Buongiorno lettori e amanti delle serie tv! Oggi ci sarà uno speciale della rubrica creata dal blog gliocchidellupo;
Un messaggio da scoprire
TEMA TRATTATO
Raccontaci la scelta del tema, il messaggio che vuoi arrivi al lettore attraverso
le pagine da te scritte
Ogni romanzo storico deve trattare, secondo me, argomenti che possano
farci riflettere anche sull’attualità e sul mondo in cui viviamo, ma nello
stesso tempo, che sottolineino la distanza tra noi e l’epoca trattata, a
testimoniare il progresso che la civiltà ha compiuto nel corso dei secoli. Ho
scelto un’epoca, il II secolo a.C., in cui Roma ha posto le basi per diventare
un impero, per mostrare le ombre dietro le luci della ribalta, ovvero chi e
attraverso quali processi paga l’espansione di una civiltà. La storia, per
come la conosce il grande pubblico, è un susseguirsi di imprese e battaglie,
di cambiamenti politici e di eroi. Ma solo di recente gli storici hanno
approfondito le vicende della gente comune, quella di cui non parlano le
fonti storiche, incentrate solo sui grandi personaggi. E in quell’epoca c’è
stato almeno un grande personaggio, il tribuno della plebe Tiberio Gracco
che, nonostante fosse un aristocratico, si è preoccupato della sorte degli
umili e di rendere loro giustizia circoscrivendo lo strapotere dei nobili, e per
questo ha pagato con la vita. L’espansione di Roma, a quei tempi, ha
comportato un grande afflusso di schiavi, il che ha reso le condizioni della
schiavitù ancor più dure e, allo stesso tempo, ha messo in condizione i
latifondisti di utilizzare manodopera gratuita al posto di braccianti
retribuiti, e di ampliare i propri latifondi ai danni dei piccoli proprietari. Si
è creato quindi un esercito di nuovi poveri – una dinamica che si può anche
riscontrare nel mondo attuale – che sono andati a ingrossare le file di
schiavi, reietti e briganti, creando i presupposti per una rivolta.
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