Autore: Prince Harry
Titolo: Spare il minore
Prezzo: cartaceo 23,75 e-book 15,99
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“La nostra era una vera monarchia costituzionale? Era una vera famiglia? Difendersi a vicenda non è la prima regola di ogni famiglia?”
Trama
È stata una delle più strazianti immagini del Ventesimo secolo: due ragazzini, due principi, che seguono il feretro della madre sotto gli occhi addolorati e inorriditi del mondo intero. Mentre si celebrava il funerale di Diana, principessa del Galles, miliardi di persone si chiedevano quali pensieri affollassero la mente dei principi, quali emozioni passassero per i loro cuori, e come si sarebbero dipanate le loro vite da quel momento in poi. Finalmente Harry racconta la sua storia. Con la sua cruda e implacabile onestà, "Spare. Il minore" è una pubblicazione epocale. Le sue pagine, dense di analisi e rivelazioni, sono frutto di un profondo esame di sé e della consapevolezza - conquistata a caro prezzo - che l'amore vince sempre sul lutto.
Quando mia moglie e io siamo fuggiti da questo luogo, temendo per la
nostra salute mentale e la nostra sicurezza, non sapevo nemmeno se sarei
mai tornato. Era il gennaio del 2020. Adesso, quindici mesi più tardi,
eccomi di nuovo qui, poche ore dopo essermi svegliato con trentadue
chiamate senza risposta e poi una breve, angosciante telefonata con la
nonna: «Harry… Il nonno se n’è andato».
Recensione
Avevo bisogno di staccare un attimo dalle serie libresche e sì, ho deciso di farlo partendo proprio dal libro di Harry.
“Spare. Il Minore”, l’autobiografia del principe Harry dovrebbe essere valutata cercando di separare il più possibile due piani che, inevitabilmente, si intrecciano tra loro: quello dello stile narrativo e quello delle storie che il duca e Moehringer hanno scelto di raccontare. Questa distinzione tra tecnica e contenuto andrebbe esaminata in modo diverso rispetto ad altre opere, poiché Harry non ha scritto da solo il libro e ciò, inevitabilmente, ha condizionato il risultato finale.
Da un punto di vista tecnico, ovvero di scrittura, di stile, il memoir è perfetto. La penna di Moehringer scorre tra le pagine, tra i giorni dell’esistenza di Harry fino a oggi, lineare, con un’abilità che solo gli anni e il mestiere possono dare. Il ritmo della storia è incalzante, viene lasciato spazio a sufficienza alle emozioni e ai pensieri dell'ex Principe di Sussex. La narrazione non abusa mai delle descrizioni di persone e luoghi, lasciando, invece, che il lettore visualizzi la scena presentata attraverso pochi, ma essenziali dettagli.
Anche i dialoghi sono fondamentali per capire ciò che passa per la testa di Harry. Aprire il libro con un incontro chiarificatore, dopo il funerale del principe Filippo, tra Carlo, William e Harry e usarlo come espediente narrativo per iniziare a raccontare la vita del duca ribelle è senz'altro una mossa furba.
Il vero tasto dolente di questo romanzo sono le continue lamentele di Harry, contro il fratello, la famiglia, i media che, in parte, rallentano il ritmo del libro. Si sente sempre la stessa nota, che si può riassumere così: "Io sono la “Riserva, non sono “l’Erede, mi definiscono una“nullità e per finire: la stampa mi perseguita come fece con mia madre’.
Lo ripete talmente spesso che verrebbe voglia di andare da lui a dirgli: ma smettila, datti una svegliata! In compenso divide il mondo in buoni e cattivi, in coloro che lo sostengono e quelli che invece gli danno contro: ma cos'hai, 3 anni o 39?? (Wikipedia dice 39....).
Nelle prime pagine di “Spare. Il Minore”, Harry chiarisce, citando una frase di Faulkner: “In ciò che ricordo e in come lo ricordo c’è la stessa verità…dei fatti oggettivi…i dettagli come la cronologia sono spesso favole che ci raccontiamo”. Il principe vorrebbe opporre questo ragionamento all’invadenza della stampa, che giudica “sadica” e isterica nei suoi confronti. Ma cosa accadrebbe se gli storici, gli scienziati o i giudici nei tribunali pensassero una cosa del genere? Saremmo in balìa delle chiacchiere senza fondamento. Tutto si ridurrebbe a qualcosa come “È giusto perché lo dico io”. In questo romanzo, la la figura peggiore la fa il fratello maggiore, William, la "nemesi", l'antagonista del duca. Harry lo descrive irascibile, prepotente, viziato. Lo spirito di un vecchio colonialista, che considera l’Africa una cosa “sua”, in un corpo giovane, ma già aggredito dalla calvizie e con un "cipiglio" che lo rende arcigno. Insomma, la versione maschile della strega delle fiabe, dipinta con un pennello intinto nel veleno. Così caricaturale da risultare poco credibile. Sembra quasi che il principe Harry voglia denigrarlo per mostrarsi come unico, vero erede di Lady Diana. La principessa che “abbracciava la vita”, che detestava “la falsità” e, nella bara, tiene tra le mani incrociate una foto dei suoi due figli. Il risultato, invece, sarebbe l’esatto contrario: più Harry riserva al fratello frasi al vetriolo, più emergerebbe il suo complesso di inferiorità.
Re Carlo III fa una figura migliore: uomo poco incline alle dimostrazioni d’affetto, ma colto, sensibile, amante della Storia, dell’arte, sportivo.
Camilla, anche conosciuta come “L’Altra Donna”, non la matrigna cattiva, ma la persona che si sarebbe servita senza scrupoli della stampa per conquistare le simpatie del popolo, schiacciando chiunque le si parasse davanti. Harry compreso. Kate Middleton è, almeno all'inizio, la sorella che Harry non ha mai avuto. Il duca ritiene che le porterà via William, ma trova comunque in lei un’alleata, uno spirito affine, finché nella sua vita non appare Meghan.
E' vero, questo libro è pieno zeppo di difetti, errori grammaticali, per non parlare di incongruenze storiche, come dice lo stesso storico reale, peraltro, non me lo sono inventato io... Ma vale la pena leggerlo, non solo perché è scorrevole, ma anche per entrare nella testa di Harry, guardare il mondo e la royal family attraverso i suoi occhi, pur sapendo che la sua non è una visione imparziale (come lui vorrebbe far credere). Forse non avremo mai la versione dei fatti dei Windsor, ma “Spare. Il Minore” ci racconta chi potrebbe essere Harry dietro alle accuse alla famiglia: un uomo che non avrebbe ancora trovato se stesso, con lo sguardo rivolto al passato, incapace di vivere il momento presente, di cercare uno scopo, perché troppo impegnato a lamentarsi. Forse, per lui, sarebbe ora di comprendere che “c’è vita oltre i media e la royal family”.
Ben prima che diventasse la principessa Diana, quando
era semplicemente Diana Spencer, un’insegnante di scuola materna e
fidanzata segreta del principe Carlo, mio nonno era stato il suo più acceso
sostenitore. Alcuni dicono che in realtà sia stato lui a fare da intermediario
per il matrimonio dei miei genitori. In tal caso, si potrebbe dire che il nonno
è stato la causa prima della mia venuta al mondo: se non fosse stato per lui,
non sarei qui.
E nemmeno mio fratello maggiore.
Sono molto tentata dal leggere questo libro, ti ringrazio quindi per la recensione
RispondiEliminaLo avevo iniziato, poi abbandonato per leggere altro... ma sinceramente mi basta la tua recensione per decidere di lascialo là incompleto. I lamentosi non li sopporto...
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