Buongiorno, oggi vi parlo della serie tv "Il Conte di Montecristo" in onda su rai uno dal 13/1/2025
Titolo originale: Le Comte de Monte-Cristo
Paese: Francia - Italia
Anno: 2025
Formato: miniserie tv
Genere: drammatico, in costume
Puntate: 8
Durata: 52 minuti (puntate)
Lingua originale: inglese
Informazoni
Il conte di Montecristo (Le Comte de Monte-Cristo) è una miniserie televisiva franco-italiana diretta da Bille August e scritta da Greg Latter e Sandro Petraglia. Adattamento dell'omonimo romanzo di Alexandre Dumas, vede Sam Claflin come protagonista.
Trama
Ingiustamente accusato di tradimento, il giovane marinaio Edmond Dantès viene imprigionato senza processo nel Castello d’If, una cupa isola-fortezza a largo di Marsiglia. Dopo molti anni di prigionia, riesce finalmente a scappare e, assumendo l’identità del conte di Montecristo, mette in atto la sua vendetta contro coloro che lo hanno privato della libertà.
Recensione
Combinano alcuni dei personaggi di Dumas in personaggi singolari, il regista e gli sceneggiatori alterano gli esiti di alcuni degli intrecci romantici e si sforzano di rendere Dantès ancora più simile a una figura alla Bruce Wayne/Batman di quanto non sia mai stato prima. Gli eventi distintivi si svolgono come se fossero vere esplosioni e questo include la scoperta da parte del protagonista del tesoro che gli consentirà di mettere in atto i suoi piani di vendetta.
Eppure mantengono intatte molte delle macchinazioni politiche e sociali del materiale originale, compresi alcuni degli aspetti più progressisti che coinvolgono la sessualità (non c’è alcuna ambiguità sul lesbismo civettuolo di Eugénie Danglars).
Poi ci sono le storie d’amore doppie. Una finisce in una tragedia esasperante prima ancora di avere la possibilità di iniziare. L’altra coinvolge due potenziali avversari che realizzano che il perdono e la verità sono molto più potenti di quanto possano essere l’odio e la punizione. Ognuna di loro è squisita.
Dantès si vede come uno strumento di giustizia. Passa dall’essere un ingenuo apolitico al braccio di Dio che epura tutti gli elementi corrotti e potenti della società francese per ragioni personali, non filosofiche o politiche, il che lo rende un alleato naturale per coloro che si sono sentiti oppressi e sfruttati dai più potenti.
Il conte di Montecristo non è esattamente una fedele interpretazione dell’originale, ma i cambiamenti sono appena percettibili se non si tocca il libro da molto tempo. Gli sceneggiatori Greg Latter e Sandro Petraglia cambiano un po’ il genere di alcuni personaggi, iniettano più azione e dramma nella trama della vendetta, offrono più storie d’amore adatte all’età, condensando le trame.
Tuttavia, è Sam Claflin a rendere la serie essenziale. La sua performance determinatamente poliedrica è uno spettacolo ipnotico.
Un’interpretazione sbalorditiva e inquietante di Dantès che si contraddistingue come il suo miglior lavoro finora. La sua gioia iniziale nell’apprendere che diventerà il capitano della sua nave e che la donna che ama lo sposerà è palpabile, così come la sua successiva disperazione mentre borbotta con rabbia tra sé e sé mentre vaga in tondo sul pavimento di pietra della sua cella del Castello d’If.
La performance di Claflin è vigorosa e ampia in termini di gamma fisica e psicologica. Porta Dantès in un viaggio emotivo da avventuriero innocente e idealista a prigioniero disperato, senza speranza e avvizzito, per poi trasformarsi ancora una volta nel misterioso conte con un gusto per gli abiti da cattivo accompagnato da riprese al rallentatore per evocare quanto sia impressionante. Poi, proprio quando si sente a suo agio nella sua corsia, deve mostrare un calore duramente conquistato per non mettere tutti contro di lui e redimere la sua anima.
Un meraviglioso ritorno al passato, Il conte di Montecristo è il tipo di serialità epica incentrata sui personaggi che è stata assente dal grande schermo per troppo tempo.
Il regista e gli sceneggiatori offrono una nuova, epica interpretazione del classico di Alexandre Dumas, dando vita in modo vivido al personaggio di Edmond Dantès, contribuendo a rendere questa storia intramontabile e le sue lezioni di vita comprensibili anche agli adolescenti di oggi.
Il conte di Montecristo è una serie vecchio stile nel senso migliore del termine. L’avventura ha slancio, stile e scopo, invece di essere solo un’avventura per emozioni vuote. La situazione di Dantès, riconoscibile e comprensiva, ha conquistato il favore dei seguaci che abbracciano tre secoli.
La mia valutazione
Alla prossimaLuce <3
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