venerdì 28 febbraio 2025

Recensione serie "Costanza Macallè", Alessia Gazzola


 

Autrice: Alessia Gazzola

Titolo: Costanza e buoni propositi

Serie: Costanza Macallè #2

Prezzo: 11.40  e-book 9,99

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Serie Costanza Macallè:

1)Questione di Costanza

2)Costanza e buoni propositi

3)La Costanza è un'eccezione


“Lui è il mio Willoughby. È quello sbagliato.
Peccato la mia vita non sia un libro di Jane Austen e che all’orizzonte per me non si profili nemmeno il colonnello Brandon – che comunque mi ha sempre suscitato una grande antipatia. Ma mi serve davvero un uomo che non amo, giusto per sentirmi parte di una coppia, per smetterla di percepirmi come quella che è sempre sola?
No, io credo di no.”




Trama
Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.


“Forse un po’ io amo Marco.
Oddio, forse più che un po’.
Solo una volta, ha detto. Ci basterà?
Ma se non altro, almeno per oggi, so cosa significa essere io la prima scelta.”


Recensione


Costanza è una giovane donna medico, con una sorella psicologa – che trae dalle vicende talvolta sconclusionate della sorella gran materiale peri suoi studi – e una bambina di pochi anni, Flora, avuta dopo un’avventura a Malta con un giovane ragazzo, Marco Ederly de Verre, il quale decide, dopo essere a venuto a conoscenza della bambina, di riconoscerla. Tuttavia, c’è un matrimonio in arrivo, e non è quello di Costanza. Marco, infatti, ha deciso di sposarsi con la sua fidanzata storica, Federica, con cui stava già ai tempi della notte trascorsa con la nostra protagonista. Cosa accadrà, però, ora che la bambina è entrata nella sua vita, come un uragano d’amore? E cosa succederà ora che un altro personaggio maschile sembra attirare le attenzioni di Costanza?

«Con i giusti passi, a cambiare nome ci si impegnano due minuti. I documenti, le marche da bollo, l’appuntamento all’anagrafe, due firme et voilà. Il nome è parte di noi: questo significa che modificandolo si altera qualcosa anche della nostra essenza? Per fortuna, Flora è troppo piccola per capirlo o per porsi quesiti esistenziali. La parte più difficile è farle capire che adesso il suo cognome non è più Macallè, bensì Erdély de Verre, e soprattutto come si pronuncia – perché naturalmente sono andata a scegliere un tipo con il cognome da aristocratico magiaro caduto in disgrazia.» 

Nel frattempo, la nostra protagonista, sempre al servizio dell’istituto di paleopatologia dell’università di Verona, si trova a indagare su un altro caso, decisamente interessante:

«Macallè, te la vuoi fare una gita a Milano?»

«Ora?»

«Hanno trovato dei resti umani durante degli scavi e hanno chiamato Melchiorre, che non se lo è fatto ripetere due volte. Ha detto che dobbiamo andarci tutti e quattro.» 

Costanza si troverà stavolta ad indagare sul ritrovamento di due donne, Bernarda e Andreola Visconti, vissute, secondo le prime ricostruzioni, tra il Trecento e il Quattrocento. Quello che però non torna è l’esistenza di una leggenda che racconta di una Bernarda sopravvissuta alla morte di stenti che sarebbe stata inflitta alle due ragazze. Sarà davvero così oppure si tratta di un racconto senza fondamento? Starà alla nostra eroina, sempre più appassionata alla professione, scoprirlo.

Come sempre, i libri di Alessia Gazzola catturano il lettore, il quale viene immerso totalmente nella storia, colpito da quell’abilità narrativa che appartiene alla scrittrice. Pagina dopo pagina, ci si chiede cosa accadrà alla protagonista, ai personaggi che le stanno attorno; persino le storie secondarie, come un amore appena abbozzato (seppure apparentemente univoco) tra i due colleghi di Costanza stimola la nostra curiosità.

I personaggi, infatti, sono davvero ben caratterizzati, realistici e anche se siamo solo al secondo libro riusciamo già a osservarli in maniera approfondita, familiare, riuscendo in un certo senso a cogliere anche quelle sfumature di tono o di inflessione che magari in una scena non ci vengono descritte. Ciò grazie all’abilità della Gazzola, che oltre a inventare storie appassionanti e davvero ben strutturate, riesce a inquadrare i personaggi con poche e semplici parole.

Certe caratteristiche de L’Allieva – che diventano a questo punto veri e propri caratteri stilistici – si ritrovano anche qui, come ad esempio la capacità di raccontare due storie in parallelo, intrecciandole l’una all’altra; in tal modo si vengono a creare due piani narrativi, uno dedicato alla vicenda principale e l’altro invece incentrato sulla storia che la protagonista cerca di ricostruire tramite le sue indagini. Questo stratagemma raggiunge il duplice obiettivo di stimolare la curiosità del lettore, poiché le vicende vengono interrotte per poi riprendere qualche pagina dopo, e inoltre di movimentare la narrazione, rendendola meno lineare e prevedibile. Anche in questo caso, quindi, abbiamo un continuo alternarsi dei piani temporali, e la storia di Anna/Bernarda si alterna a quella di Costanza.

D’altronde, ciò è quello che accade con tutti i grandi scrittori di talento: seppure in libri diversi, la loro voce è sempre riconoscibile; apri un loro libro e ti accorgi che quella è la loro firma, inconfondibile. Quella di Alessia Gazzola è una voce che si riconosce immediatamente, e squilla forte e chiara nel panorama editoriale odierno, svettando assieme agli altri nomi della letteratura contemporanea.

Al di là delle ricorrenze stilistiche, tuttavia, va detto che la nostra Costanza è un personaggio con delle peculiarità ben precise e una caratterizzazione molto netta, talvolta assai diversa, rispetto ad Alice Allevi, come ad esempio il suo essere madre oppure la sua capacità di vivere il rapporto con Marco e più in generale l’amore (vedi le sue storie passate).

Per fare un altro esempio ancora, è notevole notare che anche in questo caso la protagonista parta con una condizione leggermente diversa da quella che ci si aspetterebbe (coltello tra i denti e grinta da vendere per entrare tra i primi posti dell’istituto di riferimento), ma, in entrambi i casi, una leggerezza davvero fresca e godibile, nonché un certo grado di talento naturale e di impegno notevole, riescono a cambiare il percorso delle protagoniste. Tuttavia, in questo caso specifico, questo percorso viene totalmente rinnovato poiché in chiusura c’è un bel colpo di scena, che ribalta le carte in tavola.

Sicuramente accadrà anche altro, visto che, successivamente a questo, è previsto anche il libro "La Costanza è un'eccezione, ma di quel romanzo ve ne parlerò a tempo debito.

Alla prossima
Luce <3


La mia valutazione


"Non è la persona giusta, non è il momento o non è proprio il mio destino."

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