendo i loro primi approcci, dettati dalla timidezza e dalla paura di non
comprendersi appieno, la colonia felina che da decenni vive e prospera sull’isola e che la resa unica al mondo.
Strinse le mani attorno agli spallacci dello zaino e si incamminò, accorgendosi che qualche gatto lo stava seguendo, evidentemente convinto di poter ottenere qualcosa da mangiare. A un tratto si voltò scuotendo il capo: «Mi spiace, miciotti, ma non ho nulla con me».
Riprese il cammino, salendo lungo la collina.
“Effettivamente ci sono davvero molti gatti” pensò iniziando a contarli via via che li incontrava.
Molti sonnecchiavano lungo la strada, altri si intravedevano al riparo dalla brezza fredda del mattino, sotto una panchina, o tra i bidoni dell’immondizia.
Recensione
Credo di averlo già detto, ma non posso farci niente; i libri di Cristiano Pedrini sono talmente scritti bene che si leggono velocemente, forse pure troppo!
"Il mio primo inverno con Haru" ha per protagonisti Haru (per l'appunto), un ragazzo diciannovenne, che è tornato in Giappone a gestire il locale di sua madre, persa qualche anno fa, e Jayce, primo dei due protagonisti che conosciamo, che lavora come giornalista.
Jayce va in Giappone per un servizio che deve fare con la sua troupe, che lo raggiunge nei giorni successivi; quando arriva, prima scopre una gran quantità di gatti in giro per la città, poi vede la locanda, e infine un ragazzo che dà da mangiare ai gatti; indovinate un po' di chi si tratta? Esatto, è Haru!
Jayce decide di dormire qualche notte nella locanda, in modo da risparmiare tempo e denaro invece di spenderli in un albergo; la troupe però lo raggiunge solo qualche giorno più tardi, e lui, nei giorni in cui resta solo, ha modo di conoscere Haru.
In questa storia compare anche la vicina di Haru, una simpatica vecchietta che lo considera un figlio e all'inizio teme che Jayce possa fargli del male; ma come ogni storia di Cristiano, anche questa, per fortuna, è destinata a finire bene; Jayce scopre i segreti di Haru, che pian piano, inizia ad aprirsi; quando poi compare uno strano individuo che vuole comprare la casa, Jayce difende Haru a spada tratta senza pensarci un attimo e non sarà l'unico a capire che è difficile far cambiare idea al ragazzo.
Tra gite al tempio e segreti da scoprire, Cristiano Pedrini ci trasporta in una storia d'amore magica, con sullo sfondo una storia sui gatti che fa venire i brividi.
Se amate le storie d'amore e i gatti, mi sa che "Il mio primo inverno con Haru", fa decisamente per voi!
La mia valutazione
Alla prossima«Di’, come mai ci sono così tanti gatti su quest’isola?»
Haru si fermò, osservandone un paio intenti a leccarsi, su un muretto.
«Davvero non lo sai?»
«Scusa, ti sembrerà una domanda sciocca. A dire il vero, ho scoperto di questo posto solo due giorni fa quando ho letto delle note preparate dalla redazione del nostro programma.»
Il ragazzo riprese il cammino.
«Non lo è. In fondo non si può certo conoscere tutto. Questo è sempre stato un villaggio di pescatori, mio padre era uno di loro. Il problema dei topi sulle navi si era aggravato, così decisero di portare qui dei gatti che con il passare del tempo sono aumentati senza controllo. Oggi ci sono sei gatti ogni abitante, e sono diventati una piccola attrazione.»
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